Beethoven – Sonate per pianoforte

Beethoven – Sonate per pianoforte
Stresa Festival, 21 agosto 2020 Hotel Regina Palace Sempre con spirito di offerta al pubblico festivaliero, lo Stresa festival ha programmato anche delle esibizioni pomeridiane: in questo caso presso le sale dell’Hotel Regina Palace, dove in un programma eclettico e ricco di variazioni e colori  è presentato da un grande pianista italiano : Pietro De Maria. Beethoven – Sonate per pianoforte Stresa Festival, 21 agosto 2020 Hotel Regina Palace   L.V. BEETHOVEN, Sonata op. 2 nn. 1 e 2; op. 10 n. 2; op. 14 n. 2; op. 111 Questo concerto rientra nell’area tematica Beethoven 2.0   Pietro De Maria, pianoforte Il pianista di questo pomeriggio, Pietro De Maria,   vanta la vincita di Premi prestigiosi, quale il premio Critica al Concorso Tchaikovsky di Mosca nel 1990, Il Primo premio al Dino Ciani sempre nel 1990 e nel 1997 gli è stato assegnato il premio Mendelsshon di Salisburgo; accademico di Santa Ceciclia, insegna al Mozartmuseum di Salisburgo. Fin dal primo tocco spicca la salda tecnica acquisita certamente con dedizione, studio e passione. La partitura non semplice prevede virtuosismi all’inverosimile che il solista rincorre con cromatismi brillanti e da cui traspare continuamente l’animo sensibile dell’artista. Alla ripresa della seconda parte del concerto De Maria esprime la dedica di questo concerto al compianto Marcello Abbado, in giuria, quando giovane aveva presentato e vinto in concorsi, i due brani a seguire: delicata sensibilità. La carica interpretativa di De Maria è non comune e riesce a descrivere tutti i sentimenti e le passioni fino alla ‘moderna e contemporanea’ sonata n.32 op 111.   La Musica vince sempre   Renzo...

Beethoven In do minore

Beethoven In do minore
Giovedì 20 agosto, ore 20.00 Stresa, Palazzo dei Congressi  In tempo di Covid 19 il cuore si apre alla speranza, quando un Festival importante come lo Stresa Festival apre le sue porte ai pochi spettatori consentiti ed offre loro un concerto da brividi, tanto è bello, all’ inaugurazione di stagione. Un plauso alla direzione ed a tutto lo staff. Questa 59° edizione del festival porta il titolo di ‘La Gioia dell’incontro’ e mi piace evidenziare che per il pubblico è anche la gioia del reicontro con tutto e tutti quelli che rappresentano il Festival, negli anni divenuto una casa accogliente e sicura  che affettuosamente  accoglie tutti i suoi spettatori.   Beethoven – In do minore Giovedì 20 agosto, ore 20.00 Stresa, Palazzo dei Congressi  V. BEETHOVEN, Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 op. 37F. SCHUBERT, Sinfonia n.3 D. 200 Beatrice Rana, pianoforteEuropean Union Youth OrchestraGianandrea Noseda, direttore Serata di aperturaQuesto concerto rientra nell’area tematica Beethoven 2.0 Le luci si abbassano in sala e dopo l’entrata della meravigliosa orchestra Euyo, fa l’atteso ingresso il direttore artistico del Festival e direttore d’orchestra della serata il Maestro Gianandrea Noseda. Da19 anni alla guida artistica del Festival rappresenta la ricchezza dello stesso ed il suo amore per lo Stresa è ampiamente ricambiato dal pubblico che ormai lo attende con entusiasmo ed affetto. Simpaticamente esordisce sempre con un saluto ed in questo caso accenna a Beethoven che attraverso la musica ha sempre ricercato la verità e la bellezza, terminando con l’annuncio della solista Beatrice Rana che musicalmente  definisce un dono del cielo. Beatrice Rana, che di L. V. BEETHOVEN interpreta il  Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 op. 37  è una giovane salentina,  pianista di fama mondiale apprezzata dalla recensioni del New York Times, mentre la Bbc l’ha nominata New Generation Artist.  Cavaliere della Repubblica, Beatrice Rana è una luminosa donna bruna, orgogliosa di sentirsi frutto della scuola italiana, eccellente e gratuita. Dopo essersi già esibita  al Musikverein di Vienna, al Philharmonie di Berlino, alla Scala di Milano ed alla Carnegie Hall di New York, approda allo Stresa Festival  per l’inaugurazione del cartellone 2020. Tocco rapido ed intenso che con leggerezza diviene fortemente comunicativo creando una sorte di dolcezza e suspense. Considerata la sua giovane età viene da pensare: ma per essere brava così, quanto studia???? E’ calamitante ed ipnotizzante  e ad ascoltarla si capisce quanto intendeva il Maestro Noseda all’inizio. L’Orchestra  Euyo ricostruita con ‘vecchie (ma giovanissime) glorie’, seppur ovviamente in forma ridotta, mi entusiasta sempre: il sorriso, la freschezza e l’impegno creano un risultato di tutta eccellenza che senza tema di contraddizione, emula veramente le più grandi orchestre sinfoniche. Esprimono tecnica apprezzabile, impegno e voglia di musica, emanando davvero la gioia dell’incontro con la musica, con il pubblico ed in questo caso con  Noseda, già loro direttore nel 2015 a Stresa.  Il maestro Gianandrea Noseda, con il consueto gesto molto ampio e descrittivo, interagisce con ‘i ragazzi’ in  modo amorevole, come se li coccolasse uno ad uno e loro rispondono con la stessa consapevolezza  gioiosa di essere li a suonare diretti da lui. Se con Beethoven molta dell’attenzione è stata rivolta alla solista, con Schubert l’attenzione è tutta rivolta a questa magnifica orchestra  che, con Noseda, sa estrapolare sonorità stratosferiche, paesaggi, umori e sentimenti variopinti in una pagina poetica e suggestiva. La Musica vince sempre. Renzo...

Il Barbiere di Siviglia – TEATRO COCCIA – Cortile del Castello 29 luglio 2020

Il Barbiere di Siviglia – TEATRO COCCIA – Cortile del Castello 29 luglio 2020
Ebbene si, il nostro teatro di tradizione piemontese, ovvero il Coccia di  Novara,  con La Fondazione Teatro Coccia per l’Estate Novarese, non molla ed utilizzando l’ampio cortile del Castello, appronta un cartellone interessante; tra i titoli i evidenza il “Barbiere di Siviglia e pur rinunciando all’orchestra riesce ad offrire a serata piacevole e di livello. Il Barbiere di Siviglia – TEATRO COCCIA – Cortile del Castello 29 luglio 2020  IL BARBIERE DI SIVIGLIA Opera in due atti di Gioachino Rossini con Enrico Iviglia Il conte D’Almaviva Stefano Marchisio Don Bartolo Manuela Custer Rosina Gabriele Nani Figaro Alessandro Abis Don Basilio Ilaria Alida Quilico Berta Filippo Rotondo Fiorello/Un ufficiale direzione Accademia dei Mestieri d’Opera del Teatro Coccia AMO regia Renato Bonajuto assistente alla regia Lorenzo Lenzi Alba Pepe pianoforte Produzione Fondazione Teatro Coccia L’ouverture al pianoforte di Alba Pepe parte più con dolcezza intrigante che con briosità, salvo poi vivacizzarsi e mantenere un buon ritmo per l’itera opera pur con l’alterarsi di giovani direttori dell’Accademia AMO del Teatro Coccia. Classicamente appare su una  piazza di Siviglia,  Fiorello con la lanterna in mano,  interpretato con presenza e buona impostazione da Filippo Rotondo, che vedremo poi anche nei panni di un Ufficiale. Affermato interprete rossiniano è il brillante Enrico Iviglia, facile nelle variazioni e con vocalità sicura, che vivacemente interpreta il Conte d’Almaviva. Il Barbiere è l’opera più rappresentata al mondo e quindi è molto conosciuta ed anche il pubblico delle serate estive si attende le arie più conosciute e tra queste la celebre cavatina ‘Figaro qua..Hei Figaro….’ e per questo è un impegno forte per qualsiasi interprete del Barbiere. Gabriele Nani ha  al suo attivo diverse produzioni ed ancorchè giovane ha un vasto repertorio che gli consente spigliatezza e sicurezza nel ruolo che infatti interpreta con abilità, sfruttando la brillante presenza scenica e buona tecnica a supporto di bel timbro e  bel colore. Manuela Custer è Rosina, continuando così la sua tradizione rossiniana iniziata addirittura al debutto in ‘Elisabetta regina d’Inghilterra’ al Regio di Torino; interprete di riferimento è ben apprezzata anche nel Rossini serio, vedi ‘Tancredi’ e nella musica antica fino alla musica dei giorni nostri. In Rosina è sicura e facile nelle agilità ed appassiona il pubblico  con l’interpretazione delle arie attese con il suo timbro sicuro che sa spaziare elegantemente, grazie alla salda tecnica. Il giovanissimo Stefano Marchisio fa un deciso balzo in avanti con l’interpretazione super riuscita di Don Bartolo; sicuro sulla scena come con la voce, esprime un tono profondo ed un fraseggio purissimo: ‘A un dottore della mia sorte…’ lo interpreta con una abilità non comune che talvolta neppure i più affermati interpreti sanno eguagliare. Decisamente in ruolo, ha caratterizzato bene il personaggio. Alessandro Abis interpreta  Don Basilio in modo convincente e rende ‘la calunnia’ qualcosa di più di un semplice ‘venticello assai gentile’. Ilaria Alida Quilico è la simpaticissima  Berta che rende con una voce squillante e divertente, mentre Filippo Rotondo   prima Fiorello  e poi un ufficiale che interpreta simpaticamente e con voce profonda e sicura. Le difficoltà in tempo di Covid sono molte ed anche per la regia di Renato Bonaijuto non deve essere stato semplice realizzare uno spettacolo con le limitazioni imposte, ma ‘onore al merito’ ha saputo con pochi elementi quali i pannelli girevoli ricreare prima la piazza e poi l’interno della dimora di Bartolo, con la gag garbata tra il pubblico, degli ombrelli al temporale e quindi della scala portata al balcone e poi recuperata dall’incauto Don Bartolo ha fatto...

TOSCA – Stresa Festival – La Palazzola – 24 luglio 2020

TOSCA – Stresa Festival – La Palazzola – 24 luglio 2020
Il coraggio dei nostri teatri e dei nostri festival italiani non si è fatto fermare da disposizioni cautelativamente restrittive ed hanno comunque saputo offrire al loro pubblico spettacoli e momenti di vita vissuta insieme: così anche lo Stresa Festival. Tosca TOSCA – Stresa Festival – La Palazzola – 24 luglio 2020 Direzione Morabeza Tosca,voceMassimoDeLorenzi,chitarraGiovannaFamulari,violoncelloepianoforteFabiaSalvucci,coriAlessia Salvucci, percussioni Questa sera si viaggia attraverso luoghi, spazi, strade di paesi diversi ad iniziare dalle assolate piazze del Sud: a tenerci per manoc’è TOSCA che dopo una minuziosa ricerca musicale offre al pubblico musica senza pareti e senza confini, però sotto lo stesso cielo del pentagramma. Si inizia con un canto popolare intermezzato da un parlato che racconta di luoghi vissuti e di incontri ricordati; poi il tamburello suonato dalla stessa Tosca con maestria e versatilità andando alla ricerca di sonorità particolari. Il viaggio racconta di paesaggi sempre uguali e sempre diversi con melodie, allegro impeto e intime riflessioni. Tosca non ha certo bisogno di presentazioni, a dal vivo è veramente un’artista completa che oltre a cantare suona, balla, coinvolge il pubblico a cantare e ballare. La voce è indubbiamente molto bella con colori passionali, ma ben definiti, frutto di salda tecnica ed orgoglio nella propria professione. Canta una canzone per lei composta da Ivano Fossati e con ‘Piazza Grande’ lancia un commovente ricordo  di Lucio Dalla.  La serietà di Tosca emerge quando riconosce il grande e buon lavoro dei suoi collaboratori e dà loro molto spazio e visibilità. Come non citare Giovanna Famulari al violoncello, pianoforte, voce, tastierino e tamburelli in un variopinto dipinto musicale. Le due sorelle Salvucci veramente interessanti: Fabia voce d’insieme con Tosca che con  tono più acuto esalta l’insieme della proposta e poi Alessia che con l’assolo di tamburello ha dato una nuova dimensione dell’utilizzo dello strumento popolare. Eclettico e decisamente virtuosistico l’unico uomo della formazione ovvero Massimo de Lorenzi alla chitarra.   Una festa gioiosa che ha rallegrato una fresca serata estiva sull’elegante lungolago di Stresa, con il pubblico (ovviamente distanziato) che in piedi balla e con Tosca canta ‘Cara Ninella, Ninozza, Ninà’ La Musica vince sempre Renzo...

FRANCESCA GAZA – Palazzo Congressi Stresa 23 luglio 2020

FRANCESCA GAZA – Palazzo Congressi Stresa 23 luglio 2020
FRANCESCA GAZA – Palazzo Congressi Stresa 23 luglio 2020 Lilac for People  Francesca Gaza, voce, tastiere, arrangiamenti, composizioniJacopo Fagioli, tromba, flicornoFrancesco Panconesi, sax tenoreFederico D’Angelo, sax baritono, clarinetto bassoLorenzo Pellegrini, chitarra, voceLuca Sguera, tastiere, elettronicaAlessandro Mazzieri, basso elettrico, elettronicaMattia Galeotti, batteria Lilac for People è il progetto della cantante e compositrice Francesca Gaza, la quale racconta di viaggi sonori molto particolari che con contaminazioni elettroniche, pop e musica sintetizzata riesce a creare un’atmosfera d’ambiente e rendere la sua musica una sorta di Jazz da camera. L’ensemble è formato da amici ed ex compagni di studio, di conseguenza l’affiatamento e l’intesa sono  palpabili; ogni strumentista è singolarmente un valido artista con sensibilità decisamente affinate. Luca Sguera,suona su diverse  tastiere contemporaneamente riproducendo suoni in  elettronica; Francesco Panconesi al  sax tenore  e Alessandro Mazzieri al  basso elettrico e  elettronica emergono per carica interpretativa; Mattia Galeotti alla batteria non vuole imporre il suo strumento  come troppe volte succede ai batteristi, anzi si immerge nella totalità del suono d’insieme; Lorenzo Pellegrini chitarra e  voce sostiene armoniosamente e Jacopo Fagioli alla  tromba e  flicorno e virtuosistico, insieme a Federico D’Angelo ecletticamente al sax baritono e clarinetto basso che vive la musica con tutto sé stesso. L’inizio è soft e minimalista e da subito si ha l’idea dell’inconsueto, del nuovo con spirito di ricerca; a tratti i suoni sono così prolungati da evocare il basso continuo  sui cui si eleva la voce non comune di Francesca Gaza. Forse l’ascolto non è immediato, ma sicuramente è convincente e di li a poco si vive la musica insieme agli interpreti in un strana evocazione di suoni intimi frammisti a ricordi di terre esotiche  ed echi lontani. La voce e gli strumenti diventano sinuosi e voluttuosamente sensuali. Concerto decisamente interessante. La Musica vince sempre. Enzo...