Fazil Say palazzo Congressi 26 agosto 2021

Fazil Say palazzo Congressi 26 agosto 2021
l racconto del concerto a cura di Giovanni Bietti Giovanni Bietti è compositore, pianista e musicologo nonché uno dei più accreditati divulgatori italiani di musica. È collaboratore esterno dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma e ha insegnato Composizione presso il Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Catania ed Etnomusicologia presso l’Università degli Studi di Urbino. Tiene regolarmente conferenze presso molti dei più prestigiosi Enti italiani. È il curatore delle Lezioni di Musica di Rai-Radiotre, e dell’Auditorium-Parco della Musica di Roma.  Bietti è un vero affabulatore ricco di contenuti che spazia dalla storia all’arte nel corso della sua esposizione e mentre inquadra i tempi e percorsi musicali del concerto a venire ! Fazil Say palazzo Congressi 26 agosto 2021 RANÇOIS COUPERIN, 21° Ordre dal Quarto Libro di Pieces de ClavecinCLAUDE DEBUSSY, Suite BergamasqueMAURICE RAVEL, Miroirs op. 43ERIK SATIE, Trois Gnossiennes, per pianoforte Dalle note dello Stresa Festival: Quattro compositori francesi saranno questa sera proposti in alternanza: Satie, Couperin, Debussy e Ravel. Settecento e Novecento a confronto quindi, la cui contrapposizione serve a mettere in luce il gusto e la capacità interpretativa dell’esecutore. Se i due eminenti protagonisti del barocco francese esprimono con la loro scrittura la quintessenza dei lavori dell’epoca per tastiera, così Debussy e Ravel brillano nella scena musicale internazionale grazie alle innovazioni armoniche e formali introdotte all’alba del XX secolo. Le due composizioni in programma, entrambe terminate nel 1905, sono emblematiche di un nuovo linguaggio compositivo, nel quale il pianoforte è strumento privilegiato. Fazil Say è unanimemente considerato un pianista di riferimento: artista originale e compositore di pregevoli lavori dedicati al suo strumento d’elezione, è una delle personalità più autorevoli dell’odierno panorama internazionale. Recensione emozionale: Musica francese attraverso i secoli che arriva a noi con l’interpretazione scenografica di Fazil Say al pianoforte il quale sa amplificare la fluidità di Debussy ed anche di Ravel con il senso del gocciolare dell’acqua con voce suadente e gestualità narrativa. La forte carica emotiva ed emozionale di Fazil Say propone frasi musicali con una “recitazione” poetica di forte impatto e certamente non comune. Per alcuni, l’ampia e vistosa gestualità può considerarsi fuori luogo, ma per chi la musica la vive semplicemente come emozione, l’insieme risulta avvolgente. L’ossessività di Ravel è proposta con forte insistenza e la ripetizione diventa tema imperioso, con acrobazie di tecnica interpretativa. Satie inserito come cambio di programma al posto di Rameau pur nell’essenzialità viene proposto come poesia comunicativa. La Musica vince sempre Renzo...

Mariangela Vacatello, Alessandro Taverna e Habanera Teatro -Palazzo Congressi Stresa 25 agosto 2021

Mariangela Vacatello, Alessandro Taverna e Habanera Teatro -Palazzo Congressi Stresa 25 agosto 2021
Dalle note dello Stresa Festival: TEATRO DI BURATTINIL’omaggio del Festival a Igor Stravinskij si concretizza questa sera proponendo uno dei suoi lavori più noti, Petrouchka, nella versione dell’autore per pianoforte a 4 mani. Protagonisti i pianisti Mariangela Vacatello e Alessandro Taverna con Habanera Teatro che realizza uno spettacolo di teatro di figura per pupazzi, marionette a bacchetta e burattini in gommapiuma, ombre e attore, raccontando la storia di un grande personaggio della tradizione russa che Igor Stravinskij ha contribuito a immortalare. Lo spettacolo è interamente guidato dalla musica, ma rispetta i canoni della migliore tradizione dei burattini, dove il pubblico individua immediatamente i ruoli dei personaggi e parteggia per loro; così sullo sfondo della storia d’amore si muovono la Ballerina, il Moro, il Burattinaio, il Carnevale e, naturalmente, Petrouchka. Un amore impossibile e una fine imprevista per un personaggio e una musica eterni. Il programma della serata si completa con il Quinto Brandeburghese di Bach trascritto da Max Reger per pianoforte a 4 mani. Mariangela Vacate llo, Alessandro Taverna e Habanera Teatro Palazzo Congressi Stresa 25 agosto 2021 J.S. BACH / M. REGER, Concerto brandeburghese n. 5 BWV 1050 (trascrizione per pianoforte a quattro mani)I. STRAVINSKIJ, Petrouchk Recensione emozionale: I due giovani pianisti, già ben conosciuti nel panorama musicale, manifestano fin dai primi tocchi delle belle sonorità e fanno apprezzare la trascrizione di Reger del 5° brandeburghese con equilibrio e ricercate precisioni; ad un tratto per il cambio di tempo si ha l’impressione di godere di un house concert. E’ indiscutibile l’affiatamento che si palesa e che si percepisce all’ascolto. Con Petrouchka i virtuosismi e le ecletticità la fanno da padrone ed il concerto è molto ben fruibile. Ad ampliare la portata della proposta sul palco il teatro dei burattini di Habanera che inizia con proiezioni di forme colorate che danzano al tempo di Stravinskij, poi ecco degli alberi sfrondati che a gruppetti di tre si alzano e abbassano rtimicamente come le figure dei personaggi della favola russa. La giorstrina dei cavalli e una mini ruota panoramica, insieme al teatrino completano la scena dove appaiono alternativamente i burattini o i mimi; alcuni giochi con i nastri o l’apparizione della morte con la falce, piuttosto che una cascata di coriandoli, rappresentano i vari momenti della narrazione. Personalmente avrei apprezzato maggior sobrietà o addirittura un eccesso carnevalesco che forse avrebbe ancor più sottolineato la bella interpretazione pianistica. La Musica vince sempre. Renzo...

Vision String Quartet – Isola Madre Lago Maggiore 24 agosto 2021

Vision String Quartet – Isola Madre Lago Maggiore 24 agosto 2021
Dalle note dello Stresa Festival: Nella splendida cornice della Loggia del Cashmere dell’Isola Madre si esibisce il Visio String Quartet con un programma dedicato a Schumann e Ravel. Del compositore tedesco si ascolterà il Quartetto in la maggiore op. 41 n. 3 scritto nel 1842, un anno dedicato soprattutto alla musica da camera. Riprendendo le concezioni formali dei suoi illustri predecessori – Mozart, Haydn, Beethoven – Robert Schumann dà vita a un’opera ricca di originalità che ben rappresenta i suoi inconfondibili tratti personali. Maurice Ravel ha composto un unico quartetto per archi, nel 1904, considerato un capolavoro dell’intero repertorio per questo organico. Prima opera pienamente matura del compositore francese, il Quartetto in fa maggiore rappresenta un felice esempio di coesione e di unità formale. Il Vision String Quartet, costituitosi nel 2012 e residente a Berlino, è tra i protagonisti della nuova generazione quartettistica raggiungendo in poco tempo una reputazione planetaria.Un concerto imperdibile, tra i più entusiasmanti del Festival. Vision String Quartet Jakob Encke, violinoDaniel Stoll, violinoSander Stuart, viola Leonard Disselhorst, violoncello R. SCHUMANN, Quartetto per archi n.3 in la magg. op. 41M. RAVEL, Quartetto per archi in fa magg. Recensione emozionale: Nonostante la giovane età i componenti del quartetto rivelano grande padronanza dello strumento, validità interpretativa che fa sgorgare effluvi di rarefatte situazioni emotive che avvolgono l’ascoltatore. Molto bene in Schumann, ma in Ravel espongono ancor più la loro freschezza vigorosa che sprigiona poesia emozionale grazie alla salda tecnica ed all’entusiasmo, mix realizzativo e vincente. In Ravel si sentono infatti gli impeti che volgono a sussurri che si spengono in un afflato, come i pizzicati e le altre tecniche che raggiugono livelli di fervore. Il bis concesso permette ai quattro musicisti di scatenarsi in una performance briosa: lasciati infatti gli archetti ed impugnati gli strumenti, li utilizzano a guisa di chitarra esplodendo in musica ritmica e aggregativa, come si può sa fare con il rock! La Musica vince sempre Renzo...

Ô-Celli – Isola Bella 22 agosto 2021

Ô-Celli – Isola Bella 22 agosto 2021
dalle note dello Stresa Festival 2021: Otto violoncellisti solisti, musicisti da camera e concertisti uniscono le loro energie e i loro sogni per inventare programmi originali e sorprendenti. Ô-Celli è un’avventura umana iniziata da Sébastien Walnier e Alexandre Beauvoir, che hanno raccolto intorno a loro violoncellisti solisti di orchestre o cameristi, che condividono la stessa passione per il loro strumento.Per festeggiare il loro 10° anniversario l’ensemble presenta un programma di musica americana, un paese che ben rappresenta un crogiolo di stili e influenze. I lavori di grandi artisti famosi si alternano nella serata: da George Gershwin alla compositrice Florence Price, la prima donna afroamericana a essere riconosciuta come compositrice e a essere eseguita da una orchestra di prestigio, da Aaron Copland a Leonard Bernstein. In questo programma trova posto anche il Belgio e la musica di Harold Noben, un compositore che segue Ô-Celli dall’inizio dell’attività e che ben conosce le peculiarità di questa particolare formazione. Ô-Celli – Isola Bella 22 agosto 2021 G. Gershwin, Ouverture da Porgy and BessF. Price, Ethiopia’s Shadow in AmericaH. Noben, American Wanders (The One about Paul/The one about Leny)A. Copland, RodeoL. Bernstein, West Side StoryA. Marquez, Danzón n. 2 Recensione emozionale: E la ninna nanna di Porgy and Bess si sprigiona dai celli in un’interpretazione intimistica e lirica per poi perdersi in variazioni a ritmo di un boogie woogie e poi ancora il sogno, l’attesa in atmosfera afroamericana. Il secondo brano racconta della lunga ombra dell’Africa che invade la terra americana e questo brano, come tutto il concerto americano è eseguito in onore del decimo compleanno della formazione e rimembra il sogno americano con black music for black people.Nei brani a seguire si palesano le tipiche melanconie frammiste a ribellione e guidate dal desiderio di affermazione e quasi sprigiona il celebre ‘I’ve a dream!’In un concerto di ‘classici’ non poteva mancare un brano del repertorio contemporaneo con battiti e vibrazioni, pizzicati che assurgono a voce solista per poi aprirsi in larghi molto ariosi, pronti a richiudersi in vortici tempestosi e sussurri accennati in eterea liricità.In West Side Story è scontato il riaffiorare delle immagini del celebre film, ma meno scontata è la sorpresa interpretativa degli otto celli che improvvisano giocando con il tema principe raggiungendo atmosfere da saloon in un vivace divertissement musicale.A cura di un brillante violoncellista, in un maccheronico italiano o in inglese vengono presentati i vari brani ed i singoli musicisti, provenienti dalle più acclamate orchestre europee.Tra i bis, in omaggio all’Italia che ha ospitato i celli offrono ‘la Strada’ di Nino Rota e la poesia pervade orecchi, occhi…cuore e sentimento!La Musica vince sempre.Renzo...

Kremerata Baltica & Gidon Kremer – 22 agosto 2021

Kremerata Baltica & Gidon Kremer – 22 agosto 2021
Questo concerto è decisamente segnato dai numeri: 100, 75 e 25 in una dinamica aritmetica impressionante: 100 gli anni dalla nascita di Piazzolla, 75 gli anni di Gidon Kremer e 25 quelli della Kremerata Baltica; in una sorta di fortunata cabala, ecco l’omaggio ad Astor Piazzolla. Kremerata Baltica & Gidon Kremer – 22 agosto 2021 Hommage à Astor Piazzolla ASTOR PIAZZOLLA, Tres minutos con la RealidadASTOR PIAZZOLLA/SOFIA GUBAIDULINA/ANDREI PUSHKAREV, Grand Tango, per violino e archiASTOR PIAZZOLLA, Cafe 1960, per violino e bandoneonPER ARNE GLORVIGEN, Tango Funèbre, per bandoneon e archiASTOR PIAZZOLLA/SVERRE INDRIS JONER/PER ARNE GLORVIGEN, Tristeza de un doble A, per bandoneon e archiASTOR PIAZZOLLA/ANDREI PUSHKAREV, Little Italy, per vibrafono soloASTOR PIAZZOLLA/JOSÉ BRAGATO, Vardarito, per violino e archiASTOR PIAZZOLLA/ANDREI PUSHKAREV, Celos, per violino, vibrafono e archi; Michelangelo ’70, per violino, vibrafono e archi Dalle note dello Stresa Festival 2021 Gidon Kremer e Astor Piazzolla: questa leggendaria combinazione di due tra i musicisti più influenti del 20° secolo è iniziata nel 1966 con la prima registrazione di Kremer della musica del maestro di tango argentino, che ha raggiunto vendite da classifica pop in molti paesi e ha innescato una passione per Piazzolla negli ambiti di musica classica. Da allora, Kremer e Kremerata Baltica hanno pubblicato altre sei registrazioni di Piazzolla e hanno compiuto tournée con la sua musica in tutto il mondo. Per celebrare il centenario di Piazzolla (e il 75° compleanno di Kremer e il 25° compleanno di Kremerata) Gidon Kremer e Kremerata Baltica ripropongono la sua musica nel corso del 2021. «Attraverso la sua musica puoi percepire un’esperienza che ti rende allo stesso tempo gioioso e triste. E in queste due parole, gioioso e triste, potrei anche dire che nella musica di Astor la sorprendente combinazione di due emozioni estreme si tengono insieme come nella musica di Franz Schubert. Conosco pochissimi compositori in cui puoi percepirlo in modo così appassionato». Recensione emozionale: Tres minutos con la Realidad è il primo brano eseguito e diretto dalla spalla senza la presenza di Gidon Kremer che giunge solo al Gran Tango che segue, dove emerge ineffabile il virtuosistico affiatamento tra direzione ed orchestra che segnerà tutta la sera il ritmo incalzante di tecnica salda. Ecco che appare anche il bandoneon di Per Arne Glorvigen ed insieme anche al violino di Kremer, gustiamo le emozioni ed il dialogo tra i due strumenti di Cafe 1960. La tecnica e le abilità al bandoneon si affermano d’imperio con il magnifico Tango funebre dove Glorvigen sbatte lo strumento sulle ginocchia per scandire il tempo marcatamente e l’orchestra pressante insiste sul tono, amplificandone l’effetto sonoro e creando atmosfere inquietanti con un marciare ossessivo: decisamente di forte impatto ! La tristezza insita nelle atmosfere di Piazzolla trovano spazi immateriali anche quando compare il suono del vibrafono suonato da Andrei Pushkarev con evidente passione creando suoni prolungati ed impalpabili da ricordare la liquidità della glassarmonica esprimendosi in una sorta di delicata e soffusa danza con qualche accento gioioso, che si dilata con Vardarito dalle atmosfere erotiche e pregnanti di sensualità dominante. Nei brani successivi non vengono risparmiate dissonanze imperiose e giocosità febbrili che lasciano il passo all’ultimo bis che offre un tango molto conosciuto e direi commerciale, ma interpretato con sapiente tocco sinfonico. La Musica vince sempre Renzo...