Aleksandr Malofeev -Palacongressi Stresa 24 luglio 2021

Aleksandr Malofeev -Palacongressi Stresa 24 luglio 2021
Aleksandr Malofeev -Palacongressi Stresa 24 luglio 2021 N. MEDTNER, Melodie Dimenticate I op. 38S. RACHMANINOFF, Sonata per pianoforte n. 1 in re min. op. 28 Dalle note dello Stresa Festival: “Il protagonista del concerto del 24 luglio sarà il giovanissimo pianista Alexander Malofeev, classe 2001. Questo evento è il coronamento di un grande desiderio degli studenti e studentesse del Liceo Musicale “P. Gobetti” di Omegna. Il programma, intessuto ad hoc sulla tematica del viaggio e sulla poesia Itaca di K. Kavafis, sarà interamente russo: la Sonata per pianoforte n. 1 op. 28 di S. Rachmaninoff e la prima raccolta delle Melodie Dimenticate op. 38 di N. Medtner. Lasciandosi trasportare dal magnifico tocco di Malofeev nell’importante eredità del pianismo russo, il giovane musicista condurrà il pubblico nel viaggio burrascoso del celebre Rachmaninoff verso gli Stati Uniti durante lo scoppio della Rivoluzione d’Ottobre per infine approdare verso quei richiami tematici che caratterizzano la fitta trama dell’op. 38 di Medtner. Si compiranno viaggi verso mete inaspettate, scoprendo mondi ancora ignoti per farne tesoro di ogni piccola emozione, «fatto ormai savio», come dice la poesia, che il senso ultimo del viaggio risiede nel viaggio stesso.A cura dei ragazzi del liceo musicale P. Gobetti di Omegna.” Il Programma di questa sera è impegnativo e vede il giovanissimo pianista russo sicuro di sé e consapevole dell’interpretazione che offre con maturità davvero coscienziosa! La giovinezza dei 20 anni irradia di freschezza e vigore la dolcezza o la forza delle pagine che Malofeev ha portato a memoria, che ora guida le sue mani alla sicurezza delle variazioni e di agilità non comuni. Il tocco è graduato sull’intensità della scrittura e non cade mai di energia e di impulso. Il programma parla di un viaggio, un viaggio tutto russo che parte da Nikolai Karlovich Medtner compositore e pianista., il quale dopo un periodo di relativa oscurità negli anni successivi alla sua morte, viene riconosciuto come uno dei più significativi compositori russi per pianoforte. Contemporaneo più giovane di Sergei Rachmaninoff e Alexander Scriabin, ha scritto un numero considerevole di composizioni, tutte comprendenti il ​​pianoforte. La sua opera più famosa è la n. 38 per pianoforte solo che contiene alcune delle sue musiche più originali, incluse nel programma di stasera, cui segue di S. RACHMANINOFF, la Sonata per pianoforte n. 1 in re min. op. 28. Nel novembre del 1906 Rachmaninov si trasferì a Dresda con la famiglia, dove compose anche la sua prima sonata per pianoforte, che in origine fu concepita come una musica a programma basata sui personaggi principali del Faust di Goethe: Faust, Margherita e Mefistofele[. Secondo la tradizionale struttura, la sonata consta di tre movimenti: allegro moderato, lento, allegro molto. Il generoso Malofeev, offre ben 5 bis super applauditi dal pubblico entusiasta, prima di essere circondato dagli studenti del Gobetti di Omegna che lo hanno festeggiato! La Musica vince sempre Renzo...

Alessandro Baricco legge Dante – Isola Bella Lago Maggiore 23 luglio 2021

Alessandro Baricco legge Dante – Isola Bella Lago Maggiore 23 luglio 2021
Quest’anno tutti leggono Dante, più o meno in modo accattivante e catalizzante… L’incanto dell’acqua intorno all’Isola Bella, dei colori delle ortensie che contornano Palazzo Borromeo e la dolce serata estiva, fanno si che l’incontro con Alessandro Baricco si sia tinto di magia e di seduzione.   Alessandro Baricco legge Dante – Isola Bella Lago Maggiore 23 luglio 2021 Dalle note dello Stresa Festival 2021: “Visto che sono in molti, quest’anno, a leggere Dante in pubblico, Alessandro Baricco proverà a leggere Dante col pubblico. Un’oretta di lezione, per apprendere tre, quattro regolette, e poi si suonerà ad alta voce, tutti insieme, qualche sonetto di Dante o addirittura un passo della Divina Commedia. Volendo si può anche solo stare ad ascoltare, ma è più divertente se ci si siede davanti e si suona con gli altri.” Leggendo le note dello Stresa Festival lo spettatore si approccia alla serata pensando di dover poi “suonare” senza essere suonatore, ma poi la scia dell’incontro si snoda e si intende di quale suono si tratti: il suono della parola! La grandezza di Alessandro Baricco si esterna da subito, al suo apparire con elegante semplicità ed immediata empatia con il pubblico ed inizia enunciando che di Dante non si leggerà di Divina Commedia…troppo gigantesca, ma si leggerà un sonetto e con intonazione musicale seguendo l’onda degli accenti e delle “variazioni” inserite negli endecasillabi, proprio come si legge il rigo musicale! Il sonetto, forma principe della poesia, si compone di 2 gruppetti di versi di quattro righe, che simboleggiano i quattro punti cardinale, seguiti da altri tre gruppetti di versi di tre righe che simboleggiano la Trinità e quindi la forma di sonetto rappresenta il collegamento tra terra e cielo, molto sentito nel Medioevo quando gli uomini rudi si intenerivano solo alla vista della bellezza femminile. Baricco illumina il pubblico con la “luce” possibile identificazione e significato delle parole “onesta e gentile” sovente usate dai poeti all’epoca (oltre a Dante ricordiamo Virgilio), non disgiunta dall’evocazione dell’erotismo insito nel sonetto dantesco che a ben sentire non è parola, ma come ben più in la nel tempo, esattamente Paul Valery defini la “poesia” :” Esitazione tra suono e senso”: l’esitazione è quel respiro di pausa tra una parte e l’altra della lettura, o meglio del canto del verso. Baricco si profonde a sottolineare la regola degli accenti e come in ogni regola le eccezioni, raffrontando le accentazioni e ritmiche della poesia inglese con quella della sublime lingua italiana che di per sé è già musicalità e che rispettando le tonalità di “minore e maggiore” anche nella lettura si espande quel senso globale di musica al solo suono della parola. Dante è un grande acrobata della scrittura e trasforma i suoi versi in musica da danzare e da cantare ed ecco che qui si svela il fascino della parola e il mistero del canto della platea. Baricco ha letto molte volte i versi del sonetto ed in una lectio magistralis ha condotto per mano e voce il pubblico, alla lettura di tutti gli accenti, di tutte le cadenze e intonazioni; si alza dalla sua postazione ed avvicinandosi alle prime file invita persone persone del pèubblico a leggere al microfono “Ne li occhi porta la mia donna Amore…” aggiungendo così vitalità e condivisione al sentimento di musicalità che già aveva contagiato positivamente il pubblico assorto e partecipe. Cosi come in un ipnotizzante concerto all’ultima sua battuta, anche all’Isola Bella il pubblico esita qualche secondo prima di esplodere in un applauso di assenso e soddisfazione che...

Enrico Zanisi e Alessandro Lanzoni – Lungolago La Palazzola- 18 luglio 2021

Enrico Zanisi e Alessandro Lanzoni – Lungolago La Palazzola- 18 luglio 2021
Il primo blocco dello Stresa Fesival jazz 2021 giunge al termine nella suggestiva cornice delle Isole Borromee sul Lago Maggiore, che accoglie la Musica come in abbraccio sorridente! Enrico Zanisi e Alessandro Lanzoni – Lungolago La Palazzola- 18 luglio 2021 Variations on Petrouchka Note dallo Stresa Festival: “Enrico Zanisi e Alessandro Lanzoni hanno maturato una formazione classica, diplomandosi in pianoforte presso i conservatori di Frosinone il primo e Firenze il secondo. Ben presto la loro vocazione jazzistica ha preso il sopravvento, portandoli a conseguire risultati di indubbio valore nell’ambito della musica improvvisata. Zanisi è stato insignito nel 2012 del premio Top Jazz come Miglior Nuovo Talento, indetto dalla storica rivista Musica Jazz, e nel 2014 ha ricevuto il Premio Siae per la creatività. Lanzoni ha ricevuto il medesimo premio di Musica Jazz nel 2013. I due pianisti vantano collaborazioni di grande rilievo tra le quali: Sheila Jordan, David Liebman, Andy Sheppard, Francesco Cafiso, Roberta Gambarini (Zanisi); Lee Konitz, Enrico Rava, Jeff Ballard, Larry Granadier, Ambrose Akinmusire, Fabrizio Bosso, Gianni Basso, Renato Sellani, Tiziana Ghiglioni (Lanzoni). Nel set di questa sera si potranno ascoltare, a fianco di composizioni originali, rielaborazioni di temi stravanskiani.” Lanzoni e Zanisi due giovani pianisti forse intimiditi nel salire sul palco calpestato nei giorni precedenti dal mostro sacro internazionale Uri Caine e dal più noto pianista jazz contemporaneo Stefano Bollani, fanno quasi fatica a presentarsi al pubblico, ma la loro bravura, elasticità e rapidità sulla tastiera sono talmente evidenti che vengono rincuorati dall’assenso applaudente del pubblico. Inizia Alessandro Lanzoni con i primi due tableaux dal balletto in quattro scene con musica di Igor’ Stravinskij composto fra il 1910 e il 1911 che racconta del burattino stravinskiano con alcune connotazioni malinconiche ed altre vivaci e brillanti. Lanzoni esprime molta tecnicità anche quando offre un brano di sua composizione e poi un blues. Segue Enrico Zanisi con i tableaux 3 e 4 sempre dall’opera di Stravinskij cui farà seguire un paio di brani da lui composti e ad uno dedica un titolo improvvisando “Inno”. Abile e virtuosistico catalizza il pubblico. Il regalo finale è ovviamente una esibizione a quattro mani, quando allegramente e giovanilmente simpatici si profondono in virtuosismi, velocità e variazioni coloristiche. La Musica vince sempre. Renzo...

Stefano Bollani – 17 luglio 2021 -Lungo Lago La Palazzola Stresa

Stefano Bollani – 17 luglio 2021 -Lungo Lago La Palazzola Stresa
Il mezzo televisivo, pur senza voler scomodare George Orwell, certamente influenza il pubblico negli orientamenti e nelle decisioni, creando talvolta delle situazioni non propriamente belle, ma certamente assurde o fuorsvianti. In altri casi la televisione da ampiezza all’immagine di un artista, amplificandone la diffusione della conoscenza e del merito : questo è il caso di Stefano Bollani Stefano Bollani – 17 luglio 2021 -Lungo Lago La Palazzola Stresa Piano Variations on “Jesus Christ Superstar” Dalle note dello Stresa Festival 2021: “All’età di 14 anni Stefano Bollani vede il film Jesus Christ Superstar. Si innamora immediatamente della musica, della storia, dell’atmosfera delle scene e del calore e della profondità dei forti personaggi a tutto tondo. Impara presto i testi delle canzoni, ma quasi non si azzarda a suonarne la musica in quanto troppo rispettoso dell’originale. Eppure ha una gran voglia di farlo. L’unica soluzione è creare una sua versione completamente diversa dall’originale. «Ho scelto la forma del pianoforte solo, perché la storia d’amore è tra l’opera rock e me – spiega Bollani – e una storia d’amore cresce in bellezza se resta intima». Grato per l’eccezionale permesso ricevuto da Andrew Lloyd Webber di reinterpretare la sua opera cult, si è liberamente, ma rispettosamente, avvicinato al capolavoro improvvisando sui motivi originali e sulle canzoni seguendo il suo guizzo giocoso e il suo spirito musicale, formato dalle tante tradizioni musicali, dai tanti generi e incontri che hanno influenzato, forgiato e consolidato quello che è considerato il suo linguaggio musicale.” Anche questo pomeriggio la magia si è ripetuta, infatti il palco acustico e l’impareggiabile location vissuta con la luce del giorno anzichè di notte come d’abitudine, hanno ben contribuito all’atmosfera di assoluta bellezza che ha incorniciato il concerto; a tal riguardo si potrebbe anche pensare che Bollani è bravo di suo e che le sue interpretazioni sono coinvolgenti e preziose anche in uno spazio essenzialmente banale, ma in questo caso penso che la Musica inserita in un cotesto paesaggistico pregevole possa addirittura aumentare e realizzarsi in una bolla di bellezza. Ottimo anchorman, l’eclettico Stefano Bollani introduce se stesso ed il concerto che ha poi eseguito senza alcuna supponenza, anzi con pregevole semplice cordialità. Bollani racconta del perché è arrivato a questa rivisitazione di Jesus Chrisst Superstar e quanto Shostakovich e Stravinskij si trovi in quella composizione originale che oggi Bollani restituisce con una visione virtuosistica e come da sue parole, fedele alla composizione , ma dove ogni tanto si “ferma a raccogliere fiorellini o ad iinterpretare con variazioni”. Durante il concerto il tempo “non ha tempo”: si è talmente immersi in “I don’t know how to love” o nel finale travolgente che ci si dimentica dell’orologio … Dolcezza frammista a pazzesca tecnicità hanno affrescato la tavolozza concertistica, incatenando il pubblico famelico di musica ed emozioni. La Musica vince sempre Renzo...

Uri Caine – StresaFestival 16 luglio 2021

Uri Caine – StresaFestival 16 luglio 2021
Birds On Fire La notte magica non è solo quella della finale di Coppa, che ha emozionato ed entusiasmato tutti noi italiani e che ricorderemo come un sogno realizzato, ma la magia si ripresenta anche in ben altre situazioni, magari complice il lago di notte, le stelle, l’aria fresca ed un’atmosfera da sogno… Uri Caine -Lungolago La Palazzola Stresa Birds On Fire   Note dallo Stresa Festival: “Il pianista e compositore americano Uri Caine non è nuovo a rielaborazioni di capolavori della musica classica: grazie al suo estro e alle sue doti di improvvisatore negli anni ha presentato a un vasto pubblico la sua personale interpretazione di capisaldi del repertorio classico. Bach, Schumann, Mahler e oggi Stravinskij sono i compositori a cui Uri Caine si ispira con l’intento di dare una nuova veste d’autore a pagine che continuano ad affascinare la nostra sensibilità e i nostri gusti. Ogni esibizione di Uri Caine, che in questa serata si presenta in piano solo, costituisce un evento originale che continua a stupire una audience eterogenea. Il concerto ha avuto luogo all’aperto presso il Lungolago La Palazzola di Stresa, sede abituale della rassegna di luglio del Festival, e che rappresenta uno dei luoghi più suggestivi del territorio.” Uri Caine, uno dei più grandi pianisti jazz al mondo si è riaffacciato sulle sponde del Lago Maggiore, per offrire al vasto pubblico l’emozione di ripercorrere 300 anni di musica attraverso un occhio nuovo, un orecchio insolito. Le partiture d’eccellenza che hanno segnato la storia della Musica nel mondo, per quanto ascoltate, racchiudono sempre un fascino segreto un misterioso velo di ignoto, almeno per un ascoltatore non musicista e non matematicamente musicale; Uri Caine sente queste partiture con un animo estrosamente contemporaneo e le ripercorre con stratosferica abilità pianistica, infondendo voce nuova. Caine trasforma il conosciuto in inedito, facendo brillare le note fil rouge di brani conosciutissimi ed amati dai palati più raffinati ed esigenti. Il palco acustico utilizzato in questa 60ma edizione dello StresaFestival è a forma di conciglia ed avvolge Lo Steinway & Sons come una perla preziosa da cui vengono estratte briosità e riflessi luminosi che illuminano l’ascolto. La Musica vince sempre Renzo...

VIENTO Y TIEMPO – “Il Maggiore Verbania 15 luglio 2021”

VIENTO  Y  TIEMPO – “Il Maggiore Verbania 15 luglio 2021”
Non par vero di poter riprendere a vivere la musica, il teatro e la bellezza della cultura vissuta dal vivo e non attraverso un freddo video. Il coraggio e l’impegno attento han fatto si che la prima serata dello Stresa Festival Jazz abbia potuto dare la speranza di un nuovo inizio!   VIENTO Y TIEMPO – “Il Maggiore Verbania 15 luglio 2021” Gonzalo Rubalcaba & Aymée Nuviola Band Aymée Nuviola, voceGonzalo Rubalcaba, pianoforteCristobal Verdecia, bassoHilario Bell, batteria“Majito” Aguilera, percussioniYunior Arronte, saxLourdes Nuviola, coristaAlfredo Lugo, corista Note dallo Stresa Festiva 2021: “Due madri che portano i figli a studiare pianoforte, un’insegnante di nome Silvia e l’ingenua passione per la musica di due bambini. Gli anni trascorrono da quando Gonzalo Rubalcaba e Aymée Nuviola giocavano sulle scale dell’edificio del Conservatorio. Nel frattempo la voce calda di Aymée si è sparsa sui mari e nei cieli, ha vinto un Grammy (2019) e un Latin Grammy ed è diventata un’artista internazionale. Così come per Gonzalo Rubalcaba, due Grammy e due Latin Grammy vinti, uno dei pianisti più acclamati nel panorama mondiale. Oggi si sono ritrovati, non per condividere le lezioni di piano con la maestra Silvia, ma per dare vita al progetto Viento y Tiempo. “ Ritmo, ritmo e poi ancora ritmo! Ecco la sintesi dello spettacolo che ha segnato il reinizio dello Stresa Festival nella sua 60ma edizione. Indubbia la descrittività delle atmosfere sudamericane che la Band ed i solisti hanno saputo ricreare in un variopinto scenario musicale ricco di sentimenti e sensazioni! La Musica di questa sera è libertà e liberazione, disegnate con l’allegria ed i sorrisi di Aymée mentre cantando e danzando, invita il pubblico ad alzarsi in piedi, cantare e ballare con lei ed il suo gruppo. Gli applausi a scena aperta ed i fischi ed urla di approvazione hanno sottolineato l’allegria che hanno saputo trasmettere, senza tralasciare gli apprezzati virtuosismi pianistici di Rubalcaba o le timbricità particolari di Aymée che han fatto godere anche delle note melanconiche che talvolta affiorano nelle melodie caraibiche pur connotate per tradizione da allegria carnascialesca. Infatti in mezzo a tanta gioia …ecco che poi affiora la melanconica vena, tipica di chi è visto e sempre immaginato in incontenibile divertimento. Cultura è anche questo: allegria e spensieratezza servite sul vassoio della professionalità con sapiente cura e dosaggio dello spettacolo. La Musica vince sempre . Renzo...

STABAT MATER- Coccia/Arengo del Broletto Novara – 23 ottobre 2020

STABAT MATER- Coccia/Arengo del Broletto Novara – 23 ottobre 2020
L’opera, la realizzazione artistica al tempo del coronavirus:  questo incipit è tratto dalle note di regia del regista Renato Bonajuto: “…l’Uomo e la Donna ritroveranno loro stessi e la loro reale essenza. E questo è quello che davvero spero possa succedere ad ogni essere umano, una volta finita, perché finirà, questa terribile esperienza che ci ha coinvolto e che forse non è stata vana. Riscoprire la verità della propria anima attraverso l’espressione e l’incanto dell’espressione artistica. Perché la Bellezza, per chi la sa guardare, ascoltare, assorbire, è salvifica.  STABAT MATER Giovanni Battista Pergolesi (Opera da camera) direzione musicale Matteo Beltrami direttore dell’esecuzione Matteo Beltrami, allievi del corso di direzione d’orchestra dell’Accademia AMO regia Renato Bonajuto coreografie Giuliano De Luca orchestra I Virtuosi Italiani  solisti Aurora Faggioli/Mariam Battistelli  danzatori Francesco Alfieri, Rocco Ascia, Alice Bellora, Emanuele Cappelli, Arianna Lenti, Alessio Urzetta impianto scenico e costumi Danilo Coppola luci Ivan Pastrovicchio produzione Fondazione Teatro Coccia   Lo Stabat Mater è Opera sacra commissionata a Pergolesi dalla laica confraternita napoletana dei Cavalieri della Vergine dei dolori di San Luigi al Palazzo e questa non è incongruenza, infatti anni prima la stessa confraternita ne aveva commissionato una versione, altrettanto celebre, a Scarlatti. Pergolesi rimase fedele alla struttura di Scarlatti e mantenne la strumentazione e le sole due voci soliste, differenziandosi però per  concisione e compattezza. Insolita è l’idea di uscire dalla forma concertistica ed invece farne una vera e propria rappresentazione seppur improntata alla  lentezza del movimento per raggiungere la staticità. L’ispirazione del regista Renato Bonajuto  affonda nelle pitture delle zone del Piemonte, per raggiungere poi Caravaggio ed i suoi coevi: ogni quadro musicale incontra la ricreazione di un quadro vivente dove i danzatori si spogliano tra un quadro e l’altro per ricoprire poi la nudità con i panni del personaggio successivo. Realizzazione di forte impatto e di costante suggestione, quindi un plauso oltre che a Bonajuto anche a Giuliano De Luca per le coreografie ed ai danzatori coinvolti. Venendo alla musica è certamente sempre toccante ed i Virtuosi Italiani dimostrano di essere un insieme affiatato ed esperto nel genere, riuscendo a trasmettere la commozione inevitabile. La direzione del Maestro Matteo Beltrami è ancora una volta attenta, puntuale e misurata, infondendo equilibrio e partecipazione. Le voci sono importanti non per nulla sono entrambe abitualmente ospiti dei grandi teatri d’Europa.  Vestite come  Vergini barocche stanno ai lati della scena, realizzata  da Danilo Coppola come i costumi ed  illuminata con sapienza da Ivan Pastrovicchio. Il mezzosoprano Aurora Faggioli esprime un bel colore scuro e tono caldo e pieno che ben tocca le corde dell’emotività, mentre Miriam Battistelli espone una voce limpida e vivida di colori illuminati che esalta la musicalità dell’insieme. Realizzazione davvero toccante! La Musica vince sempre Renzo...

Sonar in ottava

Sonar in ottava
Stresa Festival 4 settembre 2020 Questa sera ascoltando due grandi del panorama musicale internazionale mi è sopraggiunta l’immagine di qualche anno fa, quando in una chiesa di Milano per un concerto di musiche di Bach, una signora poco distante da me, all’intervallo disse ad un amico: dopo Bach il nulla…   Sonar in ottava Stresa Festival 4 settembre 2020   Giuliano Carmignola, violinoMario Brunello, violoncello piccoloAccademia dell’AnnunciataRiccardo Doni, cembalo e direzione VIVALDI, Concerto in do magg. RV 116 per archi e b.c.J.S. BACH, Concerto in do min. BWV 1060 (versione per violino, violoncello piccolo, archi e bc)A. VIVALDI, Sinfonia in re magg. RV 125 (ricostruzione di Olivier Fauré per archi e bc); Concerto in mi b magg. RV 515 per violino e violoncello piccoloJ.S. BACH, Concerto in re min. BWV 1043 (versione per violino, violoncello piccolo, archi e bc)J.G. GOLDBERG, Sonata in do min. per archi e bcA. VIVALDI, Concerto in do magg. RV 508 per violino, violoncello piccolo, archi e bc Questo concerto rientra nell’area tematica Bach, nostro contemporaneo. Il binomio di raffinata riuscita, Brunello – Carmignola ha  prodotto un concerto di grande interesse: in dialogo i due strumenti si sono cimentati in quello che è anche un progetto discografico, con i grandi del settecento, primo fra tutti Bach. Da non musicista non vado ad inerpicarmi a considerare i mastellati, i vibrati o i delicati pizzicati, ma mi limito ad accettare quanto di bello è arrivato al mio spirito. Mario Brunello e Giuliano Carmignola non hanno certo necessità di presentazioni e neppure per gli spettatori dello Stresa Festival che li ha già apprezzati in altre occasioni. L’Accademia dell’Annunciata, orchestra prevalentemente giovane è diretta dall’attento Riccardo Doni, anche al clavicembalo. La Musica vince sempre Renzo...