FALSTAFF – Teatro Regio Torino 18 e 19 Novembre 2017

FALSTAFF – Teatro Regio Torino 18 e 19 Novembre 2017
Per introdurre alla lettura del commento al Falstaff andato in scena al Teatro Regio di Torino, credo che nulla sia più efficace delle ultime battute del libretto di Arrigo Boito, lietamente condiviso da un Verdi ormai al suo ultimo capolavoro, che sigilla la fine della sua scrittura con una ironica risata : “Tutto il mondo è burla, L’uom è nato burlone, nel suo cervello ciurla sempre la sua ragione. Tutti gabbati! Irride l’un l’altro ogni mortal, ma ride ben chi ride la risata final… Tutti gabbati! ah!ah!ah! tutti gabbati!” FALSTAFF – Teatro Regio Torino 18 e 19 Novembre 2017 Falstaff Commedia lirica in tre atti Libretto di Arrigo Boito dalla commedia Le allegre comari di Windsor e dal dramma La storia di Enrico IV di William Shakespeare Musica di Giuseppe Verdi Personaggi Interpreti Sir John Falstaff baritono Carlos Álvarez Carlo Lepore (18) Ford, marito di Alice baritono Tommi Hakala  Simone Del Savio (18) Fenton tenore Francesco Marsiglia Iván Ayón Rivas (18) Mrs. Alice Ford soprano Erika Grimaldi Rocío Ignacio (18) Nannetta, figlia di Alice e di Ford soprano Valentina Farcaş  Damiana Mizzi (18) Mrs. Quickly contralto Sonia Prina Mrs. Meg Page mezzosoprano Monica Bacelli Clarissa Leonardi (18) Dottor Cajus tenore Andrea Giovannini Bardolfo seguace di Falstaff tenore Patrizio Saudelli Pistola, seguace di Falstaff basso Deyan Vatchkov Direttore d’orchestra Donato Renzetti Regia Daniele Abbado Regista collaboratore Boris Stetka Scene Graziano Gregori Costumi Carla Teti Luci Luigi Saccomandi Assistente alle scene Angelo Linzalata Assistente ai costumi Agnese Rabatti Maestro del coro Claudio Fenoglio   Orchestra e Coro del Teatro Regio Allestimento Teatro Regio   In collaborazione con    L’amore di Verdi per Shakespeare, dopo le frequentazioni in Macbeth e Otello,  raggiunge la somma vetta quando oramai anziano si prende il tempo, senza gli assilli imposti dalle commissioni,  per dedicarsi a Falstaff ed alle Allegri comari di Windsor; da questo diletto scaturisce una lieta scrittura che ironicamente asseconda le vicende in burla e dove le foreste non son più minacciosamente avanzanti come quella di Birnam in Macbeth, ma racchiudono elfi,  folletti e fate che si divertono a spaventare un impaurito Falstaff. L’allestimento proposto dal Regio di Torino e firmato da Daniele Abbado alla regia e Graziano Gregori alle scene riflette un po’ l’influenza dell’ultima Tosca dove l’impianto scenico già era una pedana rotonda, che nel caso di Falstaff  raccoglie però la modernità, citando una ridente emoticon che si evidenza quando la linea curva in basso  (la bocca) si illumina e le due botole laterali si sollevano quasi ad indicare gli occhi…. Regia contemporanea che non rifugge rimandi classici ed impianto scenico pressoché fisso, salvo il sipario rosso che delimita le scene e gli arredi sospesi in aria, calati solo all’occorrenza. Buoni i tagli di luce di Luigi Saccomandi e scelte tra il moderno ed il classicheggiante per i costumi di Carla Teti. Il coro seppur con breve intervento risulta sempre rilevante sotto la direzione di Claudio Fenoglio. Il giorno 19 la recita prevedeva la voce chiara e possentemente timbrata di Carlos Alvarez  per realizzare sir John Fastaff, mentre Tommi Hakala ha sfoderato un fraseggio chiaro ed un tono importante per dar vita a Ford, mentre Francesco Marsiglia ha interpretato Fenton con un tratto quasi poetico della voce ben calibrata e morbida. Il soprano Erika Grimaldi è risultata ottima Alice Ford con la ben nota voce limpida e facile nei passaggi che incanta sempre il pubblico; Valentina Farcas  ben esprime il carattere della giovane Nannetta, mentre Sonia Prina, seppur indisposta, ha affrontato con piglio e sicurezza Mrs Quickly e Monica Bacelli ha sottolineato Mrs. Meg Page. Come Sonia Prina anche...

STORIE RUSSE e CREAZIONI INNOVATRICI – STRESA FESTIVAL 2017

STORIE RUSSE e CREAZIONI INNOVATRICI – STRESA FESTIVAL  2017
Prima di scrivere dei due concerti diretti da Gianandrea Noseda allo Stresa Festival 2017 mi sono preso una pausa di riflessione. All’ascolto di entrambe le direzioni mi sono sentito molto piccolo di fronte alla monumentale genialità e con doveroso senso di moderazione e conoscenza dei propri limiti mi sono fermato un attimo. Più tardi però ho riflettuto sul fatto che quando scrivo non intendo ‘spacciare’ conoscenze universali che non ho e lungi da me il voler ‘apparire’, pervaso invece dal piacere di condividere le emozioni scaturite e vissute all’ascolto, attraverso quelle che definisco ‘recensioni emozionali’. Armandomi quindi di coraggio ci provo ! STORIE RUSSE e CREAZIONI INNOVATRICI – STRESA FESTIVAL  2017 STORIE RUSSE – Palacongressi Stresa 3 settembre Khatia Buniatishvili, pianoforte London Symphony Orchestra Gianandrea Noseda, direttore RACHMANINOFF, Concerto per pianoforte e orchestra in do min. op. 18 P.I. ČAJKOVSKIJ, Sinfonia n. 4   CREAZIONI INNOVATRICI – Palacongressi 8 settembre Enrico Dindo, violoncello Filarmonica Teatro Regio Torino Gianandrea Noseda, direttoreW.F. BACH, Sinfonia in re min. D. ŠOSTAKOVIČ, Concerto per violoncello e orchestra n. 1 L. VAN BEETHOVEN, Sinfonia n. 6 in fa magg. op. 68 “Pastorale” Il sottotitolo che istintivamente avrei dato ad entrambi i concerti è ‘Monumentali Genialità’. Gli autori considerati sono dei veri geni  della scrittura musicale, segnando non solo la loro epoca, ma anche quelle a venire! Gli interpreti sono dei ‘monumenti’ nel panorama musicale internazionale, a partire dalle orchestre: la LSO è a buon diritto ai vertici musicali  ed ad ogni ascolto trasmette forte emozioni e pare diventare sempre più eccellente nello scavo e nella ricerca di meandri di bellezza; la Filarmonica del Teatro Regio di Torino, nata nel 2003 su iniziativa  dei componenti dell’orchestra del TRT con Noseda,  direttore musicale TRT esprime una forte intesa che produce colori raffinati ed eleganti sonorità. Il 3 settembre Khatia Buniatishvili, al pianoforte nel celebre concerto op.18 di S.Rachmaninoff,   ha incantato il pubblico per l’elegante vigore ed il suono caldo e pieno, tratto dal virtuosistico ed appassionato tocco della tastiera; è seguita la sinfonia n.4 di P.I. Čajkovskij: l’introduzione è la narrazione del destino ineluttabile che impedisce la felicità per descrivere poi la malinconia che svanisce prima o poi con un po’ di leggerezza, fino all’ardore del finale che il cuore pulsante dell’orchestra ha esaltato in una esplosione di festa. Il concerto di chiusura dell’8 settembre, ha invece visto Enrico Dindo quale solista al violoncello nel concerto n. 1 di   D. Šostakovič, dove fin dall’attacco iniziale è apparso un grande: partitura bellissima che ha interpretato con trasporto e passione esprimendosi nell’intera estensione. La seconda parte è stata protagonista la Filarmonica TRT nella sinfonia n. 6, la ‘Pastorale’  di Beethoven rappresentata in un susseguirsi di quadri variopinti e sonorità silvane ed agresti. Entrambi i concerti sono stati diretti dal Maestro Gianadrea Noseda, direttore artistico del Festival ed ai vertici della piramide dei grandi direttori d’orchestra. Direzione sempre molto leggibile con gesto chiaro ed espressivo; con la Lso è il principale direttore ospite, mentre per la Filarmonica è il direttore musicale del Teatro Regio di Torino. Mantenuto il suo atteggiamento di grande attrattore e coinvolgitore, ringrazia i professori d’orchestra con continui sorrisi e gratificanti espressioni del volto. Questo rapporto di amicizia crea un’intesa che dà poi i migliori frutti sul palcoscenico, come in queste due occasioni di grande soddisfazione per l’ascolto . Un grazie doveroso al Maestro Noseda per il suo coinvolgimento con lo Stresa Festival, per la scelta dei programmi, per la sua professionalità e passione nella direzione. La musica vince...

LARA GUIDETTI – regista e coreografa – intervista

LARA GUIDETTI – regista e coreografa – intervista
Incontrati recentemente i Sanpapiè all’Isola Bella sul Lago Maggiore per la festa musicale d’apertura dello Stresa Festival 2017,  ancora una volta ho subito il fascino delle realizzazioni e della personalità della loro multiforme coreografa  Lara Guidetti; non perdo quindi l’occasione di assistere alle prove tecniche per l’Histoire du soldat da lei coreografato per l’inaugurazione del  corpus di questa edizione festivaliera e durante una breve pausa dopo alcune ore di prove ecco che usciamo all’aperto per una frizzante intervista.   LARA GUIDETTI coreografa e interprete   Lara Guidetti è coreografa e direttrice artistica di Sanpapié dalla nascita della compagnia.E’ diplomata come coreografa e interprete alla Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano, atelier di teatro danza (luglio 2006). Nei primi anni della sua carriera ha studiato e lavorato come danzatrice con Reinhild Hoffmann, Ida Kuniaki, Sarah Taylor e Yong Min Cho, Lucinda Childs, Susanna Beltrami, Luciana Melis, Ariella Vidach. Ha inoltre studiato con diversi artisti italiani e internazionali tra cui Emio Greco, Virgilio Sieni, André Manvielle MK, Rimas Tuminas, Carolina Boluda, Paz Rojo, Idoia Zabaleta, Antonio Tagliarini, Filipa Francisco. È stata coreografa, trainer e interprete con vari registi teatrali tra cui Massimo Navone (Sogno di una notte di mezz’estate, 2008), Franco Branciaroli (Don Chisciotte, 2009), Valter Malosti (Maddalene 2013, Terese e Isabelle 2014), Franco Brambilla (Orfeo e Euridice, 2014, Assemblaggi – Omaggio a Daniel Spoerri, Expo 2015). È coreografa e co-autrice di tutte le produzioni di Sanpapié. Dal 2009 collabora a tutti i progetti internazionali della compagnia sia come coreografa che come danzatrice e ideatrice. I suoi spettacoli con Sanpapié sono stati presentati in Italia, Regno Unito, Spagna, Portogallo, Germania, Francia e Cina. Ha sviluppato contatti in numerosi paesi europei e in Cina, Stati Uniti e Israele. È interprete in vari progetti fotografici e di videoarte. Nel 2014 collabora con Fondazione CRT Centro Ricerche Teatrali e incontra Jonah Bokaer nella realizzazione dello spettacolo Other Myths. È interprete di “Black, White and Red all over” per la coreografia di Marianna Kavallieratos. A gennaio 2015 danza ne “L’incoronazione di Poppea” al Teatro alla Scala per la regia di Bob Wilson. Nel 2016 è coreografa e danzatrice nel ruolo di Giovanna Guerriera dell’opera “Giovanna d’Arco”, prodotto dal Teatro Regio di Parma per a regia di Saskia Boddeke e Peter Greenway. Insegna alla scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano per la realizzazione di progetti didattici, presso l’accademia Dancehaus Susanna Beltrami, il Conservatorio di Trento e in numerose scuole tra cui Lab 121, Teatripossibili, Campo Teatrale.   D- Oltre ad essere una bella, gentile, cortese e simpatica ragazza, chi è Lara Guidetti? R – Lara Guidetti spera di essere un’artista, dico  ‘spera’, in quanto uno ci prova e spera di riuscirci!  Lara Guidetti è una coreografa, una danzatrice, una performer ed una che sostanzialmente  ama quello che fa (e lo si percepisce da ogni gesto, da ogni parola)   D- Ad un certo punto della tua vita incontri altre persone ed insieme  decidete di creare qualcosa, come i Sanpapiè. R– I Sanpapié sono una compagnia di danza che lavora sul corpo ed è  nata dall’incontro appunto di diverse persone che si sono incontrate in Accademia e che provengono dalla scuola di teatro Paolo Grassi di Milano dove ci eravamo incontrati ai diversi corsi di danza, drammaturgia e  regia. Negli anni questa idea si è concretizzata ed ora la stiamo con gioia portando avanti.   D- Qui a Stresa presenti la ‘Prima’ de l’Histoire du soldat di Igor Strawinsky, coreografata da te R- Si ho...

INTRECCI d’ARTE e MUSICA – Accademia Perosi – Biella

INTRECCI  d’ARTE  e  MUSICA – Accademia Perosi – Biella
INTRECCI  d’ARTE  e  MUSICA – Accademia Perosi – Biella 7 Aprile 2017 – Palazzo Gromo Losa Concerto in collaborazione con la fondazione Clelio Angelino Massimiliano Genot – Pianoforte Licia Di Pillo – attrice   Dalla ‘Totentanz’ Franz Liszt, parafrasi sul dipinto “Il Trionfo della Morte” della maestro Buffalmacco incisivamente proposta dal vigoroso quanto sensibile pianista Massimiliano Genot, attraverso un intreccio tra arte e musica il gradevole concerto si è concluso con dolcezza con la Suite da ‘Lo schiaccianoci’ – Valzer dei Fiori di  Tchaikovsky. I brani ispirati al quadro ‘Sposalizio della Vergine’ di Raffaello Sanzio  piuttosto che “l’Inno al Papa” o “A la Chappelle Sistine” sono stati intervallati dalla fresca voce di Licia di Pillo che con accorte modulazioni ha raccontato, leggendo dal Vasari, di Michelangelo Buonarroti, piuttosto che del Papa Giulio secondo. Momento particolarmente toccante è risultato il melologo a cura dei due artisti sull’opera “Il Pensieroso” di Franz Liszt, dedicata al monumento funebre di Giuliano de Medici. La carica emotiva e la freschezza della Di Pillo hanno creato un valore aggiunto ricco di sfumature dolci seppur sovente ironiche quanto divertenti. Padronanza della scena e sicurezza interpretativa sono risultate il tratto evidenziante la parte vocale del concerto. Genot si è riconfermato professionista di alto livello che riversa sulla tastiera la sua passione per la musica e per la bellezza; la grande tecnica sommata all’indiscussa sensibilità creano un insieme di forza poetica e brillantezza stilistica che senza dubbio affascina. La Musica vince sempre. Renzo...

Il BORGHESE GENTILUOMO -Teatro Coccia Novara 11 marzo 2017-

Il BORGHESE GENTILUOMO -Teatro Coccia Novara 11 marzo 2017-
Il BORGHESE GENTILUOMO -Teatro Coccia Novara 11 marzo 2017- Di Molière Con Emilio Solfrizzi E con Viviana Altieri, Anita Bartolucci, Fabrizio Contri, Cristiano Dessì, Lisa Galantini, Simone Luglio, Elisabetta Mandalari Costumi Sandra Cardini Regia di Armando Pugliese Produzione ErreTiTeatro30, Roberto Toni   Voler essere quello che non si è! Quanti personaggi, quante figure di tutti i tempi ed anche dei giorni nostri, vanno ad identificarsi in questo borghese che si atteggia a nobile parimenti a colui che ha in tasca quattro conoscenze abbozzate ed imita  goffamente, magari cercando grossolanamente di prevaricare colui che invece ‘conosce’ per davvero! E talvolta nella presunzione stolta si invidia e si cerca di banalizzare l’oggetto dell’invidia! Il signor Jourdain poveretto, vive una vita fasulla, ricca solo di illusioni e di invidie di chi è veramente, quello che lui vorrebbe essere e si potrebbe continuare all’infinito con osservazioni e paragoni fino all’esaurimento delle forze! La regia di Armando Pugliese con l’aiuto di Norma Martelli è davvero curata in ogni particolare, con dettagli che rimandano all’epoca della scrittura ed altri assolutamente contemporanei; il tempo della vicenda si colloca in una sorta di ‘cicli e ricicli storici’ con un ripetersi fino ad oggi di certi stolti comportamenti. La scena fissa realizzata da Andrea Taddei ben si attaglia sia alla commedia dell’arte che a rappresentazioni moderne con un testo ed ambientazioni riadattate al gusto corrente con intrusioni positive di mimiche e balletti. Interessanti le musiche di Antonio Sinagra che con le luci disegnate da Gaetano La Mela e le coreografie di Aurelio Gatti rendono vivace e  brillante la trasposizione coerente. Gli attori sono davvero bravi e coinvolgenti tutti quanti, ognuno davvero calato nel personaggio! Uno per tutti e tutti per uno, ma un accenno sentito va al mattatore Emilio Solfrizzi che fa dimenticare che la commedia sia stata scritta nel 1670, peraltro a soli tre anni dalla morte del grande Jean-Baptiste Poquelin (Parigi, 15 gennaio 1622 – Parigi, 17 febbraio 1673), in arte  Molière. Dal  maestro d’armi fino al filosofo è un avvicendarsi di simpatiche invenzioni teatrali, quali l’imitazione del raglio d’asino  all’emissione vocale per tentare un bel  ben fraseggiare ed un corretto  pronunciare le vocali, non meno divertente risulta il parodistico duello tra il Borghese e la comicissima cameriera. Caricaturalmente ci si imbatte in una scena a quattro voci che fa venire in mente un comico  quartetto rossiniano. Lavoro teatrale veramente gradito ed apprezzato dagli spettatori in sala. Renzo...