STRESA FESTIVAL 2023 Il Combattimento di Tancredi e Clorinda Chiesa di San Leonardo – Verbania Pallanza (VB) – 20 luglio

STRESA FESTIVAL 2023 Il Combattimento di Tancredi e Clorinda Chiesa di San Leonardo – Verbania Pallanza (VB) – 20 luglio
Il capolavoro di Monteverdi “ il Combattimento di Tancredi e Clorinda” rappresenta il secondo appuntamento dello Stresa Festival 2023, in una location non usuale del Festival, ovvero la Chiesa di San Leonardo, affacciata al lungolago di Palllanza. STRESA FESTIVAL 2023 Il Combattimento di Tancredi e Clorinda Chiesa di San Leonardo – Verbania Pallanza (VB) – 20 luglio Ricostruzione della prima esecuzione del Combattimento di Tancredi e Clorinda, preceduto da Madrigali “senza gesto” S. Rossi, Sinfonia grave à 5 C. Monteverdi, Sfogava con le stelle (Madrigali, libro IV); Cruda Amarilli (Madrigali, libro V) D. Castello, Sonata XV C. Monteverdi, Anima mia perdona/Che se tu se’ il cor mio (Madrigali, libro IV); Sinfonia (da ‘Orfeo’); Ohimè il bel viso (Madrigali, libro VI); Sinfonia (Madrigali, libro VIII); Zefiro Torna e’ bel tempo rimena (Madrigali, libro VI) B. Marini, Passacalio C. Monteverdi, Hor che’l ciel e la terra (Madrigali, libro VIII); Combattimento di Tancredi e Clorinda        La fonte musica Madrigali Francesca Cassinari, Alena Dantcheva, soprani Elena Carzaniga, alto Massimo Altieri, Raffaele Giordani, tenori Alessandro Ravasio, basso Michele Pasotti, tiorba e direzione Combattimento Mauro Borgioni, Testo Alena Dantcheva, Clorinda Massimo Altieri, Tancredi Stefano Rossi, Gabriele Pro, violini Gianni De Rosa, viola Rodney Prada, viola da gamba e lirone Federica Bianchi, clavicembalo Michele Pasotti, tiorba e direzione “La sera del Combattimento” e snoda il cammino dai Madrigali ‘senza gesto’ di Monteverdi fino al culmine del combattimento presentato con sommo rispetto filologico per Torquato Tasso, esaltando la narrazione con pochi espressivi movimenti. Michele Pasotti oltre che alla tiorba è alla direzione de “La Fonte Musicale” ensemble esperto di musica del periodo che va dal Medioevo al primo Barocco. In questo caso la formazione è rappresentata da sette cantanti e 6 strumentisti. Monteverdi ha rappresentato il passaggio dal Rinascimento al Barocco ed ha esteso la sua innovazione musicale fino a essere il compositore di un ‘melodramma’: l’Orfeo. La “sera del Combattimento” inizia con alcuni Madrigali che scaldano lo spirito e fanno un po’ dimenticare il caldo opprimente di questa stagione. L’esplosione vocale e rappresentativa arriva con il Combattimento dove Mauro Borgioni – il narratore- esprime una tonalità calda e scura con possanza autorevole e coinvolgente.   La Musica vince sempre Renzo...

ORFEO – Teatro Regio di Torino – 18 marzo 2018

ORFEO – Teatro Regio di Torino – 18 marzo 2018
Rappresentata in occasione del carnevale mantovano del 1607, ancora oggi è estremamente piacevole vivere il racconto di Orfeo che per amore segue l’amata Euridice all’Inferno, in una sorta di favolistica mitologia. La Musica è eterna e come canta nel prologo di Orfeo “Io la Musica son, ch’a i dolci accenti so far tranquillo ogni turbato core, et hor di nobil ira et hor d’amore, posso infiammare le più gelate menti.”   L’Orfeo – Teatro Regio di Torino – 18 marzo 2018   Favola in musica in un prologo e cinque atti Libretto di Alessandro Striggio Musica di Claudio Monteverdi   Personaggi Interpreti La Musica e Proserpina soprano Roberta Invernizzi Orfeo baritono Mauro Borgioni Euridice soprano Francesca Boncompagni La Messaggera e La Speranza mezzosoprano Monica Bacelli Caronte basso Luigi De Donato Plutone basso Luca Tittoto Apollo e Primo pastore tenore Fernando Guimarães La Ninfa soprano Leslie Visco Eco e Secondo spirito tenore Joshua Sanders Primo spirito e Secondo pastore tenore Luca Cervoni Terzo pastore contralto Marta Fumagalli Quarto pastore e Terzo spirito basso Davide Motta Fré Enrico Bava (15, 17) Realizzazione del basso continuo Strumentisti della Cappella Neapolitana Direttore d’orchestra Antonio Florio Regia Alessio Pizzech Scene Davide Amadei Costumi Carla Ricotti Coreografia Isa Traversi Luci Andrea Anfossi Maestro del coro Andrea Secchi Orchestra e Coro del Teatro Regio Con la partecipazione dell’Ensemble strumentale La Pifarescha Credit Foto Ramella&Giannese – Edoardo Piva     Poco importa essere certi del fatto che l’Orfeo di Monteverdi sia realmente stata la prima composizione operistica o se antecedenti potrebbero averne il merito; in ogni caso è da quel 24 febbraio del 1607, data della prima rappresentazione a Palazzo Ducale di Mantova che l’ardita opera viene rappresentata abitualmente nei teatri d’opera ed in tutto il mondo viene ancora molto apprezzata. (Interessante in proposito il commento di Marco Leo in apertura del libretto di Sala dedicato). La narrazione si svolge dai campi della Tracia e poi nell’Oltretomba; l’opera inizia con una toccata  strumentale ricca di fioritura di trombe e ritmati tamburi che  precedono  l’entrata della Musica, rappresentante lo “spirito della musica”, che canta il celeberrimo prologo, anteprima della sua stessa esaltazione: La Musica invita all’ascolto e poi enuncia le sue abilità e talenti ….”so far tranquillo ogni turbato core” (facendo da subito apprezzare il libretto di Alessandro Striggio. La messa in scena torinese è particolare, seppur non innovativa, ma lascia qualche punto di domanda sulle scelte scenografiche: se i prati fioriti sono deliziosamente primaverili e le cupe scene agl’Inferi turbano, risulta di meno facile   comprensione  l’installazione di enormi pannelli che, con una impennata di fantasia, forse ricordano il Palazzo della Prima; anche per i costumi si è avuto lo stesso atteggiamento, per le diverse epocalizzazioni  e  contestualizzazioni. Trovate poco utilizzate le luci, mentre rilevata la  grande efficacia  della scena con la barca di Caronte. Il Maestro Antonio Florio, attento ricercatore e profondo conoscitore del repertorio barocco oltre che fondatore della Cappella della Pietà dei Turchini è apprezzato  anche in questa occasione per l’ampio e significativo gesto, di lettura immediata e con risultati interessanti di scavo ed esaltazione. La regia di Alessio Pizzech è piacevole ed attenta al risultato d’insieme, coadiuvato dalle contemporanee ed audaci coreografie di Isa Traversi che fa simulare amori saffici ed amori senza inibizioni – un plauso sincero alle ballerine ed ai ballerini. Il cast è certamente di livello e consono al repertorio a partire da Roberta Invernizzi, grande interprete dell’epoca barocca, la quale nel ruolo della Musica entra in scena per il celebre prologo, dove esprime immediatamente le sue doti con timbricità e gradevolezza. Euridice viene interpretata...

BAVENO FESTIVAL 2014 – Incontrarsi…in concerto

BAVENO FESTIVAL 2014 – Incontrarsi…in concerto
BAVENO FESTIVAL  2014 – 18 luglio Cave di Granito Rosa – Stabilimento minerario    Musiche di Juan Cabanilles, Diego Ortiz, Johann Hieronymus Kapsberger, Claudio Monteverdi, Andrea Falconieri, Gianluigi Trovesi, Barbara Strozzi, Giovanni Felice Sances  Gemma Bertagnolli, soprano Gianluigi Trovesi, clarinetti e saxofono Alessandro Palmeri, violoncello Claudio Astronio, organo e cembalo  Incontrarsi…in concerto ed ecco che su un immaginario tappeto volante si è compiuto un viaggio dal 1600 alla contemporaneità. Leggendo infatti i nomi della maggior parte dei compositori ci si era posizionati temporalmente nel ricco ‘600 musicale, ma all’ascolto immediatamente ci si è ritrovati immersi  nel mondo del jazz e delle sue   nuove armonie.  Le attente quanto esaustive note di sala di Gemma Bertagnolli, chiariscono che il “Seicento… è uno dei momenti più densi di ricerca di nuovi linguaggi…di un sentire profondo e passionale: la musica degli affetti”.  Il soprano, con la ben  nota caratterizzante passionalità, si esprime spaziando agilmente  tra i registri con leggera naturalezza: acuti, colorature e variazioni si confondono con timbri profondi in un caleidoscopico rincorrersi di note, sorrisi e brillantezza vocale. Il suo stare sul palcoscenico con tranquilla spontaneità affascina lo spettatore che viene ipnotizzato dalle espressioni e dalla luce degli occhi e  della voce.  I musicisti, quasi in jam session, entrano uno alla volta: per primo Claudio Astronio che inizia a suonare ancora a luci accese ammutolendo il pubblico, poi Alessandro Palmeri con il suo violoncello ed a chiudere il trio, Gianluigi Trovesi prima con il sax e poi con i clarinetti.  Questo “strano ensemble” è risultato ben gradevole ed “educativo”, portando l’ascoltatore ad apprezzare nuovi suoni per scritture antiche in un amalgama di storicità e contemporaneità, come a riguardare un quadro del Caravaggio con occhio nuovo e scoprire in quei volti ed in quegli sguardi, i volti e gli sguardi di oggi. L’ideale linea di continuità ha sottolineato quanto la bella musica possa essere ascoltata in stili diversi, con colori e suggestioni diverse, strumenti diversi e contaminazioni riflettenti il buon gusto interpretativo: meritevole ricerca!  Il grande clavicembalista Astronio, anche all’organo, ha tratto armoniche sensazioni dalle sue ispirazioni; il violoncello di Palmeri ha unito le diverse sonorità con la sua dolce e sicura voce; i clarinetti, ma ancor più il sax di Trovesi hanno improntato di contemporaneità musiche che vivono nel tempo.  Speriamo che la Musica vinca sempre.  Renzo...