Senza volare fino in Spagna, con questa serata di veho flamenco si è fatto un tuffo nel mondo passionale e melodico dalle tipiche sonorità.
Conquiste e dialoghi
Arcángel, cantaor de flamenco
Patricia Guerrero, bailaora de flamenco
Miguel Ángel Cortés, chitarra flamenca
Agustín Diassera, percussioni
Accademia del Piacere
Marivi Blasco, soprano
Rami Alqhai, viola da gamba
Johanna Rose, viola da gamba
Juan Ramón Lara, violone
Miguel Rincón, chitarra barocca
Fahmi Alqhai, viola da gamba e direzione
Las idas y las vueltas: musicas mestizas
Musica barocca dell’era coloniale in dialogo col flamenco
Las tierras & las raíces
Improvisación sobre La Spagna, Toná, Romance del Rey Moro, Las morillas de Jaén & Jaleos
Músicas mestizas
Folías, Vidalita, Siguiriya
Las danzas
Xácara & Bulería: No hay que decirle el primor, Guaracha & Guajira
Archi in continuo e percussioni evocanti voci lontane fino ad un ritmo che scandisce il tempo del brano: questo l’inizio del concerto con quasi subito il canto di Arcangel con voce potente e dal tipico tono melodico. Il flamenco è da considerarsi uno stile di vita. Nasce come canto, senza musica (a palo seco) e chitarra e danza si aggiunsero in seguito: ecco infatti che la voce di Arcangel è dominante ed agile nelle modulazioni e ben estesa, in duetto con la potente voce, facile all’estensione ed agli acuti, del soprano Marivi Blasco.
Ben differente dalla visione stereotipata del flamenco proposto ai turisti, anche la danza di Patricia Guerrero è sofferta e fatta di grandi abilità; scompaiono i facili abiti, in versione essenziale e moderna, che in un caso conta addirittura il colore viola, proprio a scacciare gli inutili fantasmi di vecchie credenze teatrali.
I musicisti sono veramente tutti abili, con un accento sulle percussioni e sulla viola da gamba.
Il corpo balla, il flamenco racconta e
La Musica vince sempre.
Renzo Bellardone
Scrivi un commento