LA DONNA SERPENTE -Teatro Regio Torino 17 aprile 2016

LA DONNA SERPENTE -Teatro Regio Torino 17 aprile 2016
LA DONNA SERPENTE – Teatro Regio Torino, 17 aprile 2016 Opera fiaba in un prologo, tre atti e sette quadri Libretto di Cesare Vico Lodovici dall’omonima fiaba di Carlo Gozzi Musica di Alfredo Casella Prima esecuzione a Torino Personaggi Interpreti Altidòr, re di Téflis tenore Piero Pretti Miranda, fata, regina di Eldorado, sua sposa soprano Carmela Remigio Armilla, sorella di Altidòr, sposa di Tògrul soprano Erika Grimaldi Farzana, fata e La corifea soprano   Francesca Sassu Canzade, amazzone mezzosoprano Anna Maria Chiuri Alditrùf, arciere di Altidòr (maschera)tenore Francesco Marsiglia Albrigòr, servo di Tògrul (maschera) baritono Marco Filippo Romano Pantùl, aio di Altidòr (maschera) baritono Roberto de Candia Tartagìl, basso ministro di Tògrul (maschera) tenore Fabrizio Paesano Tògrul, ministro fedele basso Fabrizio Beggi Demogorgòn, re delle Fate baritono Sebastian Catana La fatina Smeraldina e Una voce nel deserto soprano Kate Fruchterman Badur, ministro traditore e Il corifeo baritono   Donato Di Gioia Primo messo e La voce del mago Geònca baritono   Emilio Marcucci Secondo messo tenore Alejandro Escobar Prima fatina soprano Eugenia Braynova Seconda fatina mezzosoprano Roberta Garelli Una voce interna baritono Giuseppe Capoferri Direttore d’orchestra Gianandrea Noseda Regia Arturo Cirillo Scene Dario Gessati Costumi Gianluca Falaschi Coreografia Riccardo Olivier Luci Giuseppe Calabrò Assistente alla regia Antonio Ligas Assistente ai costumi Gianmaria Sposito Maestro del coro Claudio Fenoglio Orchestra e Coro Teatro Regio Fattoria Vittadini Nuovo allestimento in coproduzione con Festival della Valle d’Itria Senza l’illusione di un momento, senza la voglia di vivere una fiaba, la vita sarebbe poca cosa! Si dice che gli animi più serenamente obiettivi  appartengano a chi sa conservare nel tempo un po’ di quella fanciullezza passata. Il saper vedere la vita con gli occhi di bimbo che si spalancano di fronte alle luci inconsuete, ai colori ed ai suoni, forse rende la vita più gioiosa e serena. La prima esecuzione in Torino de ‘La donna serpente’, si configura in un  evento eccezionale, intorno al quale il Teatro Regio e la città di Torino hanno addirittura costruito un ‘progetto’ festival sulla figura del compositore Alfredo Casella; per questo motivo ritengo che non sia possibile  recensire succintamente l’opera ‘La donna serpente’ limitandosi ad annotare le impressioni visive e di ascolto, ma che si rendano necessarie almeno alcune considerazioni e citazioni. Sfogliando il libro di sala e dopo aver seguito alcune interviste proposte anche in occasione della diretta su Rai 5 alla ‘prima’ del 14 aprile, rilasciate dal sovrintendente del Regio Valter Vergnano e dal direttore musicale Gianadrea Noseda, si annota: “ Casella rappresenta una importante figura del xx secolo; Faurè fu suo maestro, mentre tra le amicizie vantava i nomi di Debussy, Ravel e Stravinskij”. Noseda a proposito della composizione musicale riferisce “ad esempio il ‘Lamento’ di Miranda (Vaghe stelle dell’Orsa) ha un fascino antico che non è quello dell’aria classica di sapore ottocentesco, ma piuttosto del madrigale, ………il ‘quintetto delle maschere’ che è tutto basato su un esercizio linguistico di chiaro gusto rossiniano, ma conduce a sviluppi formali che pur restando comici , suonano completamente diversi…” Lucilla Castellari nel suo libro ‘Dal carnevale veneziano al romanticismo musicale tedesco’ edito da Campanotto editore, scrive: “con ‘La donna serpente’ Carlo Gozzi imprime una svolta alla sua produzione fiabesca (quinta delle fiabe teatrali): torna alla fiaba di magia, esasperandone la spettacolarità e la complessità d’intreccio, pur conservando la formula passionale e per certi aspetti patetica, sperimentata nella Turandot; si tratta di quella che Edoardo Sanguinetti definisce ‘la geniale invenzione di un genere:la fiaba scenica’” . La storia è abbastanza complicata e di non facile intuizione per il gran numero di personaggi e per le situazioni intricate ed alcune visualizzazioni riportano ai pargoletti...

‘ACCADEMIA del RICERCARE’ Museo Borgogna 16 aprile 2016

‘ACCADEMIA del RICERCARE’ Museo Borgogna 16 aprile 2016
Seppur umida, la pianura vercellese rimane un luogo gradevole da vivere. Diversi sono i casi in cui  la provincia sa esprimere al meglio le intrinseche valenze, esternandole a chi ha voglia di uscire di casa e con altri condividere la bellezza dell’arte e della musica insieme, in un ideale connubio di esaltazione dell’ingegno umano.   ANTIQUA COSORT MUSIC  Museo Borgogna ANTIQUA Vercelli Consort Music del XVII secolo Accademia del Ricercare     M.Praetorius (1571-1621) Da Terpsicore 1612 pass’e mezzo e galliarda balletto pavana di Spagna branle de village Johann Hermann Schein (1586 –1630) Dal Banchetto Musicale Lipsia 1617 Suite n. 1 in Re minore Suite n. 19 in fa maggiore C. Farina (1600 – 1640) Dal III libro – Dresda,1627 pavana seconda gagliarde sesta/seconda/sesta brandi a quattro   Vittoria Panato – violino Massimo Sartori, Luca Taccardi – viola da gamba Antonio Fantinuoli – violoncello Germana Busca, Manuel Staropoli – flauti Federico Vitalone, Luca Ventimiglia, Mattia Laurella, Roberto Terzolo – flauti e cornamuse Claudia Ferrero – clavicembalo Pietro Busca – direttore   I musei, in quanto  luoghi di cultura, devono sapersi aprire alle varie espressioni dell’arte e ‘fare ricerca’ ‘fare studio’ percorrendo le varie strade della cultura senza la quale non sarebbe possibile l’evoluzione dell’umanità. La Società del Quartetto ed il Museo Borgogna di Vercelli, compiono insieme questo viaggio, sapendo unire la pittura e la musica in un’ambientazione raffinata ed al tempo stesso famigliare, accogliente. L’introduzione al Concerto, nella splendida sala del Museo Borgogna di Vercelli, è stata curata e presentata da Giovanni Tasso con dovizia di particolari inerenti la formazione strumentale, gli strumenti e l’iter compositivo. L’ambientazione ricca e la disposizione delle sedie, salottiera a semicerchio, ha immerso lo spettatore in un luogo d’altri tempi ed i colori brillanti della musica hanno esaltato i colori dei dipinti componendo così una magica  atmosfera.. Il programma riferisce di musiche di Praetorius, fertile compositore tedesco, accostandolo a nomi pressoché sconosciuti al grande pubblico, ovvero Schein  ed il mantovano  Farina. I temi sono quelli classici delle delicate ‘pavane’ad andatura lenta  e delle allegre  ‘gagliarde’, le allemande e le corrente; particolarmente frizzanti  appaiono sempre le ‘allemande’ con gli attacchi in levare che portano immediatamente nello spirito della danza  fortemente ritmata. La formazione presentata dall’Accademia del Ricercare vanta nomi di spicco nel panorama della musica antica ed in ogni caso annovera musicisti di livello dotati di profonda sensibilità e voglia di condivisa partecipazione; questa considerazione deriva dalla semplice osservazione delle espressioni di gioia e contentezza nell’esecuzione e nella direzione di Pietro Busca. Il sorriso è la costante di tutto il concerto fortemente ritmato da piccole percussioni e tamburo che scandisce il  tempo ai vari strumenti, costruiti con le stesse caratteristiche di suono e delicatezza degli strumenti antichi. La direzione è  accorta e con gesto ben definito di chiara lettura; l’amalgama è evidente e costituisce la forza basale da cui scaturisce l’emozione gioiosa che pervade tutta la proposta. La Musica vince sempre. Renzo Bellardone   Museo Borgogna Vercelli www.museoborgogna.it facebook “Museo Francesco...

WIENER ORCHESTRA CONCERT-VEREIN * Palazzo dei Congressi Arona 9 aprile 2016

WIENER ORCHESTRA  CONCERT-VEREIN     *   Palazzo dei Congressi Arona 9 aprile 2016
Musica 2016 –Fondazione Salina WIENER ORCHESTRA CONCERT – VEREIN Direttore                        -Alessandro Maria Carnelli Voce Solista                   -Ildikò Raimondi J.Strauss figlio               “Voci di Primavera” W.A.Mozart                     “Venite inginocchiatevi” da ‘Le Nozze di Figaro’ J.Doderer                       Sub Rosa, Tre lieder O:Respighi                     “Il Tramonto” J.Brahms                       Danze Ungheresi (13,14,15,20,21)   Sorridente e con gesto sicuro e ben definito, Alessandro Maria Carnelli il 9 aprile è salito sul podio del Palazzo dei Congressi di Arona, dove ha diretto la prestigiosa quanto celebre Orchestra Wiener Concert-Verein. Questa, dopo le prove in Vienna è qui  approdata per la prima tappa del tour 2016, grazie alla Fondazione Salina ed in particolare alla signora Maria Rosa Salina per il suo contributo possente alla musica e non solo sul Lago Maggiore.   Il programma è risultato variegato ed interessante ed iniziamo a  raccontare partendo dal bis  finale, che con un salto all’indietro ha brillantemente citato il ‘moderno’ Haydn prima con un filologico minuetto, a continuazione delle danze previste in programma ed a conclusione con l’ armonioso finale della  Sinfonia n. 83   ‘La poule’ che fa parte delle sei sinfonie “parigine”. L’inizio del programma ha invece previsto il ben noto ‘Voci di primavera’ di Strauss figlio eseguito con delicata eleganza e ricercatezze timbriche. Dopo questo attacco,  il palco si è arricchito della partecipazione del noto soprano viennese Ildikò Raimondi, la quale con forte presenza scenica ha  proposto un’aria dalle ‘Nozze’ di Mozart, interpretata con piglio sicuro, chiaro  fraseggio e bei colori vividi.   In prima mondiale assoluta son poi stati eseguiti i tre Lieder firmati dall’eclettica, quanto produttiva compositrice austriaca Johanna Doderer, che  al suo attivo vanta composizioni per orchestra, musica da camera, opere, Lieder, canzoni per pianoforte oltre a diverse composizioni su commissione ed incisioni discografiche. Per quanto riguarda il mio piacere d’ascoltare musica, questo è stato certamente il momento che maggiormente mi ha coinvolto ed attratto, da buon curioso quale sono! Ascoltare il nuovo, quando poi è immediato e brillantemente reso, direi che è un assoluto godere dello spirito. Carnelli è  grande conoscitore di  Shostakovich quanto fervente ricercatore e proponente di sonorità più vicine al nostro mondo ed al nostro essere;  anche con i piacevoli lieder della Doderer, ha saputo scavare, individuare e donare in completa intesa con l’Orchestra e la splendida voce della Raimondi; il soprano ha utilizzato lo strumento su vari piani tonali trasmettendo la descrittività della partitura, infiltrandosi nei meandri dei forti sentimenti inclusi.   Ha fatto poi seguito la cantata ‘Il Tramonto’ di Respighi dai toni dolcemente malinconici per concludere la parte ufficiale del concerto con il brio e la vivacità di alcune danze ungheresi di Brahms.     La Musica vince...

GIANANDREA NOSEDA DIRIGE LA ORQUESTA DE CADAQUÉS EN EL AUDITORIO NACIONAL DE MADRID

GIANANDREA NOSEDA DIRIGE LA ORQUESTA DE CADAQUÉS EN EL AUDITORIO NACIONAL DE MADRID
Orquesta de Cadaqués. Simon Trpceski, piano. Gianandrea Noseda, director. Solista de piano: Simon Trpceski. Obras de Robert Schumann (1810-1856) y C.Saint-Saëns(1835-1921). Auditorio Nacional de Música de Madrid. Martes 29 de marzo de 2016. PROGRAMA  …ROBERT SCHUMANN Sinfonía núm. 1, Si bemol Mayor,  Op. 38, “Primavera”. Andante un poco maestoso- Allegro molto vivace. Larghetto Scherzo (Molto vivace)- Trío I -Trío II Allegro animato e grazioso …C. SAINT-SAËNS,  Concierto para piano núm. 2 en Sol menor, op. 22 Andante sostenuto Allegro scherzando Presto …ROBERT SCHUMANN Sinfonía núm. 4 en Re menor, op. 120 Ziemlich langsam- Lebhaft Romanze (Ziemlich langsam) Scherzo (Lebhaft) Langsam- Lebhaft Concierto organizado por Ibermúsica, una de las muchas asociaciones que compiten por atraer la atención del público melómano de siempre y especializado. La sala a medio completar lamentablemente, porque la velada prometía (buenos músicos, atrayente repertorio reconocible y disfrutable), debido con seguridad a unos precios excesivos: las butacas de patio y primeras filas del primer piso a 200 euros y la más económica a 45 euros. No son ofertas ni para estudiantes de conservatorio ni para más modestos amantes de la música, por lo que la propuesta parece encandilar a los abonados con posibles o las élites de siempre, que redondean su agenda dejándose mecer por una música fantásticamente interpretada. Tampoco parecía que hubiera muchos críticos al uso en la sala, por lo que la difusión de esta programación podría carecer del eco adecuado, a pesar de su trayectoria en el foro El éxito sin embargo, clarísimo, fue mérito de una orquesta flexible, plástica, que trabaja con disciplina con su director titular, Gianandrea Noseda, nacido en Milán, uno de los más prestigiosos músicos de su generación. Líder también de la formación del Teatro Reggio di Torino desde 2007, ha posibilitado que este coliseo se transforme sin cesar, en un escaparate abierto al mundo. Además fue nombrado en enero de este año, octavo responsable titular de la National Symphony Orchestra de Washington DC a partir de la temporada 2017-2018 y frecuentado una relación con la London Symphony (LSO), realizando muchas actuaciones en el Barbican Center con giras, y una residencia en Aix-en-Provence. Noseda tiene guante de seda y espíritu de encantador de instrumentistas, con su fuego interior que agita la orquesta hasta llevarla a altísimos vuelos de calidez e intensidad. Despliega un trabajo físico e intelectual poco comunes con una figura que amplifica constantemente una batuta de por sí expansiva y generosa. Tiene talento, sensibilidad y conoce a la perfección el repertorio que ofrece en el concierto. Jamás será un director de oficio, un funcionario de la estética, porque en él se trasluce el alma y la pasión del trabajo bien hecho. A cada momento parece musitar un mágico “Abrete Sésamo” a la orquesta. La Orquesta de Cadaqués nace en 1988 con un conjunto de músicos españoles y de otros países europeos con unos planteamientos precisos: trabajar de primera mano con autores contemporáneos vivos y a la vez, insistir en el legado de la música española, ofreciendo una plataforma a la carrera de compositores, solistas y directores emergentes. La formación realizó giras por doce países asiáticos, Estados unidos, Hispanoamérica, Francia, Portugal y desde 2011 lleva a cabo una presentación anual por Alemania. Las dos sinfonías de Schumann no pueden más que diversificar su capacidad para jugar con los timbres, los colores, los volúmenes sonoros, la percusión de una orquesta que da lo mejor de sí misma. El programa de mano tiene tal vez demasiada publicidad y es mejorable. El...

LA CENERENTOLA – TEATRO REGIO TORINO

LA CENERENTOLA – TEATRO REGIO TORINO
In tempi socialmente difficili, come quelli in cui viviamo, soffocati da deliranti notizie di fatti deliranti, è un dovere verso se stessi e verso il resto dell’umanità mantenere ferma la ragione e limpidi i sentimenti. Un aiuto in questo seppur difficile cammino, può solo venire dalla bellezza e quindi anche dalla musica! Grazie ai musicisti che offrono momenti di terrena elevazione dello spirito!   LA CENERENTOLA – TEATRO REGIO TORINO Foto Ramella&Giannese – Edoardo Piva   Melodramma giocoso in due atti Libretto di Jacopo Ferretti dal racconto Cenerentola di Charles Perrault Musica di Gioachino Rossini   Personaggi Interpreti Angelina, sotto il nome di Cenerentola, figliastra di Don Magnifico mezzosoprano Chiara Amarù Daniela Pini (18, 22, 24)Teresa Iervolino (19) Don Ramiro, principe di Salerno tenore Antonino Siragusa Giorgio Misseri (18, 22, 24) Dandini, cameriere di Don Ramiro baritono Paolo Bordogna Davide Bartolucci (18, 22, 24) Don Magnifico, barone di Montefiascone basso Carlo Lepore Marco Filippo Romano (18, 22, 24) Alidoro, filosofo, maestro di Don Ramiro basso Roberto Tagliavini Simon Lim (18, 22, 24) Clorinda, figlia di Don Magnifico soprano Giuliana Gianfaldoni Tisbe, figlia di Don Magnifico mezzosoprano Loriana Castellano Direttore d’orchestra e maestro al fortepiano Speranza Scappucci Regia Alessandro Talevi Scene e costumi Madeleine Boyd Luci Matt Haskins riprese da Andrea Anfossi Assistente alla regia Anna Maria Bruzzese Maestro del coro Claudio Fenoglio     Domenica  13 marzo. La ‘favola’ in musica viene presentata in ‘prova generale’ con le caratteristiche che il termine ‘prova’ include ed a cui vincola nelle considerazioni; in questa occorrenza ad esempio Giuliana Gianfaldoni –nel ruolo di Clorinda- per una improvvisa afonia non ha cantato, limitandosi all’interpretazione attoriale e le sue parti sono state cantate dalla direttrice, per la prima volta sul podio del Regio,  Speranza Scappucci. Questa, con piglio sicuro ed elegante gesto ampio ha diretto con tranquillità ed attenzione, ricavandone una lettura fedele, vivace  e ricca di spunti gradevoli. L’idea registica del  giovane  Alessandro Talevi di ambientare la vicenda in una Cinecittà post bellica con l’evidente desiderio sociale di ripresa, di mettersi in mostra e di scalata sociale  è simpatica, grazie anche ai ‘ruoli cinematografici’ affidati di volta in volta ai personaggi della vicenda. La favola è ben conosciuta ed in Rossini viene ripreso il fil rouge dell’amore semplice e puro che vince sulla ricchezza ed anche sulla beltà: se in Barbiere il Conte si traveste più volte per raggiungere  l’innamorata,  qui il principe Don Ramiro manda in avanscoperta il fido Alidoro ed il servitore Dandini per individuare il cuore più puro. Chiara Amarù è consolidata ottima interprete rossiniana ed anche in questa Cenerentola esprime bravura con  accenti luminosi e vividamente brillanti; della sorellastra Clorinda si è già detto, mentre un commento positivo va a  Loriana Castellano buona  interprete di Tisbe. Carlo lepore, in Don Magnifico riesce a coniugare l’interpretazione scenica alla possente voce timbricamente rilevante che sa usare con sorprendente duttilità. Il principe Ramiro incontra in Antonino Siragusa un sempre valido interprete vivace e brillante; piacevole sorpresa l’Alidoro interpretato da Roberto Tagliavini, attento ben misurato ed efficace. Il brillante Paolo Bordogna, una garanzia nel ruolo,   raccoglie consensi per un’interpretazione allegra ed accattivante. Martedì 22 marzo. In pomeridiana ho replicato l’ascolto con l’altro cast e fatte salve le buone  impressioni della generale si è potuto risottolineare  l’efficacia della simpatica direzione di Speranza Scappucci e si è apprezzata Giuliana Gianfaldoni, la quale ripresasi dall’afonia ha ben interpretato il ruolo di Clorinda. Simpatica e divertente  è l’inserimento della figura del ‘sarto’ molto ‘stiloso’ interpretato da Lorenzo Battagion. Venendo agli altri interpreti non si può che essere contenti di un cast così giovane e valido. Don Magnifico trova...