Le NOZZE di FIGARO – Teatro Regio di Torino

Le NOZZE di FIGARO – Teatro Regio di Torino
Le nozze di Figaro – Teatro Regio di Torino 21 febbraio 2015  Commedia per musica in quattro atti Libretto di Lorenzo Da Ponte dalla commedia La Folle Journée, ou Le Mariage de Figaro di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais Musica di Wolfgang Amadeus Mozart   Personaggi Interpreti Il conte d’Almaviva, Dionisyos Sourbis  La contessa d’Almaviva, Erika Grimaldi  Figaro Guido Loconsolo  Susanna Grazia Doronzio  Cherubino Samantha Korbey  Marcellina Alexandra Zabala Bartolo Fabrizio Beggi Basilio Bruno Lazzaretti Don Curzio Luca Casalin Antonio  Matteo Peirone Barbarina Arianna Vendittelli Prima ragazza Manuela Giacomini  Seconda ragazza Raffaella Riello      Maestro al fortepiano Carlo Caputo     Direttore d’orchestra Yutaka Sado Regia Elena Barbalich Scene e costumi Tommaso Lagattolla Luci Giuseppe Ruggiero Assistente alla regia Danilo Rubeca Assistente alle scene Emanuele Sinisi Assistente ai costumi Tiziano Musetti Maestro del coro Claudio Fenoglio   Orchestra e Coro del Teatro Regio Nuovo allestimento CLASSICITÀ e CONTEMPORANEITÀ La scena sobria ed elegante dai caldi ed avvolgenti colori ed i costumi raffinati di Tommaso Lagattola sono stati il primo impatto scenico dopo la splendida ouverture egregiamente sostenuta dall’orchestra del Regio di Torino sotto la bacchetta attenta, vivace  ed indagatrice di Yutaka Sado. Gli interpreti si son mossi vivacemente con la regia di Elena Barbalich, che pur rispettando il testo e la classicità ha introdotto alcuni elementi di efficacia, quali il lampadario con le candele accese, oppure i paggi che si muovono a tempo di musica. Le luci di Giuseppe Ruggiero, senza colpi di scena inappropriati, hanno sottolineato ombre e riflessi in una sorta di doppio palco. Il conte d’Almaviva è stato interpretato dal baritono Guido Loconsolo  che  muovendosi  gagliardamente ha offerto un buon fraseggio incorniciato da bei colori scuri, ma ambrati: nella celebre aria “se vuol ballare Signor Contino” non ha arpeggiato sulle corte del chitarrino, ma ha esibito gli stivali del conte in fase di lucidatura.. Grazia Doronzio ha interpretato l’innamorata e scaltra Susanna con vividezza e limpidezza, gradevolissima negli acuti e, come per tutti gli interpreti, molto apprezzata  nell’assolo. Il cherubino gioiosamente saltellante di Samantha Korbey è risultato molto gradito per la trasparente purezza dell’emissione ed i bei colori scintillanti. Arianna Venditelli, gradevole Barbarina, è stata agile, ed accattivante. Ottimo è risultato Bartolo  interpretato dall’esperto  Fabrizio Beggi, con voce profondissima e carismatica; Basilio ha trovato in Bruno Lazzaretti un interessante ed ironico interprete dai colori vividi con chiaro fraseggio  e carica interpretativa. Il comicissimo giardiniere di Matteo Peirone ha strappato ben più di un sorriso, oltre all’apprezzamento per la voce sempre ben utilizzata e gradevole all’ascolto. Il Conte e La Contessa? Assolutamente degna di nota l’interpretazioni di Dionisyos Sourbis che ha esternato possanza vocale intrisa di armoniosità con timbro corposo e chiaro; buona anche la prestazione attoriale. Altrettanto interessante e convincente la Contessa di Erika Grimaldi, recentemente apprezzata al Regio di Torino in Desdemona: autorevole voce ricca di limpidezza e bagliori cristallini che si trova a suo agio nell’arrotondato profondo, così come  nel mezzo aggraziato,  che negli scintillanti acuti. Luca Casalin, sempre adeguato ha realizzato un interessante Don Curzio, così come Alexandra Zabala in Marcellina; bene anche Manuela Giacomini e Raffaella Riello  oltre all’ottimo coro del Regio, diretto da Claudio Fenoglio. Un particolare positivo accenno agli interventi del fortepiano di Carlo Caputo. La Musica vince sempre. Renzo...

TURANDOT – Teatro Coccia Novara – 8 febbraio 2015

TURANDOT – Teatro Coccia Novara – 8 febbraio 2015
TURANDOT – Teatro Coccia Novara – 8 febbraio 2015 Turandot                   Maria Billeri Altoum                       Nicola Pisaniello Timur                         Elia Todisco Calaf                           Walter Fraccaro Liù                              Francesca Sassu Ping                           Bruno Praticò Pang                          Saverio Pugliese Pong                          Matteo Falcier Un Mandarino       Daniele Cusari Il Principe di Persia    Vladimir Reutov   Direttore                   Matteo Belatrali Regia                         Mercedes Martini Scene e luci              Angelo Linzalata Costumi                    Elena Bianchini Orchestra Filarmonica Pucciniana Coro San Gregorio Magno Nuovo Allestimento – Produzione Fondazione Teatro Coccia  Tra enigmi e acuti, alla fine trionfa l’amore!  Le buone proposte del Teatro Coccia continuano con il nuovo allestimento di Turandot. Alla sua prima regia d’opera Mercedes Martini si  è ispirata al classico con simbolismi quali: il colore rosso che ha fatto capolino qua e là fino all’esplosione finale ad evidenziare l’amore o il fare e disfare di omerica memoria a sottolineare l’indecisione dell’algida principessa. La scenografia è di Angelo Linzalata che ha firmato anche il più interessante disegno delle luci. I costumi di Elena Bianchini hanno avuto generalmente la connotazione della  mono tonalità che ha esaltato i colori più accesi e che ben hanno risaltato sotto i tagli di luce sempre azzeccati.  L’Orchestra Filarmonica Pucciniana ben conosce gli spartiti del Maestro di Torre del Lago e sotto la vivace direzione del giovane Matteo Beltrami ne ha esaltato le sfumature ed i ritmi. Il maestro ha seguito coscienziosamente  ogni dettaglio con vibrante bacchetta.  L’opera ha avuto  inizio con il canto del mandarino interpretato da  Daniele Cusari il quale ha sfoggiato voce profonda e decisa per  lasciare poi  spazio alla scultorea apparizione di Vladimir Reutov, recentemente già apprezzato al Coccia nel ‘Canto dell’amor tronfante’ e qui  nei panni del Principe di Persia. Il re tartaro Timur trova nel basso Elia Todisco una toccante interpretazione grazie alla profondità armoniosa della voce che ben si affianca a quella di Liù, interpretata da Francesca Sassu con passione e vividi colori cangianti; la giovane interprete tiene agevolmente il ruolo con gradevolezza e commozione.                         Walter Fraccaro, con acuti fermi e convincenti, ha interpretato il principe ignoto Calaf, cui ha infuso il trepidante amore e la fermezza dell’azione. L’anziano Altoum ha avuto Nicola Pisaniello quale regale interprete.                      I tre ministri che rimpiangono le casette di campagna: Pang il simpatico tenore Saverio Pugliese ha brillantemente tenuto il palco grazie alla limpida voce ed all’efficace attorialità; Pong è stato interpretato dal bravo Matteo Falcier con buon fraseggio e limpidezza espressiva; una nota particolare va riservata al Gran Cancelliere Ping ironicamente interpretato da Bruno Praticò tra un lavorare la maglia ai ferri, una pesca fortunata, ed un giocoso spruzzarsi tra...

UNE NUIT A PARIS – Teatro Civico-Vercelli

UNE  NUIT  A PARIS – Teatro Civico-Vercelli
Teatro Civico di Vercelli 17 gennaio 2015 UNE  NUIT  À  PARIS.   Piano MAX duo Massimiliano Genot, Massimo Viazzo  – pianoforte Enrico Beruschi – voce recitante Camerata Ducale. Darius Milhaud –Scaramouche Camille Saint Saens – Danse Macabre Maurice Ravel – Bolero Camille Saint Saens – Le Carnaval des animaux   Dissonanze per un tardivo e rivalutato vaudeville? Slow and soft per ricercar se stessi? Quanti elementi, fin dalle prime battute di un concerto che resterà indubbiamente nella storia del Teatro Civico di Vercelli! La scelta degli autori e dei brani è stata  evidentemente frutto di ricerca musicale, scenografica e di intrattenimento. Con “Scaramouche” di Milhaud  si è iniziato con gioia e vivacità, ritrovate poi, dopo un momento di forte e dolce introspezione, in un finale brasileiro. Massimiliano Genot e Massimo Viazzo, ovvero il pianoMAXduo, hanno trasmesso la grande intesa tra di loro sviluppatasi attraverso la ricercatezza stilistica,il  grande amore per la musica e forse anche per le spiccate doti naturali elevate ed ampliate con studio e dedizione.  Dodici rintocchi inquietanti e premonitori hanno dipinto lugubri, notturni paesaggi funebri: è la “Danse Macabre” di Saint Saens, certamente una gran bella pagina musicale, tra le più riuscite tra le tante composte sul tema dai vari compositori. Ritmi scanditi e descrittivi escono dai due pianoforti contrapposti ad assalire  passionalmente un pubblico sempre più coinvolto. I due concertisti, come di consueto nei loro concerti, oltre che suonare, raccontano come sono nate le musiche che andranno ad interpretare e nel caso del “Bolero” di Ravel hanno addirittura portato  sul palco un metronomo da cui hanno ricavato il tempo dell’interpretazione. Certamente non è cosa facile proporre con due pianoforti  una musica nata per orchestra e per un balletto, ma il pianoMAXduo ha saputo trasmettere la tensione della ripetizione ossessiva di un’unica melodia, in un crescendo incalzante fino alla liberatoria esplosione finale. Dopo un breve fuori programma, “Marcia funebre di una marionetta” di C. Gounod, che ha fatto sorridere il pubblico per essere stata per anni la sigla di Alfred Hitchcock, insieme ai pianisti ha preso posto poi anche  la Camerata Ducale diretta da Guido Rimonda ed ecco che  ha preso il via una delle più divertenti performances viste sui palcoscenici musicali: gags, cappellini, palle di carta lanciate ai pianisti durante la presa in giro di Saint Saens appunto ai pianisti, maschere di animali, accenni di danza dei violinisti , litigate tra gli strumenti, simulazione di addormentamento in scena, insomma una carnascialesca baraonda musicale. Il violoncello addobbato con un boa bianco, il contrabbasso con la testa d’elefante, teste di gallina per i violini, il clarinetto che fa “cucu” e cosi via.  E come se tutto questo non bastasse, pur in presenza di esecuzione di alta qualità, ecco la voce recitante ( che già prima aveva umoristicamente intrattenuto il pubblico)  di Enrico Beruschi. Che dire? Per restare in tema si potrebbe definire “un animale da palcoscenico”! Mestiere e spontaneità derivanti da vasta e profonda cultura, gli hanno permesso di presentarsi con la semplicità dei colti: divertendosi ha divertito il folto pubblico. Ha raccontato una delle storie che d’abitudine fanno da spalla al brano, ma in questo caso non sono esistite spalle, ma tutti son risultati protagonisti.   In questa organizzata baraonda e tra i fantasmagorici colori dell’allegria e  le note sarcasticamente irriverenti  di Saint Saens ecco che dopo le tartarughe, il cucu in fondo al bosco, i pesci e i canguri,è  spuntata  una delle più belle pagine mai ascoltate: “le cygne” affidato alla voce del violoncello sugli arpeggi...

`GOYESCAS` e `SUOR ANGELICA` – Teatro Regio Torino, 13 gennaio 2015

`GOYESCAS` e `SUOR ANGELICA` – Teatro Regio Torino, 13 gennaio 2015
Teatro Regio di Torino 13 gennaio 2015 – Prova generale Goyescas Opera in un atto e tre quadri Libretto di Fernando Periquet Zuaznabar Musica di Enrique Granados Prima rappresentazione a Torino Personaggi Interpreti Rosario, dama di gran casato, amata da Fernando soprano Giuseppina Piunti Fernando, capitano della guardia reale tenore Andeka Gorrotxategui Paquiro, torero baritono Fabián Veloz Pepa, ragazza del popolo, amante di Paquiro mezzosoprano   Anna Maria Chiuri Una voce tenore Alejandro Escobar     Suor Angelica Opera in un atto Libretto di Giovacchino Forzano Musica di Giacomo Puccini Personaggi Interpreti Suor Angelica soprano Amarilli Nizza La zia Principessa mezzosoprano Anna Maria Chiuri La suora infermiera mezzosoprano Valeria Tornatore La suora zelatrice mezzosoprano Silvia Beltrami Suor Genovieffa soprano Damiana Mizzi La maestra delle novizie mezzosoprano Claudia Marchi La badessa mezzosoprano Maria Di Mauro Suor Osmina soprano Nicoletta Baù Suor Dolcina soprano Maria de Lourdes Martins Prima sorella cercatrice mezzosoprano   Samantha Korbey Seconda sorella cercatrice mezzosoprano   Daniela Valdenassi Prima conversa soprano Sabrina Amè Seconda conversa mezzosoprano   Roberta Garelli Una novizia soprano Eugenia Braynova Prima suora soprano Paola Isabella Lopopolo Seconda suora soprano Cristiana Cordero Terza suora mezzosoprano Raffaella Riello     Direttore d’orchestra Donato Renzetti Regia e scene Andrea De Rosa Costumi Alessandro Ciammarughi Movimenti scenici Michela Lucenti Luci Pasquale Mari Assistente alla regia Paola Rota Assistente ai costumi Sonia Salvatori Maestro dei cori Claudio Fenoglio   Orchestra e coro del Teatro Regio Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi” Balletto civile Nuovo allestimento in coproduzione con Maggio Musicale Fiorentino e Teatro di San Carlo di Napoli   LA SOFFERENZA FEMMINILE Goyescas un’opera pressoché sconosciuta ai più, che meritevolmente il Teatro Regio (seguendo la filosofia di proporre anche inediti o quasi)  ha inserito in cartellone. Musica dal sapore sinfonico con accenti prima gioiosi poi di liricità, ed al fine immersi nella tragedia! La direzione  di Donato Renzetti è stata apprezzata, per essere riuscita a porgere  il nuovo come se fosse già nelle menti dell’ascoltatore, con sobria eleganza. L’allestimento d’effetto di Andrea De Rosa, con i colori ambrati e assolati della terra ispanica con forte ispirazione a Goya, si è avvalso anche del buio color nero, spaccato solo da impudici fasci di luce di torce led. A proposito di luci, quelle  ben disegnate da Pasquale Mari hanno esaltato il momento della festa, come il momento della morte! In un lungo ascolto di sola musica è stato  inserito un balletto di matrice  spagnola ideato da Michela Lucenti; classici ed efficaci i costumi di Alessandro Chiammarughi. La protagonista Rosario è stata interpretata da una valida Giuseppina Piunti con voce sicura  e limpidezze trasparenti che ben si è inserita tra l’armoniosità della voce ben timbrata di Andeka Gorrotxategui, tenore nel ruolo di Fernando e la profonda voce brunita di  Fabián Veloz il baritono che ha interpretato il rivale Paquiro. Anna Maria Chiuri che ritroveremo nella seconda opera, qui dà ferma voce a Pepa la ragazza del popolo. L’insolito accostamento della proposta di Goyescas e Suour Angelica ha un denominatore comune, ovvero la donna e la sofferenza femminile. Nel primo caso il dolore è causato dalla morte dell’amante per mano del rivale e nel secondo caso dall’espiazione di una colpa che all’epoca era certamente una vergogna: partorire un figlio senza essere sposata. La prima opera è stata ambientata in una sorta di cratere, mentre la seconda in un manicomio e si può assicurare che questa  realizzazione ha rasentato la perfezione. Suor Angelica ha le chiavi di un cancello che al centro delle sbarre si può aprire e da li accedere al...

Teatro Regio di Torino – Otello – prova generale 11 ott.2014

Teatro Regio di Torino – Otello – prova generale 11 ott.2014
OTELLO Dramma lirico in quattro atti Libretto di Arrigo Boito dalla omonima tragedia di William Shakespeare Musica di Giuseppe Verdi   Personaggi Interpreti Otello, moro, generale dell’Armata veneta tenore Gregory Kunde   Jago, alfiere baritono Ambrogio Maestri   Desdemona, moglie di Otello soprano Erika Grimaldi   Cassio, capo di squadra tenore Salvatore Cordella   Roderigo, gentiluomo veneziano tenore Luca Casalin Lodovico, ambasciatore della Repubblica veneta basso Seung Pil Choi Montano, predecessore di Otello nel governo dell’isola di Cipro basso Emilio Marcucci Un araldo baritono Riccardo Mattiotto) Emilia, moglie di Jago mezzosoprano Samantha Korbey     Direttore d’orchestra Gianandrea Noseda Regia Walter Sutcliffe Scene Saverio Santoliquido Costumi Elena Cicorella Coreografia Hervé Chaussard Luci Rainer Casper Assistente alla regia Anna Maria Bruzzese Maestro del coro Claudio Fenoglio Maestro del coro di voci bianche Paolo Grosa   Orchestra e Coro del Teatro Regio Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi” Nuovo allestimento   I toni sfumati di grigio azzurro dei costumi –Elena Cicorella-, che si stagliano contro una scenografia sobria – Saverio Santoliquido-, evocativa ed efficace (in sostanza tre pannelli che ruotando sul palco creano i vari ambienti), con i bei tagli di luce –Rainer Casper-, sono l’equilibrato sfondo alla sublime musica verdiana ottimamente eseguita al Regio di Torino. Interpreti d’eccezione guidati da Gianadrea Noseda che ad ogni direzione risulta sempre più stupefacente, sempre più ispirato, sempre più in simbiosi con la sua orchestra che gli risponde battuta dopo battuta con virtuosismi e raffinate ricercatezze. Caratterizzata da dolcezza e passione, questa è assolutamente una delle più belle esecuzioni del’Otello verdiano: vibranti emozioni, profondità soffuse, impeto coinvolto. Otello è qui Gregory Kunde, che continua a sorprendere per la bella linea di canto: bei colori e sempre molto emozionante, offre il suo canto con morbide e gradevoli rotondità, appunto come una “offerta”. Erika Grimaldi interpreta Desdemona, ruolo non certamente facile per un giovane soprano, ma lei lo ha affrontato con sicurezza, grazie alla sua voce dagli argentei scintillii ed una marcata  carica interpretativa. Ambrogio Maestri è il perfido Jago e la “consumata esperienza” ha fatto si che il baritono abbia scavato nelle pieghe più profonde ed insinuanti del personaggio e della sua voce.    La produzione si è veramente avvalsa di un cast d’eccellenza quindi cenni di merito vanno rivolti al tenore Salvatore Cordella nei panni di un credibilissimo Cassio, a Luca Casalin nel ruolo di Roderigo, Seung Pil Choi, Emilio Marcucci e Riccardo Mattiotto. Un particolare apprezzamento a Samantha Korbey che ha tratteggiato sia vocalmente e che attorialmente il personaggio di Emilia.   Molto movimento sul palco grazie ad una studiata regia di Walter Sutcliffe, ma a farla da padrone è stata ovviamente la musica eseguita a livelli così alti da pensare difficilmente riscontrabili altrove. La musica vince sempre. Renzo...