VIVALDI INEDITO – Isola Madre 24 agosto 2019

VIVALDI INEDITO – Isola Madre 24 agosto 2019
Il programma di sala recita: “Antonio Vivaldi è il protagonista di questa serata dedicata a sue rare composizioni sacre, il cui ascolto dà la dimensione della sua estesa creatività nell’articolare il suo particolarissimo linguaggio in concerti dedicati a organici differenti. Modo Antiquo e il suo direttore Federico Maria Sardelli, uno dei più accreditati studiosi del corpus vivaldiano, impaginano un programma che offre esecuzioni di tre concerti praticamente inediti (RV 775, RV 808 e RV 818) a pagine più conosciute, quale il noto Concerto per archi e basso continuo RV 169 “Al Santo Sepolcro”. L’ensemble suona con strumenti originali e si avvale della partecipazione del violinista Federico Guglielmo, noto specialista della prassi esecutiva dell’epoca.” Vivaldi inedito –Stresa Festival- 23 agosto 2019   VIVALDIConcerto RV 818 per violino e archi e bc in re magg. (prima esecuzione assoluta)Concerto RV 129 Madrigalesco per archi e bcConcerto RV 212 in re magg. Per la Solennità della S. Lingua di S. Antonio in Padova, per violino, archi e bcConcerto RV 808 per violino, organo e archi (prima esecuzione assoluta)Sinfonia RV 169 in Si min. Al Santo Sepolcro, per archi e bcConcerto RV 286 in Fa magg. Per la Solennità di S. Lorenzo, per violino, archi e bcConcerto RV 775 in Fa magg, per violino, organo, archi e bc (prima esecuzione assoluta) Modo AntiquoFederico Guglielmo, violino principaleRoberto Loreggian, organoStefano Bruni, Paolo Cantamessa, Alessia Pazzagli, Laura Scipioni, Raffaele Tiseo, violiniAlessandro Lanaro, violaBettina Hoffmann, violoncelloNicola Domeniconi, contrabbassoGianluca Geremia, tiorbaFederico Maria Sardelli, direttore   Sula base della profonda conoscenza compositiva di Vivaldi che Francesco Maria Sardelli possiede, come da lui stesso colloquialmente esposto durante il concerto, ha ricostruito le partiture di alcuni de brani proposti, sulla sola base della scrittura per un solo strumento, dal “Libro di Anna Maria” l’allieva prediletta dall’abate, presso l’orfanotrofio veneziano dove prestò la sua opera. L’ascoltare Musica antica ed ancor più ’sacra’ è talvolta avviluppato da un senso di calma eccessiva dai toni un po’ grigi, ma quando a dirigere è uno dei massimi esponenti sull’argomento e profondissimo conoscitore delle atmosfere e dei colori che si possono trarre, ecco che l’ascolto risulta piacevolmente divertente e coinvolgente. Modo Antiquo è uno dei migliori ensemble per musica dell’epoca e sa ricreare bellissime ed eteree  vivacità e brillantezze. L’organo emerge avvolgente ad espandersi nell’aereo spazio, mentre il virtuosissimo del violino di Federico Guglielmo conduce vividamente e con serena allegrezza i vari concerti, tra saltellati e mastellati: interessanti i duetti tra i due strumenti che conducono con pirotecnica solidità. La scelta di localizzare il concerto alla loggia del Cashmere all’Isola Madre è risultata più che opportuna e consapevolmente efficace e la passeggiata tra i viali del giardino a bordo lago non può che coadiuvare l’ accrescimento del  fascino dell’ascolto. La Musica vince sempre. Renzo Bellardone ...

Pergolesi incontra Mozart (con Stravinskij) Palacongressi Stresa 23 agosto 2019

Pergolesi incontra Mozart (con Stravinskij) Palacongressi Stresa 23 agosto 2019
Il programma di sala recita: “Composto tra il 1919 e il 1920, il “balletto con canto” Pulcinella di Stravinskij viene comunemente iscritto al periodo neoclassico del compositore russo. Ispirato a temi che all’epoca si attribuivano a Pergolesi, l’autore rielabora con la sua straordinaria capacità di orchestrazione un linguaggio musicale settecentesco, plasmandolo con i colori e la ricchezza ritmica che gli sono propri. Un cast di eccezione, Frittoli, Marsiglia, Ulivieri, guidati da Gianandrea Noseda con l’Orquesta de Cadaques, sono i protagonisti di questa serata preziosa, che si completa con un concerto mozartiano interpretato dallo straordinario pianista francese Pierre-Laurent Aimard. Scritto nel 1786, il n. 25 KV 503 è uno dei concerti più celebri ed eseguiti del genio salisburghese, adatto a mettere in luce virtuosismo solistico e interazione tra pianoforte e orchestra.”   Pergolesi incontra Mozart (con Stravinskij) W.A. MOZART, Concerto per pianoforte e orchestra K. 503I. STRAVINSKIJ, Pulcinella (integrale) Barbara Frittoli, sopranoFrancesco Marsiglia, tenoreNicola Ulivieri, bassoPierre-Laurent Aimard, pianoforteOrquesta de CadaquésGianandrea Noseda, direttore Il concerto inaugurale di un Festival è sempre un momento importante per la manifestazione e conscio di questa valenza il Maestro Gianandrea Noseda, direttore artistico dello Stresa Festival, sceglie di dirigere alla prima serata. Il programma è apparentemente non filologico, ma anche oltre l’esposizione di Noseda, circa le maschere utilzzate da Mozart e a Stravinskji che uniscono i due compositori seppure temporalmente distante, l’ascolto cancella le perplessità per portare all’affascinamento di bellezze contrapposte. La direzione di Noseda, pare ogni volta più coinvolgente della precedente e potrebbe anche essere, ma credo che sia talmente bravo che sa esaltare quale unicità ogni partitura che legge e dirige, portandola a livelli assolutamente fantastici e fantasiosamente arricchenti. Molto amato dal suo pubblico è sempre accolto con entusiasmo e rispettato, così come lui ama e rispetta il pubblico offrendo altissima qualità.   Per il concerto n. 25 in do maggiore K503 di Mozart al pianoforte siede l’artista residente del festival Pieree-Laurent Aimard, che molti spettatori, me compreso, hanno ascoltato per la prima volta. Mi ricordo quando alla presentazione del programma dell’edizione 2019 del Festival il Maestro Noseda aveva parlato del pianista con toni di assoluto rispetto ed apprezzamento e, dopo poche note al pianoforte, tutto il pubblico si è convinto di quanta bravura esprime: tocco elegante e sicuro, mai eccessivo e sempre fortemente coerente   trae emozioni che trasferisce agli animi ascoltanti. La seconda parte vede impegnati nel canto dei brani di Pulcinella, il tenore Francesco Marsiglia ben impostato e bel fraseggio, l’affermato soprano Barbara Frittoli con voce sempre avvolgente e dai bei colori, ospite abituale del Festival, come il basso Nicola Ulivieri dal timbro profondo e grande carica interpretativa. Molto apprezzato l’intero balletto con canto stravinskjiano e troppo simpatico il terzetto –proposto come bis- dalle nozze di Figaro a ricollegare con la prima parte: con voce prorompente entra inaspettato Ulivieri seguito da Frittoli e Marsiglia che creano uno spaccato dalle ‘Nozze’ con toni vivaci e divertenti. La Musica vince sempre Renzo...

ALESSANDRA MARIANELLI e LA CAMERATA DUCALE –S.Andrea Vercelli –

ALESSANDRA MARIANELLI e LA CAMERATA DUCALE –S.Andrea Vercelli –
Consuetudine colta a Vercelli è quella di celebrare il Santo Patrono con un concerto  in S.Andrea. Quest’anno la scelta si è orientata sul soprano Alessandra Marianelli, conosciuta tempo fa a Pesaro al Rossini Opera Festival e subito apprezzata come persona e come cantante. ALESSANDRA MARIANELLI E LA CAMERATA DUCALE –S.Andrea Vercelli – 1 agosto 2019 “UN ANGELO A SANT ‘EUSEBIO” ALESSANDRA MARIANELLI –Soprano CAMERATA DUCALE – GUIDO RIMONDA direttore Il concerto inizia con l’Ouverture dal Sogno di una notte di mezza estate di F. Mendelsshon e l’orchestra diretta dal fervido Guido Rimonda fa fluttuare i colori armoniosi con sfumature che trapelano imperiose, carpendo  le onomatopeiche voci del bosco e le ovattate presenze magiche: piccole entità si rincorrono in un frenetico tintinnio per lasciare posto ai risvegli ed alle fantasiose storie. E’ la volta poi di Alessandra Marianelli con Casta Diva dalla Norma di V. Bellini, che interpreta con dolcezza e passione e che sa rendere con sensibilità; Marianelli si presenta con naturalezza e semplicità come è nella sua natura cordiale e buona che traspare dalla bellezza del volto che rimanda indelebilmente alla Venere del Botticelli. Dopo l’Ouverture dal Nabucco di Verdi, la Camerata Ducale offre la Moldava, ovvero poema sinfonico di B. Smetana, una bella pagina musicale che con la direzione di Rimonda attrae per le dinamiche e la forte comunicazione. Marianelli interpreta sensibilemte accorata l’Ave Maria dall’Otello di G.Verdi  ed il Vissi d’arte dalla Tosca di G.Puccini, dove si esprime con maturità interpretativa che sa emozionare e commuovere. L’ultimo brano in programma è  O mio babbino o caro da Gianni Schicchi di G.Puccini  e l’orchestra diviene morbido tappeto su cui scorre fluida la voce di Marianelli. La Musica vince sempre. Renzo Bellardone...

Teresa Salgueiro – Stresa Festival – Il Maggiore 23 luglio 2019

Teresa Salgueiro –  Stresa Festival  – Il Maggiore 23 luglio 2019
Il sito dello Stresa Festival recita così: Teresa Salgueiro è una cantante portoghese dai tratti originali, divenuta una figura emblematica della musica portoghese nel mondo, fra novità e tradizione. A partire da giovanissima è stata per vent’anni cantante dei Madredeus, con i quali ha venduto oltre cinque milioni di dischi e realizzato tournée in tutto il mondo. A partire dal 2012, con il disco O Mistério, si è affermata come cantautrice, un percorso che ha proseguito con O Horizonte (2016), suo secondo disco solista, scrivendo testi e musiche proprie. Nel nuovo tour mondiale, presenta un repertorio vario con canzoni originali e arrangiamenti di brani tradizionali.Fra altri importanti progetti, Teresa Salgueiro è stata attrice protagonista nel film Lisbon Story di Wim Wenders. Teresa Salgueiro –  Stresa Festival  – Il Maggiore 23 luglio 2019  Musica portoghese fra novità e tradizione Teresa Salgueiro, Rui Lobato, Óscar Torres, José Peixoto, Fábio Palma Appena entrati in sala geometrie blu vengono proiettate sul soffitto e sulle pareti ed il blu è anche protagonista a fondo palco; le luci sono determinanti, infatti con quasi mono tonalità inondata da coerenti sfumature, insieme a punti di buio creano suggestioni ed avvolgenti atmosfere. Teresa Salgueiro è conosciuta in tutto il mondo per le sue varie partecipazioni, composizioni ed interpretazioni che offre con colore particolare e timbratura notevole: racconta storie ammantate di ricordi non sempre felici, ma con forte sensualità  in coesistenza con flessuosità che palesano l’intimità con il narrato. Il programma riflette in particolare gli ultimi 12 anni musicali di Salgueiro e narra di viaggi, di gente e di terre vissute e canzoni popolari ascoltate con passione riversata nella sua interpretazione.  La voce è potente negli acuti e decisamente avvolgente nei toni ambrati e le sue modulazioni vengono seguite da un sapiente disegno di luci. Gli orchestrali sono molto interessanti e coinvolti nell’offerta, La Musica vince sempre Renzo Bellardone....

MICHAEL WOLLNY TRIO – Regina Palace Hotel – 19 luglio 2019

MICHAEL WOLLNY TRIO – Regina Palace Hotel – 19 luglio 2019
MICHAEL WOLLNY TRIO – Regina Palace Hotel – 19 luglio 2019 Il sito dello Stresa  Festival recita così : Il quarantenne pianista tedesco Michael Wollny è indubbiamente uno dei più importanti musicisti jazz della sua generazione. Artista eclettico, le sue fonti di ispirazione possono spaziare da Franz Schubert a Gustav Mahler così come Byörk e i Kaftwerk, oltre naturalmente ai giganti della musica jazz. Le sue interpretazioni sono spesso legate alla tradizione musicale europea, che gli hanno consentito di cimentarsi in lavori legati alla musica classica (Bach, Schubert, Debussy) eseguiti in prestigiose istituzioni tedesche. Una corposa frequentazione con musicisti noti quali Gary Peacock, Michel Portal, Peter Erskine, Pat Metheny ha messo in luce le qualità artistiche di Wollny, che si presenta con un trio collaudato formato dal contrabbassista Christian Weber e dal batterista Eric Schaefer. Michael Wollny Trio Michael Wollny, pianoforteChristian Weber, contrabbassoEric Schaefer, batteria e live electronics   Soft, attacca la batteria seguita poi dal pianoforte decisamente minimalista e con discrezione si inserisce  il contrabbasso. Le corde del pianoforte vengono bloccate per interrompere il suono o pizzicate o arpeggiate per sonorità nuove. Il contrabbassista con tecniche innovative utilizza mani ed archetto in modi inconsueto traendo inusuali sonorità dalle linee visionarie. La batteria è ‘personaggio’ solo a tratti, perseguendo l’anima dell’insieme volto ad un risultato condiviso di grande bellezza. Le sonorità sono a volte profonde con colorazioni che parlano all’immaginario intimo, per poi esplodere in variazioni ed agilità eccezionali, caratterizzate da virtuosistici passaggi di inconsueta rapidità.  La Musica vince sempre. Renzo...

Credevo che -Regina Palace Hotel 19 luglio 2019

Credevo che  -Regina Palace Hotel  19 luglio 2019
Il sito dello Stresa  Festival recita così : Simonetta Agnello Hornby e Filomena Campus pensano che sia un dovere parlare di violenza domestica e condividere con gli altri quello che Simonetta ha imparato in trent’anni di avvocatura attraverso i clienti del suo studio legale.Lo spettacolo consiste in un testo a due voci sulle storie delle clienti di Simonetta e di altri. Il dialogo è accompagnato dal profondo commento musicale di Filomena, vocalist jazz e registra teatrale. Molti credono: che la violenza sulle donne sia qualcosa che non ci appartiene e distante da noi, radicata nei ceti più umili, e spesso legata alla gelosia e al desiderio sessuale; che le donne se la vanno a cercare: imprudenti, drogate, ingenue, incapaci di valutare che dietro la figura apparentemente dolce del proprio compagno si nasconde un carnefice; che la violenza sulle madri non ha impatto sui figli; che le gente non può cambiare.Invece la violenza domestica coinvolge tutti, a tutte le età, a tutti i livelli sociali, quale che sia l’etnia, il credo religioso, l’orientamento sessuale, e lascia dei segni visibili tanto sulla pelle quanto sulla psiche delle vittime. Credevo che  -Regina Palace Hotel  19 luglio 2019 Incontro con Simonetta Agnello Hornby eFilomena Campus L’incontro con Simonetta Agnello Hornby e Filomena Campus si è rivelata quale una interessantissima costruzione scenica, sapientemente realizzata con pochi elementi, ma tante domande e qualche risposta…. Con la semplicità ed affabilità del salotto casalingo, si è raccontato di diversi casi di violenza domestica di cui la signora Hornby è venuta a conoscenza nel suo studio legale di Londra. La latitudine o la longitudine, così come le tendenze sessuali, non escludono il concretizzarsi di violenza domestica ed ecco quindi racconti siciliani, londinesi e di ogni dove; si è ricordata la violenza subita da Franca Rame denunciata solo dopo molti anni o quella di Franca Viola insignita poi di alta onorificenza dal capo dello stato. Ovvi i riferimenti alle inefficienze legislative ed alle lentezze dei tribunali, oltre che agli enormi costi che la società deve sostenere a causa del perpetrarsi in una spirale senza fine di tali violenze. Alle parole della signora Agnello Horby si sono affiancate le parole ed il canto originale di Filomena Campus che sono state sottolineatura e direi evidenziazione dell’importante tema trattato senza inutili e banali atteggiamenti paladini. La Musica vince sempre Renzo...