GIULIA RIMONDA e EMMANUEL TJEKNAVORIAN– Teatro Civico Vercelli 7 maggio 2022

GIULIA RIMONDA e EMMANUEL TJEKNAVORIAN– Teatro Civico Vercelli 7 maggio 2022
Due talenti, due figli d’arte che non si confrontano, ma si confortano reciprocamente,seppur giovani, con la sicurezza delle loro conoscenze, abilità, professionalità.   GIULIA RIMONDA e EMMANUEL TJEKNAVORIAN– Teatro Civico Vercelli 7 maggio 2022 Felix Mendelssohn-Bartholdy – Concerto in mi minore per violino e orchestra, op. 64 Ludwing van Beethoven Sinfonia n.3 in mi b maggiore, op. 55 “Eroica” Giulia Rimonda violino Emmanuel Tjeknavorian direttore Orchestra Camerata Ducale Il concerto proposto il 7 maggio del 2022 dal Viotti Festival a Vercelli è sicuramente ricco di luce emozionante e di colori seducenti! Programma avvincente e di sicuro impatto sull’affezionato pubblico! Emergono chiare le espressività di Mendelssohn e le voci dei vari strumenti come la partitura prevede: concerto che sarebbe certamente risultato gradito all’autore considerato un compositore neoclassico, ma che in questa opera, sua ultima per solista e orchestra sinfonica impregna di puro romanticismo. Giulia Rimonda, giovanissima, talentuosa ed affermata sa ammaliare con la poesia e l’incanto del virtuosismo, chiara lettura e suono limpido. Il suo sorriso è un dono in più per gli spettatori. Giulia, quale bis, dedica una dolce rapsodia all’Ucraina in questo periodo di sfacelo umanitario.   Il secondo brano in programma, la ben nota “Eroica” di Beethoven fruisce di diversi favorevoli punti per essere attrattivo e coinvolgente: la scrittura è molto conosciuta, l’orchestra Camerata Ducale ha raggiunto un più che apprezzabile livello interpretativo ed il ventisettenne Emmanuel Tjeknavorian sa condurre con gesto chiaro e leggibile, senza inutile enfasi, ma con evidente conoscenza, partecipazione e umiltà come dimostra al finale quando va ad inserirsi tra gli orchestrali per accogliere gli applausi dedicati anche alle singole sezioni orchestrali, su invito gestuale del direttore. Il brano racchiude delle preziosità tenute quasi timorosamente in un pudico scrigno per trionfare ed esplodere poi con il rullo dei timpani, delle trombe trionfanti!   La Musica vince sempre. Renzo...

SIMONE RUBINI – Festival Viotti – Vercelli 23 aprile 2022

SIMONE RUBINI – Festival Viotti – Vercelli 23 aprile 2022
Generalmente, nell’esposizione di commenti e riflessioni pubbliche, le situazioni personali vengono lasciate fuori dalla porta, ma in questo caso mi sembra doveroso considerare che in oltre due anni ho avuto pochissime occasione di frequentare teatri e sale da concerto, a causa di motivi personali, aggravati da una generale situazione pandemica; finalmente il 23 aprile 2022 avevo diverse opportunità tra cui scegliere per tentare di riprendere in mano il “mio vivere l’arte” e non è stato difficile scegliere, in quanto ho semplicemente rispettato il mio assenso al primo invito ricevuto ed accettato ! Musiche di Tan Dun, Gerassimez, Hamilton, Bach, Sadlo, Curtoni Vercelli | Teatro Civico SIMONE RUBINO percussioni Programma Tan DunWater Spirit(cadenza dal Water Concerto for Water Percussion and Orchestra)Alexej GerassimezAsventurasper rullante soloBruce HamiltonInterzones per vibrafono e nastro magneticoCasey CangelosiBad Touchper percussioni e nastro magneticoJohann Sebastian BachCiaccona, dalla Partita n. 2 in re min. per violino BWV 1004trascrizione per vibrafono di Eduardo EgüezPeter Sadlo Variations on Fuga C IILamberto Curtoni“Io guardo spesso il Cielo”“Quel metro che ci avvicina”“La Preghiera più alta” (testi di Mariangela Gualtieri) Durante il concerto, peraltro un “Unicum” nel suo genere una domanda sorge spontanea: “ la voce umana e la Musica sono orizzontali o verticali?” E’ strano che su di un palco teatrale vengano poste domande sull’orizzontalità o sulla verticalità della Musica, ma Simone Rubino il versatile percussionista in calendario per il Viotti Festival, da buon anchor man intrattiene il pubblico instradandolo verso la musica che andrà ad eseguire attraverso profonde riflessioni o pratiche considerazioni. Ecco che infatti espone quanto la voce umana soprattutto nella fluidità armonica della lingua italiana sia da considerarsi in una orizzontale fluttuazione grazie anche alle vocali che legano le ben più dure consonanti; le percussioni essendo invece colpi che percuotono superfici varie sono da considerarsi verticali e la riflessione non fa una grinza! Venendo alla Musica nella sua essenzialità, così come la propone il geniale Simone Rubino, si palesa attraverso la finitudine del suono ricercato maniacalmente, però con apparente leggerezza e semplice giocosità. L’artista è spudoratamente stupefacente nella fantasmagorica rapidità con batteria e percussioni, così come è dolce nella poetica melodia al vibrafono. Claude Debussy ha saputo trasformare i suoni della musica nella voce dell’acqua e Rubino ha utilizzato la voce dell’acqua per creare suono e musica. Anche se il concerto è risultato fruibile e coinvolgente in ogni brano, sottolineo la particolarità dell’interpretazione della Ciaccona di Bach nella trascrizione di Eduardo Egüez, dove scaturisce eterea liricità con impalpabili suggestioni, avvolte da tenui colori e profondità espressive che conducono all’evocazione della ineluttabile accettazione della fine… Di contemporaneo impatto visivo ed emotivo è il profondo senso del ritmo quando muove rocambolescamente un bastone alla luce wood, o schiaffeggia l’acqua per creare suono! Presentatore, intrattenitore, soprattutto musicista, ma anche filosofo, Rubino riflette sul “limite” che il mondo ha e che l’uomo deve accettare, limiti superabili solo con l’arte e la musica! Vengono citati Kant e Platone, ricordandone il pensiero: “la democrazia è possibile solo se lo stato ha un popolo educato ad essa” e vengono riportate riflessioni di Mariangela Gualtieri “saranno i bambini a salvare il mondo e gli animali..tutti i cuccioli del mondo”! E con queste riflessioni e questi testi dallo stesso Rubino cantati sull’avvolgente dolcezza della piacevolissima musica composta da Lamberto Curtoni, si conclude il concerto lasciando agli spettatori il desiderio del bello, della speranza e della semplicità oggettiva! La Musica vince sempre. Renzo...

UNE NUIT A PARIS – Teatro Civico-Vercelli

UNE  NUIT  A PARIS – Teatro Civico-Vercelli
Teatro Civico di Vercelli 17 gennaio 2015 UNE  NUIT  À  PARIS.   Piano MAX duo Massimiliano Genot, Massimo Viazzo  – pianoforte Enrico Beruschi – voce recitante Camerata Ducale. Darius Milhaud –Scaramouche Camille Saint Saens – Danse Macabre Maurice Ravel – Bolero Camille Saint Saens – Le Carnaval des animaux   Dissonanze per un tardivo e rivalutato vaudeville? Slow and soft per ricercar se stessi? Quanti elementi, fin dalle prime battute di un concerto che resterà indubbiamente nella storia del Teatro Civico di Vercelli! La scelta degli autori e dei brani è stata  evidentemente frutto di ricerca musicale, scenografica e di intrattenimento. Con “Scaramouche” di Milhaud  si è iniziato con gioia e vivacità, ritrovate poi, dopo un momento di forte e dolce introspezione, in un finale brasileiro. Massimiliano Genot e Massimo Viazzo, ovvero il pianoMAXduo, hanno trasmesso la grande intesa tra di loro sviluppatasi attraverso la ricercatezza stilistica,il  grande amore per la musica e forse anche per le spiccate doti naturali elevate ed ampliate con studio e dedizione.  Dodici rintocchi inquietanti e premonitori hanno dipinto lugubri, notturni paesaggi funebri: è la “Danse Macabre” di Saint Saens, certamente una gran bella pagina musicale, tra le più riuscite tra le tante composte sul tema dai vari compositori. Ritmi scanditi e descrittivi escono dai due pianoforti contrapposti ad assalire  passionalmente un pubblico sempre più coinvolto. I due concertisti, come di consueto nei loro concerti, oltre che suonare, raccontano come sono nate le musiche che andranno ad interpretare e nel caso del “Bolero” di Ravel hanno addirittura portato  sul palco un metronomo da cui hanno ricavato il tempo dell’interpretazione. Certamente non è cosa facile proporre con due pianoforti  una musica nata per orchestra e per un balletto, ma il pianoMAXduo ha saputo trasmettere la tensione della ripetizione ossessiva di un’unica melodia, in un crescendo incalzante fino alla liberatoria esplosione finale. Dopo un breve fuori programma, “Marcia funebre di una marionetta” di C. Gounod, che ha fatto sorridere il pubblico per essere stata per anni la sigla di Alfred Hitchcock, insieme ai pianisti ha preso posto poi anche  la Camerata Ducale diretta da Guido Rimonda ed ecco che  ha preso il via una delle più divertenti performances viste sui palcoscenici musicali: gags, cappellini, palle di carta lanciate ai pianisti durante la presa in giro di Saint Saens appunto ai pianisti, maschere di animali, accenni di danza dei violinisti , litigate tra gli strumenti, simulazione di addormentamento in scena, insomma una carnascialesca baraonda musicale. Il violoncello addobbato con un boa bianco, il contrabbasso con la testa d’elefante, teste di gallina per i violini, il clarinetto che fa “cucu” e cosi via.  E come se tutto questo non bastasse, pur in presenza di esecuzione di alta qualità, ecco la voce recitante ( che già prima aveva umoristicamente intrattenuto il pubblico)  di Enrico Beruschi. Che dire? Per restare in tema si potrebbe definire “un animale da palcoscenico”! Mestiere e spontaneità derivanti da vasta e profonda cultura, gli hanno permesso di presentarsi con la semplicità dei colti: divertendosi ha divertito il folto pubblico. Ha raccontato una delle storie che d’abitudine fanno da spalla al brano, ma in questo caso non sono esistite spalle, ma tutti son risultati protagonisti.   In questa organizzata baraonda e tra i fantasmagorici colori dell’allegria e  le note sarcasticamente irriverenti  di Saint Saens ecco che dopo le tartarughe, il cucu in fondo al bosco, i pesci e i canguri,è  spuntata  una delle più belle pagine mai ascoltate: “le cygne” affidato alla voce del violoncello sugli arpeggi...