BAVENO FESTIVAL 2014 – Incontrarsi…in concerto

BAVENO FESTIVAL 2014 – Incontrarsi…in concerto
BAVENO FESTIVAL  2014 – 18 luglio Cave di Granito Rosa – Stabilimento minerario    Musiche di Juan Cabanilles, Diego Ortiz, Johann Hieronymus Kapsberger, Claudio Monteverdi, Andrea Falconieri, Gianluigi Trovesi, Barbara Strozzi, Giovanni Felice Sances  Gemma Bertagnolli, soprano Gianluigi Trovesi, clarinetti e saxofono Alessandro Palmeri, violoncello Claudio Astronio, organo e cembalo  Incontrarsi…in concerto ed ecco che su un immaginario tappeto volante si è compiuto un viaggio dal 1600 alla contemporaneità. Leggendo infatti i nomi della maggior parte dei compositori ci si era posizionati temporalmente nel ricco ‘600 musicale, ma all’ascolto immediatamente ci si è ritrovati immersi  nel mondo del jazz e delle sue   nuove armonie.  Le attente quanto esaustive note di sala di Gemma Bertagnolli, chiariscono che il “Seicento… è uno dei momenti più densi di ricerca di nuovi linguaggi…di un sentire profondo e passionale: la musica degli affetti”.  Il soprano, con la ben  nota caratterizzante passionalità, si esprime spaziando agilmente  tra i registri con leggera naturalezza: acuti, colorature e variazioni si confondono con timbri profondi in un caleidoscopico rincorrersi di note, sorrisi e brillantezza vocale. Il suo stare sul palcoscenico con tranquilla spontaneità affascina lo spettatore che viene ipnotizzato dalle espressioni e dalla luce degli occhi e  della voce.  I musicisti, quasi in jam session, entrano uno alla volta: per primo Claudio Astronio che inizia a suonare ancora a luci accese ammutolendo il pubblico, poi Alessandro Palmeri con il suo violoncello ed a chiudere il trio, Gianluigi Trovesi prima con il sax e poi con i clarinetti.  Questo “strano ensemble” è risultato ben gradevole ed “educativo”, portando l’ascoltatore ad apprezzare nuovi suoni per scritture antiche in un amalgama di storicità e contemporaneità, come a riguardare un quadro del Caravaggio con occhio nuovo e scoprire in quei volti ed in quegli sguardi, i volti e gli sguardi di oggi. L’ideale linea di continuità ha sottolineato quanto la bella musica possa essere ascoltata in stili diversi, con colori e suggestioni diverse, strumenti diversi e contaminazioni riflettenti il buon gusto interpretativo: meritevole ricerca!  Il grande clavicembalista Astronio, anche all’organo, ha tratto armoniche sensazioni dalle sue ispirazioni; il violoncello di Palmeri ha unito le diverse sonorità con la sua dolce e sicura voce; i clarinetti, ma ancor più il sax di Trovesi hanno improntato di contemporaneità musiche che vivono nel tempo.  Speriamo che la Musica vinca sempre.  Renzo...

TONES on the STONES 2014 –

TONES on the STONES 2014 –
TONES on the STONES 2014 – 17 luglio ore 21,30 Cava San Giovanni   TOSCA –  Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, musica di Giacomo Puccini   Floria Tosca                   Maddalena Calderoni Mario Cavaradossi         Giancarlo Monsalve Il Barone Scarpia           Emilio Marcucci Cesare Angelotti            Giovanna Tarasconi Spoletta                             Saverio Pugliese Sagrestano                        Romano Franceschetto   Regia                                   Renato Bonajuto Scene e costumi             Laura Marocchino Scenografia in video Mapping 3D a cura di Area Odeon  Direttore                       Stefano Romani Coro Schola Cantorum S. Geregorio Magno preparata da Maro Rolfi Coro Giovanile della Provincia Vco diretto da Enrica Pletti  Orchestra Filarmonica del Piemonte.  Se l’opera è emozione, Tosca alla Cave San Giovanni di Crevoladossola   ne è stata la  sognante conferma.                   Arrivando per la prima volta alla cava si resta ammutoliti dalla spettacolarità risultante dal lavoro dell’uomo, cui andranno ad aggiungersi l’ingegno e l’arte.  Il palco su due livelli è stato creato con blocchi  di granito, così come gli elementi scenici fissi sul palco e lo sfondo di marmo, che in una cifra unica e spettacolare valorizza il naturale contesto del teatro di pietra.                        Le proiezioni in Mapping 3D-innovativa tecnica di videoproiezione- hanno letteralmente trasformato la gigantesca parete in un frammentato palazzo Farnese, piuttosto che in un cielo dove ‘lucean le stelle’ con sotto lo scorrere di immagini di tutta Roma (quella che fino a prima tremava dinanzi a Scarpia). Convinto da anni che le proiezioni possono sostituire egregiamente ingombranti ed a volte troppo costosi  allestimenti, non posso che esprimere plauso al lavoro dell’Area Odeon che ha realizzato le luci e la suggestiva scenografia virtuale.   La direzione dell’orchestra Filarmonica del Piemonte è stata affidata  al Maestro Stefano Romani che  ha tratto un’ attenta lettura con spunti emozionanti, mentre la regia, sul palco enorme e di forte impatto, è stata curata da Renato Bonajuto che, trattandosi di approdo dell’opera a Tones on the Stones, ha privilegiato la classicità che il foltissimo pubblico si attendeva dalla sperimentazione del’opera  alla cava. Laura Marocchino si attenuta alla stessa chiave di lettura  per scene e costumi.  Tosca ha qui incontrato la voce del soprano Maddalena Calderoni, anche direttrice artista della rassegna, che ha inevitabilmente strappato l’applauso al “Vissi d’arte” interpretato con eleganza vocale, mantenuta in linea per tutta l’opera.  Una nota particolare va riconosciuta a Emilio Marcucci nei panni di Scarpia, altezzoso ed arrogante; voce profonda e brunita spazia agilmente sul rigo, conservando linea di canto coinvolgente. Apprezzati Saverio Pugliese in Spoletta  e Giovanni Tarasconi in Angelotti; vera ovazione per il sagrestano di Romano Franceschetto.   A placare la trepida attesa è giunta alfin “O dolci baci oh languide carezze” …l’aria che mi fece innamorare dell’opera negli anni giovanili! Il giovane tenore cileno Giancarlo Monsalve, con alta presenza scenica, chiaro fraseggio  e morbido timbro ricco di sfumature, l’ha cantata con passione coinvolta. Cantante di provata bravura tecnica ed interpretativa ha fatto rivivere le fibrillanti emozioni di Cavaradossi  fino all’uccisione di questi, in cima al masso più alto e da dove, in preda alla disperazione, si è lanciata nel vuoto Tosca, mentre sulla parete di marmo appariva l’immagine di Castel Sant Angelo.  Bravi...

BAVENO FESTIVAL 2014 – Il barocco è jazz – Stefano Demicheli

BAVENO FESTIVAL 2014 – Il barocco è jazz – Stefano Demicheli
BAVENO FESTIVAL 2014 – 16 luglio ore 21,30  Sala Nostr@domus  Incontrarsi oggi…il Barocco è jazz Stefano Demicheli – clavicembalo  Inatteso quanto  gradito, il concerto si è presentato come  una “lezione concerto”, infatti Stefano Demicheli si è prodigato a spiegare il progetto vissuto con Enrico Pieranunzi per il Baveno Festival 2013, di cui sono state proiettate diverse immagini durante il concerto, oltre che illustrare i punti di contatto tra barocco e jazz.  Louis Couperin è risultato l’autore del brano iniziale del concerto, con un Prélude che ha dato la dimensione del fil rouge che unisce idealmente i due momenti musicali.  E’ poi stata la volta di Bach e qui si è dichiarata la libertà di declamare note scritte con lo stesso valore,  attribuendo loro una parola in più, dando qui riallto ai punti di contatto di cui sopra. Molto bella l’immagine proiettata di Pieranunzi che alza le mani dalla tastiera per segnare la fine dell’esecuzione, esattamente in contemporanea stessa gestualità  per  la fine dell’interpretazione di Demicheli dal vivo.  Il concertista passa poi a Vivaldi, sottolineando che non esistono troppe differenze tra i vari generi musicali, ma che va fatta la distinzione tra “musica bella” e “musica brutta” ; con il concerto di Vivaldi si è avuta la netta sensazione di cosa intendesse per “musica bella”, con evidenziando lo swing e il  ritmo pulsante che idealmente congiungono le due epoche con il grande senso vivaldiano dell’anticipazione dei tempi.  Con un “off” inatteso all’uscita della sala Nostr@domus ed all’ingresso in piazza principale ci si è ritrovati inondati dai colori delle installazioni luminose di Sebastiano Romano che simbioticamente si muovevano al suono di altro clavicembalo posizionato davanti alla porta della Chiesa, ancora suonato dall’infaticabile quanto entusiata Stefano Demicheli.  Speriamo che la Musica vinca sempre.  Renzo Bellardone. ...

MARINA BARTOLI – Intervista

MARINA BARTOLI – Intervista
Carissima Marina, a leggere la tua biografia e rapportandola alla  giovane età, veramente c’è da restare impressionati dalle interpretazioni già fatte e l’intenso programma dell’immediato futuro:  Grazie Renzo, si:  i prossimi mesi sono fitti di impegni. Tra una settimana, saro’ a Ste Menehould, in Francia: tutte musiche sacre del’600 (repertorio non facile), tra le quali spiccano la  rinomata e commovente “Canzonetta spirituale sopra la Nanna” di Merula e lo “Stabat Mater” di Sances.  Poi, sempre in Francia, tornerò ai miei primi “amori” barocchi (Vivaldi e Haendel), con splendide cantate per violino, voce e BC. A metà settembre mi aspetta un tour attraverso l’Est Europa, con tappe anche a Venezia e Verona, per un progetto denominato “Orient Baroque Express”, in cui tradizione occidentale ed orientale si fonderanno (tra gli strumenti: l’oud arabo). E a fine mese, per la prima volta, affronterò il pirotecnico ruolo di  Vagans della “Juditha triumphans”, sempre di Vivaldi.  Recentemente, in sodalizio con il celebre violoncellista Giovanni Sollima, ed in dettaglio al Baveno festival 2014, hai spaziato dal 1400 alla contemporaneità con la consapevole leggerezza che contraddistingue gli artisti consolidati   Giovanni incarna (ai massimi livelli) quello che è sempre stato un mio ideale nella musica: l’assenza di confini tra i generi. A me piace molto contaminare.  Le tue interpretazioni sono sempre caratterizzate da grande attenzione oltre che alla voce, anche  al movimento ed al coinvolgimento del pubblico   L’unione tra le arti è un altro dei miei ideali. Ai tempi dell’Università restai folgorata dalla lettura de “Il Cavaliere azzurro” di W.Kandinsky e F.Marc. Ricordo che sottolineai, in preda ad un entusiasmo febbrile, la frase (…)i mezzi di arti diverse sono esteriormente del tutto diversi. Suono, colore, parola!Ma nella loro profonda ragione interiore questi mezzi si equivalgono. Ecco perché, quando faccio musica, presto attenzione anche all’abito e agli oggetti che indosso, ai movimenti che compio, allo spazio scenico che mi circonda. Sempre da “Il Cavaliere Azzurro”:  Il mezzo scelto dall’artista è una forma materiale della sua vibrazione psichica, che chiede e impone un’espressione. Se è quello giusto, il mezzo produce una vibrazione pressoché identica nell’anima di chi la riceve.   Tra interpreti e pubblico la distanza va abbattuta, dobbiamo imparare dagli artisti di strada o dai cantanti rock.   Guardandoti mentre canti si evince la tranquillità di chi ha disciplina nello studio e nella preparazione   Deve essere così, altrimenti meglio cambiare mestiere! Penso non ci sia niente di peggio che assistere ad un concerto in cui gli interpreti, invece di divertirsi sprigionando passione, gioia ed adrenalina, vivano con tensione il momento della perfomance   Bene..ora entriamo un po’ nella tua vita privata, tranquilla, senza esagerare…..preferisci una bella passeggiata nei boschi o in riva al mare?   Entrambi, a me basta che ci sia silenzio e natura. Però, se mi fai la classica domanda: “mare o montagna?”, ti rispondo subito mare. Sono cresciuta in Liguria, mio papà era un medico di bordo   Carissima Marina, grazie per aver concesso questa intervista e ti auguro un sacco di belle cose, ma ancor più uno scaramantico “in bocca al lupo”  Grazie a te Renzo! Crepi il...

ALESSANDRO MARIA CARNELLI – Intervista

ALESSANDRO MARIA CARNELLI – Intervista
INTERVISTA al MAESTRO ALESSANDRO MARIA CARNELLI  “Frammenti da una prova in cui si stava costruendo davvero qualcosa: ”Siamo divisi in due gruppi, pianissimo con sordina e fortissimo senza sordina, sono luci taglienti, non addolciamolo” ”Solo primo e secondo violino, ascoltate come un’unica melodia passa da uno all’altro… sì, così, è il momento della tenerezza!” ”Qui iniziamo a vibrare ma senza far sentire il punto esatto in cui cambia il suono” ”Secondo violoncello ritmico, rigoroso, contro la terzina di seconda viola e primo violoncello, una carezza” ”Aspettiamo a fare il crescendo, è un fiammata” ”Qui il tempo è di colpo più lento, senza preparazione, come due pezzi accostati a collage” ”Poco suono, assecondando il primo violino, ascoltate come a fine battuta ha bisogno di un po’ più di tempo…” ”Qui è rubato a battuta: due tempi in avanti con la prima viola, ansioso, e l’ultimo indietro con i violini, implorante” ”Sì qui di solito si fa più lento, proviamo a tenere il tempo, funziona così” ”Hai ragione, si può fare rallentando come è scritto!” Gentilissimo Alessandro, quanto sopra riportato è un copia incolla di un tuo post ante il concerto inaugurale che hai diretto all’Umberto Giordano Baveno Festival 2014; emozione pura vero? Sì. Sulla scia di quanto diceva Claudio Abbado, è una cosa molto semplice e difficile allo stesso tempo, un riuscire a far emergere ciò che io vedo scritto nella partitura, che mi risuona già dentro, e che finalmente sento prendere forma nei suoni, nell’aria. Verklärte Nacht in particolare, che abbiamo appena eseguito a Baveno Festival, è una partitura di enorme complessità, in cui succedono tante cose diverse contemporaneamente, in cui la scrittura cambia stile e modi dopo pochissime battute. Bisogna chiarire ogni sezione in sé e metterla in rapporto di evoluzione o contrasto con ciò che la precede e la segue. E così succede che durante le prove vedo sui volti dei musicisti l’espressione di chi sta sentendo qualcosa di nuovo, anche se il brano l’avevano già eseguito. Quando poi ogni tessera del mosaico è pronta, allora nasce una nuova libertà che ti permette di far fluire il tutto con naturalezza. Sempre per restare al Baveno Festival, pur “giocando in casa” sei giunto qui dopo direzioni in prestigiosi teatri e sale da concerto europee. A Baveno hai diretto Verklärte Nacht di Schönberg in ideale continuazione del libro da te scritto ‘Il labirinto e l’intrico dei viottoli’, prima monografia in assoluto sull’argomento. Ce ne vuoi parlare? Verklärte Nacht è una composizione che mi sta accompagnando da vari anni. Avevo già diretto la versione per orchestra d’archi, e proprio a Vienna, durante le prove, era nata l’idea di dedicare a Verklärte Nacht la mia tesi di laurea; da lì poi le ricerche sono proseguite fino al libro perché, anche se può sembrare incredibile, c’era ancora molto da indagare su questa composizione complessa e affascinante. Ad esempio è molto interessante la ricostruzione del mondo di riferimento del giovane Schönberg nella Vienna di fine ‘800: ciò che ascoltava, ciò che suonava, ciò che gli piaceva – tutto questo è finito dentro Verklärte Nacht, riutilizzato in modo molto creativo ed espressivamente potentissimo. Oltre alla parte concertistica sto tenendo sull’argomento incontri e conferenze per vari enti e università perché questo lavoro sta suscitando interesse, cosa che mi rende molto felice. La collaborazione nata al teatro degli Arcimboldi di Milano con CPI (Cantori Professionisti d’Italia), ti ha portato a lavorare con solisti del calibro di Gemma Bertagnolli, Alessandro Corbelli e Pietro Spagnoli. Nel tuo futuro pensi anche all’opera o preferisci concentrarti sulla concertistica?...

BAVENO FESTIVAL 2014 – 15 luglio, ore 21,30

BAVENO FESTIVAL 2014 – 15 luglio, ore 21,30
Baveno Sagrato della Chiesa dei Santi Gervaso e Protaso  LA  VEDOVA  INGEGNOSA Intermezzi per musica di Tommaso Marini Musica di Giuseppe Selliti  Prima esecuzione dell’edizione critica di Marilena Laterza  Drusilla, vedova                                Manuela Ranno Strabone, medico                             Alessandro Ravasio Volpino, paggio che non parla                   Federico Gagliardi Sergio, prattico che non parla                   Simone Ori   Azione scenica                                   Sebastiano Romano Direttore al cembalo                        Claudio Astronio  Master Class in residenza ‘La Napoli di Pergolesi’ in collaborazione con Centro Studi Pergolesi, Università degli Studi di Milano.  Docenti : Gemma Bertagnolli  e Caludio Astronio.    Un incontro che è….una scoperta! Ebbene si, incontrare questi intermezzi del 700 napoletano è sempre una scoperta, anzi una piacevole scoperta !  La scena è stata allestita all’aperto sul sagrato laterale della Chiesa. Un palco, qualche sedia, 2 leggi rovesciati a terra e teli bianchi. Entrato il paggio, ha assolto ai suoi compiti: riassettare ed allestire la scena.  Drusilla, vedova scaltra ed ingegnosa, ha puntato gli occhi su Strabone, medico sprovveduto, ma ricco e questa qualità è bastante a renderlo attraente agli occhi della vedovella diremmo …consolabile!  Manuela Ranno nelle vesti di Drusilla ha calcato il palcoscenico con grinta e sicurezza interpretativa: la voce è risultata  certamente bella e poderosa negli acuti, quanto chiara nei recitativi. Ranno ha affrontato il personaggio con movenze da conclamata attrice ed estrema naturalezza infondendo assoluta credibilità al personaggio. Molto apprezzata dal pubblico.  Alessandro Ravasio – Strabone – vanta un bel timbro scuro dai riflessi ambrati che ha saputo  arrotondare opportunamente per rendere il giusto  tono umoristicamente scanzonato. Con  fraseggio  molto chiaro ha arricchito i recitativi, risultati gradevolissimi. Ironico e sarcastico: “vi darò una purghetta blanda blanda che se non muore, guarisce”.  Tra ventagli, sospiri, travestimenti  e mancamenti, al fin della questione, Drusilla la vince sulle resistenze di Strabone ed in un abbraccio finale con ammiccamento al pubblico, la storia finisce bene.  La direzione affidata a Claudio Astronio, anche al cembalo, ha riflesso la consolidata esperienza che ne fa uno dei più apprezzati clavicembalisti contemporanei; la messa in scena di Sebastiano Romano ha presentato tutti gli elementi necessari per una semiscenica e  seppur realizzata al risparmio ha potuto  vantare  leggerezza e piacevolezza anche grazie al sapiente uso degli elementi e delle  luci. La preparatrice vocale e scenica degli interpreti è stata Gemma Bertagnolli, il cui nome è da solo presentazione della grande cantante e docente conosciuta ed applaudita in tutto il mondo.  Note simpatiche il paggio di Federico Gagliardi ed il prattico Simone Ori che nelle note di sala viene indicato come non parlante’, ma che invece, pur continuando all’organo,  parla e ravviva allegramente.  Speriamo che la musica vinca sempre.  Renzo Bellardone              ...

A.D.A. STAGE ESTIVO 2014

A.D.A. STAGE ESTIVO 2014
da domenica 27 luglio a martedì 5 agosto 2014, nona edizione Stage estivo di Canto, Danza e Scherma antica e Seminario di Country-Dance, 12 e 13 luglio 2014    I corsi si svolgeranno da domenica pom.o 27 luglio a martedì 5 agosto a Pesaro, al Boncio, nel Parco Naturale del Monte S. Bartolo di Pesaro. Il seminario di Country-Dance si svolgerà a Gradara, nel Borgo antico.  PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI INFO@DANZEANTICHE.ORG   I CORSI  CANTO MEDIEVALE-RINASCIMENTALE: vocalità sacra e profana Docente: Giovanni Cantarini, dal 1 al 5 agosto, Pesaro, Liuteria Daniele Canu. CANTO BAROCCO: la retorica degli affetti Docente: Roberto Balconi, dal 2 al 5 agosto, Pesaro, Chiesa della Maddalena. DANZA TARDO MEDIEVALE E RINASCIMENTALE: danze cortesi del XV e XVI secolo Livello: base/intermedio adulti e bambini Docente: Enrica Sabatini, dal 28 luglio al 1 agosto, Pesaro, Chiesa della Maddalena. DANZA TARDO MEDIEVALE E RINASCIMENTALE: danze cortesi del XV e XVI secolo Livello: intermedio adulti, intermedio/avanzato adulti e perfezionamento avanzato adulti Docenti: Bruna Gondoni e Marco Bendoni, dal 27 luglio al 1 agosto, Pesaro, Chiesa della Maddalena. COUNTRY-DANCE: Seminario di livello misto Docente: Lucio Paolo Testi, Gradara, dal 12 al 13 luglio. DANZA BAROCCA: danze teatrali del XVII e XVIII secolo Livello base-intermedio e intermedio-avanzato Docente: Letizia Dradi, dal 2 al 5 agosto, Pesaro, Chiesa della Maddalena. DALL’ANCIEN RÉGIME ALL’EPOCA BORGHESE: danze al tempo di Gioachino Rossini Docente: Letizia Dradi, dal 2 al 5 agosto, Pesaro, Chiesa della Maddalena. Per gli appassionati di Rossini segnaliamo il R.O.F. Rossini Opera Festival che si svolgerà a Pesaro nei giorni successivi, http://www.rossinioperafestival.it DANZA CLASSICA: linee di sviluppo Docenti: Giuseppe Conte e Anna Olkhovaya, dal 31 luglio al 5 agosto, Boncio (PU). TECNICHE ENERGETICHE, MEDITAZIONE IN MOVIMENTO E RILASSAMENTO Docente: Marco Bendoni, dal 27 luglio al 1 agosto, Boncio (PU). SCHERMA ANTICA: scuola bolognese del XVI sec. in collaborazione con l’Accademia delle lance spezzate di Ferrara, Livello base e intermedio. Docente: Marco Chiozzi, dal 29 luglio al 1 agosto a Pesaro, Cortile interno di Palazzo Gradari.    Un gruppo di appassionati della danza e della musica antica ha dato vita all’Associazione Culturale A.D.A. ‘Associazione Danze Antiche’, allo scopo di valorizzare, promuovere e diffondere la conoscenza dell’arte e della cultura italiana dal 1300 al 1800, attraverso principalmente la danza, la musica e il canto.
 A.D.A. si propone inoltre di approfondire e riattualizzare, attraverso un lavoro di ricerca altamente qualificato, di seminari e stage, le danze dimenticate delle epoche più antiche, progenitrici e significatrici di tutte le danze.
 L’Associazione Danze Antiche desidera offrire l’opportunità di conoscere, attraverso le danze e le musiche, lo spirito, l’arte e la cultura, alcuni dei periodi storici in cui il nostro Paese si è distinto per i contributi artistici ed intellettuali, con particolare predilezione per il Rinascimento, periodo che per la visione a tutto tondo dell’uomo e del suo mondo, molto ha da dire ai nostri giorni. ...

BAVENO FESTIVAL 2014 – 11 luglio 2014 – ore 21,30

BAVENO FESTIVAL 2014 – 11 luglio 2014 – ore 21,30
Chiesa dei Santi Gervaso e Protaso  L’Incontro…Distacco e nostalgia  Marina Bartoli               soprano Giovanni Sollima           violoncello   “Memory” è stato il primo brano ascoltato dalla  luminosa e  dolce voce di Marina Bartoli con l’accompagnamento dell’eclatante violoncello di Giovanni Sollima.  Il viaggio si è snodato dal 1470 con musiche di Pierre Verdelot ed attraversando Monteverdi, Vivaldi e Barbara Strozzi, giunge agli anni di Dowland, Śostakovič e Sollima stesso..  Seppur comunemente associato alla musica classica, tra le mani di Sollima, il violoncello è assurto a strumento polifonico strettamente associato ad ogni tipo di musica e corrente musicale: l’ecletticità interpretativa ha portato lo strumento a elemento e voce in grado di interpretare e reinterpretare qualsiasi rigo. Parlare di improvvisazioni, rielaborazioni  e variazioni, per il grande violoncellista, sembra addirittura riduttivo:  tra pizzicati e armonici trascina l’entusiasmo del pubblico a vette da rockettari.  Marina Bartoli, naturalmente elegante, inizia il concerto con voce quasi trattenuta a simboleggiare la nostalgia del ricordo. Con i campanelli tra le mani a segnare il tempo e con intrusioni scenografiche tra il pubblico ha interpretato cadenzate ballate cinquecentesche per poi esplodere in acuti cristallini che hanno disegnato un equilibrio aereo con il violoncello; il soprano, senza soluzione di continuità, è subentrato  con la voce al pianissimo delle corde raggiungendo un’armonia che ha saturato di piacevoli colori le navate della chiesa.  Gli assolo di Sollima hanno colto sensazioni dolcissime e struggenti per esplodere in virtuosismi  evocanti treni in corsa e stridori di freni, con piccolo archetto lanciato alla fine del brano e lasciarsi poi andare in melodie narranti che ben si  coniugano con la dolcezza romantica della voce di Bartoli.  Veramente un duo interessante che ci si augura di reincontrare nelle prossime stagioni ed ancor più di reincontrare nell’accogliente atmosfera del festival di Baveno che di anno in anno si va affermando come una delle perle del Lago Maggiore.  Speriamo che la Musica vinca sempre.  Renzo Bellardone.     ...