TURANDOT – Teatro Coccia Novara – 8 febbraio 2015 Turandot Maria Billeri Altoum Nicola Pisaniello Timur Elia Todisco Calaf Walter Fraccaro Liù Francesca Sassu Ping Bruno Praticò Pang Saverio Pugliese Pong Matteo Falcier Un Mandarino Daniele Cusari Il Principe di Persia Vladimir Reutov Direttore Matteo Belatrali Regia Mercedes Martini Scene e luci Angelo Linzalata Costumi Elena Bianchini Orchestra Filarmonica Pucciniana Coro San Gregorio Magno Nuovo Allestimento – Produzione Fondazione Teatro Coccia Tra enigmi e acuti, alla fine trionfa l’amore! Le buone proposte del Teatro Coccia continuano con il nuovo allestimento di Turandot. Alla sua prima regia d’opera Mercedes Martini si è ispirata al classico con simbolismi quali: il colore rosso che ha fatto capolino qua e là fino all’esplosione finale ad evidenziare l’amore o il fare e disfare di omerica memoria a sottolineare l’indecisione dell’algida principessa. La scenografia è di Angelo Linzalata che ha firmato anche il più interessante disegno delle luci. I costumi di Elena Bianchini hanno avuto generalmente la connotazione della mono tonalità che ha esaltato i colori più accesi e che ben hanno risaltato sotto i tagli di luce sempre azzeccati. L’Orchestra Filarmonica Pucciniana ben conosce gli spartiti del Maestro di Torre del Lago e sotto la vivace direzione del giovane Matteo Beltrami ne ha esaltato le sfumature ed i ritmi. Il maestro ha seguito coscienziosamente ogni dettaglio con vibrante bacchetta. L’opera ha avuto inizio con il canto del mandarino interpretato da Daniele Cusari il quale ha sfoggiato voce profonda e decisa per lasciare poi spazio alla scultorea apparizione di Vladimir Reutov, recentemente già apprezzato al Coccia nel ‘Canto dell’amor tronfante’ e qui nei panni del Principe di Persia. Il re tartaro Timur trova nel basso Elia Todisco una toccante interpretazione grazie alla profondità armoniosa della voce che ben si affianca a quella di Liù, interpretata da Francesca Sassu con passione e vividi colori cangianti; la giovane interprete tiene agevolmente il ruolo con gradevolezza e commozione. Walter Fraccaro, con acuti fermi e convincenti, ha interpretato il principe ignoto Calaf, cui ha infuso il trepidante amore e la fermezza dell’azione. L’anziano Altoum ha avuto Nicola Pisaniello quale regale interprete. I tre ministri che rimpiangono le casette di campagna: Pang il simpatico tenore Saverio Pugliese ha brillantemente tenuto il palco grazie alla limpida voce ed all’efficace attorialità; Pong è stato interpretato dal bravo Matteo Falcier con buon fraseggio e limpidezza espressiva; una nota particolare va riservata al Gran Cancelliere Ping ironicamente interpretato da Bruno Praticò tra un lavorare la maglia ai ferri, una pesca fortunata, ed un giocoso spruzzarsi tra...
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