SANSONE e DALILA – Teatro Regio di Torino – 26 novembre 2016

SANSONE e DALILA – Teatro Regio di Torino – 26 novembre 2016
SANSONE E DALILA – Teatro Regio di Torino 26 novembre 2016 [Samson et Dalila] Opera in tre atti e quattro quadri Libretto di Ferdinand Lemaire Musica di Camille Saint-Saëns Edizione in lingua originale francese con sopratitoli in italiano Dalila,    Daniela Barcellona Samson,    Gregory Kunde Sommo sacerdote Dagon,  Claudio Sgura Abimélech,    Andrea Comelli Un vecchio ebreo,    Sulghan Jaiani Un messaggero filisteo,     Roberto Guenno Primo  filisteo,    Cullen Gandy Secondo filisteo,    Lorenzo Battagion   Direttore d’orchestra  –  Pinchas Steinberg Regia, scene, costumi  –  Hugo de Ana Coreografia  –  Leda Lojodice Video  –  Sergio Metalli Luci  –  Vinicio Cheli Assistente alla regia Patrizia Frini, alle scene Manuela Gasperoni, ai costumi Elena Cicorella Maestro del Coro  –  Claudio Fenoglio   Orchestra e Coro del Teatro Regio Nuovo allestimento in coproduzione con il China National Centre for the Performing Arts   Camille Saint-Saëns dichiarò “senza Liszt, Samson non esisterebbe” e se lo dichiarò l’autore stesso c’è da crederci, ma influenze lisztiane o no, ‘Samson et Dalila’ resta una imponente composizione che certamente incanta chi conosceva Saint-Saëns solo per il caleidoscopico ‘Carnaval des animaux’,  per i sei preludi e fughe per organo piuttosto che per i crescendo della  Danse macabre.  Nella realizzazione vista il 26 novembre al Regio di Torino bisogna essere altezzosamente supponenti per individuare punti di debolezza, infatti l’insieme è ai massimi livelli: risulta addirittura arduo dare delle priorità nel raccontarla, tanto da voler seguire la scaletta proposta dalla locandina. Dalila: Daniela Barcellona ai vertici timbrici e comunicativi risulta suadente e poetica nel canto d’amore e spregiudicata nella condanna; la sua presenza in scena è sempre una garanzia con l’unico neo che –tristemente per il pubblico – le sue apparizioni sui palchi italiani sono davvero poche (ricordo però la splendida interpretazione ne ‘I troiani’ alla Scala). Nella splendida dimora ricca di cristalli rilucenti, Dalila/Barcellona si muove da regina, affascinando  per il bel colore e la gradevolezza vocale. Sansone è interpretato dall’inossidabile Gregory Kunde (protagonista anche lui nei ‘Troiani’ alla Scala). Le sue prestazioni vocali sono ormai mito e  riferimento. Voce sempre ferma in una linea di canto inalterata: il tono drammatico viene esaltato dalle profonde colorazioni brunite che sfiorano il baritonale. Claudio Sgura, profondo baritono, interpreta Dagon con voce magnificamente  possente e timbricamente rilevante; Sgura, completamente nel ruolo, riesce a trasmettere veramente molto all’ascolto. Notevoli  Andrea Comelli, Sulkhan Jaiani, Roberto Guenno, Cullen Gandy e Lorenzo Battagion, nei rispettivi ruoli. Pinchas Steiberg in questa armoniosissima quanto autorevole  direzione, diventa estrattore di note belle e colorate. In piena sintonia con i professori in buca trae momenti di intensa seppur soffusa poesia, quanto di sanguigno furore. Sempre ai massimi livelli il coro che fin dalla prima scena diventa protagonista: il coro è diretto da Claudio Fenoglio La globale messa in scena viene firmata da un ispirato Hugo de Ana che utilizza le masse non per riempire il palcoscenico, come talvolta si avverte, ma per creare situazioni di forte impatto come nella scena finale della distruzione. I colori, essenza della scenografia, sono un ‘piazzato’ grigio metallico e rilucente, contaminato con prepotente sagacia di blu, azzurro e colori moderni quali il lilla stemperato di violet. Le luci sapienti di Vinicio Cheli fanno brillare lance e spade oltre che vibranti rilucenti cristalli. Una nota di forte marcatura va sia alle contemporanee proiezioni Video di Sergio Metalli che mantengono costante il movimento scenico, quanto alle coreografie di Leda Lojodice che non teme i nudi in scena, ma che li utilizza artisticamente e con grande eleganza....

Il BARBIERE DI SIVIGLIA- Biblioteca Ceretti – Verbania 13 agosto 2015

Il BARBIERE DI SIVIGLIA- Biblioteca Ceretti – Verbania 13 agosto 2015
Il BARBIERE DI SIVIGLIA  Conte Almaviva              Livio Scarpellini Figaro                               Lorenzo Battagion Rosina                              Camilla Antonini Don Bartolo                     Carlo Torriani Don Basilio                       Fulvio Valenti Berta                                Eugenia Brayanova Fiorello e Ufficiale          Niccolò Scaccabarozzi   Pianoforte                       Mirco Godio   Pare bello raccontare di questa  realizzazione, partendo   da chi per primo è apparso sul palco –con la celeberrima ouverture- e poi è incessantemente rimasto sul palco, senza un attimo di cedimento o di tensione, riscuotendo calorosi consensi: Mirco Godio  al pianoforte ha interpretato ed  accompagnato con brio e leggerezza, salvaguardando sia l’intensità che la giocosità che l’opera richiede. La Villa Maioni che ha ospitato questo ‘Barbiere’ è limitrofa al complesso precedentemente  “l’Arena” ed oggi un faraonico e contemporaneo teatro in fase di ultimazione; contornata da un bel giardino verdeggiante, ha visto la sistemazione di un palco sottostante alla  balconata centrale, collegata al lussureggiante contorno da due gradinate laterali: questo insieme è stata la naturale affascinante ambientazione dell’opera. La rappresentazione è stata impreziosita da illuminazioni caleidoscopiche ed installazioni luminose in movimento. Livio Scarpellini  ha interpretato i molteplici ruoli assegnati dall’autore al Conte d’Almaviva, con vivacità e voce adeguata al ruoloe con facilità negli acuti. Gradevole ed agile il contralto Camilla Antonini nel ruolo di Rosina cui ha dato una bella impronta spiritosa con vocalità spigliata ed interessante con buone dosature. Carlo Torriani ha offerto al ruolo di Don Bartolo gags, motteggi e soprattutto una bella voce dai colori bruniti ricchi di morbidezze ed arrotondamenti. Nel doppio ruolo di Fiorello e di ufficiale Niccolò Scaccabarozzi   ha presentato un bel timbro accompagnato da buon presenza scenica. Berta ha trovato in Eugenia Brayanova una sorprendete interpretazione riuscendo ad arricchire il personaggio grazie alla bella voce dai riflessi cristallini e capacità attoriali ben definite. Fulvio Valenti è il calunniatore Don Basilio rappresentato con sufficiente ironia e buona intonazione con coloristica interessante. Il protagonista Figaro ha avuto come interprete Lorenzo Battagion recentemente apprezzato al Regio di Torino nel ruolo di Fiorello per la stessa opera. Brillante e sicuro sul palco anche grazie alla sicurezza vocale, ha costruito il personaggio con temperamento e vigore, lasciandogli tutta l’ironia del furbastro barbiere. Vocalmente ha buone potenzialità sia nei toni scuri che in quelli più  brillanti che non trascura di utilizzare a favore della riuscita della messa in scena. Bene anche i ragazzi del Coro che simpaticamente contornano il cuore della vicenda. La Musica vince sempre. Renzo Bellardone sotto immagine del nuovo teatro in fase di ultimazione nel Parco di Villa...