R.O.F.2014 – AURELIANO in PALMIRA

R.O.F.2014 – AURELIANO in PALMIRA
ROSSINI OPERA FESTIVAL 2014 – 15 AGOSTO Teatro Rossini  AURELIANO IN PALMIRA Dramma serio per musica di Giuseppe Felice Romani Edizione critica Fondazione Rossini/Casa Ricordi, a cura di Will Crutchfield Direttore WILL CRUTCHFIELD Regia MARIO MARTONE Scene SERGIO TRAMONTI Costumi URSULA PATZAK Progetto luci PASQUALE MARI Interpreti Aureliano MICHAEL SPYRES Zenobia JESSICA PRATT Arsace LENA BELKINA Publia RAFFAELLA LUPINACCI Oraspe DEMPSEY RIVERA Licinio SERGIO VITALE Gran sacerdote DIMITRI PKHALADZE Un Pastore RAFFAELE COSTANTINI CORO DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA Maestro del Coro ANDREA FAIDUTTI ORCHESTRA SINFONICA G. ROSSINI Nuova produzione    Il ventunenne Rossini, con sorprendente ispirazione, nel 1813 compose  “Aureliano in Plamira” e ritenne  la sinfonia ed alcune arie  talmente belle da decidere di riutilizzarle  –per fortuna  dei posteri- nel successivo Barbiere. Il filologico cartellone del Rof 2014,  rispettoso ed attento al suo illustre cittadino,  quest’anno ha proposto le due opere; ed è stato compito  dei due diversi  direttori d’orchestra creare atmosfere diverse e consone allo spirito delle opere.  La messa in scena  di Mario Martone è  risultata intenzionalmente tradizionale –vedansi la bucolica visione delle caprette sul palco; le ideazioni sceniche di Sergio Tramonti  si son risolte in  una serie di pannelli in leggero tessuto, le quali hanno creato ‘labirinto’, stanze, prigione, corridoi…insomma i luoghi dell’azione; sulla sinistra del palco un violoncellista ed una calvicembalista che ha seguito con interesse ed attoriale partecipazione  lo svolgersi delle varie azioni. Sul cammino della tradizione anche i costumi di Ursula Patzak  son risultati come l’immaginario collettivo si attende; interessante il disegno luci di Pasquale Mari, soprattutto a centro scena.  Will Crutchfield ha curato l’edizione critica ed ha diretto l’orchestra con meticolosa cura ed attenzione.  La cristallinità e la purezza vocale di Jessica Pratt hanno regalmente esaltato la figura di Zenobia; il soprano ha dominato la scena da vera regina incantando con acuti vibranti e purissimi. Michael Spyres ha spaziato dal più profondo tono al più argentino acuto, con dei centri morbidi ed arrotondati pur mantenendo l’autorevolezza che ad Aureliano si confà. Lena Belkina è Arsace: giovane e cauta ha cantato con delicatezza. Orapse è stato interpretato con buona intonazione  da un accattivante Dempsey Rivera, mentre Sergio Vitale ha interpretato possentemente Licinio; efficace Dimitri Pkhaladze nel ruolo del Gran Sacerdote.. Convincente per il timbro anche Raffaella Lupinacci in Publia.  La Musica vince sempre.  Renzo Bellardone....

R.O.F. 2014 – BARBIERE di SIVIGLIA

R.O.F. 2014 – BARBIERE di SIVIGLIA
ROSSINI OPERA FESTIVAL 2014    –  14 AGOSTO  Teatro Rossini IL BARBIERE DI SIVIGLIA Commedia di Cesare Sterbini Edizione critica Fondazione Rossini/Casa Ricordi, a cura di Alberto Zedda Direttore GIACOMO SAGRIPANTI Ideazione, progettazione, elementi scenici, movimenti di regia, video e costumi ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI URBINO Interpreti Il Conte d’Almaviva JUAN FRANCISCO GATELL Bartolo PAOLO BORDOGNA Rosina CHIARA AMARÙ Figaro FLORIAN SEMPEY Basilio ALEX ESPOSITO Berta FELICIA BONGIOVANNI Fiorello / Ufficiale ANDREA VINCENZO BONSIGNORE Ambrogio ALBERTO PANCRAZI CORO SAN CARLO DI PESARO Maestro del Coro SALVATORE FRANCAVILLA ORCHESTRA DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA Esecuzione in forma semiscenica    “SOGNARE” il “BARBIERE DI SIVIGLIA”  Scevro da accenni storici-politici, come nell’intenzione dell’autore, questo “Barbiere” (forse l’opera più conosciuta al mondo),  è stato proposto come un sogno: un sogno teatrale. Ecco quindi che elementi scenici, interpreti, pubblico, tecnici (presso l’Accademia di Urbino definiti “funzionari” in quanto fanno funzionare lo spettacolo) son diventati realmente un tutt’uno partecipante e partecipativo.  La convenzione tra la Sovrintendenza del Rof e l’Accademia delle Belle Arti di Urbino ha centrato l’obiettivo dell’ideazione, della  progettazione e della realizzazione della globale messa in scena, utilizzando una accorta chiave di lettura di questa nuova edizione critica, pur avendo dovuto modificare alcuni piani scenici in corso di allestimento per rendere più agevole l’impegno di tutti.  Non si è trattato del solito “teatro nel teatro”, ma di una onirica visione; i tecnici in scena hanno indossato una maschera, come nel teatro dell’origine; vorticose scritte  son state proiettate a tempo di musica sui legni dei palchi, suggerendo suggestioni fantasiose, ancorchè ravvivare i bagliori temporaleschi delle tempeste rossiniane.  Gli abiti di scena impiegati sono risultati  abiti eleganti di uso comune che ha ceduto il passo ai più oleografici costumi teatrali a rimarcare pesantemente i travestimenti che nell’opera si susseguono.  Il pregevole ed accurato lavoro degli allievi  della Scuola di Scenografia –docente Francesco Calcagnini- ha trovato vivida ricchezza negli interpreti che hanno avuto spazio ognuno per una individuale espressione e collettivamente per privilegiare una interpretazione accurata e dettagliata dei singoli personaggi. Juan Francisco Gatell –conte d’Almaviva- è tenore agile sulla scena e nell’emissione che ha offerto gradevoli morbidezze e limpidi acuti; i vari personaggi dei travestimenti li ha  resi con divertente efficacia e piacevoli all’ascolto. Don Bartolo trova in Paolo Bordogna uno dei suoi interpreti di riferimento, che qui ha potuto esprimere con raffinatezza le buffe peculiarità del personaggio; la voce è stata al solito utilizzata con salda  sicurezza sia nelle arie che nei gradevoli ed apprezzati recitativi. ‘Una voce poco fa…’ e naturalmente è partito l’applauso meritato, per Chiara Amarù che con voce chiara e linda ha tratteggiato Rosina con bei virtuosismi e colorate agilità. Il giovane Florian Sempey interpreta Figaro con allegrezza e simpatia: fin dalle prime note si sono intuite le morbide rotondità che si sono andate  a spalmare su tutta l’opera che dalla sua interpretazione ne ha tratto certo rilievo. Don Basilio, benedicente ed orante, tra il pubblico e sul palco è il bravo Alex Esposito; il consueto timbro possente ed al tempo stesso armonioso sono andati a  sommarsi alla caricaturale e divertente interpretazione (interessante “la calunnia” in una sorta di subdolo confessionale) Felicia Bongiovanni, con voce straordinariamente fresca e giovanile ha intagliato un delizioso cammeo con il personaggio di  Berta, mentre Andrea Vincenzo Bonsignore è Fiorello e Ufficiale, resi con buon timbro e tranquillità interpretativa. Alberto Pancrazi è il sorprendente Ambrogio.  L’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna è stata diretta da Giacomo Sagripanti che procedendo nella direzione ha ricercato e trovato alcune raffinatezze che hanno impreziosito l’insieme.   Questa produzione oltre che...

STRESA FESTIVAL 2013 – Verdi e Rossini

STRESA FESTIVAL 2013 – Verdi e Rossini
STRESA -PALA CONGRESSI        01. settembre  Rossini e Verdi  Maria Agresta     –    soprano Angela Brower    –    mezzosoprano Gregory Kunde   –    tenore Mirco Palazzi      –    basso Coro del Teatro Regio di Torino Caludio Fenoglio –    direttore Orchestra del Teatro Regio di Torino Gianandrea Noseda – direttore Giuseppe Verdi – quartetto per archi in mi minore Gioacchino Rossini – Stabat Mater   Proposta non convenzionale quella dello Stresa Festival 2013 ed abbinamento infrequente. Due operisti che vengono proposti in versione sinfonica l’uno e con scrittura sacra l’altro; la proposta in programma sostituisce l’Opera, quest’anno assente dal cartellone festivaliero, ma che viene ampiamente compensata dalla liricità dell’offerta.  Inutile dilungarsi sull’ispirazione sinfonica di Verdi, che fa rimpiangere l’assenza di altre partiture analoghe e sull’ispirazione sacra di un Rossini ben più conosciuto come gaudente che non come ispirato dalla sacralità.  La direzione dell’orchestra del Teatro Regio, di ottimo livello sotto ogni punto di vista, è stata diretta da Gianandrea Noseda       con il ben conosciuto piglio enfatico che in summa con l’attenzione ad ogni minimo particolare riesce a costruire una offerta musicale che a tutto diritto ha conteggiato lunghi e calorosi applausi: decisamente piacevole ed intrigante l’orchestrazione del quartetto verdiano. Il Coro del Regio sempre di ottimo livello dotto la  direzione di Claudio Fenoglio, risulta puntuale e coinvolgente.  Le Voci? Sicuramente adatte al ruolo: Maria Agresta valida nei vari registri e significativa nell’espressione; Angela Brower avvolgente con toni lievemente ambrati; Gregory Kunde con bei colori ed accenti di gran morbidezza; Mirco Palazzi decisamente determinante con il bel timbro scuro e suadente.  Insomma una serata da ricordare!  http://www.youtube.com/watch?v=kOlf6ARALhI&feature=youtu.be La musica vince sempre. Renzo...