11 giugno 2013
L’ITALIANA IN ALGERI
Dramma giocoso in due atti, Libretto di Angelo Anelli
Musica di Gioachino Rossini
Isabella, signora italiana contralto Daniela Pini – Lindoro, giovane italiano,schiavo favorito di Mustafà tenore Antonino Siragusa –Mustafà, bey d’Algeri basso Simone Alberghini –Elvira, moglie di Mustafà soprano Linda Campanella, Taddeo, compagno d’Isabella basso Marco Filippo Romano – Haly, capitano dei corsari algerini basso Federico Longhi –Zulma, schiava confidente di Elvira mezzosoprano Alessia Nadin
Direttore d’orchestra, Daniele Rustioni
Regia Vittorio Borrelli
Scene Claudia Boasso
Costumi Santuzza Calì
Luci Andrea Anfossi
Maestro del coro Claudio Fenoglio
ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO REGIO
Allestimento Teatro Regio
La tradizionale lettura unitamente alla semplicità costruttiva, ha fatto si che una delle opere italiane più rappresentate al mondo, abbia trovato habitat naturale sul palcoscenico del Teatro Regio di Torino con la regia di Vittorio Borrelli. Scenografia classica ed arabeggiante di Claudia Boasso, costumi pertinenti disegnati da Santuzza Calì, tanto movimento in scena e molte idee risolutive (a discapito di convenzionali gags) sono i punti di forza dell’impianto registico che diverte e.. molto.
La direzione affidata al giovane Daniele Rustioni è apparsa puntuale e ricca di sottolineature evidenzianti l’elegia e l’ironia rossiniana; direzione vigorosa ed attenta, già alla sinfonia disegna l’impianto architettonico dell’insieme.
La vicenda è nota, ma con un guizzo fantasioso la si può collocare in una qualunque pagina di cronaca: storia di amori, di corna, di ripensamenti e su tutto e tutti dominano l’arguzia ed il fascino femminile.
Daniela Pini, contralto dalle belle coloriture bronzate seppur facile negli acuti offre la voce alla bella Italiana Isabella: “per lui che adoro” diventa un’aria ricca di poesia. Il suo fedele innamorato Lindoro vive grazie alla voce acuta di Antonino Siragusa, veramente adatto al ruolo sia per duttilità vocalità che per attitudine alla comicità attoriale all’apice in un passo di danza classica. Linda Campanella, soprano dai toni morbidi, ma vibranti è la moglie del Bey Mustafà interpretato dal basso Simone Alberghini che offre colori scuri e toni ben profondi uniti a gestualità ed azioni divertenti. Il basso Marco Filippo Romano interpreta Taddeo con mimica davvero sorprendente ancorchè con doti vocali apprezzabili per estensione e per sfumature di colori che valorizzano la cifra interpretativa. Alessia Nadin è simpaticamente Zulma e seppur in un ruolo breve ben tratteggia il personaggio. Haly trova i panni in Federico Longhi apprezzato per profondità e rotondità “Le femmine d’Italia..”
Il coro diretto dal valente Claudio Fenoglio ha rappresentato una componente di valore.
La Musica vince sempre.
Renzo Bellardone
Recensione pubblicata anche da
http://aliciaperris.blogspot.it/
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dall’alto Renzo Bellardone fotografato al termine della recita con Daniela Pini (Italiana), Marco Filippo Romano (Taddeo), Federico Longhi (Haly) e Marco Filippo Romano, Antonino Siragusa (Lindoro) e Simone Alberghini (Mustafà)
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