Pazzia, tradimento, sonnambulismo sono temi tra i prediletti delle opere liriche: sia per quelle tragiche che per quelle più amene o addirittura assimilabili ad un quasi vaudeville. “Sonnambula” rientra proprio in quest’ultimo caso ed a tratti è divertente, mentre in altri c’è apprensione e partecipazione. In ogni caso per gli amanti del bel canto è certamente un trionfo di voci in un rincorrersi di variazioni ed agilità
La sonnambula
Melodramma in due atti
Libretto di Felice Romani
Musica di Vincenzo Bellini
Personaggi | Interpreti |
Amina, orfanella raccolta da Teresa, fidanzata a Elvino soprano |
Ekaterina Sadovnikova
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Elvino, ricco possidente del villaggio tenore |
Antonino Siragusa
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Il conte Rodolfo, signore del villaggio basso |
Nicola Ulivieri
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Lisa, ostessa, amante di Elvino soprano |
Daniela Cappiello
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Teresa, molinara mezzosoprano | Nicole Brandolino |
Alessio, contadino, amante di Lisa baritono |
Gabriele Ribis |
Un notaro tenore | Alejandro Escobar |
Direttore d’orchestra | Renato Balsadonna |
Regia | Mauro Avogadro |
Scene | Giacomo Andrico |
Costumi | Giovanna Buzzi |
Luci | Andrea Anfossi |
Regista collaboratore | Ola Cavagna |
Movimenti mimici | Anna Maria Bruzzese |
Assistente ai costumi | Maria Antonietta Lucarelli |
Maestro del coro | Andrea Secchi |
Orchestra e Coro del Teatro Regio
Allestimento Teatro Regio
in coproduzione con il Teatro La Fenice di Venezia
L’allestimento che propone in cartellone il Teatro Regio di Torino, non profuma certamente di nuovo e di fresco, ma è la ripresa di una produzione vista nel 1998, che ha comunque un suo perché e nelle scene di Giacomo Andrico, risulta addirittura contemporanea per le scelte dei colori con il grigio chiaro prevalente spaccato dalle sapienti luci disegnate da Andrea Anfossi , che nell’insieme amplificano la profondità e la tridimensionalità.
La regia di Mauro Avogadro –regista collaboratore Ola Cavagna- non ha colpi di scena, ma privilegia le scene d’insieme abbastanza statiche che favoriscono i cantanti nell’emissione. I costumi di Giovanna Buzzi sono in linea con l’idea realizzativa ed ancor più con le scene, sostenendo l’idea del colore non appariscente, ma che crea omogeneità. Un accento positivo va messo sul coro del Regio che è sempre preciso, puntuale e scenicamente valido.
Renato Balsadonna, sconosciuto alla maggior parte del pubblico torinese, dirige con sufficiente piglio ed attenzione alla buca parimenti al palco.
Diversi sono i volti e le voci nuove (a mia memoria) per il Regio di Torino, ma questo rende più interessante l’approccio con la produzione ed infatti vengono particolarmente apprezzate le voci del mezzosoprano Nicole Brandolino nel ruolo della molinara Teresa cui imprime sufficiente carisma con il timbro bello e sicuro. Altrettanto interessante nel ruolo di Lisa è il soprano Daniela Cappiello, vivace e brillante con brillio lirico. Ekaterina Sadovnikova interpreta la protagonista Amina/Sonnambula con voce chiara e luminosa che ben fa esplodere le variazioni ed agilità, tanto da immaginarla anche nella Lucia donizzettiana.
I nomi noti ai palcoscenici internazionali non hanno certo deluso: Nicola Ulivieri con voce profonda e scura ha reso il conte con sapiente esperienza e lungo sodalizio con l’opera, così come il coprotagonista Elvino ha trovato nell’affermato e solido Antonino Siragusa un interprete di grande livello e facile in ogni ruolo belcantistico.
La Musica vince sempre.
Renzo Bellardone
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