Il Teatro Regio di Torino al tempo del Lockdown 2020

Il Teatro Regio di Torino al tempo del Lockdown 2020
Il Teatro Regio di Torino è veramente effervescente e pur con le restrizioni imposte dal responsabile Lockdown, ha ideato diverse iniziative volte a mantenere vivo il rapporto con il pubblico e l’interesse che lo stesso nutre per l’Opera in teatro. Ecco che nel  75° Anniversario della Liberazione d’Italia, avvenuta il 25 aprile 1945, il Teatro Regio Torino dedica al ricordo delle donne e degli uomini che lottarono per la libertà l’Inno delle nazioni (1862) di Giuseppe Verdi. Eseguita nel 2010 dall’Orchestra e Coro del Teatro Regio diretti da Gianandrea Noseda con il tenore Francesco Meli in veste di solista, la pagina verdiana è un omaggio all’Italia risorgimentale che nella rilettura di Arturo Toscanini del 1943 si caricò di nuove ispirazioni, diventando messaggio di rinascita per il Paese in lotta contro il nazifascismo. Per  la Giornata mondiale della Terra viene invece proposta La Pastorale di Beethoven nell’esecuzione dell’Orchestra del Regio diretta da Giandrea Noseda. Altre iniziative prestigiosa è stata #operaonthesofa ovvero vedere o rivedere delle belle produzioni comodamente seduti sul sofà di casa; a questo riguardo ricordiamo che con Orchestra e Coro del Teatro Regio di Torino, sono state trasmesse Manon Lescaut, Musica di Giacomo Puccini, con interpreti principali María José Siri, Gregory Kunde, Dalibor Jenis, Carlo Lepore, Direttore d’orchestra Gianandrea Noseda, Regia Vittorio Borrelli; Faust Musica di Charles Gounod, Interpreti principali Charles Castronovo, Ildar Abdrazakov, Irina Lungu, Direttore d’orchestra Gianandrea Noseda, Regia, scene e costumi Stefano Poda; Il barbiere di Siviglia, Musica di Gioachino Rossini, Interpreti principali Antonino Siragusa, Marco Filippo Romano, Chiara Amarù, Roberto de Candia, Nicola Ulivieri, Direttore d’orchestra Giampaolo Bisanti, Regia Vittorio Borrelli; La Sonnambula, Musica di Vincenzo Bellini, Interpreti principali Ekaterina Sadovnikova, Antonino Siragusa, Nicola Ulivieri, Direttore d’orchestra Renato Balsadonna, Regia Mauro Avogadro; Agnese, Musica di Ferdinando Paer, Interpreti principali María Rey-Joly, Markus Werba, Edgardo Rocha, Filippo Morace, Direttore d’orchestra Diego Fasolis, Regia Leo Muscato; L’italiana in Algeri, Musica di Gioachino Rossini, Interpreti principali Martina Belli, Xabier Anduaga, Carlo Lepore, Paolo Bordogna, Sara Blanch, Direttore d’orchestra Alessandro De Marchi, Regia Vittorio Borrelli; Violanta, Musica di Erich Wolfgang Korngold, Interpreti principali Annemarie Kremer, Michael Kupfer-Radecky, Norman Reinhardt, Peter Sonn, Soula Parassidis, Anna Maria Chiuri, Direttore d’orchestra Pinchas Stainberg, Regia Pier Luigi Pizzi; Il matrimonio segreto, Musica di Domenico Cimarosa, interpreti principali Carolina Lippo, Marco Filippo Romano, Alasdair Kent, Markus Werba, Monica Bacelli, Eleonora Bellocci, Direttore d’orchestra Nikolas Nägele, Regia Pier Luigi Pizzi; Nabucco, Musica di Giuseppe Verdi, Interpreti principali Giovanni Meoni, Csilla Boross, Ştefan Pop, Riccardo Zanellato, Enkelejda Shkosa, Direttore d’orchestra Donato Renzetti, Regia Andrea Cigni. IL Teatro Regio però non si è fermato qui ed infatti leggendo sul sito del teatro www.teatroregio.torino.it  si possono trovare tutte le info  ha lanciato : #LOperaTiSomiglia si ispira alla campagna di comunicazione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo “L’arte ti somiglia” nell’ambito di #ArtYouReady, in rete con i musei italiani, che rende accessibile e fruibile il patrimonio artistico italiano. Partecipare a #LOperaTiSomiglia è molto facile e divertente perché si tratta molto semplicemente di un gioco. Scegli la tua opera preferita o il tuo personaggio d’opera preferito Cerca cose che hai in casa per vestirti e dare vita al titolo o al personaggio che hai scelto Ricrea l’opera, il personaggio e scatta una foto Condividila con #LOperaTiSomiglia e #teatroregiotorino, e tagga il Regio su Facebook, Instagram e Twitter Noi ricondivideremo la tua Opera! Nella gallery sui social abbiamo pubblicato immagini di alcuni dei titoli più noti, per darvi qualche spunto. Il gioco ora è nelle vostre mani.   La Musica vince sempre   Renzo Bellardone 27 aprile...

Teatro Coccia, Novara al tempo del Lockdown 2020

Teatro Coccia, Novara al tempo del Lockdown 2020
Il teatro Coccia di Novara, unico teatro di tradizione del Piemonte, è sicuramente un teatro vivo e ricco di idee innovative e questa affermazione trova conferma anche nell’iniziativa di cui riporta il sottostante comunicato stampa, che per motivi personali non sono riuscito a pubblicare prima, ma che merita ampia considerazione. Teatro Coccia, NovaraALIENATI, Opera Smart Workingprossimamente su www.fondazioneteatrococcia.it Una nuova produzione realizzata restando a casa e che si avvale dell’interazione con il pubblico   Novara, 20 aprile 2020. La modalità dello smart working applicata al teatro e alla lirica in particolare. Così nasce Alienati la prima Opera Smart Working ideata e prodotta da Fondazione Teatro Coccia. In questo periodo di sospensione forzata dell’attività teatrale, la direzione del teatro novarese ha riunito una task force di compositori, autori, registi, cantanti per dare vita a un lavoro inedito che trae spunto dall’isolamento casalingo per generare connessioni.   Alienati è la storia di un gruppo di personaggi cui è richiesto, a causa di un’invasione – naturalmente aliena – di restare a casa, ma questo avvertimento genera inevitabilmente reazioni inaspettate da parte di tutti. Snodo di quasi tutti i racconti è uno psicologo che tiene le redini della vita di una nutrizionista, salutista vegana praticante yoga con lampade ayurvediche al sale accese h 24 perennemente stressata e tradita, a sua insaputa, dal marito; un ladro gentiluomo svaligiatore d’appartamento professionista, adesso n crisi per mancanza di lavoro e in cerca di evasione (in tutti i sensi); una bellissima donna single costantemente alla ricerca dell’anima gemella da coinvolgere in aperitivi prolungati (tentata dal fascino pericoloso del Ladro). Questi condividono intrecci di vite con una mamma insoddisfatta single e con l’hobby di distruggere le famiglie degli altri portando via i mariti, ma il tutto tenendo iperprotetta la sua angelica e pura figlioletta; un musicista, cantante, maestro di tutto ciò che ci può essere di musicale, seguito (poco) in rete da una enorme schiera di allievi, al 90% cinesi che non parlano l’italiano, ridotto a organizzare flashmob canori condominiali; uno chef, sedicente esperto di gastronomia, ma che in realtà si nutre di scatolame e junk food, non sapendo cucinare nulla; un avvocato di nome Garbugli, marito della nutrizionista e amante della rovina famiglie.   Particolarità dell’opera sta nella sua realizzazione artistica e creativa: i cinque compositori, Federico Biscione, Alberto Cara, Cristian Carrara, Federico Gon e Marco Taralli, hanno composto le arie per i protagonisti dell’opera condividendo a distanza suggestioni e mondi musicali. Il soggetto è stato affidato alla penna di Stefano Valanzuolo, Vincenzo De Vivo lo ha reso un libretto dal sapore divertente e a tratti irriverente. La magia di mettere insieme tutti questi elementi è nelle mani del regista Roberto Recchia, con il supporto di Federico Pelle, tecnico del suono che raccoglierà tutti i contributi audio li mixerà per dare profondità e chiarezza di suoni a un’orchestra virtuale. L’aspetto scenico e l’abbigliamento dei protagonisti saranno studiati da Giuseppe Palella.  Ma la novità di Alienati non è solo questa. Al pubblico che assisterà all’opera tramite il sito del Teatro Coccia www.fondazioneteatrococcia.it verrà data l’opportunità di scegliere il “destino” dei personaggi trovandosi di fronte a veri e propri bivi. La fruizione da casa rende gli spettatori anche protagonisti del racconto potendone decidere gli sviluppi.   Il cast di interpreti di questi personaggi alienati è formato da voci di altissima caratura e fama internazione: nel ruolo dello psicologo il baritono Alfonso Antoniozzi, la nutrizionista è il mezzosoprano Daniela Barcellona, il ladro gentiluomo è il basso baritono Nicola Ulivieri, la...

TEATRO CARLO FELICE AL TEMPO DE LOCKDOWV 2020

TEATRO CARLO FELICE AL TEMPO DE LOCKDOWV 2020
In questo periodo di Lockdown, i teatri stanno facendo salti mortali e si stanno inventando di tutto, pur di mantenere vivo il rapporto con il proprio pubblico; in particolare i teatri d’opera hanno ideato piattaforme digitali, streaming e mille altre iniziative finalizzate a tenere vivo anche il teatro e l’opera! Dal Teatro Carlo Felice di Genova, ad esempio mi giunge questo comunicato, riferito alla loro iniziativa  musicalmenteinsieme.   COMUNICATO STAMPA La Tosca di Puccini, andata in scena al Teatro Carlo Felice nel dicembre 2014 con l’applauditissima regia “cinematografica” di Davide Livermore. Martedì 28 aprile, alle ore 20:00, sui canali social del Teatro Carlo Felice Tosca di Puccini, un titolo su cui Davide Livermore lavora da molto prima dello spettacolo che ha inaugurato la Scala lo scorso 7 dicembre. Più di cinque anni fa, infatti, il 20 dicembre 2014, andò in scena al Teatro Carlo Felice una Tosca di cui Livermore firmava regia, scene e luci. Uno spettacolo molto diverso da quello recente milanese, ma apparentato almeno in un aspetto: il taglio cinematografico. Non c’è da stupirsi, dato cheTosca, per Livemore,è“una proto-sceneggiatura cinematografica, dove armonia e poesia creano un flusso narrativo degno di un classico thriller hollywoodiano.” La Tosca genovese di Livermore, a suo tempo molto applaudita e lodata dalla critica, si potrà rivedere martedì 28 aprile, alle ore 20:00, sui canali social del Teatro Carlo Felice, nel consueto appuntamento settimanale del ciclo #musicalmenteinsieme, l’iniziativa in streaming con cui la Fondazione lirico-sinfonica genovese tiene vivo il rapporto con il proprio pubblico fin dall’inizio dell’emergenza coronavirus. Una scenografia che modifica lo spazio creando angolazioni, campi, controcampi e piani sequenza. Allusioni cinematografiche presenti un po’ ovunque: la Roma di Magni e Fellini, la suspense di Nodo alla gola di Hitchcock, l’angelo de Il cielo sopra Berlino di Wenders. I costumi diGianluca Falaschi che rendono visibile sul corpo stesso dei protagonisti lo scontro ideologico tra lo Stato Pontificio e la modernità illuminista. Queste le caratteristiche principali di una Tosca da rivedere o da vedere per la prima volta per chi l’avesse persa nel 2014. E da ascoltare, grazie a un cast di prim’ordine. Sul podio, il Maestro Stefano Ranzanidirigeva l’Orchestra, il Coro (preparato dal Maestro Pablo Assante)e il Coro di Voci Bianche (preparato dal Maestro Gino Tanasini) del Teatro Carlo Felice. Protagonisti: Maria Guleghina (Floria Tosca), Roberto Aronica (Mario Cavaradossi), Carlos Álvarez (Il barone Scarpia), Giovanni Battista Parodi (Cesare Angelotti), Armando Gabba (Il Sagrestano), Enrico Salsi (Spoletta), Davide Mura (Sciarrone), Cristian Saitta (Un carceriere), Filippo Bogdanovic (Un pastorello). Nelle Note di Regia pubblicate nel programma, Livermore scriveva parole oggi ancora più attuali: “L’Opera è arte, è bellezza, quella che attraverso la grazia espressa in questi giorni dallo straordinario lavoro di oltre 200 anime (tecnici e artisti del Teatro Carlo Felice) scandaglia la vertiginosa profondità della vita, raccontandone i bagliori e gl’inferi.”   Su: https://www.streamingcarlofelice.com/ https://www.facebook.com/TeatroCarloFelice/ https://www.facebook.com/TeatroCarloFelice/ https://www.youtube.com/user/TeatroCarloFelice     Genova, 27aprile 2020, L’Ufficio Stampa   La Musica vince sempre Comunicato riportato da Renzo Bellardone 27 aprile...

ARSENICO E VECCHI MERLETTI Teatro Coccia Novara 22 febbraio 2020

ARSENICO E VECCHI MERLETTI  Teatro Coccia Novara 22 febbraio 2020
D’accordo che a Carnevale ogni scherzo vale, ma in questo periodo carnascialesco al Coccia di Novara bisogna andarci con l’antidoto, infatti dopo Donna di Veleni ecco che porta in scena l’esilarante Arsenico e vecchi merletti con le due interpreti che rappresentano una cospicua parte del teatro italiano del ‘900.   ARSENICO E VECCHI MERLETTI Teatro Coccia Novara 22 febbraio 2020   Di Joseph KesserlingCon ANNA MARIA GUARNIERI e GIULIA LAZZARINI Traduzione di Masolino d’Amico   Martha Brewster                               Anna Maria Guerrieri Abby Brewster                                   Giulia Lazzarini Giula Stone                                       Maria Alberta Navello Teddy Brewster                                 Mimmo Mignemi Mortimer Brewster                                      Paolo Romano Jonathan Brewster                                     Luigi Tabita Dottor Einstein                                 Tarcisio Branca Reverendo Stone e Signor Spooner     Bruno Crucitti Sig. Johnson- Tenente Rooney            Francesco Guzzo Agente Mullihgan                              Daniele Biagini Agente Brophy                                   Lorenzo Venturini Regia Geppy Gleijesesliberamente ispirata alla regia di Mario Monicelli Scene  di Franco Velchi Musiche Matteo d’Amico Artigiano della luce Luigi Ascione Produzione Gitiesse Artisti Riuniti   La scena è quella classica con le due porte laterali, la scala centrale che porta alle camere del piano superiore ed al centro il tavolino, dove le due amabili signore accolgono i ‘loro signori’, ovvero gli inquilini ai quali affittano le camere. Sul tavolino, oltre ai bicchieri di cristallo, talvolta compare una bottiglia di rosolio, la quale, insieme alle due deliziose signorine Brewster diviene protagonista, anzi ‘la protagonista’: si tratta infatti della bottiglia di rosolio, con cura amalgamato con veleni, che le signorine servono appunto ai ‘loro signori’ quando li vogliono aiutare a lasciare questo mondo con il sorriso sulle labbra. I cadaveri, ormai tredici, vengono seppelliti dal folle nipote Teddy nel canale di Panama, ovvero nella cantina dell’abitazione. Un susseguirsi di situazioni esilaranti trasformano il noir in un quadretto quasi ‘per bene’. La Compagnia teatrale è veramente abile nella recitazione, utilizzando tutte le tecniche possibili per divertire il pubblico che infatti si diverte. I personaggi sono tutti ben definiti e senza nulla di caricaturale riescono ad immergere lo spettatore in una situazione quasi reale. Ovviamente non mancano alcune gags, sempre nel totale buon gusto e senza esagerazioni, che rendono lo spettacolo decisamente gradevole e le due ore ed un quarto filate e senza intervallo, scorrono sul filo del divertimento. Sinceramente ogni interprete meriterebbe una nota di plauso ed una descrizione dell’interpretazione dei vari personaggi, ma la presenza in scena di due pilastri del teatro italiano, inevitabilmente catturano i consensi, anche in relazione alla loro età ed all’immutabile se non migliorata capacità interpretativa. Si sta parlando di Giulia Lazzarini e  Anna Maria Guarnieri rispettivamente nei ruoli di Abby e Martha. Il tempo per loro, artisticamente parlando,  non pare trascorso e con vitalità inaspettata utilizzano la camminata, l’apertura delle porte con un colpo di sedere, i maliziosi sorrisini d’intesa, l’assoluta freschezza interpretativa che portano ad assistere ad una rappresentazione ‘reale’, tanto sono credibili e convincenti. La regia di Geppy Gleijeses è ispirata alla prima di Mario Monicelli, che quelli della mia età ricordavano perfettamente. Un plauso! Renzo...

DONNA DI VELENI – Teatro Coccia Novara 16 febbraio 2020.

DONNA DI VELENI – Teatro Coccia Novara 16 febbraio 2020.
Uno dei pregi del teatro Coccia di Novara, unico teatro di tradizione del Piemonte, sta nel rappresentare ogni anno una nuova opera, una prima assoluta. Da qui con alterne fortune le nuove opere viaggeranno per il mondo per farsi conoscere e divenire punto di riferimento per le nuove composizioni. DONNA DI VELENI – Teatro Coccia Novara 16 febbraio 2020. musica di Marco Poddalibretto di Emilio Jonadirettore Vittorio Parisiregia Alberto Jona immaginario visivo Cora De Maria e Jenaro Meléndrez Chasscenografia Alice Delorenzisagome originali Cora De Maria   Dèdalo EnsembleCoro San Gregorio MagnoCoro delle voci bianche del Teatro Coccia Maria Júlia Farrés-LlonguerasRuggero Danilo FormaggiaDonna di Veleni Paoletta MarrocuAmante Matteo MezzaroPaesani, giovani, ragazzi Solisti dell’AccademiaAMO del Teatro CocciaOmbristi Alice De Bacco, Anna Guazzotti, Pierre Jacquemin   Prima esecuzione assolutaProduzione Fondazione Teatro Coccia in collaborazione con Controluce Teatro d’Ombre Con il sostegno di Clinians   Il librettista Emilio Jona racconta: Il libretto di Donna di Veleni nasce da una commissione del Teatro Coccia di Novara a Marco Podda di un’opera lirica, che avrebbe dovuto incentrarsi su alcune figure di donne siciliane del diciassettesimo secolo dedite alla trasgressione e al veneficio; ma il materiale lasciatomi da Podda per immaginare un libretto fu in realtà lo stimolo per proporre, discutere con lui e poi scrivere un testo dove restarono le donne e un veneficio, ma in un contesto e con una trama del tutto diversi. Debbo dire che mi sono appassionato a scrivere questo testo “…“ Ne è uscito un libretto, all’apparenza del tutto tradizionale, rigorosamente in rima, che trova i suoi spunti linguistici soprattutto in ottave, strambotti, stornelli del mondo popolare siciliano e calabrese e racconta una storia di genere, fortemente al femminile, in un tempo di caccia alle streghe, con le sue ossessioni sessuofobiche, che ha nel centro la figura di una donna, maga e sapiente, che sarà chiamata a risolvere i problemi di violenza e d’amore dei due protagonisti “…” I tre personaggi si muovono in un paese e sentimenti senza tempo, tra cori emblematici: quello degli uomini neri che impersonificano il potere di una religione istituzionalizzata, feroce e repressiva nel difendere i suoi dogmi, la sua sessuofobia e il suo disprezzo per la donna, quello dell’innocenza dei bambini abbandonati dalle madri, quello degli adolescenti sulle soglie dell’amore, e quello dei paesani che vivono tra privazioni e carestie. Tutti chiedono qualcosa alla donna dei veleni, ma ciò che le chiedono Maria e Ruggero sono due cose opposte. E la Donna di Veleni le offrirà loro in un’unica coppa; a seconda di chi e perché la berrà essa darà amore o morte. Sarà Ruggero a fare una scelta che riunirà drammaticamente questi due percorsi; e sarà poi la donna dei veleni, con la sua saggezza di Grande Madre, a prendere per mano una Maria diversa, provata e dolorante, per accompagnarla verso il suo futuro.   Ecco che dalle parole del librettista si evince immediatamente l’argomento e per quanto riguarda la musica posso tranquillamente asserire che si tratta di una musica contemporanea che affonda le radici nella tradizione che seppur con sprazzi di assoluta modernità, resta una composizione gradevole all’ascolto e di immediato impatto. Il compositore Marco Podda annota:  Il progetto di scrittura è stato concepito per una narrazione sonora con frequenti cambi di funzione emotiva per non far cadere l’attenzione dell’ascolto. Nello specifico della vocalità dei ruoli, preminente nell’esasperazione è quello della protagonista, la Donna di Veleni, che – seppur soprano drammatico –  è spinta da esigenze di espressività testuale sia ad impervi Si acuti che ad abissi rantolanti sul La grave. Il regista Alberto Jona vanta...

VIOLANTA – Teatro Regio di Torino- 26 gennaio 2020

VIOLANTA – Teatro Regio di Torino- 26 gennaio 2020
Alla vigilia della celebrazione del Giorno della Memoria, il Teatro Regio con elegante sensibilità , prima della rappresentazione sceglie di proporre un intervento condotto dal Sovrintendente  Sebastian Schwarz che intervista il direttore di Violanta, ovvero Pinchas Steinberg. Questi narra di aver scoperto la tragedia dell’olocausto a cinque anni, quando trova la mamma in lacrime e disperazione totale per aver scoperto dopo tempo, che la sua famiglia di cui aveva perso le tracce, era stata completamente distrutta in campo di sterminio, dalla furia nazista. Schwarz invece crea un filo d’unione tra olocausto, foibe e la situazione immigrati di oggi; parla poi di Korngold, l’autore ebreo di Violanta che lasciò la sua terra per sfuggire alle persecuzioni naziste, così come i deportati ed i perseguitati lasciano la loro terra per costrizione. VIOLANTA –Teatro Regio Torino-26 gennaio 2020 Opera in un attoLibretto di Hans MüllerMusica di Erich Wolfgang KorngoldPrima esecuzione in Italia Violanta Annemarie KremerSimone Trovai Michael Kupfer-RadeckyAlfonso Norman ReinhardtGiovanni Bracca Peter SonnBice Soula ParassidisBarbara Anna Maria ChiuriMatteo Joan FolquéPrimo soldato Cristiano OlivieriSecondo soldato Gabriel Alexander WernickPrima ancella Eugenia BraynovaSeconda ancella Claudia De Pian Orchestra e Coro del Teatro Regio di TorinoDirettore Pinchas SteinbergMaestro del coro Andrea SecchiRegia, scene e costumi Pier Luigi PizziLuci Andrea AnfossiAssistente alla regia Matteo AnselmiAssistente alle scene Lorenzo MazzolettiAssistente ai costumi Lorena MarinDirettore dell’allestimento Pier Giovanni BormidaNuovo allestimento Teatro Regio TorinoIn occasione del Giorno della MemoriaTorino, 21 gennaio 2020   Un atto unico, intenso sia musicalmente che drammaturgicamente che narra di una scura vicenda durante un carnevale a Venezia nel secolo XV. Tutto parte dal ricordo incombente di Violanta circa la sorella, suicida dopo la seduzione subita dal figlio del Re di Napoli. Le è in bilico tra l’amore per il marito e l’iniziale odio per Alfonso che andrà a tramutarsi in amore assoluto fino a salvarlo dalla spada del marito Simone cui lei, nel tempo dell’odio,  aveva chiesto di uccidere. Erich Wolfgang Korngold compose l’opera a soli diciassette anni su libretto di Hans Müller,   prima di espatriare ad Hollywood e di fatto divenire l’inventore delle musiched a film. In Violanta la musica è immediatamente coinvolgente, fin dall’ouverture dove una sorta di contemporanea solennità diviene incalzante nell’introdurre la vicenda. Alla Prima italiana, l’orchestra del Regio di Torino è diretta magnificamente da Pinchas Steinberg che sottolinea ogni sfumatura ed estrapola colorazioni e toni davvero avvincenti: le emozioni della tragicità avvinghiate a leggerezza sinfonica si dipanano in un evolversi di struggenti immagini e sensazioni. La magistrale regia di Pier Luigi Pizzi, abbandona l’amato colore bianco e sceglie il rosso quasi ad evocare bordelli di lusso anni venti. L’eleganza è innata in Pizzi e la riversa ariosamente anche in questa produzione che vede un enorme oblò a fondo palco da cui si intravedono gondole e si immaginano feste e tragedie ! Annemarie Kremer è superbamente Violanta cui dedica il suo carisma naturale ed imprime  forte carica passionale che si evolve con la vicenda; con un bel fraseggio rende comprensibile il linguaggio tedesco e non si risparmia vocalmente. Il baritono Michael Kupfer-Radecky è il militare ruvidamente sospettoso nei confronti della moglie: bella timbratura e possente interpretazione. “Sterben wollt ich oft”, è l’aria che connota Norman Reinhardt, perfettamente in ruolo anche grazie alla sua notevole presenza scenica. Anna Maria Chiuri, nel breve ruolo della nutrice, espone il noto colore scuro e morbido al tempo stesso. Adeguato sicuramente tutto il cast, di ottimo livello. La Musica vince sempre. Renzo...