BAVENO FESTIVAL 2104 – Incontrarsi …nel tempo. Rinascimento Jazz

BAVENO FESTIVAL 2104 – Incontrarsi …nel tempo. Rinascimento Jazz
Il momento musicale che sto per raccontare è un momento particolare, perché potrebbe trattarsi dell’ultimo concerto dell’Umberto Giordano – Baveno Festival, giunto alla sua 17ma edizione. La nuova amministrazione comunale ha pubblicamente informato che non solo non  vuole sostenere la manifestazione, ma ha come obiettivo principale della propria linea politica proprio la chiusura di questo evento. Come tutte le iniziative culturali, anche questa  caratterizza ed identifica fortemente il luogo che la ospita. Baveno, pur  vantando  un glorioso passato,  rischia  così di  annullare il suo presente e cancellare il suo  futuro cultural-turistico. Queste considerazioni non sono cassandriche, ma risultano da semplice osservazione di quanto avviene nel resto del mondo, o anche solo nel resto d’Europa dove la società civile alimenta la cultura per crearsi un futuro colto ed utilizzare la stessa  per alimentare (anche economicamente) il presente ! Veicolo attrattivo di turismo e collante per un vasto target della popolazione lacustre, con questa ultima serata, la meritevole iniziativa rischia di vedere affissi i propri manifesti funebri! L’augurio è che vengano altrove individuate le giuste risorse e che, con o senza il sostegno di dovrebbe esserne il promotore, sostenitore ed investitore, il Baveno Festival resti in vita !   BAVENO FESTIVAL 2014 – 20 luglio Cave di Granito Rosa – Stabilimento minerario  Musiche di D.Ortiz, M.Godard, J.B.J.Cabannilles, C.Astronio, …….  Katharina Bäuml , cennamella e bombarda Michel Godard,  serpentone,tuba,basso elettrico Francesco d’Auria  percussioni Claudio Astronio,  cembalo e organo  Incontrarsi nel tempo: Rinascimento Jazz  Il consueto gioco di luci si stava stagliando contro il palcoscenico, le gradinate e le macchine dello stabilimento minerario, quando son scoppiati lampi e tuoni in probabile segno di protesta per l’intenzionale chiusura del Festival che per l’ultima serata ha programmato delle variazioni sul tema della …“Follia” Ma ora bando alle considerazioni, proviamo ad immaginare sul palco un calvicembalo, un organo, ciaramella, bombarda, serpentone e poi…basso elettrico, tuba, batteria e percussioni! Vista così pare una formazione di non immediata comprensione, ma poi iniziano a suonare e…  Inizia il serpentone a duettare con le percussioni; si introduce la ciaramella, poi il cembalo, il basso elettrico e l’organo che seppur dal vago sapore di antica liturgia,  invita alla danza. La pioggia continua ad imperversare ed il suo battere fragoroso sembra amplificare il ritmo ..  Mantenedo il fil rouge con i concerti precedenti, anche in questo caso si è fatto riferimento ad un tempo passato con un occhio contemporaneo: il Rinascimento, ispiratore,  rivisitato e reinterpretato. Ben entusiasmanti i virtuosismi alla batteria ed affascinante il dolce e voluttuoso invito del cembalo che pur improvvisando, ha mantenuto fedeltà all’origine. Ciaramella e Bombarda inevitabilmente ricchi di evanescenti miraggi invitano alla danza ed il basso elettrico e serpentone evocano suggestioni swingate.  Il sesto brano “Passacaglia della vita” di anonimo, ha proposto  stati d’animo che ogni uomo vive: introspezione e melanconia nei più reconditi anfratti dello spirito e della mente, un languido abbandono e poi la rinascita, definita musicalmente da una marcia , se non trionfale, almeno nuziale.  E qui il forte maltempo ha interrotto la parte ufficiale del concerto, ma forti della realtà che l’aria non si ferma e l’aria sonora ancor meno…Francesco d’Auria e Michel Godard, scesi in mezzo al pubblico, appena i tuoni han smesso di rumoreggiare, hanno offerto un paio di ‘off’ che hanno alimentato la speranza che la Musica vinca sempre.  Renzo...

TONES on the STONES 2014 –

TONES on the STONES 2014 –
TONES on the STONES 2014 – 17 luglio ore 21,30 Cava San Giovanni   TOSCA –  Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, musica di Giacomo Puccini   Floria Tosca                   Maddalena Calderoni Mario Cavaradossi         Giancarlo Monsalve Il Barone Scarpia           Emilio Marcucci Cesare Angelotti            Giovanna Tarasconi Spoletta                             Saverio Pugliese Sagrestano                        Romano Franceschetto   Regia                                   Renato Bonajuto Scene e costumi             Laura Marocchino Scenografia in video Mapping 3D a cura di Area Odeon  Direttore                       Stefano Romani Coro Schola Cantorum S. Geregorio Magno preparata da Maro Rolfi Coro Giovanile della Provincia Vco diretto da Enrica Pletti  Orchestra Filarmonica del Piemonte.  Se l’opera è emozione, Tosca alla Cave San Giovanni di Crevoladossola   ne è stata la  sognante conferma.                   Arrivando per la prima volta alla cava si resta ammutoliti dalla spettacolarità risultante dal lavoro dell’uomo, cui andranno ad aggiungersi l’ingegno e l’arte.  Il palco su due livelli è stato creato con blocchi  di granito, così come gli elementi scenici fissi sul palco e lo sfondo di marmo, che in una cifra unica e spettacolare valorizza il naturale contesto del teatro di pietra.                        Le proiezioni in Mapping 3D-innovativa tecnica di videoproiezione- hanno letteralmente trasformato la gigantesca parete in un frammentato palazzo Farnese, piuttosto che in un cielo dove ‘lucean le stelle’ con sotto lo scorrere di immagini di tutta Roma (quella che fino a prima tremava dinanzi a Scarpia). Convinto da anni che le proiezioni possono sostituire egregiamente ingombranti ed a volte troppo costosi  allestimenti, non posso che esprimere plauso al lavoro dell’Area Odeon che ha realizzato le luci e la suggestiva scenografia virtuale.   La direzione dell’orchestra Filarmonica del Piemonte è stata affidata  al Maestro Stefano Romani che  ha tratto un’ attenta lettura con spunti emozionanti, mentre la regia, sul palco enorme e di forte impatto, è stata curata da Renato Bonajuto che, trattandosi di approdo dell’opera a Tones on the Stones, ha privilegiato la classicità che il foltissimo pubblico si attendeva dalla sperimentazione del’opera  alla cava. Laura Marocchino si attenuta alla stessa chiave di lettura  per scene e costumi.  Tosca ha qui incontrato la voce del soprano Maddalena Calderoni, anche direttrice artista della rassegna, che ha inevitabilmente strappato l’applauso al “Vissi d’arte” interpretato con eleganza vocale, mantenuta in linea per tutta l’opera.  Una nota particolare va riconosciuta a Emilio Marcucci nei panni di Scarpia, altezzoso ed arrogante; voce profonda e brunita spazia agilmente sul rigo, conservando linea di canto coinvolgente. Apprezzati Saverio Pugliese in Spoletta  e Giovanni Tarasconi in Angelotti; vera ovazione per il sagrestano di Romano Franceschetto.   A placare la trepida attesa è giunta alfin “O dolci baci oh languide carezze” …l’aria che mi fece innamorare dell’opera negli anni giovanili! Il giovane tenore cileno Giancarlo Monsalve, con alta presenza scenica, chiaro fraseggio  e morbido timbro ricco di sfumature, l’ha cantata con passione coinvolta. Cantante di provata bravura tecnica ed interpretativa ha fatto rivivere le fibrillanti emozioni di Cavaradossi  fino all’uccisione di questi, in cima al masso più alto e da dove, in preda alla disperazione, si è lanciata nel vuoto Tosca, mentre sulla parete di marmo appariva l’immagine di Castel Sant Angelo.  Bravi...