Carissimo Roberto è un piacere ritrovarti in Italia ed allo Stresa Festival. Poco fa, alla fine della prova, ti ho sentito parlare in ottimo francese: merito del tuo incarico di direttore dell’orchestra d’Auvergne che dirigi dal 2012? Probabilmente si, ma ti racconto un po’ come sono capitato in Francia: quasi per caso. Dopo essere già stato vincitore del Concorso Luigi Mancinelli di Orvieto, nel 2007 avevo vinto il concorso ‘The Evgeny Svetlanov International Conducting Competition’. Quel concorso si teneva con giuria bellissima, da Vladimir Davidovich Ashkenazy al direttore del Bolshoi: quella era una fantastica vetrina ed una agenzia francese, presente, mi ha individuato e proprio loro hanno deciso un po’ il mio destino francese. In giuria c’era direttore dell’opera di Montpellier ed ha detto ‘questo è direttore d’opera’. Inoltre in Francia c’è un ‘Centro nazionale per la diffusione della lirica’ diretto da Raymond Duffaut che oltre a questo dirige anche il Festival d’Orange e si occupa della lirica in Avignone ed è una personalità nella produzione di opera lirica in Francia. Sono stato scelto per dirigere un ‘Viaggio a Reims’ che poi ha toccato i teatri di tutta la Francia.: ho avuto molto soddisfazione anche perché è un’opera veramente adatta ai giovani; come sai anche a Pesaro è l’opera che viene messa in scena ognoi anno dall’accademia e poi rappresentata durante il Rof. Poi Raymond Duffaut mi a chiesto di dirigere ‘Cenerentola’ ad Avignone e poi venduta anche a Vichy città termale di sapore liberty e con un teatro molto bello, una era bomboniera con un’acustica impressionante. ‘Cenerentola’ è stata in Avignone con orchestra d’Auvergne che incontro per la prima volta. Fin dalle prime battute penso ‘ caspita ma questi suonano bene, sono molto bravi e quanto sono disponibili’. Subito nasce un feeling importante. L’anno dopo sono stato invitato per un sinfonico e gli orchestrali hanno detto: ‘vuoi restare’ noi vogliamo te !’ E’ un’orchestra che chiede di lavorare e lavoravano per sezioni alla ricerca di pulizia musicale per arrivare a prodotto eccellente. Così son diventato il loro direttore. Oramai sono tre anni che sono li per tre o quattro mesi all’anno ed ogni anno facciamo anche ‘opera’ alla continua ricerca di flessibilità. Giro molto il mondo, ma in Francia ovviamente c’è visibilità ed ecco che ho imparato il francese e lo parlo volentieri. Mi sembra che parli bene anche l’italiano Cerco di comunicare in italiano, inglese, ovviamente la madre lingua ‘spagnolo’ e parla anche in russo dopo tutti gli anni vado in Russia, da quando studiavo in Helsinki ed in sole quattro ore di treno andavo sovente a San Pietroburgo al Mariinsky, ad ascoltare tutto quello che ho potuto.… Poi dopo aver girato il mondo ecco che capiti a Stresa ed ancora un oncontro con Noseda: Noseda prima del 2000 aveva vinto, poco più che trentenne, un concorso in Spagna; in quel tempo io suonavo il violino in orchestra sinfonica a Valencia, mia città natale. Avevo studiato violino con Anahi Carfi, spalla alla Scala a Milano e quindi parlavo in italiano. Un giorno arriva quel giovanotto a dirigere e ‘caspita che bravo’ ! Doveva restare una sola settimana, ma a causa di una indisposizione dell’altro direttore è stato richiesto a Noseda di prolungare la usa permanenza. Ad inizio carriera lui era libero e si è fermato anche per la seconda settimana, mi sono avvicinato ed abbiamo parlato. Da allora e venuto per diversi anni. Mi ha apprezzato e siamo diventati amici. Allora non pensavo neppure alla direzione ed amavo...
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