Il teatro è sempre scoperta, emozione, cultura e crescita interiore! Questo Regio di Torino sofferente e dilaniato da problematiche amministrative riesce comunque ad esprimere qualità elevata, come nella produzione di Giara e Cavalleria Rusticana:  insolito, quanto apprezzabile dittico realizzato ed interpretato in modo egregio.

LA GIARA – CAVALLERIA RUSTICANA – Teatro Regio Torino – 16 luglio 2019

LA GIARA

Creazione in atto unico liberamente ispirata
all’omonima novella di Luigi Pirandello

Musica di Alfredo Casella

Nuova commissione del Teatro Regio  – Prima assoluta

Compagnia Zappalà Danza Danzatori

Danzatori : Adriano Coletta, Filippo Domini, Rubén García Arabit, Alberto Gnola,
Marco Mantovani, Gaetano Montecasino, David Pallant, Junghwi Park,
Adriano Popolo Rubbio, Dario Rigaglia, Erik Zarcone

Regia, Coreografia, luci            Roberto Zappalà

Drammaturgia                         Nello Calabrò

Costumi                                   Veronica Cornacchini e Robereto Zappalà

Assistenti alla coreografia                  Ilenia Romano e Fernando Roldàn Ferrer

Direttore tecnico                      Sammy Torrisi

Direttore d’Orchestra               Andrea Battistoni

Orchestra Teatro Regio

Nuovo allestimento
Scenario Pubblico / Compagnia Zappalà Danza
Centro Nazionale di Produzione della Danza

CAVALLERIA RUSTICANA

Melodramma in un atto
Libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci
dall’omonimo dramma di Giovanni Verga

Musica di Pietro Mascagni

 

Personaggi Interpreti
Santuzza, una giovane contadina
mezzosoprano
Sonia Ganassi
Turiddu, un giovane contadino
tenore
Marco Berti
Alfio, un carrettiere baritono Gëzim Myshketa
Lucia, madre di Turiddu mezzosoprano Michela Bregantin
Lola, moglie di Alfio mezzosoprano Clarissa Leonardi
Direttore d’orchestra Andrea Battistoni
Regia Gabriele Lavia
Scene e costumi Paolo Ventura
Luci Andrea Anfossi
Movimenti coreografici
e assistente alla regia
Anna Maria Bruzzese
Assistente ai costumi Valeria Forconi
Maestro del coro Andrea Secchi

Orchestra e Coro del Teatro Regio

Nuovo allestimento Teatro Regio

 

LA GIARA: è come trovarsi in un film muto dove bastano le immagini coloratissime dei costumi ideati da Veronica Cornacchini e dallo stesso Roberto Zappalà ideatore, regista coreografo della danza contemporanea ispirata alla Giara di Pirandello; dicevamo di un film muto in quanto le parole non servono per visualizzare l’idea della giara quale grande contenitore dai colori argillosi dai riflessi ramati che nel suo ventre contiene una società maschilista che non considera l’altra faccia del mondo ovvero il femminile: in scena undici danzatori uomini senza una donna. Eppure raccontano delle turbe intime fino ad una spettacolare pioggia finale di olive a rappresentare l’arrivo della vita, la nascita ! Rappresentazione sicuramente non facile dove è difficile reperire gli elementi ed i simbolismi che l’ideatore ha voluto inserire, ciò nonostante è uno spettacolo coinvolgente che sa attrarre ed  emozionare. La musica di Alfredo Casella è a tratti dolce e poi quasi irruente come è tonale ed a tratti atonale con impervie altezze e nascoste profondità. La direzione è affidata ad Andrea Battistoni (conosciuto anni fa quando vinse l’ultima  Masterclass del Maestro  Gianandrea  Noseda allo Stresa Festival e ritrovato poi sul podio di altri festivals e Teatri). All’improvviso da retro palco una canzone dialettale cantata da Marco Berti che dona un tocco ulteriore di sicilianità poetica.

CAVALLERIA RUSTICANA 

Classica regia di Gabriele Lavia con i tipici elementi della processione con statue di santi; innovativa invece l’ambientazione in terra siciliana coperta da lava, ora  incandescente ora sedimentata; interessante i soli gradini sovrastati da lava a simboleggiare l’ingresso in chiesa. Mi soffermerei immediatamente sulla entusiasta direzione di Andrea Battistoni grandemente cresciuto in sensibilità e coinvolgimento con uno scavo interessante: maestosamente  impetuoso e sensibilmente dolce, con compiutezza direzionale segna i vari tratti della narrazione verista che con il capolavoro di Mascagni raggiunge vette di bellezza suprema, direi celestiale. Con parole molto semplici posso dire che Cavalleria è proprio una bella opera che arriva fino alle corde più intime scatenando incontenibile emozione.

Marco Berti è il tenore che con veemenza interpreta Turiddu , rivale di Compare Alfio interpretato da Gëzim Myshketa alla quarta rappresentazione continuativa: ciò  nonostante riesce a tradurre con buon livello vocale le intenzioni della scrittura. Michela Bregantin è appropriata mamma Lucia …Voi lo sapete, o mamma… che rende con tutto il sentimento materno possibile e con la sofferenza della madre che deve ammettere gli errori del figlio pur tuttavia amato. Clarissa Leonardi seppure nel breve ruolo di Lola è da ritenere interessante sia attorialmente che vocalmente. La star indubbia è Sonia Ganassi,  l’affermato mezzosoprano che interpreta Santuzza. Mascagni in Cavalleria è raffinato affrescatore e delicato poeta musicale e Ganassi sa cogliere tutta la drammaticità del ruolo “ah l’amai…”che rende fino ad emozionare inevitabilmente: accorata e sofferente affronta gli acuti con sicurezza ed ancor più sa modulare la voce per imprimere passionalità e dolore.

In Cavalleria il Coro è ruolo determinante ed il Coro del Regio con la direzione di Andrea Secchi è stellare e prepotentemente ai massimi livelli: gli artisti del coro riescono a creare atmosfere di totale coinvolgimento partecipativo ed emotivo, strappando applausi  ad ogni intervento. Oserei dire che il Coro del Regio si supera ad ogni produzione aumentando l’unione del grande respiro che congiunge tutti gli elementi musicali della partitura. A creare immaginifiche sensazioni , la luna che sparisce all’inizio d’opera per riapparire al tragico urlo …Hanno ammazzato compare Turiddu !

Agendo inesorabilmente sui sentimenti, La Musica vince sempre.

Renzo Bellardone.

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