Giuseppe Gibboni e Carlotta Dalia Stresa festival 2022 – Isola Bella di Stresa 25 agosto

Giuseppe Gibboni e Carlotta Dalia Stresa festival 2022 – Isola Bella di Stresa 25 agosto
Ancora una volta il fascino di uno dei laghi più belli al mondo ha colpito con la visuale dall’Isola Bella, al centro del lago. E poi la musica… Giuseppe Gibboni e Carlotta Dalia Stresa festival 2022 – Isola Bella di Stresa 25 agosto N. PAGANINI, Sonata Concertata in la maggiore MS 2 dai Capricci op. 1: I, V, XV, XXI, XXIV N. PAGANINI / F. TÁRREGA, Variazioni sul Carnevale di Venezia M. CASTELNUOVO-TEDESCO, Capriccio n. XVIII N. PAGANINI, La Campanella Tante sono le leggende che avvolgono la figura di Paganini, ad esempio quella del patto con il diavolo per ottenere fama ed abilità al violino..e poi ancora il detto ‘Paganini non ripete’ fatto comunicare a Carlo Felice in Torino che gli valse la cancellazione di diversi concerti. Venendo invece allo strabiliante concerto proposto dal programma dello Stresa festival nella splendida cornice del lago al tramonto, le parole fanno fatica a fluire per descrivere tutte le emozioni. Di Giuseppe Gibboni si è già tanto sentito parlare e lo stesso Accardo (come riportato anche dalle note del festival), lo definisce “uno dei talenti più straordinari”. Praticamente è un tutt’uno con lo strumento che agilmente utilizza nei modi più strabilianti arrivando a dei saltelli con l’archetto che ben pochi sanno rendere con tanta efficacia. In duo con Carlotta Dalia si ha modo di apprezzare anche lei in accompagnamento e poi e direi soprattutto negli assolo virtuosistici e precisissimi. L’insieme è davvero spettacolare e considerato che il concerto era stato proposto dai giovani dello Stresa Festival (young) sicuramente possiamo pensare che il festival ha un futuro…se i giovani hanno tanto sapere e gusto per scegliere e riconoscere interpreti così talentuosi. Ancora una parola è doverosa circa Gibboni e giusto ricordare i riconoscimenti ottenuti per le interpretazioni in particolare di Paganini, di cui indubbiamente diverrà, se già non lo è, interprete di riferimento….Le sue interpretazioni di Capricci e brani celeberrimi non hanno certamente fatto rimpiangere altri interpreti accreditati, anzi hanno aperto un mondo sulle virtuosistiche composizioni di Paganini. La Musica vince sempre Renzo...

TOSCA – Stresa Festival – La Palazzola – 24 luglio 2020

TOSCA – Stresa Festival – La Palazzola – 24 luglio 2020
Il coraggio dei nostri teatri e dei nostri festival italiani non si è fatto fermare da disposizioni cautelativamente restrittive ed hanno comunque saputo offrire al loro pubblico spettacoli e momenti di vita vissuta insieme: così anche lo Stresa Festival. Tosca TOSCA – Stresa Festival – La Palazzola – 24 luglio 2020 Direzione Morabeza Tosca,voceMassimoDeLorenzi,chitarraGiovannaFamulari,violoncelloepianoforteFabiaSalvucci,coriAlessia Salvucci, percussioni Questa sera si viaggia attraverso luoghi, spazi, strade di paesi diversi ad iniziare dalle assolate piazze del Sud: a tenerci per manoc’è TOSCA che dopo una minuziosa ricerca musicale offre al pubblico musica senza pareti e senza confini, però sotto lo stesso cielo del pentagramma. Si inizia con un canto popolare intermezzato da un parlato che racconta di luoghi vissuti e di incontri ricordati; poi il tamburello suonato dalla stessa Tosca con maestria e versatilità andando alla ricerca di sonorità particolari. Il viaggio racconta di paesaggi sempre uguali e sempre diversi con melodie, allegro impeto e intime riflessioni. Tosca non ha certo bisogno di presentazioni, a dal vivo è veramente un’artista completa che oltre a cantare suona, balla, coinvolge il pubblico a cantare e ballare. La voce è indubbiamente molto bella con colori passionali, ma ben definiti, frutto di salda tecnica ed orgoglio nella propria professione. Canta una canzone per lei composta da Ivano Fossati e con ‘Piazza Grande’ lancia un commovente ricordo  di Lucio Dalla.  La serietà di Tosca emerge quando riconosce il grande e buon lavoro dei suoi collaboratori e dà loro molto spazio e visibilità. Come non citare Giovanna Famulari al violoncello, pianoforte, voce, tastierino e tamburelli in un variopinto dipinto musicale. Le due sorelle Salvucci veramente interessanti: Fabia voce d’insieme con Tosca che con  tono più acuto esalta l’insieme della proposta e poi Alessia che con l’assolo di tamburello ha dato una nuova dimensione dell’utilizzo dello strumento popolare. Eclettico e decisamente virtuosistico l’unico uomo della formazione ovvero Massimo de Lorenzi alla chitarra.   Una festa gioiosa che ha rallegrato una fresca serata estiva sull’elegante lungolago di Stresa, con il pubblico (ovviamente distanziato) che in piedi balla e con Tosca canta ‘Cara Ninella, Ninozza, Ninà’ La Musica vince sempre Renzo...

Porgy and Bess – Prova generale del 30 giugno 2019

Porgy and Bess – Prova generale del 30 giugno 2019
In una afosa giornata di luglio, quasi in simbiosi percettiva, ho scelto Porgy & Bess: una calda, anzi rovente storia di ribellione, uccisioni e polvere d’angelo tra gli usi e costumi dei discendenti degli schiavi delle piantagioni di cotone, narrati dalla stupenda musica di Gershwin.     Porgy and Bess – Prova generale del 30 giugno 2019di George Gershwin, DuBose e Dorothy Heyward, Ira Gershwin   New York Harlem Theatre℠ Produzione William Barkhymer direttore artistico e musicale Baayork Lee regia Michael Scott scene Reinhard Traub luci Christina Giannini costumi Richard Cordova direttore d’orchestra associato e maestro del coro Dan Saunders assistente del direttore d’orchestra Orchestra del Teatro Regio Solisti e Coro del New York Harlem Theatre℠ Musica di George Gershwin Libretto di DuBose e Dorothy Heyward e Ira Gershwin Prima rappresentazione assoluta: Boston, Colonial Theatre, 01/01/1935   Si spengono le luci, arriva William Barkhymer il direttore artistico e musicale e come per incanto è subito ritmo…e che ritmo! Dalle trasparenze del sipario in un preciso gioco di luci affiorano i personaggi che iniziano a danzare e poi altri a far ‘girare i dadi’ in un turbinio di sound ricercato ed evoluto che descrive la vita a Catfish Row, bolla spaziale di micro mondo. La prima song  è cantata da Clara la moglie del pescatore Jake, la quale cullando tra le braccia il bimbo, intona la celebre ninna nanna Summertime! La storia è quella dello storpio Porgy che innamorato della donna più bella e ‘disinvolta’ del villaggio, ovvero Bess riesce finalmente ad averla come ‘sua donna’ dopo che questa è stata abbandonata da Crown, fuggito dopo aver ucciso Robbins; da qui un evolversi di situazioni tra polvere d’angelo, ritrovamenti ed innamoramenti, pesche fortunate e picnic, fino a quando Porgy, rilasciato dalla polizia, si mette in viaggio alla ricerca dell’amata Bess fuggita con Sporting Life nella fantasmagorica  New York. Una dettagliata descrizione della messa in scena richiederebbe troppe parole, quindi mi limito ad alcuni spunti: interessantissimo il clima e la preghiera quasi esoterica per invocare la guarigione di Bess, cosi come i duetti sono di splendore musicale e raffinata ricercatezza. Gli insieme con il coro sono di un livello altissimo e vengono esaltati da carica interpretativa non comune  con la contestualizzazione dei costumi, una bella scenografia e luci ben disegnate. La direzione è di grande qualità e tenendo il giusto volume dell’orchestra, fa si che questa non sovrasti mai il canto espresso con forti momenti di passionale liricità. Alvy Powell esprime il personaggio di Porgy con veemente passione carica dei toni scuri del bass-baritone che coinvolgono emotivamente; Bess ha diversi volti: da quello della carnalità a quello di donna buona e forse anche innamorata, per poi rifugiarsi nella cocaina: Morenike Fadayomi è bel soprano dai toni lirici che incanta con il suo Summertime. Sporting Life  è interpretato da Chauncey Packer con voce tenorile buona e ben governata anche nelle situazioni vocalmente   ispide. Mary-yan Pringle sovrasta per colore e vigore dando al suo personaggio Serena una impronta indelebile, così come Marjorie Wharton rende la corpulenta Maria con un caricaturalità  eccelente e con interpretazione da manuale !   Sinceramente uno spettacolo di grande qualità in ogni suo aspetto, con un plauso ai solisti ed al coro per canto, danza e movimento scenico e coreografico! Una globale cifra stilistica viene espressa attraverso codici espressivi di intensità. Il 1 gennaio del 1935 al Colonial Theater di Boston andava in scena la prima rappresentazione assoluta di questo capolavoro e viene da pensare che dall’America all’Europa il periodo era uno dei più fervidi e produttivi; il pensiero in automatico...

la mia recensione emozionale n. 300!

la mia recensione emozionale  n. 300!
Signore e signori, state leggendo di giorno? allora buongiorno! State leggendo dopo l’imbrunire? Allora  buonasera! Qualche anno fa un amico mi chiese di scrivere ‘liberamente’ e da neofita una recensione ad un suo concerto! La cosa mi divertì e continuai quel percorso. Da allora ho commentato emozionalmente diversi lavori per il teatro d’opera, prosa, musical, concerti, arte in genere; considero questa la mia recensione emozionale  n. 300! Ci tengo sempre a precisare “emozionale”  per il fatto che non sono musicista, regista, scenografo, coreografo, ligth designer, drammaturgo, librettista, ma semplicemente un amante della bellezza e  della verità, ovvero del teatro e dell’arte in ogni sua forma. Nell’epoca dell’apparire senza calibrate fondamenta cognitive e strutturali, troppi si attribuiscono qualifiche che non possiedono: per questo dichiaro costantemente che il mio motore propulsore è fatto solo di interesse,  emozioni, volontà  e passione. Si vocifera (ma sono un po’ sordo e magari non ho ben inteso) che il teatro sia solo finzione, ma non dimentichiamo però che ogni scrittore – anche quello di teatro – si ispira alla vita reale e talvolta non fa che raccontare esclusivamente quella ed a teatro cadono le barriere dell’ipocrisia, delle opportunità tortuose, delle finzioni calcolate, del camaleontismo funzionale e potrei andare all’infinito, ma il palcoscenico parla da sé raccontando di maschere, ma più che d’accompagnamento al posto, di maschere pirandelliane! Il teatro è scuola: scuola di vita! Insegna ad andare oltre alle apparenze,  a cogliere i dettagli, le sfumature della creazione e vivere le sole emozioni che trasmette, liberandosi da inutili  preconcetti e sovrastrutture psicologiche! Perché ho pensato alla recensione emozionale  dei miei interessi? Beh avrei trovato difficile  individuare la numero 300, perché nel mio animo è un traguardo importante e non intendo privilegiare, ai miei occhi,  una produzione piuttosto che un’altra. In questo tempo di scrittura e commenti ho conosciuto meravigliosi addetti agli Uffici Stampa, ho incontrato personaggi che appartengono al mondo dell’arte, dello spettacolo, direttori d’orchestra, artistici, sovrintendenti, attori,cantanti, artisti in genere, organizzatori, addetti al back stage,  ricchi di grande carica umana, indispensabile per riuscire umilmente ad offrirsi quotidianamente   al giudizio del pubblico.  Anche questo è un ‘mondo’ difficile, ma è molto meglio frequentato di altri mondi, che appaiono più potenti, più patinati e nella realtà ben più contorti e meschini. Nel tragitto ho incontrato editori, curatori, redattori stupendi in Italia e nel mondo,  ho incontrato nuovi amici ricchi di sensibilità e portatori sani di affetto. Vorrei chiudere questa chiacchierata, ma non so come fare … sarebbe bello elencare tutti, ma sicuramente dimenticherei qualcuno, quindi credo che forse un unico grande abbraccio di ringraziamento  a tutti quelli che in qualche modo mi hanno regalato degli attimi di emozione, gioia, compagnia, benessere, relazione,  cordialità, amicizia ed evidente affetto … forse è davvero l’unica semplice, autentica e sentita   conclusione! Grazie! Renzo...

LE NOZZE DI FIGARO Teatro Coccia Novara 15.febbraio 2019

LE NOZZE DI FIGARO Teatro Coccia Novara 15.febbraio 2019
La trilogia Mozartiana con i libretti di Lorenzo da Ponte è veramente molto rappresentata, anche per la facilità all’ascolto e per il riamato riascolto. Certo è, che come per tutte le opere molto rappresentate, diventa difficile mantenere classicità ed innovazione al tempo stesso. Nel caso dell’edizione di cui vado a raccontare anche il cast di tutto rispetto ha giovato alla riuscita!   LE NOZZE DI FIGARO Teatro Coccia Novara 15.febbraio 2019 Opera lirica in quattro atti Musica di Wolfgang Amadeus Mozart, su libretto di Lorenzo da Ponte Regia Giorgio Ferrara Direzione d’orchestra Erina Yashima Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” Scene Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo – Costumi Maurizio Galante Coro San Gregorio Magno Produzione Fondazione Teatro Coccia Coproduzione con Ravenna Festival, Festival dei Due Mondi di Spoleto l Conte di Almaviva VITTORIO PRATO La Contessa di Almaviva FRANCESCA SASSU Susanna LUCREZIA DREI Figaro SIMONE DEL SAVIO Cherubino AURORA FAGGIOLI Marcellina ISABEL DE PAOLI Bartolo ION STANCU Basilio JORGE JUAN MORATA Don Curzio RICCARDO BENLODI Barbarina LEONORA TESS Antonio JONATHAN KIM La splendida ouverture riconduce l’animo al divertissement operistico e la direzione della giovane Erina Yashima  appare subito vivace e briosa grazie all’impeto impresso ed al gesto chiaro ed efficace, che ben si attaglia al sorriso costante della direttrice, in simbiosi con l’Orchestra giovanile Luigi Cherubini, cui va un plauso sincero ed in particolare a Maria Silvana Pavan, maestro al clavicembalo. Simone del Savio, protagonista di Figaro appare molto ‘comodo’ nel ruolo che risolve con caratterizzazioni attoriali ed un bel timbro vocale esposto con esuberante facilità. La storia è cosa nota e forse per questo Giorgio Ferrara, con la regia ripresa da Patrizia Frini ha scelto di non estrinsecare molto movimento, forse anche per lasciare spazio al canto. Le scene classiche di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo  con grande sipario alzato dipinto, raggiungono  il momento clou con i due troni dorati illuminati con gran risalto dell’oro e dei costumi particolari e di gran rilievo creati da Maurizio Galante. Il Coro di San Gregorio Magno è ormai avvezzo alle produzioni operistiche ed è valido punto di rilevanza nel complesso della realizzazione. Il Conte di Almaviva è Vittorio Prato, baritono affermato nei più importanti teatri d’opera del mondo; ha  studiato anche con Luciano Pavarotti ed oggi La Stampa dice di lui “L’Opera può essere sexy”, in  virtù anche del fato che è testimonial di Missoni. Venendo al ruolo di Conte d’Almaviva lo ha interpretato con nobile piglio,  emissione sicura e bel fraseggio che affascina. La Contessa di Almaviva incontra Francesca Sassu anch’essa interprete affermata che infonde un carattere fermo al personaggio espresso con voce interessante e bel colore. Lucrezia Drei, è la dolce, ma non troppo, Susanna che rappresenta con limpida estensione di  voce, con brillantezza e facilità negli acuti resi con fermezza e squillanti. Cherubino, ovvero  Aurora Faggioli è abbigliato in modo un po’ circense e questo tratteggia il personaggio un po’ al di fuori di quanto risulta dalla scrittura di Mozart e di Da Ponte; in ogni caso le agilità fisiche e vocali manifestano esuberanza ed allegrezza. Isabel de Paoli interpreta Marcellina  in coppia con Bartolo, Ion Stancu ed entrambi risultano gradevoli, come Jorge Jaun Morata in don Basilio. Leonora Tess è la scattante Barbarina, che disegna con voce decisa e facile agli acuti; Riccardo Benlodi è interessante caratterista e bella voce  in Don Curzio. Jonathan Kim chiude la carrellata degli interpreti con il personaggio del giardiniere Antonio. La Musica vince sempre. Renzo...