Le ricorrenze vanno celebrate e per i 200 anni dalla morte del grande compositore vercellese Gian Battista Viotti, La‘Camerata Ducale’ ha calendarizzato una serie di concerti celebrativi, raccolti nelle ventiseiesima edizione del ‘Viotti Festival’ nel cuore pulsante di Vercelli, il Teatro Civico.
AVI AVITAL – ENSEMBLE CAMERATA DUCALE | VIOTTI FESTIVAL
D. Bruce, S. Tsintsadze, A. Piazzolla, B. Bartók, A.Avital
Sabato 4 maggio 2024 ore 21.00
Teatro Civico | Via Monte di Pietà, 15, Vercelli
Avi Avital mandolino
Giulia Rimonda violino
Alexander Goldberg violino
Lorenzo Lombardo viola
Giorgio Lucchini violoncello
Tommaso Fiorini contrabbasso
Amir Wahba percussioni
Il solista ospite della serata è l’eclettico e carismatico mandolinista Avi Avital primo solista di mandolino che sia stato nominato per un Grammy Award per la musica classica e ritenuto il più bravo mandolinista al mondo.
Il New Yor Times lo ha definito appassionato ed “esplosivamente carismatico” ed effettivamente coinvolge il pubblico accalappiandolo emotivamente con umiltà e maestria.
Avi Avital ha studiato mandolino all’Accademia Musicale di Gerusalemme e al Conservatorio Cesare Pollini di Padova e suona su un mandolino del liutaio israeliano Arik Kerman esaltando le sue esplorazioni tra i vari generi musicali.
Il concerto presentato al “26 Viotti festival” è preceduto da un incontro al Ridotto del Civico condotto dalla direttrice artistica Cristina Canziani e dallo stesso Avi Avital che con la semplicità dei grandi ha raccontato alcuni particolari sulla musica che si andrà poi a sentire.
La Musica è esplosiva e colorata per farsi poi intima e meditativa con la vitalità delle musiche dei Balcani e con il sentimento più struggente di popoli provati… e così le festose risate nei cortili e nei prati si dileguano miti in malinconici sguardi: Piazzolla e Bartok, stasera superbamente interpretati, esprimono esattamente tutto l’arcobaleno dei sentimenti e delle sensazioni.
A titolo di citazione non si può ignorare il brano di Bruce in tre movimenti che rappresentano la saga della vita attraverso le immagini dell’alba che scaturisce dal nulla, il mezzogiorno che si espande in colori vitali ed esplosivi e poi il tramonto raccolto e saggio; la scrittura è rilevante e come la vita finisce nel punto da cui si è arrivati, così il brano termina con le stesse note dell’inizio con la sequenza a rovescio per finire in un sussurro impalpabile! Sul palco, nella presentazione del brano, Avital racconta della definizione che l’autore ha dato del suono del mandolino: “il colore dell’oro… del sole” e non si può che comprenderne tutta la motivazione.
L’ultimo brano del programma è Avi’s song, composta dallo stesso Avital e per il bis Danze rumene di Bartok.
Il metro sensibile del “mi piace” o “non mi piace” qui vede vincente il “mi piace”! Avital è caparbiamente bravo, eclettico e virtuoso e le sue abilità rafforzate da quelle della Camerata Ducale Ensemble, esplodono nei duetti con Giulia Rimonda, sensibile interprete di avvolgente dolcezza, e con Amir Wahba mai invasivo con le percussioni che restano ritmicamente discrete.
La Musica vince sempre
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