TRA ARMENIA E ISLAM – Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino

TRA ARMENIA E ISLAM – Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino
TRA ARMENIA E ISLAM – Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino  Coro e Orchestra dell’Accademia Stefano Tempia Coro Maschile “La Rupe” di Quincinetto Guido Maria Guida  direttore Dario Tabbia, Domenico Monetta,  maestri dei cori Massimo Marin violino Maurizio Redegoso Kharitian viola Dario Destefano violoncello Francesca Rotondo soprano Alejandro Escobar tenore Devis Longo baritono Padre Komitas (1869 –1935) Canti nuziali Harsanekan: – Mer takvorin Inch Piti – Katzek Berek Takvormer – Mer Takvorn er Hach – En Tizan Ob inch katsen ban (Che cosa dolce) Giulio Castagnoli (1958) Triplo Concerto  “dalla cruna del mondo” per violino, viola e violoncello (2015/16) Brano ispirato a tematiche musicali armene, ebraiche e islamiche Luis-Étienne-Ernest Reyer (1823-1909) Le Sélam, Symphonie orientale per soli, coro e orchestra (1850) Revisione e trascrizione di Francesco Cavaliere La musica  può essere davvero la lingua comune per far parlare i popoli tra di loro, per comunicare: l’unico timore è che eventuali sordità impediscano di sentire, ascoltare. Il 21 marzo 2016, il giorno prima dei fatti di Bruxelles, quasi in premonizione ho ascoltato il meraviglioso dialogo di cui vado a raccontare.    TRA ARMENIA E ISLAM – Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino   Coro e Orchestra dell’Accademia Stefano Tempia Coro Maschile “La Rupe” di Quincinetto Guido Maria Guida  direttore Dario Tabbia, Domenico Monetta,  maestri dei cori Massimo Marin violino Maurizio Redegoso Kharitian viola Dario Destefano violoncello Francesca Rotondo soprano Alejandro Escobar tenore Devis Longo baritono Padre Komitas (1869 –1935) Canti nuziali Harsanekan: – Mer takvorin Inch Piti – Katzek Berek Takvormer – Mer Takvorn er Hach – En Tizan Ob inch katsen ban (Che cosa dolce) Giulio Castagnoli (1958) Triplo Concerto  “dalla cruna del mondo” per violino, viola e violoncello (2015/16) Brano ispirato a tematiche musicali armene, ebraiche e islamiche Luis-Étienne-Ernest Reyer (1823-1909) Le Sélam, Symphonie orientale per soli, coro e orchestra (1850) Revisione e trascrizione di Francesco Cavaliere   Suoni prolungati  da basso continuo ed  evocazioni d’organo segnano l’inizio del concerto che strada facendo andrà a collocarsi tra uno dei più gradevoli momenti di ascolto musicale. Il Maestro Guido Maria Guida è continuamente alla ricerca di musiche e canti pressoché sconosciuti o poco frequentati ed in questa anteprima, riesce con gesto ampio e chiaro ad assemblare diverse realtà musicali in un unicum di sonorità emozionali di particolare lucentezza. Padre Komitas, ritenuto il padre della moderna musica armena, è l’autore dei canti nuziali proposti: l’alternanza tra i suoni gravi che segnano un pesante vissuto e i toni più allegri (“ah, ah, ah” nel canto) connotano l’ambientazione popolare. La musica è allegra, vivace e brillante con qualche accento vigoroso. Poi Massimo Marin violino, Maurizio Redegoso Kharitian viola e Dario Destefano violoncello, hanno proposto l’Alleluia di Giulio Castagnoli classe 1958, fruibile ed accattivante con sfumature elegiache ed al tempo stesso descrittive con qualche positiva presunzione di incursione in un futuro romantico dal ricordo vivaldiano ed inaspettati trionfalismi ottocenteschi (in prima esecuzione assoluta). Viene il tempo del ‘Canto della notte’ e la percezione della luna che avvolge un paesaggio illuminato da suoni e voci lontane assume i contorni dei canti e delle danze contadine: le dissonanze degli archi sottolineano il lamento  musicale che racconta quelle terre ed il loro vissuto e tra pizzicati e ciarde si arriva ai ‘Canti di un nuovo giorno’ che forse per assonanza con il titolo, forse per il senso di gioiosa attesa e trionfi, il pensiero corre al Nuovo mondo di Dvorak: improvvisi ‘levarsi’ improvvisi ‘troncamenti’. La seconda parte vede il canto solista, protagonista insieme all’orchestra ed ai cori ben diretti da Dario Tabbia e Domenico Monetta. La musica di Luie Etienne Ernest Reyer è descrittiva e  chiari risaltano i furori della battaglia ed i bucolici  paesaggi, segnati gli accenti trionfalistici e solennemente...

AIDA – Teatro regio di Torino, 25 ottobre 2015

AIDA – Teatro regio di Torino, 25 ottobre 2015
AIDA  Teatro Regio Torino 25 Ottobre 2015 Opera in quattro atti Libretto di Antonio Ghislanzoni Musica di Giuseppe Verdi Personaggi Interpreti Aida, schiava etiope soprano Kristin Lewis Amneris, figlia del re mezzosoprano  Anita Rachvelishvili Radamès, capitano delle guardie tenore Marco Berti Amonasro, re d’Etiopia, padre di Aida baritono Mark S. Doss Ramfis, capo dei sacerdoti basso Giacomo Prestia Il re basso In-Sung Sim Un messaggero tenore Dario Prola Una sacerdotessa soprano Kate Fruchterman Direttore d’orchestra Gianandrea Noseda Regia William Friedkin Scene e costumi Carlo Diappi Coreografia Marc Ribaud ripresa da Anna Maria Bruzzese Luci Andrea Anfossi Sagome animate Michael Curry Assistente alla regia Riccardo Fracchia Assistente alle scene e ai costumi Valentina Dellavia Maestro del coro Claudio Fenoglio   Orchestra e Coro Teatro Regio Torino Allestimento Teatro Regio In occasione della riapertura del Museo Egizio   Questa produzione di Aida si è manifestata attraverso una regia molto classica di William Friedkin, che seppure senza guizzi futuristici, ha rappresentato compiutamente l’opera e doverosamente ben si è attagliata all’idea di festeggiare la reinaugurazione del Museo Egizio di Torino, considerato il più importante al mondo dopo quello del Cairo L’opera si è goduta appieno soprattutto per la musica accalappiatrice fin dall’ouverture la quale annuncia un Verdi meravigliosamente sinfonico; i dolci suoni dell’arpa o dei flauti hanno trasportato in un mondo visionario ed al tempo stesso coerente con l’osservazione di quel mondo e purtroppo ancora di questo. La peculiarità dell’opera ha raggiunto un’aura ipnotizzante grazie alla bacchetta –oserei dire magica- di Gianandrea Noseda che rapito dalla bellezza, abitualmente  profonde tutto il suo essere con lo sguardo proteso all’infinito, che  insegue nota dopo nota. Sicuramente questa produzione è stata ancora una conferma per la direzione e la magnifica orchestra del Regio di Torino. Parimenti il coro diretto da Claudio Fenoglio raggiunge vette sempre più rilucenti in un amalgama di preziosi colori ora soffusi, ora impetuosi: un plauso ai coristi di vero livello.   Kristin Lewis, Aida, ha rivelato un tono sensibilmente accorato ricco di luci e sfumature, piacevole nei filati e sicura negli acuti. Amneris è stata interpretata da Anita Rachevelishvili con voce ricca di colori e timbricamente rilevant: abile nei vari registri che ha affrontato con sicurezza e toccante interpretazione. Marco Berti in Radames è stato convincente nell’avanzare dell’opera ed apprezzato nel duetto finale con Aida.. Amonraso ha trovato in Mark Doss un superbo e possente interprete sia per colori che per timbro. Giacomo Prestia in Ramfis è perfettamente riuscito nel personaggio grazie ad una voce profonda ed autorevole con arrotondamenti poetici ed abile nel comunicare sensazioni profonde. Un apprezzamento anche per  In-Sung Sim, Dario Prola e Kate Fruchterman. Molto pertinenti e stilisticamente interessanti le coreografie riprese da Anna Maria Bruzzese,cosi come per  i costumi, le luci e scenografie.La musica vince sempre.Renzo Bellardone Nella foto Renzo Bellardone con il Maesto...

REQUIEM di Giuseppe Verdi al Teatro Regio di Torino

REQUIEM di Giuseppe Verdi al Teatro Regio di Torino
TEATRO  REGIO  di  TORINO –  5 OTTOBRE 2014 MESSA  DA  REQUIEM  –  GIUSEPPE  VERDI Gianandrea  Noseda                        direttore Erika Grimaldi,  Daniela Barcellona,  Gregory Kunde,  Michele Pertusi                           Che dire? Un capolavoro assoluto interpretato  da artisti assolutamente eccezionali. Gianandrea  Noseda, uno dei direttori più vigorosi del panorama internazionale, incantando,  ha dato l’avvio sommessamente  privilegiando una impalpabile delicatezza intrisa di intimità e sofferenza. Questa grande ispirazione è stato l’ininterrotto  filo conduttore che ha pervaso tutta la direzione, che ha preso ovviamente forza tempestosa al “Dies Irae” diventato eclatante coinvolgimento.  L’Orchestra del Regio ha negli anni raggiunto una mistica simbiosi con il suo direttore Gianandrea Noseda, riuscendo a trarre le migliori sonorità ed i più profondi coinvolgimenti. Le voci , ringraziando Erika Grimaldi e Gregory Kunde che hanno accettato all’ultimo di sostituire i previsti interpreti, sono tutte di pregio. Erika Grimaldi è il giovane soprano che proprio al Regio di Torino ha incontrato buone possibilità, ma che lei ricambia con interpretazioni limpide e cristalline, mantenendo una bella linea di canto anche nei cambi di registro e privilegiando le vibranti emozioni. Daniela Barcellona è senza dubbio la regina incontrastata di ruoli come questo; regala sempre dei colori caldi ed avvolgenti anche nei toni alti; Il mezzosoprano esprime sempre grande tecnica, ma soprattutto raggiunge i cuori,  tacitando  le menti laboriose coinvolgendole con la sua voce profonda ed appassionata. Gregory Kunde è senza dubbio uno dei migliori tenori che il nostro tempo sappia esprimere. Con una superba intonazione, si  lancia in acuti tenuti  con  mirabile fermezza e sicurezza, così come gestisce i fiati. La rotondità armoniosa della sua voce, rende veramente piacevole l’ascolto. Michele Pertusi è un basso con buona struttura e possanza. Anche nel suo caso si deve parlare di salda tecnica che emerge dopo  anni di studio e canto in teatro.    Sicurezza  e bei colori ne caratterizzano l’interpretazione. Claudio Fenoglio ha preparato il superbo coro diretto poi dal Maestro Noseda. Sempre di ricercato livello, anche in questa occasione il coro ha rappresentato una imponente e grandiosa presenza. La Musica vince sempre. Renzo...

STRESA FESTIVAL 2013 – Verdi e Rossini

STRESA FESTIVAL 2013 – Verdi e Rossini
STRESA -PALA CONGRESSI        01. settembre  Rossini e Verdi  Maria Agresta     –    soprano Angela Brower    –    mezzosoprano Gregory Kunde   –    tenore Mirco Palazzi      –    basso Coro del Teatro Regio di Torino Caludio Fenoglio –    direttore Orchestra del Teatro Regio di Torino Gianandrea Noseda – direttore Giuseppe Verdi – quartetto per archi in mi minore Gioacchino Rossini – Stabat Mater   Proposta non convenzionale quella dello Stresa Festival 2013 ed abbinamento infrequente. Due operisti che vengono proposti in versione sinfonica l’uno e con scrittura sacra l’altro; la proposta in programma sostituisce l’Opera, quest’anno assente dal cartellone festivaliero, ma che viene ampiamente compensata dalla liricità dell’offerta.  Inutile dilungarsi sull’ispirazione sinfonica di Verdi, che fa rimpiangere l’assenza di altre partiture analoghe e sull’ispirazione sacra di un Rossini ben più conosciuto come gaudente che non come ispirato dalla sacralità.  La direzione dell’orchestra del Teatro Regio, di ottimo livello sotto ogni punto di vista, è stata diretta da Gianandrea Noseda       con il ben conosciuto piglio enfatico che in summa con l’attenzione ad ogni minimo particolare riesce a costruire una offerta musicale che a tutto diritto ha conteggiato lunghi e calorosi applausi: decisamente piacevole ed intrigante l’orchestrazione del quartetto verdiano. Il Coro del Regio sempre di ottimo livello dotto la  direzione di Claudio Fenoglio, risulta puntuale e coinvolgente.  Le Voci? Sicuramente adatte al ruolo: Maria Agresta valida nei vari registri e significativa nell’espressione; Angela Brower avvolgente con toni lievemente ambrati; Gregory Kunde con bei colori ed accenti di gran morbidezza; Mirco Palazzi decisamente determinante con il bel timbro scuro e suadente.  Insomma una serata da ricordare!  http://www.youtube.com/watch?v=kOlf6ARALhI&feature=youtu.be La musica vince sempre. Renzo...