Leggiuno, Eremo di Santa Caterina del Sasso
J.S. Bach
Un violoncello per 1000 voci!
Risultando impossibile definire una esatta cronologia delle suites, la scelta esecutiva è sempre demandata al concertista e nella prima serata del 19 agosto Enrico Dindo ha messo in programma le suites n, 1, 3 e 5, mentre nella serata del 20 le suites n. 2, 4 e 6.
Di per sé la location è già una perla sul lago, forse tra i luoghi più suggestivi al mondo; quando poi a tanta bellezza artistica e paesaggistica, si va ad aggiungere l’eterea bellezza della musica, che dolce scaturisce dal violoncello di Enrico Dindo, l’intimo mistero dell’essere corre ancor più a rifugiarsi negli anfratti spirituali per “trovarsi”.
Dindo nell’interpretazione privilegia la ricerca delle voci del violoncello: le trova e le fa sentire ad un pubblico affascinato! Senza facili ostentazioni, ma con naturale semplicità e partecipazione offre colori caldi e suoni morbidi, vellutati e saturi, privilegiando i più profondi, quelli che meglio parlano al cuore.
Al tecnicismo e virtuosismo estremo e talvolta finalizzato ad impressionare l’ascoltatore, Dindo preferisce una vocazione romantica non intesa nel senso storico-artistico, ma con il significato dei sentimenti , degli affetti e delle sensazioni.
Gli ampi consensi tributati al violoncellista, hanno indotto questi a dei bis; nella prima serata ha “regalato” la ripetizione della sarabanda della suite n. 5, mentre a conclusione delle Meditazioni ha riproposto l’inizio, ovvero il preludio in re maggiore della suite n. 2.
La Musica vince sempre.
Renzo Bellardone
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