Se mi è concessa una riflessione, da non filosofo, ma da sensibile essere vivente, direi che l’immortalità è prerogativa dell’arte, tutto il resto è temporale, caduco. Pensiamo alle note di Wagner che parlano di morte ed a distanza di circa 150 anni sono vive e pulsanti e sopravvivono al grande compositore…
TEATRO REGIO TORINO Generale 8 ottobre 2017
Tristano e Isotta
Azione in tre atti
Libretto di Richard Wagner
edizione in lingua originale tedesca
Musica di Richard Wagner
Personaggi | Interpreti |
Tristan, nipote di Marke e amante di Isolde tenore |
Stefan Vinke |
Isolde, principessa irlandese e promessa di Marke soprano |
Rachel Nicholls |
Re Marke, re di Cornovaglia basso | Steven Humes |
Kurwenal, servo e amico di Tristan baritono |
Martin Gantner |
Brangäne, damigella di Isolde mezzosoprano |
Michelle Breedt |
Melot, cavaliere del re Marke tenore |
Jan Vacík |
Un pastore tenore | Joshua Sanders |
Un timoniere baritono | Giuseppe Capoferri |
Un giovane marinaio tenore | Patrick Reiter |
Direttore d’orchestra | Gianandrea Noseda |
Regia | Claus Guth |
Ripresa da | Arturo Gama |
Scene e costumi | Christian Schmidt |
Luci | Jürgen Hoffmann |
Maestro del coro | Claudio Fenoglio |
Orchestra e Coro del Teatro Regio
Allestimento Opernhaus Zürich
Prima italiana al Teatro Regio
Credo sia quasi poco umile, disquisire su un’opera wagneriana come il Tristan, ma effettivamente circa la scrittura musicale o poetica e fuori dubbio che viva eterna tra le più alte dimensioni del firmamento compositivo! Noi, poveri mortali, tutt’al più possiamo esprimere qualche impressione ed emozione ricavata nel vederne la rappresentazione, seppur in forma di generale, dove però tutti hanno dato il massimo dell’impegno.
La direzione di Gianandrea Noseda sontuosamente poetica e lirica ‘scava’ nei meandri della partitura cogliendo i dettagli più reconditi a comporre una meraviglioso arazzo fatto di sottili sfumature e passioni tumultuose. Si colgono sussurate emozioni ed urla disperate.
La regia di Claus Guth ripresa da Arturo Gama e le scene ed i costumi di Christian Schmidt sono efficacemente sospese in un indefinito tempo moderno, che non manca di accostare più facilmente la corposa produzione. Colori museali e raffinati in un mix di scelte e luci apparentemente semplici, ma decisamente curate di Jürgen Hoffmann. Degno di nota l’effetto acqua proiettato sul fondale e esaustivo l’impianto scenico girevole, assolutamente non banale.
Il breve intervento del coro diretto da Claudio Fenoglio dà la cifra delle potenzialità.
Le voci, tutte apprezzate, hanno riscosso ampi consensi: Tristano è interpretato con caparbietà e professionalità da Stefan Vinke, il quale affascina per colore e timbro. Isolde incontra la voce dell’appasionata Rachel Nicholls, che facile negli acuti si libra brillantemente a volteggiare aerea o a scendere cupa nei sentimenti mortali. Quasi tutti gli interpreti del cast sono ascoltati per la prima volta, ma questa è risultata una piacevole emozione. Stefen Humes dà voce a Marke, re di Cornovaglia cui imprime autorevolezza con il massiccio tono brunito e forte carica interpretativa. Michelle Breedt è una magnifica Brägane che ha affascinato vocalmente per i bei colori ed attorialmente per la carica emotiva impressa. Una nota interessante della messa in scena: all’inizio Isolde e Brägane hanno lo stesso abbigliamento, forse ad esprimere due forze paritarie? Non dimentichiamo che tutto succede per la scelta di Brägane di sostituire il filtro della morte con il filtro dell’amore ed il brindisi di morte si tramuta così in un brindisi d’amore! Martin Gantner veste i panni di Kurwenall offrendo un’interpretazione di livello e grande duttilità vocale. Jan Vacik interpreta un interessante Melot. Bravi davvero tutti gli interpeti per una produzione ingegnosa, ma immediata.
La Musica Vince sempre
Renzo Bellardone
foto Ramella&Giannese – Edoardo Piva
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