Variations on Petrouchka
Note dallo Stresa Festival:
“Enrico Zanisi e Alessandro Lanzoni hanno maturato una formazione classica, diplomandosi in pianoforte presso i conservatori di Frosinone il primo e Firenze il secondo. Ben presto la loro vocazione jazzistica ha preso il sopravvento, portandoli a conseguire risultati di indubbio valore nell’ambito della musica improvvisata. Zanisi è stato insignito nel 2012 del premio Top Jazz come Miglior Nuovo Talento, indetto dalla storica rivista Musica Jazz, e nel 2014 ha ricevuto il Premio Siae per la creatività. Lanzoni ha ricevuto il medesimo premio di Musica Jazz nel 2013. I due pianisti vantano collaborazioni di grande rilievo tra le quali: Sheila Jordan, David Liebman, Andy Sheppard, Francesco Cafiso, Roberta Gambarini (Zanisi); Lee Konitz, Enrico Rava, Jeff Ballard, Larry Granadier, Ambrose Akinmusire, Fabrizio Bosso, Gianni Basso, Renato Sellani, Tiziana Ghiglioni (Lanzoni). Nel set di questa sera si potranno ascoltare, a fianco di composizioni originali, rielaborazioni di temi stravanskiani.”
Lanzoni e Zanisi due giovani pianisti forse intimiditi nel salire sul palco calpestato nei giorni precedenti dal mostro sacro internazionale Uri Caine e dal più noto pianista jazz contemporaneo Stefano Bollani, fanno quasi fatica a presentarsi al pubblico, ma la loro bravura, elasticità e rapidità sulla tastiera sono talmente evidenti che vengono rincuorati dall’assenso applaudente del pubblico.
Inizia Alessandro Lanzoni con i primi due tableaux dal balletto in quattro scene con musica di Igor’ Stravinskij composto fra il 1910 e il 1911 che racconta del burattino stravinskiano con alcune connotazioni malinconiche ed altre vivaci e brillanti. Lanzoni esprime molta tecnicità anche quando offre un brano di sua composizione e poi un blues.
Segue Enrico Zanisi con i tableaux 3 e 4 sempre dall’opera di Stravinskij cui farà seguire un paio di brani da lui composti e ad uno dedica un titolo improvvisando “Inno”. Abile e virtuosistico catalizza il pubblico.
Il regalo finale è ovviamente una esibizione a quattro mani, quando allegramente e giovanilmente simpatici si profondono in virtuosismi, velocità e variazioni coloristiche.
La Musica vince sempre.
Renzo Bellardone
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