In tempi socialmente difficili, come quelli in cui viviamo, soffocati da deliranti notizie di fatti deliranti, è un dovere verso se stessi e verso il resto dell’umanità mantenere ferma la ragione e limpidi i sentimenti. Un aiuto in questo seppur difficile cammino, può solo venire dalla bellezza e quindi anche dalla musica! Grazie ai musicisti che offrono momenti di terrena elevazione dello spirito! LA CENERENTOLA – TEATRO REGIO TORINO Foto Ramella&Giannese – Edoardo Piva Melodramma giocoso in due atti Libretto di Jacopo Ferretti dal racconto Cenerentola di Charles Perrault Musica di Gioachino Rossini Personaggi Interpreti Angelina, sotto il nome di Cenerentola, figliastra di Don Magnifico mezzosoprano Chiara Amarù Daniela Pini (18, 22, 24)Teresa Iervolino (19) Don Ramiro, principe di Salerno tenore Antonino Siragusa Giorgio Misseri (18, 22, 24) Dandini, cameriere di Don Ramiro baritono Paolo Bordogna Davide Bartolucci (18, 22, 24) Don Magnifico, barone di Montefiascone basso Carlo Lepore Marco Filippo Romano (18, 22, 24) Alidoro, filosofo, maestro di Don Ramiro basso Roberto Tagliavini Simon Lim (18, 22, 24) Clorinda, figlia di Don Magnifico soprano Giuliana Gianfaldoni Tisbe, figlia di Don Magnifico mezzosoprano Loriana Castellano Direttore d’orchestra e maestro al fortepiano Speranza Scappucci Regia Alessandro Talevi Scene e costumi Madeleine Boyd Luci Matt Haskins riprese da Andrea Anfossi Assistente alla regia Anna Maria Bruzzese Maestro del coro Claudio Fenoglio Domenica 13 marzo. La ‘favola’ in musica viene presentata in ‘prova generale’ con le caratteristiche che il termine ‘prova’ include ed a cui vincola nelle considerazioni; in questa occorrenza ad esempio Giuliana Gianfaldoni –nel ruolo di Clorinda- per una improvvisa afonia non ha cantato, limitandosi all’interpretazione attoriale e le sue parti sono state cantate dalla direttrice, per la prima volta sul podio del Regio, Speranza Scappucci. Questa, con piglio sicuro ed elegante gesto ampio ha diretto con tranquillità ed attenzione, ricavandone una lettura fedele, vivace e ricca di spunti gradevoli. L’idea registica del giovane Alessandro Talevi di ambientare la vicenda in una Cinecittà post bellica con l’evidente desiderio sociale di ripresa, di mettersi in mostra e di scalata sociale è simpatica, grazie anche ai ‘ruoli cinematografici’ affidati di volta in volta ai personaggi della vicenda. La favola è ben conosciuta ed in Rossini viene ripreso il fil rouge dell’amore semplice e puro che vince sulla ricchezza ed anche sulla beltà: se in Barbiere il Conte si traveste più volte per raggiungere l’innamorata, qui il principe Don Ramiro manda in avanscoperta il fido Alidoro ed il servitore Dandini per individuare il cuore più puro. Chiara Amarù è consolidata ottima interprete rossiniana ed anche in questa Cenerentola esprime bravura con accenti luminosi e vividamente brillanti; della sorellastra Clorinda si è già detto, mentre un commento positivo va a Loriana Castellano buona interprete di Tisbe. Carlo lepore, in Don Magnifico riesce a coniugare l’interpretazione scenica alla possente voce timbricamente rilevante che sa usare con sorprendente duttilità. Il principe Ramiro incontra in Antonino Siragusa un sempre valido interprete vivace e brillante; piacevole sorpresa l’Alidoro interpretato da Roberto Tagliavini, attento ben misurato ed efficace. Il brillante Paolo Bordogna, una garanzia nel ruolo, raccoglie consensi per un’interpretazione allegra ed accattivante. Martedì 22 marzo. In pomeridiana ho replicato l’ascolto con l’altro cast e fatte salve le buone impressioni della generale si è potuto risottolineare l’efficacia della simpatica direzione di Speranza Scappucci e si è apprezzata Giuliana Gianfaldoni, la quale ripresasi dall’afonia ha ben interpretato il ruolo di Clorinda. Simpatica e divertente è l’inserimento della figura del ‘sarto’ molto ‘stiloso’ interpretato da Lorenzo Battagion. Venendo agli altri interpreti non si può che essere contenti di un cast così giovane e valido. Don Magnifico trova...
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