CAVALLERIA RUSTICANA e PAGLIACCI – Teatro Coccia Novara 10 maggio 2024

CAVALLERIA RUSTICANA e PAGLIACCI – Teatro Coccia Novara 10 maggio 2024
I sentimenti umani: quante reazioni, accettazioni, rifiuti, adattamenti e ribellioni scaturiscono dall’animo umano ferito, vilipeso, tradito! Il caso è proprio questo…il binomio della tragedia in lirica, ovvero Cavalleria e Pagliacci: diverse storie e stessi sentimenti ed epilogo!   CAVALLERIA RUSTICANA e PAGLIACCI – Teatro Coccia Novara 10 maggio 2024 Musica di PIETRO MASCAGNI/RUGGERO LEONCAVALLO Libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci/Ruggero Leoncavallo Direttore Fabrizio Maria Carminati Regia Matteo Mazzoni Scene Matteo Capobianco Costumi Roberta Fratini Visual Designer Luca Attili Luci Ivan Pastrovicchio Santuzza – Cristina Melis Turiddu – Zizhai Guo Lucia – Giorgia Gazzola Alfio – Marcello Rosiello Lola – Mariangela Marini Nedda- Alessandra Adorno Canio – Gustavo Porta Tonio – Marcello Rosiello Peppe- Enrico Maria Piazza Silvio – Andrea Piazza Orchestra Filarmonica Italiana Schola Cantorum San Gregorio Magno Maestro del Coro -Alberto Sala Coro voci bianche di Novara Maestro del Coro – Paolo Beretta Produzione Fondazione Teatro Carlo Coccia di Novara Il classico binomio di Cavalleria Rusticana e Pagliacci , nella messa in scena al Coccia di Novara è realizzato con un solo impianto scenico, tratteggiato da caratterizzazioni sceniche per ognuna delle due storie a forte valenza sociale e ben inserite nel momento storico in cui avvengono, ispirate a fatti di cronaca realmente accaduti. La scelta delle proiezioni in 3d è sempre vincente: aumentano gli spazi e restando dentro alla narrazione qui rappresentata in modo classico, che ben fotografa la dura realtà delle campagne, della terra e l’immersione totale nell’acqua! Risulta anche interessante la proiezione del siparietto con Arlecchino e Colombina ai lati: la classicità incontra il contemporaneo senza invadenze, ma con rispetto della storia e della partitura. Apprezzabili il Visual designer Luca Attilii, e lo scenografo Matteo Capobianco, con una doverosa evidenza per il regista Matteo Mazzoni che ha curato dettagli quali il pulirsi la bocca di Santuzza dopo aver urlato ‘A te la mala Pasqua’ o Mamma Lucia che presagisce la morte di Turiddo e lo segue verso l’orto del duello per arrestarsi conscia dell’inevitabile. Quale cronaca contemporanea non mancano scene di violenza all’interno della coppia. Il ‘Verismo’ in scena nell’abbinamento delle due opere, risale al 22 dicembre 1893 al Metropolitan di NewYork dove per la prima volta le commoventi arie di Mascagni e Leoncavallo si alternarono in un susseguirsi di emozioni. E’ realmente difficile non commuoversi all’Intermezzo di Cavalleria o ‘Mamma quel vino è generoso’ preludio alla tragedia, così come in ‘Pagliaccio non son’ in Pagliacci con l’atteso ‘Prologo’ per poi ultimare con la beffarda battuta ‘La Commedia è finita’. Venendo alle voci interpretative di questa edizione novarese si può globalmente apprezzare il cast, il Coro della Schola Cantorum Gregorio Magno sempre eccellente sotto alla direzione di Alberto Sala quanto le voci bianche dirette da Paolo Beretta. Santuzza incontra Cristina Melis che interpreta con passione e bei colori; Zizhai Guo sale sul palco nel ruolo di Turiddo e si fa apprezzare per l’indubbia duttilità. Lucia Gazzola, contralto ben timbrato e molto accorata. Marcello Rosiello lo troviamo convincente prima in Alfio e poi in Tonio sia musicalmente che attorialmente. Mariangela Marini è accattivante e ‘fedelmente’ sprezzante in Lola e Alessandra Adorno ben si trova in Nedda che interpreta con agilità. Gustavo Porta sa travalicare abilmente la realtà che prevarica la finzione e vocalmente è assolutamente credibile con bei toni. Andrea Piazza è appassionatamente un brillante Silvio. I costumi di Roberta Fratini caratterizzano bene i vari personaggi e sempre interessanti le luci di Ivan Pastrovicchio. Fabrizio Maria Carminati, ben conosciuto direttore, tiene l’Orchestra Filarmonica Italiana con un...

Vision String Quartet Isola Bella Stresa festival 2022, 24 agosto

Vision String Quartet Isola Bella Stresa festival 2022, 24 agosto
La nuova stanza per la musica di Stresa Festival si chiama Catapulta. È la camera acustica tutta in legno, disegnata da Michele De Lucchi. Questa realizzazione è uno scrigno trasportabile di suono prezioso, a contatto con la natura e la bellezza del territorio e questa sera è sull’Isola Bella, incastonato nel paesaggio lacustre al tramonto e poi di notte: emozioni in libertà Vision String Quartet Isola Bella Stresa festival 2022, 24 agosto Vision String Quartet Florian Willeitner, violino Daniel Stoll, violino Sander Stuart, viola Leonard Disselhorst, violoncello programma: E. Bloch, Prélude B. 63 F. Mendelssohn, Quartetto n. 2 in la min. op. 13 A. Dvořák, Quartetto per archi in sol magg. op. 106 Il programma è stato decisamente interessante ed il Vision String Quartet è sicuramente una garanzia di qualità, vivacità e grande serietà interpretativa. Ma inconsuetamente partiamo dal finale ovvero dai due bis concessi, brani scritti dal quartetto ed a tema folk jazz, con una carica di ritmo e temperamento decisamente brioso e trascinanti come lo sono certe danze irlandesi. Il resto del programma ha previsto Prelude di Bloch, brano breve ma molto coinvolgente per passare poi al Quartetto in la minore di F. Mendelssohn. L’esplosione di agilità performante, originalità interpretativa e carica emotiva ha raggiunto l’apice con il quartetto d’archi di A. Dvořák che seppur scevro da evidenti rimandi alla danze boeme ed al ricordo dell’esperienza americana, si palesa come una scrittura successiva all’approccio al Nuovo Mondo, che gli ha lasciato una impronta definita. L’interpretazione è vivacissima e partecipata che riesce a catturare il pubblico travolgendolo con i dialoghi tra i pizzicati ed i mastellati. Ormai attivo da una decina di anni il quartetto ed esattamente un anno dopo la loro esibizione allo stresa festival all’Isola Madre tornano ad affascinare con eleganza un pubblico entusiasta! La Musica vince sempre Renzo...

PASSIONE SECONDO MATTEO – BACH- Stresa festival Palacongressi 20.8.2022

PASSIONE SECONDO MATTEO – BACH- Stresa festival Palacongressi 20.8.2022
«Certamente il punto di inizio di ogni composizione bachiana è già altissimo. E tutto il resto non dovrà che mantenersi alla medesima altezza. Quindi, se vorremo scegliere un’immagine per la direzione della sua musica non credo ci sia nulla di più adatto che una retta orizzontale […] Quindi l’ascoltatore ritrova in sé, prevedendolo punto per punto, il cammino che percorrerà la musica fino alla sua conclusione, di solito necessarissima. Questa è arte, anzi, sarei tentato a dire, Natura». Pier Paolo Pasolini Passione secondo Matteo Stresa Festival 2022-Convention Center 20 agosto Vincenzo Capezzuto, Evangelista Christian Senn, Jesus Isabella De Massis, Testis 1 Carlotta Colombo, soprano Isabella De Massis, alto Massimo Lombardi, tenore  Giacomo Nanni, basso Roberto Ardigò, direttore del coro Ars Cantica Choir Marco Berrini, maestro del coro Accademia dell’Annunciata Riccardo Doni, cembalo e direzione musicale Bella l’idea di far precedere il Concerto da una conversazione di Luca Mosca, certamente uno degli esperti più accreditati di Bach. L’incontro è risultato molto piacevole e divertente infatti Mosca è riuscito a traslare argomenti importanti e non sempre facili con grande semplicità e di facile accesso anche per l’ascoltatore più sprovveduto; il relatore ha suonato il pianoforte, ha cantato, ha imitato, interpretato ed esposto le sue convinzioni sulla musica canzonettistica moderna raffrontata alla genialità di Bach espressa anche in questa Passione secondo Matteo che aveva ispirato Pasolini ed a cui è ispirata parte del Festival ed anche la Passione. La composizione bachiana è sempre uguale, in quanto sempre altissima e ricca di innovazione e di ‘colpi di scena musicali’ L’ascolto porta sempre ad immedesimarsi in una sconvolgente contemporaneità nonostante sia stata eseguita a Lipsia per la prima volte nel 1727. Venendo allo strepitoso successo della Passione eseguito nel rinnovato Palazzo dei Congressi per l’inaugurazione della seconda parte dello Stresa Festival, possiamo dire che tradizione e ricerca trovano un connubio ideale per celebrare la tradizione in chiave moderna e nel ricordo di Pasolini; la neo produzione si ispira infatti al primo film di Pasolini ovvero Accattone, dove l’autore riporta le sue precedenti esperienze di scrittore e di vita vissuta e conosciuta. La narrazione di Accattone si conclude con un piccolo furto che porta il protagonista a fuggire in moto, ma il destino scritto fin dall’inizio si compie e Accattone muore: “Ora sto bene” sono le ultime sue parole. Bach secondo un aforisma è la dimostrazione dell’esistenza di Dio e anche Pasolini aveva scelto la sua musica appunto per Accattone. Inevitabile la similitudine con la narrazione del vangelo secondo Matteo dove il destino si compie come come le scritture dei profeti avevano previsto. Il narratore/Evangelista a piedi scalzi si muove su una piccola scalinata a piedi nudi, come un accattone ed entra in scena a luci spente in una corsia parallela a quella in cui entra in contemporanea Gesù: il narratore e il protagonista sacrificale entrano insieme, in parallelo, ma con la distanza evidente tra chi racconta e chi vive la tragedia salvifica. Ognuno degli interpreti è in ruolo e tratteggia il personaggio o i vari personaggi affidati con caratterizzazione e determinazione e riescono nella non facile impresa di trasformare la composizione in una quasi Opera semiscenica; la linearità dei movimenti, studiati a significare i vari momenti della drammaturgia sono amplificati da vocalità interessanti. Il coro è dominante e crea l’atmosfera di attesa e di dolore con colori ed emozioni di forte impatto. Si potrebbero citare uno ad uno i vari attori della realizzazione, ma il mio sentire mi ha portato a cogliere l’insieme, la...

Gianluigi Trovesi, Gianni Coscia – Stresa Festival 2022- Holtel Regina 28 luglio

Gianluigi Trovesi, Gianni Coscia – Stresa Festival 2022- Holtel Regina 28 luglio
L’attesa era quella di ascoltare musica sul cocuzzolo di Montorfano di Mergozzo in un paesaggio lacustre, bucolico e ricco d’arte religiosa! Le previsioni metereologiche hanno scombussolato tutti i piani, prevedendo la pioggia…che poi è effettivamente arrivata e quindi il concerto è stato spostato nelle sale dell’Hotel Regina Palace di Stresa dove comunque ha vinto la Musica di qualità.   Gianluigi Trovesi, Gianni Coscia – Stresa Festival 2022- Holtel Regina 28 luglio Come si legge nella presentazione del concerto a cura del Festival stesso, La misteriosa musica della Regina Loana, è il titolo proposto per il lavoro ispirato dall’avventura concertistica in solitudine di Gianni Coscia e dedicato alla grande figura di Umberto Eco, amico fraterno del fisarmonicista alessandrino e collegato a filo doppio con il libro dello scrittore La misteriosa fiamma della Regina Loana che è appunto diventato per Coscia La misteriosa fisarmonica della regina Loana. Questo omaggio viene ora presentato in una splendida e imperdibile occasione speciale, che diventa sottotitolo nascosto dell’eccellenza musicale di due fra i più straordinari artisti del nostro tempo, capaci di raccontare (anche a parole, in un totale calembour di ironia e teatralità) storie padane e emozioni uniche. Per Umberto Eco,  Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia erano semplicemente dei veri e propri “Diavoli in musica”. Probabilmente la sintesi ideale per parlare di due rari gentlemen… Paolo Fresu ha scritto che il duo Trovesi e Coscia è una orchestra sinfonica con tutti i colori della musica. Orchestra che naviga nei mari del mondo sui battelli dei primi del Novecento e che raccoglie, nel suo migrare, i profumi e gli umori del mondo. Al termine del concerto Momento diVino con l’azienda vinicola Le Piane di Boca (NO) Sicuramente i “due diavoli” sono andati ben oltre il concerto, addentrandosi in un vero e proprio spettacolare intrattenimento che ha offerto momenti di intimo e forse nostalgico ricordo per i meno giovani e momento di dolce riflessione per gli spettatori con meno anni. Parole che introducono le canzoni, una volta offerte da Trovesi ed una volta da Coscia l’amico e compagno di scuola di Umberto Eco che con sensibilità artistica oltre che scrivere… sapeva pure suonare! Ed ecco le canzoni trasmesse dall’E.I.A.R., la creatura da cui è nata la Rai, con una riscrittura al tempo stesso semplice ed affascinante: “Solo me ne vo per la città…”, “e Pippo Pippo non lo sa…”, “Se potessi avere 1000 lire al mese”…suonata al tempo dell’Euro! Eppure la ‘diabolica’ comunicativa dei due artisti e compositori ha convinto e coinvolto gli spettatori che hanno sorriso quando Coscia ha confidato che “… una volta le canzoni le scrivevano i musicisti…” e si sono commossi con Kurt Weil o con “Il partigiano Gragnola” dove le note di Bella Ciao che affiorano con riservatezza!   La Musica vince sempre Renzo...

TOSCA – Teatro Coccia Novara 28 luglio 2022

TOSCA – Teatro Coccia Novara 28 luglio 2022
Tosca…Floria Tosca è certamente uno dei personaggi più conosciuti ed amati dal pubblico di tutto il mondo e la musica è di un italiano, nientemeno che Giacomo Puccini con tutta la sensibile poesia e la liricità che gli era congeniale! Ed il Coccia di Novara non si lascia sfuggire così ghiotta occasione! TOSCA Teatro Coccia Novara 28 Maggio 2022 Musica diGIACOMO PUCCINI Libretto di Giuseppe Giacosa eLuigi Illica Tosca Alessandra Adorno Cavaradossi Ragaa Eldin Scarpia Francesco Landolfi Sagrestano e Sciarrone Stefano Marchisio Angelotti/Un carceriere Graziano Dallavalle Spoletta Saverio Pugliese Direttore d’orchestra Fabrizio Maria Carminati Regia Renato Bonajuto Scene Giovanni Gasparro e Danilo Coppola Costumi Artemio Cabassi Luci Ivan Pastrovicchio Orchestra Filarmonica Italiana Coro San Gregorio Magno Maestro del Coro Mauro Trombetta Coro delle voci bianche del Teatro Coccia Maestri del Coro Paolo Beretta e Alberto Veggiotti Coproduzione Fondazione Teatro Coccia e Ente Luglio Musicale Trapanese Impropriamente quando si parla di opera si dice ad esempio “Tosca” di…e si cita il regista, ovvero chi ha scelto l’allestimento e l’insieme per una rappresentazione! Tosca è di Puccini, Illica e Giacosa, ma se in teatro ci si emoziona e si partecipa con quanto avviene sul palco, oltre che degli autori, dell’orchestra e dei cantanti, va proprio riconosciuto una grande merito al regista che nel caso di questa rappresentazione al Coccia di Novara è Renato Bonajuto. Questi ha scelto una ideazione classica con gli elementi e dettagli che l’originale prevede, permeando la regia di eleganza e raffinatezza per le scene realizzate da Giovanni Gasparro e Danilo Coppola, per gli eleganti abiti di Artemisio Cabassi e per i movimenti armoniosi che permettono al pubblico di vivere e condividere partecipatamente la narrazione. Scene sontuose e spettacolari, fin dal primo atto in Chiesa. Fabrizio Maria Carminati è l’esperto ed affermato direttore che sa condurre con chiarezza e coinvolgimento l’Orchestra Filarmonica italiana, in buca! Il Coro San Greegorio Magno è sempre all’altezza della situazione ed anche il coro delle voci bianche, importantissimo in Tosca, semplicemente piace! I cori sono diretti rispettivamente da Mauro Trombetta e da Paolo Beretta e Alberto Veggiotti. Le luci sapientemente disegnate da Ivan Pastrovicchio sono “tranquille”, ma attente ai particolari come nel secondo atto quando la luce entra dalla finestra aperta da Scarpia nella quadreria o quando al terzo atto la grata della prigione si riflette anche sulla parete laterale. Venendo alle voci Saverio Pugliese in Spoletta riesce a delineare le caratteristiche del personaggio così come Graziano Dallavalle nel doppio ruolo di Angelotti e Carceriere ai quali offre un bel tono profondo. Stefano Marchisio vivace e brillante sagrestano prima e compito Sciarrone poi si esprime con bel colore e carica interpretativa. Franceco Landolfi veste i panni di uno Scarpia non cattivissimo, ma generosamente subdolo e lascivo con voce timbricamente interessante. Ragaa Eldin risulta un appassionato Cavaradossi interpretato con passione e buona voce ricca di sentimento. Veniamo al ruolo ovvero Tosca che sul palco del Coccia è interpretata da Alessandra Adorno : voce squillante ed al tempo stesso ricca di colori e sfumature che scorre vellutatamente tra le arie, infondendo personalità a Tosca tratteggiandone la gelosia, la passione, la dignità, l’amorevolezza, l’ineluttabile destino! Gradevole serata. La Musica vince sempre Renzo Bellardone credito fotografico Mario...