PASSIONE SECONDO MATTEO – BACH- Stresa festival Palacongressi 20.8.2022

PASSIONE SECONDO MATTEO – BACH- Stresa festival Palacongressi 20.8.2022
«Certamente il punto di inizio di ogni composizione bachiana è già altissimo. E tutto il resto non dovrà che mantenersi alla medesima altezza. Quindi, se vorremo scegliere un’immagine per la direzione della sua musica non credo ci sia nulla di più adatto che una retta orizzontale […] Quindi l’ascoltatore ritrova in sé, prevedendolo punto per punto, il cammino che percorrerà la musica fino alla sua conclusione, di solito necessarissima. Questa è arte, anzi, sarei tentato a dire, Natura». Pier Paolo Pasolini Passione secondo Matteo Stresa Festival 2022-Convention Center 20 agosto Vincenzo Capezzuto, Evangelista Christian Senn, Jesus Isabella De Massis, Testis 1 Carlotta Colombo, soprano Isabella De Massis, alto Massimo Lombardi, tenore  Giacomo Nanni, basso Roberto Ardigò, direttore del coro Ars Cantica Choir Marco Berrini, maestro del coro Accademia dell’Annunciata Riccardo Doni, cembalo e direzione musicale Bella l’idea di far precedere il Concerto da una conversazione di Luca Mosca, certamente uno degli esperti più accreditati di Bach. L’incontro è risultato molto piacevole e divertente infatti Mosca è riuscito a traslare argomenti importanti e non sempre facili con grande semplicità e di facile accesso anche per l’ascoltatore più sprovveduto; il relatore ha suonato il pianoforte, ha cantato, ha imitato, interpretato ed esposto le sue convinzioni sulla musica canzonettistica moderna raffrontata alla genialità di Bach espressa anche in questa Passione secondo Matteo che aveva ispirato Pasolini ed a cui è ispirata parte del Festival ed anche la Passione. La composizione bachiana è sempre uguale, in quanto sempre altissima e ricca di innovazione e di ‘colpi di scena musicali’ L’ascolto porta sempre ad immedesimarsi in una sconvolgente contemporaneità nonostante sia stata eseguita a Lipsia per la prima volte nel 1727. Venendo allo strepitoso successo della Passione eseguito nel rinnovato Palazzo dei Congressi per l’inaugurazione della seconda parte dello Stresa Festival, possiamo dire che tradizione e ricerca trovano un connubio ideale per celebrare la tradizione in chiave moderna e nel ricordo di Pasolini; la neo produzione si ispira infatti al primo film di Pasolini ovvero Accattone, dove l’autore riporta le sue precedenti esperienze di scrittore e di vita vissuta e conosciuta. La narrazione di Accattone si conclude con un piccolo furto che porta il protagonista a fuggire in moto, ma il destino scritto fin dall’inizio si compie e Accattone muore: “Ora sto bene” sono le ultime sue parole. Bach secondo un aforisma è la dimostrazione dell’esistenza di Dio e anche Pasolini aveva scelto la sua musica appunto per Accattone. Inevitabile la similitudine con la narrazione del vangelo secondo Matteo dove il destino si compie come come le scritture dei profeti avevano previsto. Il narratore/Evangelista a piedi scalzi si muove su una piccola scalinata a piedi nudi, come un accattone ed entra in scena a luci spente in una corsia parallela a quella in cui entra in contemporanea Gesù: il narratore e il protagonista sacrificale entrano insieme, in parallelo, ma con la distanza evidente tra chi racconta e chi vive la tragedia salvifica. Ognuno degli interpreti è in ruolo e tratteggia il personaggio o i vari personaggi affidati con caratterizzazione e determinazione e riescono nella non facile impresa di trasformare la composizione in una quasi Opera semiscenica; la linearità dei movimenti, studiati a significare i vari momenti della drammaturgia sono amplificati da vocalità interessanti. Il coro è dominante e crea l’atmosfera di attesa e di dolore con colori ed emozioni di forte impatto. Si potrebbero citare uno ad uno i vari attori della realizzazione, ma il mio sentire mi ha portato a cogliere l’insieme, la...

Gianluigi Trovesi, Gianni Coscia – Stresa Festival 2022- Holtel Regina 28 luglio

Gianluigi Trovesi, Gianni Coscia – Stresa Festival 2022- Holtel Regina 28 luglio
L’attesa era quella di ascoltare musica sul cocuzzolo di Montorfano di Mergozzo in un paesaggio lacustre, bucolico e ricco d’arte religiosa! Le previsioni metereologiche hanno scombussolato tutti i piani, prevedendo la pioggia…che poi è effettivamente arrivata e quindi il concerto è stato spostato nelle sale dell’Hotel Regina Palace di Stresa dove comunque ha vinto la Musica di qualità.   Gianluigi Trovesi, Gianni Coscia – Stresa Festival 2022- Holtel Regina 28 luglio Come si legge nella presentazione del concerto a cura del Festival stesso, La misteriosa musica della Regina Loana, è il titolo proposto per il lavoro ispirato dall’avventura concertistica in solitudine di Gianni Coscia e dedicato alla grande figura di Umberto Eco, amico fraterno del fisarmonicista alessandrino e collegato a filo doppio con il libro dello scrittore La misteriosa fiamma della Regina Loana che è appunto diventato per Coscia La misteriosa fisarmonica della regina Loana. Questo omaggio viene ora presentato in una splendida e imperdibile occasione speciale, che diventa sottotitolo nascosto dell’eccellenza musicale di due fra i più straordinari artisti del nostro tempo, capaci di raccontare (anche a parole, in un totale calembour di ironia e teatralità) storie padane e emozioni uniche. Per Umberto Eco,  Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia erano semplicemente dei veri e propri “Diavoli in musica”. Probabilmente la sintesi ideale per parlare di due rari gentlemen… Paolo Fresu ha scritto che il duo Trovesi e Coscia è una orchestra sinfonica con tutti i colori della musica. Orchestra che naviga nei mari del mondo sui battelli dei primi del Novecento e che raccoglie, nel suo migrare, i profumi e gli umori del mondo. Al termine del concerto Momento diVino con l’azienda vinicola Le Piane di Boca (NO) Sicuramente i “due diavoli” sono andati ben oltre il concerto, addentrandosi in un vero e proprio spettacolare intrattenimento che ha offerto momenti di intimo e forse nostalgico ricordo per i meno giovani e momento di dolce riflessione per gli spettatori con meno anni. Parole che introducono le canzoni, una volta offerte da Trovesi ed una volta da Coscia l’amico e compagno di scuola di Umberto Eco che con sensibilità artistica oltre che scrivere… sapeva pure suonare! Ed ecco le canzoni trasmesse dall’E.I.A.R., la creatura da cui è nata la Rai, con una riscrittura al tempo stesso semplice ed affascinante: “Solo me ne vo per la città…”, “e Pippo Pippo non lo sa…”, “Se potessi avere 1000 lire al mese”…suonata al tempo dell’Euro! Eppure la ‘diabolica’ comunicativa dei due artisti e compositori ha convinto e coinvolto gli spettatori che hanno sorriso quando Coscia ha confidato che “… una volta le canzoni le scrivevano i musicisti…” e si sono commossi con Kurt Weil o con “Il partigiano Gragnola” dove le note di Bella Ciao che affiorano con riservatezza!   La Musica vince sempre Renzo...

GIULIA RIMONDA e EMMANUEL TJEKNAVORIAN– Teatro Civico Vercelli 7 maggio 2022

GIULIA RIMONDA e EMMANUEL TJEKNAVORIAN– Teatro Civico Vercelli 7 maggio 2022
Due talenti, due figli d’arte che non si confrontano, ma si confortano reciprocamente,seppur giovani, con la sicurezza delle loro conoscenze, abilità, professionalità.   GIULIA RIMONDA e EMMANUEL TJEKNAVORIAN– Teatro Civico Vercelli 7 maggio 2022 Felix Mendelssohn-Bartholdy – Concerto in mi minore per violino e orchestra, op. 64 Ludwing van Beethoven Sinfonia n.3 in mi b maggiore, op. 55 “Eroica” Giulia Rimonda violino Emmanuel Tjeknavorian direttore Orchestra Camerata Ducale Il concerto proposto il 7 maggio del 2022 dal Viotti Festival a Vercelli è sicuramente ricco di luce emozionante e di colori seducenti! Programma avvincente e di sicuro impatto sull’affezionato pubblico! Emergono chiare le espressività di Mendelssohn e le voci dei vari strumenti come la partitura prevede: concerto che sarebbe certamente risultato gradito all’autore considerato un compositore neoclassico, ma che in questa opera, sua ultima per solista e orchestra sinfonica impregna di puro romanticismo. Giulia Rimonda, giovanissima, talentuosa ed affermata sa ammaliare con la poesia e l’incanto del virtuosismo, chiara lettura e suono limpido. Il suo sorriso è un dono in più per gli spettatori. Giulia, quale bis, dedica una dolce rapsodia all’Ucraina in questo periodo di sfacelo umanitario.   Il secondo brano in programma, la ben nota “Eroica” di Beethoven fruisce di diversi favorevoli punti per essere attrattivo e coinvolgente: la scrittura è molto conosciuta, l’orchestra Camerata Ducale ha raggiunto un più che apprezzabile livello interpretativo ed il ventisettenne Emmanuel Tjeknavorian sa condurre con gesto chiaro e leggibile, senza inutile enfasi, ma con evidente conoscenza, partecipazione e umiltà come dimostra al finale quando va ad inserirsi tra gli orchestrali per accogliere gli applausi dedicati anche alle singole sezioni orchestrali, su invito gestuale del direttore. Il brano racchiude delle preziosità tenute quasi timorosamente in un pudico scrigno per trionfare ed esplodere poi con il rullo dei timpani, delle trombe trionfanti!   La Musica vince sempre. Renzo...

SIMONE RUBINI – Festival Viotti – Vercelli 23 aprile 2022

SIMONE RUBINI – Festival Viotti – Vercelli 23 aprile 2022
Generalmente, nell’esposizione di commenti e riflessioni pubbliche, le situazioni personali vengono lasciate fuori dalla porta, ma in questo caso mi sembra doveroso considerare che in oltre due anni ho avuto pochissime occasione di frequentare teatri e sale da concerto, a causa di motivi personali, aggravati da una generale situazione pandemica; finalmente il 23 aprile 2022 avevo diverse opportunità tra cui scegliere per tentare di riprendere in mano il “mio vivere l’arte” e non è stato difficile scegliere, in quanto ho semplicemente rispettato il mio assenso al primo invito ricevuto ed accettato ! Musiche di Tan Dun, Gerassimez, Hamilton, Bach, Sadlo, Curtoni Vercelli | Teatro Civico SIMONE RUBINO percussioni Programma Tan DunWater Spirit(cadenza dal Water Concerto for Water Percussion and Orchestra)Alexej GerassimezAsventurasper rullante soloBruce HamiltonInterzones per vibrafono e nastro magneticoCasey CangelosiBad Touchper percussioni e nastro magneticoJohann Sebastian BachCiaccona, dalla Partita n. 2 in re min. per violino BWV 1004trascrizione per vibrafono di Eduardo EgüezPeter Sadlo Variations on Fuga C IILamberto Curtoni“Io guardo spesso il Cielo”“Quel metro che ci avvicina”“La Preghiera più alta” (testi di Mariangela Gualtieri) Durante il concerto, peraltro un “Unicum” nel suo genere una domanda sorge spontanea: “ la voce umana e la Musica sono orizzontali o verticali?” E’ strano che su di un palco teatrale vengano poste domande sull’orizzontalità o sulla verticalità della Musica, ma Simone Rubino il versatile percussionista in calendario per il Viotti Festival, da buon anchor man intrattiene il pubblico instradandolo verso la musica che andrà ad eseguire attraverso profonde riflessioni o pratiche considerazioni. Ecco che infatti espone quanto la voce umana soprattutto nella fluidità armonica della lingua italiana sia da considerarsi in una orizzontale fluttuazione grazie anche alle vocali che legano le ben più dure consonanti; le percussioni essendo invece colpi che percuotono superfici varie sono da considerarsi verticali e la riflessione non fa una grinza! Venendo alla Musica nella sua essenzialità, così come la propone il geniale Simone Rubino, si palesa attraverso la finitudine del suono ricercato maniacalmente, però con apparente leggerezza e semplice giocosità. L’artista è spudoratamente stupefacente nella fantasmagorica rapidità con batteria e percussioni, così come è dolce nella poetica melodia al vibrafono. Claude Debussy ha saputo trasformare i suoni della musica nella voce dell’acqua e Rubino ha utilizzato la voce dell’acqua per creare suono e musica. Anche se il concerto è risultato fruibile e coinvolgente in ogni brano, sottolineo la particolarità dell’interpretazione della Ciaccona di Bach nella trascrizione di Eduardo Egüez, dove scaturisce eterea liricità con impalpabili suggestioni, avvolte da tenui colori e profondità espressive che conducono all’evocazione della ineluttabile accettazione della fine… Di contemporaneo impatto visivo ed emotivo è il profondo senso del ritmo quando muove rocambolescamente un bastone alla luce wood, o schiaffeggia l’acqua per creare suono! Presentatore, intrattenitore, soprattutto musicista, ma anche filosofo, Rubino riflette sul “limite” che il mondo ha e che l’uomo deve accettare, limiti superabili solo con l’arte e la musica! Vengono citati Kant e Platone, ricordandone il pensiero: “la democrazia è possibile solo se lo stato ha un popolo educato ad essa” e vengono riportate riflessioni di Mariangela Gualtieri “saranno i bambini a salvare il mondo e gli animali..tutti i cuccioli del mondo”! E con queste riflessioni e questi testi dallo stesso Rubino cantati sull’avvolgente dolcezza della piacevolissima musica composta da Lamberto Curtoni, si conclude il concerto lasciando agli spettatori il desiderio del bello, della speranza e della semplicità oggettiva! La Musica vince sempre. Renzo...

Double face per Carmen

Double face per Carmen
Stresa Festival 30 agosto 2020 Da qualche anno allo Stresa Festival in cartellone  si evidenzia la proiezione di un film muto con colonna sonora dal vivo. L’esperimento è ormai collaudato e di anno in anno la proposta è sempre più avvincente. Quest’anno si parla di Carmen la sigaraia e la scelta è risultata davvero eccezionale per cultura e divertimento.   Double face per Carmen Stresa Festival 30 agosto 2020 Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe VerdiJosé Antonio Montaño, direttore Proiezione dei film muti con esecuzione dal vivo della colonna sonoraCarmen (1915), regia di C.B. DeMille – Adattamento di temi della Carmen di Bizet realizzato da T. BrockA Burlesque on Carmen (1915), regia di C. Chaplin – Musiche originali di T. Brock   Partner anche di Enrico Caruso, il soprano Geraldine Farrar interpreta il ruolo di Carmen la zingara sigaraia nel film del 1915 diretto da Cecil B.De Mille, proiettato questa sera al Palacongressi di Stresa nell’ambito dello Stresa Festival e per seguire la tradizione che ogni anno prevede una iniziativa del genere. La Farra, considerati i mezzi di ripresa nel 1915 è davvero espressiva e convincente e la regia è davvero mirabile: i contrabbandieri giungono dal mare, poi l’accampamento in montagna, la danza da Pastia, il duello Don José con Moralès, l’ingresso in Siviglia, la fine, praticamente tutta la vicenda di Prosper Mérimée. La seconda parte della serata prevede A Burlesque on Carmen di Charles Chaplin  che, ovvio  a dirsi è stato divertentissimo in ogni parte con Chaplin nel ruolo di capo delle guardie che lotta comicamente con Moralès, inciampa mentre cammina, poi l’ingresso a Siviglia di Carmen con Escamillo su un carretto sgangherato trainato da un ronzino e da un somaro fino al finale tragicomico che rivela alla macchina da presa il pugnale retrattile e quindi con i protagonisti ridesti, come nelle migliori finzioni cinematografiche. Le musiche nel film di De Mille sono di Hugo Riesenfeld che ha adattato le originali di Bizet con un esito straordinariamente efficace. Quelle per il film di Chaplin sono l’arrangiamento di Timothy Brock che ha realizzato la parodia dell’originale senza rendere troppo comica la musica, lasciando la comicità all’orchestrazione d’epoca, come scrive lo stesso Brock. Il direttore d’orchestra è José Montano già noto agli spettatori di Stresa festival che anche nel 2019 lo ha visto alla direzione dal vivo della colonna sonora alla  Proiezione del film La caduta della casa Usher di Jean Epstein (1928) con Musiche di José Maria Verdú, eseguite in prima assoluta su commissione Stresa Festival. José Montano alla direzione dell’Orchestra Sinfonica di Milano G:Verdi, ha un bel gesto attendo e misurato che produce l’effetto di una sincronizzazione tra proiezione e musica di buon interesse e crea una atmosfera di  coinvolgimento. La Musica vince sempre. Renzo...