Concertgebouw, Amsterdam – TRAGEDIE SENZA TEMPO

Concertgebouw, Amsterdam – TRAGEDIE SENZA TEMPO
L’orchestra della radio olandese Radio Filharmonisch Orkest, ha offerto nella sala da concerto Concertgebouw di Amsterdam un dittico insolito intitolato “Tragedie senza tempo” composto dall’opera-oratorio Oedipus Rex di Stravinskij e dalla prima assoluta di The Rise of Spinoza di Theo Loevendie. Quest’opera in quattro scene è stata commissionata a Loevendie, un prolifico compositore nato ad Amsterdam nel 1930 che si è ispirato ad un momento tragico della vita del filosofo olandese Baruch Spinoza, il quale nel 1656 fu espuslo dalla comunità giudaica, così come scomunicato e esiliato dalla cità di Amsterdam per la sua filosofia panteista che identificava Dio con la Natura (Deus sive natura).  Questo passaggio è stato abilmente plasmato dal compositore in un libretto in lingua inglese di appena 45 minuti di durata che era a volte colorito a aolte agghiacciante. L’esito musicale è sostanzialmente contemporaneo e intenso, in certi momenti dissonante, ma non rinuncia a influenze dalla musica jazz o da quella antica, incorporata abilmente nel personaggio del musico Jacob van Eyck, qui interpretato dal flautista Erik Bosgraaf che con il suo strumento girava in scena e tra gli orchestrali come osservator dei fatti. La musica è ricca, per momenti sottile e accessibile nella parte cantata dai solisti. Il ruolo di Spinoza è stato interpretato dal controtenore Tim Mead che ha saputo infondere nel personaggio energia ed estasi con una linea di canto molto lirica, come nel suo incontro amoroso con Clara, intepretata dal soprano Katrien Baerts, che ha cantato con una timbro di nitidezza cristallina. Gli altri personaggi erano il basso-baritono Huub Claessens, un energico e convincente Rabino Morteira, e il tenore Marcel Reijans, un discreto Franciscus van den Ende, professore di Spinoza. Il Coro, Groot Omroepkoor, ha dato il suo apporto, come nella originale scena  iniziale dei venditori al mercatoche offrivano ogni tipo di alimenti, come formaggio e burro; e l’orchestra ha riposto alle esigenze musicali della partitura con sicurezza e suono omogeneo sotto la bacchetta del suo direttore principale Markus Stenz. Nella seconda parte si è ascoltato Oedipus Rex, nel quale brillava la presenza del tenore Sergey Semishkur, tenore russo du voce calda e potente nel ruolo di Edipo. Completavano il cast la mezzosoprano Yvonne Naef, una buona scelta per il ruolo di Giocasta per la suoi toni bruniti e la convinzione, così come il basso Dmitry Ivaschchenko come Tiresia e il baritono Andrew Schroeder come Creonte. L’orchestra ha dato il suono tragico richiesto dall’opera sotto la direzione minuziona e attenta di Markus Stenz. Ramón...

Teatro della Zarzuela -Madrid – ANNA CATERINA ANTONACCI

Teatro della Zarzuela -Madrid – ANNA CATERINA ANTONACCI
  Con un recital del soprano Anna Caterina Antonacci ha avuto inizio la ventunesima edizione del Ciclo di Lied che si segue con tanto interesse a Madrid e che si presenta nel Teatro della Zarzuela, luogo che per le sue dimensione è uno spazio ideale per questo tipo di proposte. Star seduti in poltrona a presenziare a questo evento, e star davanti ad una artista in tutto il senso della parola, crea una esperienza musical-teatrale, dato che non solo canta con gusto, ma vive, sente e trasmette con senso e istrionismo ogni parola e frase che emette. L’Antonacci è una artista capace di combinare differenti stili di musica in diverse lingue con grande facilità e con un alto livello interpretativo, e così ha brillato dall’inizio alla fine della serata. Ma soprattutto, l’Antonacci è capace di entusiasmare, commuovere e sedurre chi le sta davanti. Nella prima parte del programma, scelto minuziosamente, ha presentato il Lamento di Arianna di Carl Orff, opera in stile monteverdiano, che ha maneggiato con precisione, e che è stato seguito da un ciclo di sette canzoni di Ottorino Respighi, piccole opere cariche di una certa aria mediterranea e canto popolare, che ha trasmesso con eleganza e dizione impeccabile, raggiungendo il punto più sublime in brani come Stornellatrice o Pioggia. Il terzo blocco concludeva con le 4 Canzoni d’Amaranta di Francesco Paolo Tosti, infuse di grande senso poetico. La sua brunita, brillante, estesa ed omogenea tonalità vocale non ha smesso di brillare in ogni momento. Nella seconda parte del concerto ha dotato di sensualità il suo canto e la sua espressione cantando in francese, lingua che si adatta bene al suo temperamento e che si imprimeva in Le Fraîcheur et Le Feu di Francis Poulenc, sette brevi e semplici Mélodies y Chansons che ha caricato di grazia e intenzione. Di Maurice Ravel ha regalato 5 Mélodies Populaires Grecques e dello stesso autore ha cantato con sentimento e in yiddish, 2 Melodias Hebraicas. Al fine ha concluso il suo recital con le Siete canciones populares españolas  di Manuel de Falla, nelle quali ha mostrato una dizione e una pronuncia castellana sorprendente, e ha saputo ornamentale adeguatamente. Qui risaltava il suo indimenticabile Paño moruno la magia della sua Nana e il profumo del canto jonde (flamenco) in Polo. L’accompagnamento al pianoforte di Donald Sulzen, che è stato appropriato, ha mostrato l’intesa esistente tra la tastiera e la voce dell’artista. Ramón...

L’ETOILE di Emmanuel Chabrier – Nederlandse Opera – Amsterdam

L’ETOILE di Emmanuel Chabrier – Nederlandse Opera – Amsterdam
Foto: Marco Borggreve                       L’étoile di Emmanuel Chabrier De Nederlandse Opera, Amsterdam  La principale compagnia d’opera dei Paesi Bassi ha cambiato il suo nome in De Nationale Opera, ma non la sua vocazione di teatro audace e d’avanguardia che propone opere poco conosciute e poco rappresentate, come in questa occasione con L’Etoile, opera buffa di Emmanuel Chabrier (In questa stagione il teatro olandese è stato l’unico a programmarla). La immaginaria e divertente trama nella quale i personaggi nutrono la credenza che il destino sia controllato dalle stelle è stata sfruttata e ben rappresentata scenicamente da Laurent Pelly, un riferimento per il repertorio francese, che ha saputo esaltare con ingegno la comicità e l’umor nero del libretto, così come le sua parti serie e oscure, come quella del perverso Rey Ouf I che realizza esecuzioni pubbliche ad ogni suo compleanno. Pelly trasporta questo mondo fantastico al mondo degli umani, con l’aiuto di scale, labirinti, corridoi che salgono scendono, vicoli ciechi, disegnati da Chantal Thomas; così come i colorati costumi di Jean Jacques Delmotte e dello stesso Pelly, e la raggiante illuminazione con le quali ha creato una piacevole resa teatrale. L’orchestrazione è ricca, spumeggiante, sofisticata e in alcuni momenti raffinata, accompagna la comicità, il sentimentalismo e la malinconia sulla scena. Si è notata la mano sicura e dinamica di Patrick Fournillier, conoscitore del repertorio che ha saputo estrarre il meglio dalla Residentie Orkest di L’Aia, invitata in buca. Un successo, per i dialoghi parlati, è stato di formare un cast di cantanti di lingua francofona capeggiato dal tenore Christophe Mortagne con la sua caratterizzazione del villano comico Rey Ouf I, cantato con sicurezza; e il mezzosoprano Stéphanie d’Oustrac  per il suo eccezionale sviluppo musicale ed  attoriale come Lazulli, personaggio en travesti. Il mezzosoprano Julie Boulianne ha fatto risaltare il ruolo di Aloès, mostrando eleganza nella sua linea vocale e personalità scenica. Simpatico il disimpegno del soprano Hélène Guilmette  come la bella principessa Laoula, di François Piolino, come segretario Tapioca e di  Jérôme Varnier come l’astrologo Siroco. Una menzione per il resto dei cantanti, così come peril solido e partecipativo coro del teatro. Ramon...

GIANADREA NOSEDA – Conductor of the year 2015

GIANADREA NOSEDA – Conductor of the year 2015
al Maestro GIANADREA NOSEDA è stato riconosciuto il titolo di CONDUCTOR OF THE YEAR 2015 MUSICAL  AMERICA AWARDS. Complimenti Maestro e sono particolarmente lieto di evidenziare questo riconoscimento da queste pagine che sovente hanno parlato di lei, cogliendo la grande forza espressiva delle sue direzioni.   Arrivederci a Torino e Stresa e chissà……

nasce il CONSORZIO PAGANINI

nasce il CONSORZIO PAGANINI
Da “Parma today” Novità in vista per il Regio, che pur mantenendo la sua vocazione di lunga data come teatro d’opera, sarà luogo per la progettazione e realizzazione di altre attività culturali. Inoltre le Fondazioni Teatro Regio e Arturo Toscanini saranno unite in un’unica realtà, il Consorzio Paganini Teatro Regio e Fondazione Toscanini: dalla loro unione nascerà il Consorzio Paganini La Commissione si è aperta con l’intervento del Presidente pentastellato Andrea De Lorenzi, che ha sottolineato come alcuni consiglieri di minoranza chiedano con urgenza le riunioni e poi non si presentino. Primo punto all’ordine del giorno, il legame tra il Teatro Regio e Aterconsorzio: Luigi Ferrari, amministratore unico di Aterconsorzio e segretario generale della Fondazione Arturo Toscanini, ha spiegato come Aterconsorzio non sia un’agenzia di servizi, ma un’unione delle stesse istituzioni teatrali della Regione Emilia Romagna, messe in comune al fine di gestire assieme alcune necessità di tipo amministrativo. Di questa realtà, il principale teatro cittadino è entrato a fare dal 1 gennaio del 2013. “Non si tratta di un’esternalizzazione dei servizi, ma al contrario di un’internalizzazione – ha dichiarato Ferrari. Aterconsorzio non è un’agenzia esterna. Il meccanismo si basa su una rete informatica che connette tutti e consente alle associazioni culturali di scambiarsi risorse. Ha di fatto consentito al Regio di recuperare dei costi, in particolare per quanto riguarda la gestione dei servizi informatici, della biglietteria e delle buste paga”. Ferrari parla di risparmi concreti, portando ad esempio la questione delle buste paga, un servizio che negli anni scorsi è costato all’incirca 75mila euro l’anno, mentre con Aterconsorzio 56mila. Per quanto riguarda l’informatica, essa veniva gestita da It.city, a costi superiori rispetto ai 20mila euro proposti invece da Aterconsorzio. Su questo punto, non è d’accordo il consigliere Mauro Nuzzo, secondo il quale i risparmi sarebbero solo apparenti, poiché verrebbero compensati da ingenti spese per le consulenze, sempre gestite dal Consorzio. “Non accetto di essere preso in giro – sostiene – il tema dei costi delle consulenze per servizi informatici e amministrativi è emerso solo perché alcuni consiglieri ne hanno chiesto conto, ma non vi è trasparenza da parte dell’Amministrazione comunale. It.city è una società partecipata al 100% dal Comune di Parma, trovo paradossale che ora l’amministratore del Consorzio ne parli male. Mi stupisce molto che una nostra attività venga esclusa dai servizi al Teatro Regio. Sono state tolte entrate ad una realtà che invece sarebbe stata da aiutare”. Nuzzo si rivolge poi direttamente a Pizzarotti, in qualità di Presidente della Fondazione Teatro Regio: “Lei avrebbe dovuto presentare una nuova strategia per il teatro Regio e questo è mancato”. “Sono solo visioni di Nuzzo, il problema è suo perché sta stravolgendo la realtà – controbatte il Sindaco. Riguardo alla questione sul futuro del tempio del melodramma cittadino, l’Assessore alla cultura, Laura Ferraris pone l’accento sulla necessità di dare ampio spazio ad altre attività culturali, oltre alle opere liriche. Il timore di Nuzzo è che il Regio venga declassato al rango di teatro di teatro comunale, ma sia Pizzarotti, sia la Ferraris, cercano di smentirlo accusandolo di tenere un atteggiamento inquisitorio. Come reazione, Nuzzo compie per due volte l’atto di abbandonare la riunione della commissione, difendendosi anche dalle critiche rivoltegli da Marco Vagnozzi, che sostiene la linea del Sindaco e dell’Assessore. Ultimo punto di discussione, la futura fusione delle Fondazioni Teatro Regio e Toscanini nel Consorzio Paganini, prevista per l’inizio dell’anno venturo. Secondo Luigi Ferrari, l’unione si prospetta proficua, dato che le due istituzioni sono molto simili e complementari. Conseguenza della fusione sarà il trasferimento della sede...

a VERCELLI apre il M.A.C. Museo Archeologico della Città

a VERCELLI apre il M.A.C. Museo Archeologico della Città
Il 24 luglio 2014  apre a Vercelli il MAC – Museo archeologico della città. Lo ha annunciato stamane il sindaco Maura Forte affiancata, per l’occasione, dal presidente del Museo Leone, Gianni Mentigazzi e dalla soprintendente ai Beni archeologici del Piemonte Giuseppina Spagnolo. I pezzi esposti, tutti provenienti dal territorio, sono circa 600, datati dal III secolo a.C: al IV d.C. e, tra questi, spiccano senza dubbio la statua di Apollo, rinvenuta nel 1573 e il bicchiere in vetro verde con scolpiti i tre volti, rinvenuto in perfetto stato di conservazione. A Torino restano ancora in custodia alcuni pezzi pregiati, tra cui la celebre “tazza di Ennione”, ma il sindaco non dispera di riuscire a riportarli, almeno temporaneamente, al MAC.Da settembre il museo sarà aperto tutti i pomeriggi della settimana; il sabato e la domenica anche al mattino. Sarà aperto anche da domani fino al 5 agosto, con le stesse modalità appena ricordate.               Notizia ripresa da RADIO CITY la città che...