GEMMA BERTAGNOLLI – intervista

GEMMA BERTAGNOLLI – intervista
Dopo averla vista ed ascoltata diverse volte in teatro, qualche anno fa a Baveno, ho avuto la fortuna di incontrare e conoscere Gemma Bertagnolli. Quando le ho parlato la prima volta, sono stato immediatamente colpito dall’enorme sensibilità, vasta cultura e disarmante disponibile semplicità. L’ho poi ancora ascoltata in varie occasioni dal vivo e ad ogni incontro provavo l’emozione di trovarmi dinnanzi ad una persona speciale. Quest’anno all’edizione del Baveno Festival ho avuto più occasioni di incontrarla, parlarle  e vederla al lavoro…e poi tra un sorriso ed una gentilezza, abbiamo pensato ad una intervista: eccola!    INTERVISTA A GEMMA  BERTAGNOLLI  Carissima Gemma, ormai da anni sei un punto fermo per l’Umberto Giordano Baveno Festival, dove fai master class, prepari spettacoli e tu stessa ti proponi in concerto. Dopo aver girato tutto il mondo, essere stata ospite di imperatori,  come ti senti quando giungi sulle rive del Lago Maggiore? Baveno è stato per me un luogo di bellezza, di amicizia, di laboratorio ed io al Festival  sono stata una degli ospiti più assidui e quando torno a Baveno è come ritornare a casa. Per me questo luogo è diventato una Patria: mi mancherà , l’ho amato tanto, ma se io perdo Baveno perdo una patria, se Baveno perde il Festival perde una cifra enorme che la definisce e la fa rimbalzare nel mondo. Anche grazie al nome dei suoi ospiti ed ai suoi progetti, il nome di Baveno  è stato lanciato ben oltre i suoi confini. In questo caso non parlerei di cultura (parola abusata come “amore” ), ma di civiltà, che non deve essere per forza un affare, per essere necessaria. Credo invece  indispensabile  creare l’habitat perché i bambini  crescano sani, intelligenti, che si confrontino e che gli adulti abbiano punti di riferimento e luoghi di aggregazione che sopperiscano all’isolamento cui costringe la nuova tecnologia.  Come accennavo, hai cantato nei luoghi più prestigiosi del mondo, con i colleghi più affermati ed i più  importanti direttori d’orchestra, ma sei rimasta una persona semplicissima che fa del suo sorriso il biglietto di presentazione  Si ho cantato veramente in mezzo mondo ed ho conosciuto posti dove la civiltà è esaltata ed altri dove è dimenticata e la “barbarie” cui si va incontro è proprio questa. Una volta per tutte dico che in questo momento storico credo  non esistano più il fronte della destra e della sinistra, ma il fronte della barbarie e quello della civiltà,  tenendo ben presente che se la barbarie  produce  guerra,  la civiltà produce pace! E non ho dubbi. Sono stufa di sentire parlare di logiche di destra o di sinistra: sono tutti teatri miserabili. L’uomo nasce per essere sempre più libero, più bello, più evoluto e non sempre più ricco! Non è questo lo scopo! Invece molte delle scelte di oggi seguono logiche di denaro e non di evoluzione.  Per considerare invece il tuo accenno alla semplicità, penso che all’interno di un gruppo civile ognuno fa quello che sa fare;  non è che chi canta è più vicino agli dei, e non è proprio mai il caso di “tirarsela”.  Gemma sei diventata interprete di riferimento per molti ruoli, affermandoti fin da inizio carriera quale interprete mozartiana  Ho la fortuna di aver cantato talmente tanta musica di Mozart –sacra, opere, cantate, mottetti- che mi sembra di  conoscerlo  intimamente ed ogni tanto gli parlo e  gli chiedo il permesso prima di cantare le sue composizioni. Ho conosciuto l’anima, a forza di cantare le sue note. Il sentimento della sua musica mi...

BAVENO FESTIVAL 2014 – Incontrarsi…in concerto

BAVENO FESTIVAL 2014 – Incontrarsi…in concerto
BAVENO FESTIVAL  2014 – 18 luglio Cave di Granito Rosa – Stabilimento minerario    Musiche di Juan Cabanilles, Diego Ortiz, Johann Hieronymus Kapsberger, Claudio Monteverdi, Andrea Falconieri, Gianluigi Trovesi, Barbara Strozzi, Giovanni Felice Sances  Gemma Bertagnolli, soprano Gianluigi Trovesi, clarinetti e saxofono Alessandro Palmeri, violoncello Claudio Astronio, organo e cembalo  Incontrarsi…in concerto ed ecco che su un immaginario tappeto volante si è compiuto un viaggio dal 1600 alla contemporaneità. Leggendo infatti i nomi della maggior parte dei compositori ci si era posizionati temporalmente nel ricco ‘600 musicale, ma all’ascolto immediatamente ci si è ritrovati immersi  nel mondo del jazz e delle sue   nuove armonie.  Le attente quanto esaustive note di sala di Gemma Bertagnolli, chiariscono che il “Seicento… è uno dei momenti più densi di ricerca di nuovi linguaggi…di un sentire profondo e passionale: la musica degli affetti”.  Il soprano, con la ben  nota caratterizzante passionalità, si esprime spaziando agilmente  tra i registri con leggera naturalezza: acuti, colorature e variazioni si confondono con timbri profondi in un caleidoscopico rincorrersi di note, sorrisi e brillantezza vocale. Il suo stare sul palcoscenico con tranquilla spontaneità affascina lo spettatore che viene ipnotizzato dalle espressioni e dalla luce degli occhi e  della voce.  I musicisti, quasi in jam session, entrano uno alla volta: per primo Claudio Astronio che inizia a suonare ancora a luci accese ammutolendo il pubblico, poi Alessandro Palmeri con il suo violoncello ed a chiudere il trio, Gianluigi Trovesi prima con il sax e poi con i clarinetti.  Questo “strano ensemble” è risultato ben gradevole ed “educativo”, portando l’ascoltatore ad apprezzare nuovi suoni per scritture antiche in un amalgama di storicità e contemporaneità, come a riguardare un quadro del Caravaggio con occhio nuovo e scoprire in quei volti ed in quegli sguardi, i volti e gli sguardi di oggi. L’ideale linea di continuità ha sottolineato quanto la bella musica possa essere ascoltata in stili diversi, con colori e suggestioni diverse, strumenti diversi e contaminazioni riflettenti il buon gusto interpretativo: meritevole ricerca!  Il grande clavicembalista Astronio, anche all’organo, ha tratto armoniche sensazioni dalle sue ispirazioni; il violoncello di Palmeri ha unito le diverse sonorità con la sua dolce e sicura voce; i clarinetti, ma ancor più il sax di Trovesi hanno improntato di contemporaneità musiche che vivono nel tempo.  Speriamo che la Musica vinca sempre.  Renzo...

BAVENO FESTIVAL 2014 – 15 luglio, ore 21,30

BAVENO FESTIVAL 2014 – 15 luglio, ore 21,30
Baveno Sagrato della Chiesa dei Santi Gervaso e Protaso  LA  VEDOVA  INGEGNOSA Intermezzi per musica di Tommaso Marini Musica di Giuseppe Selliti  Prima esecuzione dell’edizione critica di Marilena Laterza  Drusilla, vedova                                Manuela Ranno Strabone, medico                             Alessandro Ravasio Volpino, paggio che non parla                   Federico Gagliardi Sergio, prattico che non parla                   Simone Ori   Azione scenica                                   Sebastiano Romano Direttore al cembalo                        Claudio Astronio  Master Class in residenza ‘La Napoli di Pergolesi’ in collaborazione con Centro Studi Pergolesi, Università degli Studi di Milano.  Docenti : Gemma Bertagnolli  e Caludio Astronio.    Un incontro che è….una scoperta! Ebbene si, incontrare questi intermezzi del 700 napoletano è sempre una scoperta, anzi una piacevole scoperta !  La scena è stata allestita all’aperto sul sagrato laterale della Chiesa. Un palco, qualche sedia, 2 leggi rovesciati a terra e teli bianchi. Entrato il paggio, ha assolto ai suoi compiti: riassettare ed allestire la scena.  Drusilla, vedova scaltra ed ingegnosa, ha puntato gli occhi su Strabone, medico sprovveduto, ma ricco e questa qualità è bastante a renderlo attraente agli occhi della vedovella diremmo …consolabile!  Manuela Ranno nelle vesti di Drusilla ha calcato il palcoscenico con grinta e sicurezza interpretativa: la voce è risultata  certamente bella e poderosa negli acuti, quanto chiara nei recitativi. Ranno ha affrontato il personaggio con movenze da conclamata attrice ed estrema naturalezza infondendo assoluta credibilità al personaggio. Molto apprezzata dal pubblico.  Alessandro Ravasio – Strabone – vanta un bel timbro scuro dai riflessi ambrati che ha saputo  arrotondare opportunamente per rendere il giusto  tono umoristicamente scanzonato. Con  fraseggio  molto chiaro ha arricchito i recitativi, risultati gradevolissimi. Ironico e sarcastico: “vi darò una purghetta blanda blanda che se non muore, guarisce”.  Tra ventagli, sospiri, travestimenti  e mancamenti, al fin della questione, Drusilla la vince sulle resistenze di Strabone ed in un abbraccio finale con ammiccamento al pubblico, la storia finisce bene.  La direzione affidata a Claudio Astronio, anche al cembalo, ha riflesso la consolidata esperienza che ne fa uno dei più apprezzati clavicembalisti contemporanei; la messa in scena di Sebastiano Romano ha presentato tutti gli elementi necessari per una semiscenica e  seppur realizzata al risparmio ha potuto  vantare  leggerezza e piacevolezza anche grazie al sapiente uso degli elementi e delle  luci. La preparatrice vocale e scenica degli interpreti è stata Gemma Bertagnolli, il cui nome è da solo presentazione della grande cantante e docente conosciuta ed applaudita in tutto il mondo.  Note simpatiche il paggio di Federico Gagliardi ed il prattico Simone Ori che nelle note di sala viene indicato come non parlante’, ma che invece, pur continuando all’organo,  parla e ravviva allegramente.  Speriamo che la musica vinca sempre.  Renzo Bellardone              ...