Vision String Quartet Isola Bella Stresa festival 2022, 24 agosto

Vision String Quartet Isola Bella Stresa festival 2022, 24 agosto
La nuova stanza per la musica di Stresa Festival si chiama Catapulta. È la camera acustica tutta in legno, disegnata da Michele De Lucchi. Questa realizzazione è uno scrigno trasportabile di suono prezioso, a contatto con la natura e la bellezza del territorio e questa sera è sull’Isola Bella, incastonato nel paesaggio lacustre al tramonto e poi di notte: emozioni in libertà Vision String Quartet Isola Bella Stresa festival 2022, 24 agosto Vision String Quartet Florian Willeitner, violino Daniel Stoll, violino Sander Stuart, viola Leonard Disselhorst, violoncello programma: E. Bloch, Prélude B. 63 F. Mendelssohn, Quartetto n. 2 in la min. op. 13 A. Dvořák, Quartetto per archi in sol magg. op. 106 Il programma è stato decisamente interessante ed il Vision String Quartet è sicuramente una garanzia di qualità, vivacità e grande serietà interpretativa. Ma inconsuetamente partiamo dal finale ovvero dai due bis concessi, brani scritti dal quartetto ed a tema folk jazz, con una carica di ritmo e temperamento decisamente brioso e trascinanti come lo sono certe danze irlandesi. Il resto del programma ha previsto Prelude di Bloch, brano breve ma molto coinvolgente per passare poi al Quartetto in la minore di F. Mendelssohn. L’esplosione di agilità performante, originalità interpretativa e carica emotiva ha raggiunto l’apice con il quartetto d’archi di A. Dvořák che seppur scevro da evidenti rimandi alla danze boeme ed al ricordo dell’esperienza americana, si palesa come una scrittura successiva all’approccio al Nuovo Mondo, che gli ha lasciato una impronta definita. L’interpretazione è vivacissima e partecipata che riesce a catturare il pubblico travolgendolo con i dialoghi tra i pizzicati ed i mastellati. Ormai attivo da una decina di anni il quartetto ed esattamente un anno dopo la loro esibizione allo stresa festival all’Isola Madre tornano ad affascinare con eleganza un pubblico entusiasta! La Musica vince sempre Renzo...

Petite messe solennelle- Stresafestival 2022 – Palacogressi Stresa 23 agosto

Petite messe solennelle- Stresafestival 2022 – Palacogressi Stresa 23 agosto
Allo Stresa Festival viene proposta una composizione rossiniana e del periodo meno giocoso del compositore. Al Palazzo dei Congressi è stata migliorata l’acustica e quindi si è potuto apprezzare le raffinatezze dei suoni dei pianoforti storici e dell’Harmonium, oltre che dell’insieme offerto. Petite messe solennelle- Stresafestival 2022 – Palacogressi Stresa 23 agosto Gabrielle Philliponet , soprano José Maria Lo Monaco, alto Edgardo Rocha, tenore Christian Senn, basso Francesco Corti, Maria Shabashova, pianoforti Deniel Perer, harmonium Coro Ghislieri Soprani: Argentieri Valentina, Mara Corazza, Son Jiyeong, Anna Piroli. Alti: Giulia Beatini, Camilla Biraga, Isabella di Pietro, Maria Chiara Gallo. Tenori: Raffaele Giordani, Massimo Lombardi, Matteo Magistrali, Simone Milesi. Bassi: Matteo Bellotto, Renato Cadel, Sergio Ladu, Filippo Tuccimei. Giulio Prandi, direttore Durante la villeggiatura a Passy nel 1863 Rossini, abbandonata la scrittura di opere liriche e dopo il trionfale successo del Guglielmo Tell, si dedica alla composizione di musica sacra, celebri lo Stabat Mater ed appunto la Petite Messe solennelle oltre ai Peccati di vecchiaia. Con queste composizioni anticipa notevolmente il gusto e la scrittura che verrà. A proposito della Petite Messe Solennelle, ascoltata al Palazzo dei Congressi di Stresa, rileviamo la proposta nella versione originale per due pianoforti e harmonium con interpreti di portata internazionale e l’eccellente Coro Ghisleri, diretto da Giulio Prandi. La composizione considerata il testamento spirituale e musicale di Rossini si rifà a Bach ed alla scrittura contrappuntistica. Di tutto rilievo la presenza di strumenti storici: un Pleyel del 1855, tra i preferiti di Rossini, e un Erard del 1838, suonati dal duo d’eccezione: Francesco Corti e Maria Shabashova. I due pianisti sono stati davvero bravi ed in particolare da rilevare il ruolo di Corti, unitamente a Deniel Perer all’Harmonium. Il Coro Ghisleri già ascoltato in altre occasione è sempre di tutto rispetto e la direzione di Giulio Prandi è misurata, attenta e meticolosa. Per quanto riguarda le voci si può dire di essere soddisfatti: il soprano Gabrielle Philliponet, entrata in cast in sostituzione dell’ultimo momento, l’ho ascoltata per la prima volta in questa occasione e sono rimasto colpito dalla purezza della voce, dalla limpidezza e dalla sicurezza interpretativa. Gli altri cantanti sono nomi conosciuti e già ascoltati in diverse altre occasioni: José Maria Lo Monaco ha un bellissimo colore dai toni profondi e arrotondati; Edgardo Rocha espone un gradevole timbro e facilità all’emissione, mentre per Christian Senn si può solo dire che sia sempre una garanzia di equilibrio e interpretazione più che gradevole (Sentito anche nella Passione secondo Matteo di Bach in apertura di Festival). La Musica vince sempre Renzo...

Signum Saxophone Quartet Stresa Festival 2022- Isola Madre 21 agosto

Signum Saxophone Quartet  Stresa Festival 2022- Isola Madre 21 agosto
Tra le storiche location all’aperto dello Stresa Festival e di tutto rilievo è la Loggia del Cashmere sull’Isola Madre. La Musica da sola è un qualcosa di misterioso che penetra gli animi, quando poi la si ascolta dal vivo, tra gli alberi ed i prati curati, fiori e magari avvolti da una gradevole brezza lacustre….assicuro che il tutto è un grazie alla vita ! Signum Saxophone Quartet Stresa Festival 2022- Isola Madre 21 agosto The Alchemy of Folk A. Dvořák, Quartetto per archi “Americano” in fa magg. op. 96 (arr. Signum) G. Ligeti, Sei bagatelle (arr. Guillaume Bourgogne) A. Vivaldi, Concerto “La Tempesta di Mare” op. 10 RV 433 (arr. Signum) G. Lago, Ciudades per quartetto di saxofoni B. Bartók, Danze folkloriche rumene Sz. 56 (arr. Signum) P. Marzocchi, Albanian Folk Song (arr. Signum) Il sito dello Stresa Festival, circa il concerto in oggetto recita: “Oltrepassare i confini del genere classico è da sempre d’ispirazione per il Signum Saxophone Quartet. Farlo senza alcun compromesso artistico o musicale, un imperativo. È senz’altro questo che ha spinto l’autorevole quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung a sottolineare come il Signum si ponga allo stesso livello dei più prestigiosi quartetti d’archi del momento, definendoli amichevolmente “I favolosi 4”. “…” The Alchemy of Folk è l’ultima invenzione del laboratorio musicale di Signum: con il pregevole suono dei loro strumenti il Quartetto rende omaggio a Vivaldi, Mozart, Bartók… Da sempre alla ricerca della perfezione e di un’impeccabile fusione del suono, Signum crea un elisir di musica (folk) mai ascoltato e molto personale”     Effettivamente una sorpresa e direi una gradevolissima sorpresa: Su un piatto di divertente e dotta leggerezza, la Musica colta e strutturata è stata offerta come fosse un delizioso piatto da gustare sorridendo. Il programma offerto è davvero di facile ascolto: parte da Dvořák con il quartetto scritto nel periodo americano, quindi dello stesso tempo del “nuovo mondo” e con il suono dei sax è risultato davvero eccezionale. Scevro da atteggiamenti competenti, che da semplice appassionato non detengo, assicuro che con Ligeti i colori intriganti e le esplosive dissonanze hanno centrato il bersaglio della piacevolezza d’ascolto. Vivaldi è stato trasmesso brillantemente e poi la sorpresa per me, di Lago avvolto dall’essenza del canto implorante con frasi ricorrenti che si spegne in un afflato, poi seguito da ‘Addis Abeba’ molto ritmato e descrittivo. La conclusione con i brani di Paolo Marzocchi ha fatto rivivere le atmosfere dei canti e delle danze albanesi suonate e ballate alle feste multicolori e vivide di allegrezza. Un plauso agli interpreti brillanti e coinvolgenti, o meglio ancora direi trascinanti. La Musica vice sempre. Renzo...

PASSIONE SECONDO MATTEO – BACH- Stresa festival Palacongressi 20.8.2022

PASSIONE SECONDO MATTEO – BACH- Stresa festival Palacongressi 20.8.2022
«Certamente il punto di inizio di ogni composizione bachiana è già altissimo. E tutto il resto non dovrà che mantenersi alla medesima altezza. Quindi, se vorremo scegliere un’immagine per la direzione della sua musica non credo ci sia nulla di più adatto che una retta orizzontale […] Quindi l’ascoltatore ritrova in sé, prevedendolo punto per punto, il cammino che percorrerà la musica fino alla sua conclusione, di solito necessarissima. Questa è arte, anzi, sarei tentato a dire, Natura». Pier Paolo Pasolini Passione secondo Matteo Stresa Festival 2022-Convention Center 20 agosto Vincenzo Capezzuto, Evangelista Christian Senn, Jesus Isabella De Massis, Testis 1 Carlotta Colombo, soprano Isabella De Massis, alto Massimo Lombardi, tenore  Giacomo Nanni, basso Roberto Ardigò, direttore del coro Ars Cantica Choir Marco Berrini, maestro del coro Accademia dell’Annunciata Riccardo Doni, cembalo e direzione musicale Bella l’idea di far precedere il Concerto da una conversazione di Luca Mosca, certamente uno degli esperti più accreditati di Bach. L’incontro è risultato molto piacevole e divertente infatti Mosca è riuscito a traslare argomenti importanti e non sempre facili con grande semplicità e di facile accesso anche per l’ascoltatore più sprovveduto; il relatore ha suonato il pianoforte, ha cantato, ha imitato, interpretato ed esposto le sue convinzioni sulla musica canzonettistica moderna raffrontata alla genialità di Bach espressa anche in questa Passione secondo Matteo che aveva ispirato Pasolini ed a cui è ispirata parte del Festival ed anche la Passione. La composizione bachiana è sempre uguale, in quanto sempre altissima e ricca di innovazione e di ‘colpi di scena musicali’ L’ascolto porta sempre ad immedesimarsi in una sconvolgente contemporaneità nonostante sia stata eseguita a Lipsia per la prima volte nel 1727. Venendo allo strepitoso successo della Passione eseguito nel rinnovato Palazzo dei Congressi per l’inaugurazione della seconda parte dello Stresa Festival, possiamo dire che tradizione e ricerca trovano un connubio ideale per celebrare la tradizione in chiave moderna e nel ricordo di Pasolini; la neo produzione si ispira infatti al primo film di Pasolini ovvero Accattone, dove l’autore riporta le sue precedenti esperienze di scrittore e di vita vissuta e conosciuta. La narrazione di Accattone si conclude con un piccolo furto che porta il protagonista a fuggire in moto, ma il destino scritto fin dall’inizio si compie e Accattone muore: “Ora sto bene” sono le ultime sue parole. Bach secondo un aforisma è la dimostrazione dell’esistenza di Dio e anche Pasolini aveva scelto la sua musica appunto per Accattone. Inevitabile la similitudine con la narrazione del vangelo secondo Matteo dove il destino si compie come come le scritture dei profeti avevano previsto. Il narratore/Evangelista a piedi scalzi si muove su una piccola scalinata a piedi nudi, come un accattone ed entra in scena a luci spente in una corsia parallela a quella in cui entra in contemporanea Gesù: il narratore e il protagonista sacrificale entrano insieme, in parallelo, ma con la distanza evidente tra chi racconta e chi vive la tragedia salvifica. Ognuno degli interpreti è in ruolo e tratteggia il personaggio o i vari personaggi affidati con caratterizzazione e determinazione e riescono nella non facile impresa di trasformare la composizione in una quasi Opera semiscenica; la linearità dei movimenti, studiati a significare i vari momenti della drammaturgia sono amplificati da vocalità interessanti. Il coro è dominante e crea l’atmosfera di attesa e di dolore con colori ed emozioni di forte impatto. Si potrebbero citare uno ad uno i vari attori della realizzazione, ma il mio sentire mi ha portato a cogliere l’insieme, la...

Patti Smith Quartet -Stresa Festival 2022

Patti Smith Quartet -Stresa Festival 2022
Non sono mai stato un seguace del rock, anzi,…. ma a volte nella vita si viene costretti a cambiare idea….costretti non dall’esterno, ma da noi stessi, quando una situazione per anni rifuggita, d’improvviso affascina ed attrae! Ecco: Patty Smith a Verbania mi ha catturato ! Patti Smith Quartet -Stresa Festival 2022 La Sacerdotessa del Rock accompagnata dal figlio Jackson Smith alla chitarra, Tony Shanahan al basso e Seb Rochford alla batteria è negli anni divenuta icona e detentrice del più profondo cuore del Rock, attraversando situazioni esperienzali artistiche nei vari campi ed affinando quelle capacità conoscitive dell’essere, del pubblico, dell’Universo ! Patti Smith è un personaggio che ha suscitato sensibilità diverse e contrapposte, ma indubbiamente ha segnato un’epoca! E’ divenuta un mito, anticipando gli influencer di serie “B” di oggi.., ma lei è cantautrice e poetessa e non il ‘nulla cosmico’ che segna l’esistenza degli ‘influenzatori’ dell’ultima ora…di cui difficilmente comprendo la Missione se non il guadagno! Le note dello Stresa Festival recitano: Nell’anno delle celebrazioni di Pier Paolo Pasolini, non poteva mancare un invito a una testimone dell’influenza che il grande intellettuale ha avuto trasversalmente sulla cultura musicale Patti Smith si esibisce per la prima volta allo Stresa Festival e per l’occasione è stata allestita una singolare location al Tecnoparco di Verbania, progettato all’inizio degli anni ’90, e ultima sua opera, dal celebre architetto Aldo Rossi. L’ambientazione è decisamente pasoliniana: Patty sale sul palco ed è ovazione! I miti si contraddistinguono anche per questo! Ha segnato un’epoca…e da questo momento alla fine del concerto solo una parola: entusiasmo! Sono miracolosamente riapparse le atmosfere della Beat Generation di Jimi Hendrix, Jim Morrisson, Bob Dylan, con la proposta di ideali di Pace, di Amore e Fratellanza! La semplicità, il sorriso e l’amabile affabilità si sono autonomamente evidenziate e trovato conferma nell’appuntamento del giorno dopo al Convention Center di Stresa! Qui ha parlato di Pasolini e del ‘Vangelo secondo Matteo’ film visto, rivisto ed amato per il messaggio di vita che seppur non religioso, contiene alti contenuti filosofici. E’ arduo riuscire a trasferire i messaggi di Patti Smith, ma si può con semplicità sottolineare la ricerca perpetua del buono e del bello rifuggendo quanto è cattivo e dannoso per l’umanità: NO alle guerre ed alle violenze e SI ai buoni sentimenti ed all’aiuto del prossimo! Ha dichiarato di amare i libri e la lettura e che il libro che ama di più è Pinocchio; ama le poesie e lei stessa scrive! Durante il concerto aveva letto alcune poesie, riprendendo poi il fil rouge all’intervista, evidenziando anche quanto sia necessario essere ‘attivisti’ per il bene comune, con le marce, la partecipazione e che in questi percorsi la Musica aiuta a vivere bene, ma che il raggiungimento della pace e della salvaguardia dell’Universo e dell’Umanità, necessita in ogni caso dell’intervento positivo dei potenti! Insomma anche un melanomane come me ha ritrovato una parte di se stesso, scavando nelle emozioni degli anni giovanili e nella speranza che alimenta ancora la vita! La Musica vince sempre Renzo...