SIMONE RUBINI – Festival Viotti – Vercelli 23 aprile 2022

SIMONE RUBINI – Festival Viotti – Vercelli 23 aprile 2022

Generalmente, nell’esposizione di commenti e riflessioni pubbliche, le situazioni personali vengono lasciate fuori dalla porta, ma in questo caso mi sembra doveroso considerare che in oltre due anni ho avuto pochissime occasione di frequentare teatri e sale da concerto, a causa di motivi personali, aggravati da una generale situazione pandemica; finalmente il 23 aprile 2022 avevo diverse opportunità tra cui scegliere per tentare di riprendere in mano il “mio vivere l’arte” e non è stato difficile scegliere, in quanto ho semplicemente rispettato il mio assenso al primo invito ricevuto ed accettato !

Musiche di Tan Dun, Gerassimez, Hamilton, Bach, Sadlo, Curtoni

Vercelli | Teatro Civico

SIMONE RUBINO percussioni


Programma

Tan Dun
Water Spirit
(cadenza dal Water Concerto for Water Percussion and Orchestra)
Alexej Gerassimez
Asventuras
per rullante solo
Bruce Hamilton
Interzones

per vibrafono e nastro magnetico
Casey Cangelosi
Bad Touch
per percussioni e nastro magnetico
Johann Sebastian Bach
Ciaccona, dalla Partita n. 2 in re min. per violino BWV 1004
trascrizione per vibrafono di Eduardo Egüez
Peter Sadlo 
Variations on Fuga C II
Lamberto Curtoni
Io guardo spesso il Cielo”
Quel metro che ci avvicina”
La Preghiera più alta”

(testi di Mariangela Gualtieri)

Durante il concerto, peraltro un “Unicum” nel suo genere una domanda sorge spontanea: “ la voce umana e la Musica sono orizzontali o verticali?” E’ strano che su di un palco teatrale vengano poste domande sull’orizzontalità o sulla verticalità della Musica, ma Simone Rubino il versatile percussionista in calendario per il Viotti Festival, da buon anchor man intrattiene il pubblico instradandolo verso la musica che andrà ad eseguire attraverso profonde riflessioni o pratiche considerazioni. Ecco che infatti espone quanto la voce umana soprattutto nella fluidità armonica della lingua italiana sia da considerarsi in una orizzontale fluttuazione grazie anche alle vocali che legano le ben più dure consonanti; le percussioni essendo invece colpi che percuotono superfici varie sono da considerarsi verticali e la riflessione non fa una grinza!

Venendo alla Musica nella sua essenzialità, così come la propone il geniale Simone Rubino, si palesa attraverso la finitudine del suono ricercato maniacalmente, però con apparente leggerezza e semplice giocosità. L’artista è spudoratamente stupefacente nella fantasmagorica rapidità con batteria e percussioni, così come è dolce nella poetica melodia al vibrafono. Claude Debussy ha saputo trasformare i suoni della musica nella voce dell’acqua e Rubino ha utilizzato la voce dell’acqua per creare suono e musica. Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è simone-rubino-23.4.22-1024x768.jpg

Anche se il concerto è risultato fruibile e coinvolgente in ogni brano, sottolineo la particolarità dell’interpretazione della Ciaccona di Bach nella trascrizione di Eduardo Egüez, dove scaturisce eterea liricità con impalpabili suggestioni, avvolte da tenui colori e profondità espressive che conducono all’evocazione della ineluttabile accettazione della fine…

Di contemporaneo impatto visivo ed emotivo è il profondo senso del ritmo quando muove rocambolescamente un bastone alla luce wood, o schiaffeggia l’acqua per creare suono!

Presentatore, intrattenitore, soprattutto musicista, ma anche filosofo, Rubino riflette sul “limite” che il mondo ha e che l’uomo deve accettare, limiti superabili solo con l’arte e la musica! Vengono citati Kant e Platone, ricordandone il pensiero: “la democrazia è possibile solo se lo stato ha un popolo educato ad essa” e vengono riportate riflessioni di Mariangela Gualtieri “saranno i bambini a salvare il mondo e gli animali..tutti i cuccioli del mondo”! E con queste riflessioni e questi testi dallo stesso Rubino cantati sull’avvolgente dolcezza della piacevolissima musica composta da Lamberto Curtoni, si conclude il concerto lasciando agli spettatori il desiderio del bello, della speranza e della semplicità oggettiva!

La Musica vince sempre.

Renzo Bellardone

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