THE BEGGAR’S OPERA – Teatro Coccia Novara – 27 ottobre 2018

THE BEGGAR’S OPERA – Teatro Coccia Novara – 27 ottobre 2018

Un appassionato di teatro, ma poco informato immagina che L’opera da tre soldi (Die Dreigroschenoper) sia l’opera  partorita dalla mente di Brecht, senza sapere che in effetti si trattava di un adattamento  della Beggar’s Opera, una ballad opera dell’inglese John Gay del XVIII secolo. Nella versione del 1928 le musiche sono di Kurt Weill e le inserzioni di ballate di François Villon e Rudyard Kipling ed ambienta la storia tra i malavitosi  londinesi, mettendo in scena un aggressivo attacco alla società capitalista, vista come una banda di delinquenti, ruffiani e meretrici. Il lavoro, che offre una feroce critica socialista del mondo borghese, parodiato e condito da un umorismo cinico dei rapporti umani, fu accolto entusiasticamente fin dalla prima apparizione sulle scene.

Lo stesso soggetto viene ripreso ora da Ian Burton e Robert Carsen con la stessa forza narratrice.

THE BEGGAR’S OPERA – Teatro Coccia Novara – 27 ottobre 2018

Ballad opera in tre atti
Musiche di John Gay e Johann Christoph Pepusch
Nuova versione di Ian Burton e Robert Carsen
Regia Robert Carsen
Direzione d’orchestra Florian Carré
Ideazione musicale William Christie
Ensemble Les Arts Florissants
Drammaturgia Ian Burton
Scene James Brandily – Luci Robert Carsen e Peter Van Praet – Costumi Petra Reinhardt
Ricerche musicali Anna Besson e Sébastien Marq
Edizione musicale Pascal Duc (Les Arts Florissants)
Produzione C.I.C.T.– Théâtre des Bouffes du Nord
Coproduzione Les Arts Florissants con il sostegno di CA-CIB, Angers Nantes Opéra, Opéra de Rennes, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg, Opéra Royal/Château de Versailles Spectacles, Grand Théâtre de Genève, Théâtre de Caen, Edinburgh International Festival, Festival di Spoleto, Centre Lyrique Clermont-Auvergne, Opéra Royal de Wallonie-Liège, Opéra de Reims/La Comédie de Reims CDN, Teatro Coccia, Teatro Verdi, Attiki cultural Society, Cercle des partenaires des Bouffes du Nord
Con il generoso supporto di KT Wong Fondation
Costruzione scene Angers Nantes Opéra

Mr. Peachum ROBERT BURT
Mrs. Peachum / Diana Trapes BEVERLEY KLEIN
Polly Peachum KATE BATTER
Macheath BENJAMIN PURKISS
Lockit KRAIG THORNBER
Lucy Lockit OLIVIA BRERETON
Jenny Diver LYNDSEY GARDINER
Filch / Manuel SEAN LOPEMAN
Matt GAVIN WILKINSON
Jack / Prison guard TAITE-ELLIOT DREW
Robin WAYNE FITZSIMMONS
Harry DOMINIC OWEN
Molly NATASHA LEAVER
Betty EMILY DUNN
Suky LOUISE DALTON
Dolly JOCELYN PRAH


(photo by Patrick Berger)

 

La valida  stagione del Coccia mette in cartellone The Beggar’s Opera nella nuova versione di Ian Burton e di Robert Carsen che firma anche la regia ed insieme a Peter Van Praet anche le luci. La storia è quella che tutti conosciamo per aver più volte sentito l’Opera da 3 soldi di Brecht; l’attuale versione ha chiari riferimenti alla situazione contemporanea europea e mondiale e non lesina denunce e feroci parallelismi tra l’attuale società dei capitali e delle multinazionali e politica con i delinquenti comuni che si esprimono con parolacce, strisce di coca, sesso a gogò e tradimento di tutti i principi di equità e moralità. Lo stesso Carsen nelle note di regia descrive l’impianto centrale dell’opera “ Con un’osservazione affilata come il rasoio, uno dei personaggi dice all’inizio del terzo atto ‘i leoni,i lupi e gli avvoltoi non vivono insieme in branchi, frotte o greggi. Di tutti gli animali da preda, l’uomo è l’unico socievole. Ognuno di noi preda il suo vicino, eppure ci raduniamo insieme’; a questo punto mi vien da aggiungere una citazione del testo detta prima da Mr Peachum e ripetuta poi da Lockit “ cosa ci guadagno io?” ponendo l’interesse individuale del singolo al di sopra di tutto e tutti: società, collettività, moralità, umanità, accettazione, soccorso, rispetto, amore.

In genere amo la sintesi, ma in questo caso mi sono trovato di fronte a qualcosa di inatteso, quanto accettato e gradito, che mi costringe a dettagliare più di quanto sia il mio solito!


(photo by Patrick Berger)

L’opera in realtà è una ballata satirica, un musical, con rimandi operistici ed impianto registico e scenografico originale e molto pertinente. Arrivati in teatro ci si trova davanti alla scena aperta con sul fondo un muro di scatoloni ed in basso un clochard che beve, si copre maldestramente con un residuo di coperta ed il cartone è il suo giaciglio. Sulla sinistra del palco un accatastamento di cartoni non fa immaginare che di li a poco sarà la location nientemeno che dell’Ensemble Les Arts Florissants con i suoi elementi veramente ‘conciati’ da derelitti. Da qui parte la narrazione musicale con l’ideazione musicale di William Christie che ha  mantenuto inalterato il sapore di ballata e di tradizione settecentesca su cui si è appoggiato il canto con intonazione contemporanea, sortendo un effetto geniale.

Un cenno agli artisti è doveroso, ma il plauso va veramente a tutti i ballerini, cantanti, acrobati e attori (tutte attività racchiuse singolarmente in quasi tutti gli  interpreti): Mr Peachum è il corpulento Robert Burt che anche grazie alla sua stazza risulta un perfetto imbroglione che tira le fila della malavita con contatti altolocati, così come Lockit – Kraig Thornber- che con ottima attorialità racconta appunto di come utilizzi le sue conoscenze politiche ed amministrative per condurre i suoi loschi traffici. Mrs. Peachum / Diana Trapes sono interpretate abilissimamente da Beverly Klein che trasmette tutta la perversione divertita di chi vive ai margini, godendosela  però con sesso, alcool e perché no…anche droga! La falsa ingenua Polly è interpretata dalla disinvolta  Kate Batter amica ed antagonista in amore dell’incinta e spregiudicata  Lucy Lockit – Olivia Brereton; le due donne, come molte altre sono innamorate di Macheath cui da vita il giovane atletico e brillante Benjamin Purkiss ed ironia della sorte contenuta nel cognome stesso dell’attore, tutte le donne lo vogliono baciare…e non solo ed anche sul palco viene simulato ben di più ! Questi è un farabutto che non si accontenta di una moglie, anzi due, che non caccia solo perché lo eccitano, ma deve far sesso con molte donne. Per una serie di intrighi ed accordi clandestini Mac finisce definitivamente in galera con l’ordine di esecuzione. Già sul patibolo ed accarezzato su tutto il corpo dalle due mogli, l’esecuzione viene interrotta come un fulmine a ciel sereno dalle scorribande (una delle tante coinvolgenti  intrusioni tra la platea) di uomini che alla fine corrono sul palco ad annunciare che il governo è caduto  e la Prima Ministra si è dimessa… maledetta Brexit!!  Mac da condannato a morte per truffe, inganni e furti viene nominato immediatamente Ministro della Giustizia che libera se stesso dalla condanna e poi uno ad uno tra i suoi compari malfattori  nomina il ministro del Delitto Economico, il segretario alla Disoccupazione, ed alla fine (ironia e satira che rispecchia tristemente la realtà contemporanea….) a Filch verrà dato “un posticino senza importanza, tipo…Ministro dei Beni Culturali” esprimendo che il grande unico insostituibile valore della Cultura non serve più in una società dove la trasparenza e la visione globale non esistono più, sopraffatti dalla necessità di apparire ed arrivare a posti di potere anche senza cultura, conoscenza, esperienza  e capacità! L’ironia è ‘cosa per persone intelligenti’: qui straborda con necessità espressiva e desiderio inarrestabile ed irrefrenabile di dire quello che si pensa. Con la musica ed un testo aggiornato si racconta  che dal 1728 ad oggi ben poche cose sono cambiate e questo perché ogni uomo si sente più astuto del proprio vicino e quindi tenta di sopraffarlo con l’inganno e la voracità del lupo sotto le mentite spoglie dell’agnello ! La tentazione di perdersi in ulteriori commenti sulla società sarebbe  forte, ma l’arresa consapevolezza che se l’uomo non è cambiato nei secoli, non cambierà mai, fa si che a malincuore e con sentimenti repressi ed inespressi,  qui si chiuda il mio commento al capolavoro –Bibbia per benpensanti contemporanei-  The Beggar’s Opera!

La Musica vince sempre

Renzo Bellardone.

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *