Baveno Festival Umberto Giordano
XIV Edizione 2011
Vibrazioni della terra
Giovedì 14 luglio – ore 21,15
Baveno, Chiesa dei SS. Gdervaso e Protaso
Il furore di Vivaldi
Antonio Vivaldi
Concerto per archi e continuo in sol minore RV 156
Dal timor, dallo spavento da Montezuma
Lo seguitai felice da Olimpiade
Concerto per due violini, liuto e b.c. in re maggiore RV 93
Dolce fiamma e Destino avaro da La fida ninfa
Concerto per archi e continuo in sol minore RV 157
In furore justissimae irae.
Mottetto per soprano, due violini, viola e basso RV 626
Gemma Bertagnolli soprano
Dolce&Tempesta
Elisa Citterio e Monica Toch, violini
Gianni Maraldi, viola
Marco Testori, violoncello
Vanni Moretto, contrabbasso
Craig Marchitelli, liuto
Stefano Demicheli clavicembalo
Dopo un repertorio tutto italiano, il concerto si è chiuso con divagazioni europee (Haendel –Trionfo del tempo: ‘Tu del ciel ministro eletto’, Purcell da Dido and Eneas :‘When I’m laid in earth’), per ritornare al tema della serata, ovvero Vivaldi con ‘La speranza verdeggiante’ da ‘Orlando finto pazzo….’
Il leitmotiv della serata però non è stato solo Vivaldi, ma anche il ‘furore’ ovvero l’impeto della vita che in una certa letteratura musicale ha contrassegnato l’epocale momento.
Stefano Demicheli, in questo caso clavicembalista, continuista e direttore dell’ensemble da lui stesso creato,
‘Dolce e Tempesta’ (piano e forte), sa offrire un suono di tutta eccellenza pur in un contesto di non superba acustica. Il piccolo ensemble vanta degli strumentisti abili ed efficaci che in armonica sinergia contribuiscono alla ricerca del ‘miglior suono’.
Alternativamente preponderanti, i vari strumenti sono voce solista o diventano accompagnatori, riuscendo ad esprimere la derivazione liturgica piuttosto che l’evocazione del fuoco irruente.
Con la tipicità del ‘continuo’ si crea un incessante vortice elicoidale senza fine: fuoco e fuga.
Ogni concerto vanta una sua perla e quella del concerto in questione porta il nome dell’affermata soprano
Gemma Bertagnolli che ancora un volta canta con la voce, gli occhi, il corpo e tutto il suo essere in un tutt’uno con la musica ed il personaggio che di volta in volta vive e propone.
Partecipativa e coinvolta non si estranea un attimo e con profondo e luminoso sentimento fa vibrare all’unisono la sua voce, la terra e la vita che da questa scaturisce.
Spontaneità e coinvolgimento, allegrezza e vivacità sono le sensazioni che si creano all’ascolto.
Non di meno l’orchestra si profonde in sottolineature ritmate e danzanti a proporre pagine che inevitabilmente hanno segnato la storia della musica italiana nel mondo.
Un mix di qualità all’insegna della luce, della vita, delle vibrazioni e del furoreggiante coinvolgimento emotivo, che vagheggia un Vivaldi fantasiosamente rock.
Latinità e virtuosismo si confondono in un paesaggio che va oltre i confini cartografici, ma si proiettano in un tempo indefinito dentro spazi illimitati.
La Musica vince sempre.
Renzo Bellardone
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