STRESA FESTIVAL 2014 – JUROWSKI e MǾRK, ultimo concerto

STRESA FESTIVAL 2014 – JUROWSKI e MǾRK, ultimo concerto
STRESA FESTIVAL 2014 – 6 settembre Palazzo dei Congressi  JUROWSKI e MǾRK  Truls Mørk, violoncello London Philarmonic Orchestra Vladimir Jurowsi, direttore   A. Dvořák    – Concerto per violoncello e orchestra in si minore op. 104 J. Brahams – Sinfonia n. 4 in mi minore op 98  La voce umana del violoncello ha trovato in Truls Mørk il suo geniale estrattore: si estrattore della voce calda, suadente ed armoniosa del violoncello  che poeticamente ha assecondato le maestosità della composizione di Dvořák; il concerto ha alternato impetuosità e irruenti tormenti a mestizia che si è spenta in un tenue sospiro. Il sensibile Vladimir Juroski ha saputo sottolineare le trasparenze della speranza proiettate verso il futuro e quel ‘Nuovo Mondo’ descritto dall’autorevole compositore. Il direttore ha un gesto ampio, chiaro e coinvolto, a tratti scenografico, che aiuta ad immergersi nell’aura poetica.  La seconda parte ha previsto la sinfonia n. 4 di Brahms: un attacco trionfale, prorompente e maestoso (ecco alcuni punti di contatto con il precedente concerto di  Dvořák). La London Philarmonic Orchestra ha assecondato il gesto di Jurowski; corni, fagotti e clarini in lontananza e virtuosismi di archi han creato variazioni ed assecondato concatenati temi.  Lo Stresa Festival 2014 si è concluso con questo concerto di spessore, per un arrivederci a nuove promettenti cartelloni.  La Musica vince sempre Renzo...

STRESA FESTIVAL 2014 – Les Basses Réunies – L’Amoroso

STRESA FESTIVAL 2014 – Les Basses Réunies – L’Amoroso
STRESA FESIVAL 2014 – 5 settembre Chiesa Vecchia Belgirate  Les Basses Réunies – L’Amoroso  La viola Baryton alla corte del Prncipe Eszterhàzy & i Divertimenti di Joseph Haydn  Guido Balestracci, viola baryton         Bruno Cocset, tenore di viola         Emmanuel Jacques, violoncello       Insolito, quindi raro da ascoltare, il divertente concerto di questa sera: musica di corte o meglio musica ‘a’ corte, scritta da J. Haydn per il Principe Eszterhàzy suo mecenate. Si tratta di ‘trio’ con i tempi dell’Adagio, dell’Allegro, allegro di molto, Menuet e Trio oltre ad una Fuga a 3 soggetti in contrappunto doppio, di raffinata allegrezza.  Oltre all’inusuale proposta anche gli strumenti, almeno uno di essi, ha rappresentato una ‘chicca’ ovvero la viola barato, che Balestracci ha illustrato : 6 corde su verso dello strumento, accordate come viola da gamba e 11 corde a retro dello strumento per risonanza ed armonie; il violista racconta che lo strumento è nato nell’Inghilterra del 1600 e poi trasportato in Germania ed Ungheria.   Dopo l’esecuzione di cinque ‘trio’ il bis è consistito in un Menuet ‘alla zoppa’ dove una nota calante dava appunto l’idea dell’andatura in questione ed un brillante ‘trio al contrario’. La Musica vince sempre. Renzo Bellardone ...

STRESA FESTIVAL 2014 – Escenbach e Barto con la Gustav Mahler Jugendorchester

STRESA FESTIVAL 2014 – Escenbach e Barto con la Gustav Mahler Jugendorchester
STRESA FESTIVAL 2014 – 31 agosto Palazzo dei Congressi  ESCHENBACH e BARTO  Tzimon Barto, pianoforte Gustav Mahler Jugendorchester Christoph Eschenbach, direttore   Olivier Messiaen – Les Offrandes Oubliées, La Croix, La Péche, l’Eucaristie Wolfang Rihm – Concerto per pianoforte 2 P.I. Cajkovsij – sinfonia n. 4 in mi min. op. 64  La professionalità dei “ragazzi” della Gustav Mahler Jugendorchester è stato l’ennesima riprova della validità  della migliore gioventù europea della nostra epoca. Sfrondati gli inutili luoghi comuni, i musicisti in questione hanno dato prova di grande disciplina e abilità interpretativa  al movimento della bacchetta di Christoph Eschenbach. Il direttore è stato molto attento e coinvolto con gli orchestrali, riuscendo a trarre una esecuzione di grande emozione. Con Olivier Messiaen han preso vita le voci ed i volti della sofferenza, ritrovati poi con diverso vigore nella stupenda sinfonia n.5 di  P.I. Cajkovsij: vaghi e sommessi violini evanescenti che incalzanti giungono a vette acute per spegnersi poi in un ultimo afflato.  Il concerto per pianoforte n. 2 ha permesso a Tzimon Barto di dare spazio alla propria abilità pianistica vissuta con naturalezza ed affidabile amore. Il brano di Rihm in prima esecuzione italiana, ha presentato notevole stile compositivo esaltato appunto dalla tecnica di Barto.  La quinta in mi minore op.64 del compositore russo ha  stretto il pubblico in una morsa emotiva sia all’introduzione scura, che al valzer centrale che al maestoso finale, da cui traspare però tutto il pessimismo e la tristezza del poetico Cajkovsij.  La Musica vince sempre. Renzo...

STRESA FESTIVAL 2014 – Gianandrea Noseda e la Stresa Festival Orchestra

STRESA FESTIVAL 2014 – Gianandrea Noseda e la Stresa Festival Orchestra
STRESA FESTIVAL 2014 – 2 settembre Palazzo dei Congressi  Stresa Festival Orchestra Gianadrea Noseda, direttore  Igor Stravinskij – concerto in re per archi L.V Beethoven – Sinfonia n. 8 in fa maggiore, op. 93  Igor Stravinskij – Orpheus, balletto in tre scene per orchestra           Con Teatro di Figura a cura di Stefano Monti e Monique Arnaud Realizzato dagli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Scienze e tecniche del teatro- Università IUAV Venezia Elementi scenici di Vincenzo Balena Realizzazione scenica Luca Tombolato  Ascoltando il ‘concerto in re per archi’ di Stravinskij ed a seguire la ‘sinfonia n. 8’ di Beethoven si resta sconcertati dalle citazioni e da quella che potrebbe sembrare una stessa ispirazione, seppure trattasi di scritture di epoche diversi ed autori diametralmente differenti. La colta direzione di Gianandrea Noseda  della Stresa Festival Orchestra  (ricca di peculiari ricchezze da tutta Europa) ha saputo cogliere le sottili affinità  e le profondità delle partiture. Il gesto deciso e chiaro del maestro risulta fluido, scorrevole e molto partecipato.  Il secondo tempo ha previsto ‘Orpheus’ di Straninskij con il teatro di figura dello Iuav di Venezia che ha visto coinvolti gli studenti Francesco Bianchi, Teodorico Carfagnini, Federica Cecco, Gaia Castaldello, Luca Giombi, Francesco Lanfranchi, Matteo Lelli, Giovanna Pozzato, Benedetta Risi, Martino Zabeo.  L’ottima realizzazione ha previsto uno spazio buio, sopraelevato sull’orchestra, da cui entravano ed uscivano figure, maschere, lire e mutanti stoffe. in un poetico e ritmico aereo danzare.              Il mito di Orfeo ha trovato casa in uno spazio sognato, che ha risvegliato fantasie ed immaginazioni. La Musica è un capolavoro di trasparenze  e l’unicum di musica e rappresentazione  è risultato un raffinato quadro di armoniche purezze. La Musica vince sempre Renzo...

STRESA FESTIVAL 2014 – Suyoen Kim, violino – J.S.Bach

STRESA FESTIVAL 2014 – Suyoen Kim, violino – J.S.Bach
STRESA FESTIVAL 2014 – 30 agosto Chiesa SS.Crocifisso – Collegio Rosmin  BACH : Sonate e Partite  Suyoen  Kim – violino  In un crescendo di variazioni, virtuosismi e colori è sbocciato un concerto di raffinata commozione. Voci infinite e sentimenti trattenuti a fatica hanno costellato i momenti di rara bellezza che Suyoen Kim ha regalato con il suo  Stradivari del 1684.  La ventisettenne violinista , che ha  già inciso in esclusiva per la Deutsche Grammophon le Sonate e Partite di Bach,    ha dimostrato una possente memoria muscolare e con elettrizzante velocità di movimento e  tecnicissime pressioni sulle corde, ha prodotto notevoli variazioni di intensità acustica e timbrica.   L’interpretazione, al di la della evidente salda tecnica, ha abbattuto il muro del buio, sgominato le tenebre per aprirsi a radiosi luccichii degli occhi. Oltre alle corde del violino sono state toccate tutte le corde dei sentimenti e sfiorati anche gli stati fisici degli ascoltatori.  La scrittura è stata particolarmente esaltata nella riproduzione di più voci contemporaneamente, con punte eccelse nelle fughe, arricchendosi di consonanze e dissonanze. Questo violino solo, supera i conflitti compositivi riproducendo  tre o forse quattro voci.  E’ realmente difficile individuare quale sonata o partita o quale movimento abbia lasciato maggior traccia, ma un accenno alla “Ciaccona” risulta inevitabile: trattenuta a fatica la commozione Suyoen  ha donato uno dei momenti di maggior phatos: velocità, partecipazione, intimismo, languori e note prorompenti.  La musica vince sempre. Renzo...