STORIE RUSSE e CREAZIONI INNOVATRICI – STRESA FESTIVAL 2017

STORIE RUSSE e CREAZIONI INNOVATRICI – STRESA FESTIVAL  2017
Prima di scrivere dei due concerti diretti da Gianandrea Noseda allo Stresa Festival 2017 mi sono preso una pausa di riflessione. All’ascolto di entrambe le direzioni mi sono sentito molto piccolo di fronte alla monumentale genialità e con doveroso senso di moderazione e conoscenza dei propri limiti mi sono fermato un attimo. Più tardi però ho riflettuto sul fatto che quando scrivo non intendo ‘spacciare’ conoscenze universali che non ho e lungi da me il voler ‘apparire’, pervaso invece dal piacere di condividere le emozioni scaturite e vissute all’ascolto, attraverso quelle che definisco ‘recensioni emozionali’. Armandomi quindi di coraggio ci provo ! STORIE RUSSE e CREAZIONI INNOVATRICI – STRESA FESTIVAL  2017 STORIE RUSSE – Palacongressi Stresa 3 settembre Khatia Buniatishvili, pianoforte London Symphony Orchestra Gianandrea Noseda, direttore RACHMANINOFF, Concerto per pianoforte e orchestra in do min. op. 18 P.I. ČAJKOVSKIJ, Sinfonia n. 4   CREAZIONI INNOVATRICI – Palacongressi 8 settembre Enrico Dindo, violoncello Filarmonica Teatro Regio Torino Gianandrea Noseda, direttoreW.F. BACH, Sinfonia in re min. D. ŠOSTAKOVIČ, Concerto per violoncello e orchestra n. 1 L. VAN BEETHOVEN, Sinfonia n. 6 in fa magg. op. 68 “Pastorale” Il sottotitolo che istintivamente avrei dato ad entrambi i concerti è ‘Monumentali Genialità’. Gli autori considerati sono dei veri geni  della scrittura musicale, segnando non solo la loro epoca, ma anche quelle a venire! Gli interpreti sono dei ‘monumenti’ nel panorama musicale internazionale, a partire dalle orchestre: la LSO è a buon diritto ai vertici musicali  ed ad ogni ascolto trasmette forte emozioni e pare diventare sempre più eccellente nello scavo e nella ricerca di meandri di bellezza; la Filarmonica del Teatro Regio di Torino, nata nel 2003 su iniziativa  dei componenti dell’orchestra del TRT con Noseda,  direttore musicale TRT esprime una forte intesa che produce colori raffinati ed eleganti sonorità. Il 3 settembre Khatia Buniatishvili, al pianoforte nel celebre concerto op.18 di S.Rachmaninoff,   ha incantato il pubblico per l’elegante vigore ed il suono caldo e pieno, tratto dal virtuosistico ed appassionato tocco della tastiera; è seguita la sinfonia n.4 di P.I. Čajkovskij: l’introduzione è la narrazione del destino ineluttabile che impedisce la felicità per descrivere poi la malinconia che svanisce prima o poi con un po’ di leggerezza, fino all’ardore del finale che il cuore pulsante dell’orchestra ha esaltato in una esplosione di festa. Il concerto di chiusura dell’8 settembre, ha invece visto Enrico Dindo quale solista al violoncello nel concerto n. 1 di   D. Šostakovič, dove fin dall’attacco iniziale è apparso un grande: partitura bellissima che ha interpretato con trasporto e passione esprimendosi nell’intera estensione. La seconda parte è stata protagonista la Filarmonica TRT nella sinfonia n. 6, la ‘Pastorale’  di Beethoven rappresentata in un susseguirsi di quadri variopinti e sonorità silvane ed agresti. Entrambi i concerti sono stati diretti dal Maestro Gianadrea Noseda, direttore artistico del Festival ed ai vertici della piramide dei grandi direttori d’orchestra. Direzione sempre molto leggibile con gesto chiaro ed espressivo; con la Lso è il principale direttore ospite, mentre per la Filarmonica è il direttore musicale del Teatro Regio di Torino. Mantenuto il suo atteggiamento di grande attrattore e coinvolgitore, ringrazia i professori d’orchestra con continui sorrisi e gratificanti espressioni del volto. Questo rapporto di amicizia crea un’intesa che dà poi i migliori frutti sul palcoscenico, come in queste due occasioni di grande soddisfazione per l’ascolto . Un grazie doveroso al Maestro Noseda per il suo coinvolgimento con lo Stresa Festival, per la scelta dei programmi, per la sua professionalità e passione nella direzione. La musica vince...

Conquiste e dialoghi – Stresa Festival 2017

Conquiste e dialoghi – Stresa Festival 2017
Senza volare fino in Spagna, con questa serata di veho flamenco si è fatto un tuffo nel mondo passionale e melodico dalle tipiche sonorità. Conquiste e dialoghi Arcángel, cantaor de flamenco Patricia Guerrero, bailaora de flamenco Miguel Ángel Cortés, chitarra flamenca Agustín Diassera, percussioni Accademia del Piacere Marivi Blasco, soprano Rami Alqhai, viola da gamba Johanna Rose, viola da gamba Juan Ramón Lara, violone Miguel Rincón, chitarra barocca Fahmi Alqhai, viola da gamba e direzione Las idas y las vueltas: musicas mestizas Musica barocca dell’era coloniale in dialogo col flamenco Las tierras & las raíces Improvisación sobre La Spagna, Toná, Romance del Rey Moro, Las morillas de Jaén & Jaleos Músicas mestizas Folías, Vidalita, Siguiriya Las danzas Xácara & Bulería: No hay que decirle el primor, Guaracha & Guajira Archi  in continuo e percussioni evocanti voci lontane fino ad  un ritmo che scandisce il tempo del brano: questo l’inizio del concerto con quasi subito il canto di Arcangel con voce potente e dal tipico tono melodico.  Il flamenco è da considerarsi uno stile di vita. Nasce come canto, senza musica (a palo seco) e  chitarra e danza si aggiunsero in seguito: ecco infatti che la voce di Arcangel è dominante ed agile nelle modulazioni e ben estesa, in duetto con la potente voce, facile all’estensione ed agli acuti, del soprano Marivi Blasco. Ben differente dalla visione stereotipata del flamenco proposto ai turisti, anche la danza di Patricia Guerrero è sofferta e fatta di grandi abilità; scompaiono i facili abiti, in versione essenziale e moderna, che in un caso conta addirittura il colore viola, proprio a scacciare gli inutili fantasmi di vecchie credenze teatrali. I musicisti sono veramente tutti abili, con un accento sulle percussioni e sulla viola da gamba. Il corpo balla, il flamenco racconta e La Musica vince sempre. Renzo...

Fisarmonica nei secoli – Rocca di Angera – Stresa Festival 2017

Fisarmonica nei secoli – Rocca di Angera – Stresa Festival 2017
In un paesaggio fiabesco sulla rocca sopra la città di Angera sul Lago Maggiore si staglia la fortificazione che ospita musei e raccolte della famiglia Borromeo. L’incanto del luogo è bastante per una visita. Fisarmonica nei secoli Teodoro Anzellotti, fisarmonica J.J. FROBERGER –  Tombeau sur la mort de Monsieur Blancheroche (1652) T. HOSOKAWA, Slow motion J.P. RAMEAU, Pièces de Clavecin J. SCHÖLLHORN – „reprise“  (2017) X. DAYER – Cantus 6 (2017) N. VASSENA – palinsesto nero (2017) L. BERIO, Sequenza XIII (chanson)  B. BARTÓK, Sei Danze popolari rumene Sz 56 Consueto appuntamento festivaliero alla Rocca Borromea di Angera, dove nella sala della Giustizia si è potuto ascoltare l’inconsueta proposta di Teodoro Anzelotti alla fisarmonica;  l’accostamento di brani di epoche sostanzialmente diverse ha creato qualche perplessità venendosi ad interrompere una sorta di filo conduttore a favore di un concerto quasi sperimentale per un Festival come quello stresiano. L’interpretazione di Anzelotti è peraltro risultata di tutto livello, dove il virtuosismo e la consolidata confidenza con lo strumento hanno condotto a trarre delle bellissime armonie e delle interessanti tristi dissonanze o melanconiche sonorità organistiche. Le scene musicali sono molte: il surreale, quadri pastorali, danze gioiose e tristi momenti intimistici. Decisamente interessanti le Pièces de Clavecin di Rameau e le conclusive Danze Rumene di Bartòk ed apprezzata Slow Motion di Hosokawa per le dissonanze concettuali e le irruenti voci cavernose che popolano il brano. L’artista è stato generoso anche nell’offerta di bis. La Musica vince sempre. Renzo...

AMLETO e CLASSICITA’- Il Maggiore 26 agosto 2017

AMLETO e CLASSICITA’-  Il Maggiore 26 agosto 2017
‘Amleto’ è probabilmente una delle figure più conosciute al mondo, anche per chi poco interesse nutre per la lettura, l’arte teatrale; si tratta di un lavoro talmente interessante che  è stato portato in scena innumerevoli volte sui palcoscenici di tutto il mondo e tradotto in tantissime lingue, oltre ad incontrare fortuna anche nelle trasposizioni sul grande schermo. Le musiche da scena oggetto del programma di stasera si riferiscono proprio all’omonimo film di Kozintsev sulla traduzione addirittura di Boris Pasternak. Impossibile non subire il fascino dell’attrazione. AMLETO e CLASSICITA’ Olivia Manescalchi, voce recitante alTREtracce, teatro d’ombra Stresa Festival Orchestra Daniele Rustioni, direttore Programma W.A. MOZART, Sinfonia n. 31 “Paris” S. PROKOF’EV, Sinfonia Classica D. SHOSTAKOVICH, Hamlet op. 32a – musiche di scena* *Testo originale e drammaturgia di Monica Luccisano La prima parte del programma prevede la sinfonia n. 31 in re maggiore ‘Paris’ di Mozart che trasuda prima dolcezza e poi vigore in un crescendo gioioso e fortemente emozionale. Segue poi  la Sinfonia Classica di  Prokof’ev che espande brillantezza e temperamento in una elegante e raffinata narrazione fatta di pizzicati e sonorità squillanti. Ottima la direzione di Daniele Rustioni, decisamente apprezzato per i ritmi serrati ed i tempi veloci che hanno impresso sapore e vitalità a pagine di una bellezza infinita; queste ricchezze interpretative si sono amplificate ancor più in Hamlet op 32, dove  Rustioni ha saputo trarre delle bellissime ricercatezze scevre da inutilità, ricche invece  di profondità e forte comunicazione. La partitura di Shostakovich è tale meraviglia che nonostante la ricercatezza dei testi di Monica Luccisano e l’ottima interpretazione di Olivia Manescalchi,  induce a pensare che tale bellezza musicale bastava a se stessa, senza null’altro! Quale oggetto visivo a narrare Hamlet anche il teatro d’ombra di  alTREtracce in un susseguirsi di immagini in ombra con luci diverse. Il concerto si è rivelato decisamente importante e decisamente apprezzato da un pubblico che non ha lesinato i consensi. La Musica vince sempre Renzo Bellardone La foto inserita nell’articolo è tratta dalla prova...

Scarlatti por Cañizares –Stresa Festival – Hotel Regina 25 agosto 2017

Scarlatti por Cañizares –Stresa Festival – Hotel Regina 25 agosto 2017
Molta Spagna e molto flamenco in cartellone allo Stresa Festival 2017, alla ricerca di proposte coinvolgenti ed attrattive. Nella elegante Sala Tiffany del prestigioso Hotel Regina, grandi nomi del mondo del flamenco, hanno coinvolto un pubblico eterogeneo, in larga parte turisti! Scarlatti por Cañizares –Stresa Festival – Hotel Regina 25 agosto 2017 Cañizares, chitarra Juan Carlos Gómez, chitarra Charo Espino, baile flamenco e palmas Ángel Muñoz, baile flamenco, cajón e palmas Presentazione Programma Scarlatti por Cañizares D. SCARLATTI, Sonata K 208; Lejana (Balada); D. SCARLATTI, Sonata K34; Mar Caribe (Guajira); D. SCARLATTI, Sonata K9; El Abismo (Bulerías); D. SCARLATTI, Sonata K 32; Lluvia de Cometas (Rumba); D. SCARLATTI, Sonata K11; Palomas (Vals); D. SCARLATTI, Sonata K291; Collar de Perlas (Alegrías) Idea certamente interessante, quella di proporre il flamenco tra i fils rouge di questa edizione del festival. Il gruppo è capeggiato dal grande Juan Manuel Cañizares, vincitore del “Premio Nazionale di Musica” (1982) e “Music Award” (2008); vanta collaborazioni con Paco de Lucia oltre che con la Berlin Philharmonic Orchestra nel 2011, per il concerto al Teatro Real di Madrid, dove ha eseguito il celebre Concierto de Aranjuez con l’orchestra diretta da Sir Simon Rattle. L’aspetto interessante del concerto proposto sta nel duplice aspetto della partitura originale di Domenico Scarlatti (nato a Napoli e morto a Madrid) il quale amava molto la terra ispanica, dove visse a lungo, oltre che nella contemporanea dell’eclettica trascrizione di Canizares. La riscrittura ha mantenuto il carattere napoletano ed esaltato il ritmo e le melodie che caratterizzano il flamenco che nell’interpretazione del grande chitarrista trovano davvero un terreno fertile di atmosfere ed armonie. In accompagnamento alla chitarra Juan Carlo Gomez oltre alle percussioni di Ángel Muñoz che in coppia con l’elegante Charo Espino, propongono danze ! Ritengo apprezzabile l’accantonamento del folclore fine a se stesso, privilegiando l’essenza della musica, del ballo e delle mani che ritmano…. espandendo la forza della vita ed il ‘sangre caliente’. La Musica vince sempre Renzo...