NYMAN: Lezioni di piano – The Piano

NYMAN: Lezioni di piano – The Piano
MUSEO BORGOGNA – Vercelli  28 aprile 2013 ore 21,00 Massimo Viazzo – pianoforte Licia di Pillo e Ivo De Palma     –  voci recitanti Ambientata nella Nuova Zelanda di metà ottocento la vicenda è nota, anche grazie al pluripremiato film  del 1993 scritto e diretto da Jane Campion: Ada è la giovane donna scozzese attorno alla quale ruota tutta la narrazione intrisa di momenti di grande suggestione poetica “C’è un grande silenzio dove non c’è mai stato suono, c’è un grande silenzio dove suono non può esserci, nella fredda tomba, del profondo mare” Licia di Pillo è stata  la voce femminile che ha raccontato la vicenda e che ha letto appassionatamente e con grande trasporto partecipativo frasi di indicibile bellezza; sicura nel ruolo è riuscita ad entrare nelle menti e nello spirito dell’attonito pubblico con voce ed intonazione cangiante a secondo delle emozioni di volta in volta mutevoli del testo. La voce recitante maschile è indubbiamente una delle più belle voci del panorama doppiatori-attori in Italia, ovvero quella di Ivo de Palma che con la tranquillità del professionista  ha saputo modulare la voce baritonale dai colori caldi e morbidi, portandola fino ai toni più autorevolmente accesi. Massimo Viazzo ha condotto il filo musicale offrendo tutta la minimalista colonna sonora, scritta da Michael Nyman; ora sommesso come un ascoltatore (il testo recita. “per le cose profonde non serve parlare”), ora morbido come un abbraccio e poi impetuoso come l’eruzione di un vulcano va  alla ricerca di echi lontani attraverso possenti vibrazioni. Il velo è quello della continua introspezione che timidamente affiora in superficie come se sull’onda oceanica affiorassero i colori ed i profumi di un mondo profondo, sotterraneo che cela sentimenti spudorati. Di indiscussa bravura  hanno realizzato una performance di alta levatura che ben si incastona nei ‘Cerchi Eccentrici’ la rassegna ideata dall’assessore alla cultura della città ospitante, Pier Giorgio Fossale, nell’ambito delle manifestazioni collaterali alla Mostra dalle Collezioni Guggenheim aperta a Vercelli fino al 12 maggio. La Musica vince sempre. Renzo...

DON CARLOS -Teatro Regio -Torino

DON  CARLOS -Teatro Regio -Torino
Per i melomani, ovvero per i “malati d’opera” è un delitto perdersi un ‘Don Carlos’ oltre tutto vicino a casa; così è stato anche per me, ancor più che la locandina riporta nomi tra i più brillanti del firmamento operistico mondiale. E’ stata una esperienza di vita ed una lezione di teatro musicale, a partire dalla direzione dell’ottimo M°Noseda, passando dalle voci (appunto tra le più belle) per giungere all’essenza emozionale che la musica trasmette sempre a chi ha mente e cuore aperti alle sensazioni più intime. TEATRO REGIO – TORINO  7 APRILE 2013 DON   CARLOS Libretto di François-Joseph Méry e Camille Du Locle dal poema drammatico Don Carlos, Infant von Spanien di Friedrich Schiller Musica di Giuseppe Verdi Personaggi Interpreti Don Carlo, infante di Spagna tenore Ramón Vargas Elisabetta di Valois soprano Barbara Frittoli Filippo II, re di Spagna basso Ildar Abdrazakov Rodrigo, marchese di Posa baritono Ludovic Tézier La principessa Eboli mezzosoprano Daniela Barcellona Il grande Inquisitore, cieco nonagenario basso Marco Spotti Aleksandr Vinogradov (16, 18, 20, 21) Un frate basso Roberto Tagliavini Tebaldo soprano Sonia Ciani Voce dal cielo soprano Erika Grimaldi Il Conte di Lerma tenore Dario Prola / Alejandro Escobar Un araldo del re tenore Luca Casalin Deputati fiamminghi bassi Fabrizio Beggi, Scott Johnson,Federico Sacchi, Riccardo Mattiotto,Franco Rizzo, Marco Sportelli Direttore d’orchestra Gianandrea Noseda Regia, scene e costumi Hugo de Ana Coreografia Leda Lojodice Luci Sergio Rossi Assistente alla regia Filippo Tonon Assistente alle scene Juan Guillermo Nova Assistente ai costumi Cristina Aceti CONTRASTI  E CONFLITTI, OVVERO Il  “Don Carlos” Forse proprio i vari rimaneggiamenti e interventi sulla stesura iniziale, hanno portato al meritevole risultato finale che si è ‘vissuto’ al Regio di Torino che riconferma il ‘Don Carlos’ una delle più belle partiture dell’ottecento italiano e nel dettaglio anche del panorama verdiano. Partendo dalla scena, Hugo De Hana ha mantenuto il tratto classico con sapiente introduzione di elementi di assoluta modernità che si sono amalgamate con le luci (splendide le colonne illuminate ed in movimento, immerse in un intenso  buio avvolgente) disegnate da Sergio Rossi; dal punto di vista registico e dei costumi, inevitabile cogliere il contrasto tra  l’opulenza fastosa della imperversante chiesa che decreta e domina anche i re, con le turbolente e nere passioni che albergano negli animi dei personaggi. L’esperienza intensamente vissuta, inizia dall’ouverture che senza esitazioni catapulta nel vivo della partecipazione, così come  partecipata è la direzione del  M°Gianadrea Noseda, che raggiunti gli apici della bravura e della conoscenza, con il consueto gesto ampio e  molto descrittivo vive l’opera in simbiosi evidente   con i meritevoli professori d’orchestra ed i cantanti da gran firmamento compiendo un’opera di vibrante maieutica che porta all’espressione di una cifra interpretativa di rilucente prestigio . il Coro diretto da Claudio Fenoglio  ha abituato a delle performance di tutto rilievo ed oramai a Torino  si da per scontato l’ascoltare brani di  assoluta coinvolgente piacevolezza. I contrasti fra padre e figlio, le diverse concezioni politiche e gestionali, i conflitti tra Stato  e chiesa, trovano habitat naturale sul palcoscenico del Regio grazie all’ottima globale resa vocale ed attoriale degli interpreti. Don Carlos trova la voce ed i panni in Ramon Vargas che non lesina nel ruolo del titolo e si offre generoso nelle arie e nei vari duetti e terzetti. Barbara Frittoli è eccellente Elisabetta di Valois, che impersona con il tratto della sicura professionista, con voce mirabilmente fresca ed omogenea, con accenti di rara bellezza. Filippo II trova il suo interprete in  Ildar Abdrazakov : voce profonda...

LA TRAVIATA -Teatro Regio – Torino

LA TRAVIATA -Teatro Regio – Torino
TEATRO Regio Torino,  2 marzo 2013 ore 15,00  Prova Generale La TRAVIATA Melodramma in tre atti Libretto di Francesco Maria Piave dal dramma La Dame aux camelia di Alexandre Dumas figlio Musica di Giuseppe Verdi Allestimento del Regio coprodotto con il Santa Fe Opera Festival. Orchestra diretta dal M° Corrado Rovaris.     I protagonisti dell’opera: Patrizia Ciofi (Violetta), Piero Pretti (Alfredo Germont), Nicola Alaimo(Giorgio Germont), Silvia Beltrami (Flora Bervoix), Francesca Rotondo (Annina), Enrico Iviglia(Gastone), Paolo Maria Orecchia (il barone Douphol) e Scott Johnson (il marchese D’Obigny); la regia di Laurent Pelly è ripresa da Anna Maria Bruzzese, i costumi sono di Laurent Pelly, le scene diChantal Thomas e le luci, di Gary Marder, sono riprese da Andrea Anfossi. Il Maestro del Coro èClaudio Fenoglio. A sipario chiuso viene annunciato che nonostante una indisposizione che dura da una settimana la signora Patrizia Ciofi ha accettato di partecipare alla prova generale. Alla fine della recita una sola domanda circolava tra il pubblico commosso: ‘Ma se non in forma ha cantato così, fin dove può arrivare in condizioni ottimali?’ Patrizia Ciofi ha sconvolto la platea per bravura interpretativa a tutti i livelli, ricreando e proponendo una ‘Violetta’ credibile ai giorni nostri; sfrontata e  sprezzante nel primo atto, dubbiosa e tenera nel secondo, superbamente cosciente al finale; con fraseggio chiarissimo e partecipazione emotiva ha regalato colori di eccezionale brillantezza, ombreggiati solo da lacrime musicali di rara bellezza. Il cast, tutto di ottimo livello ha contribuito a distogliere l’attenzione da una scenografia e regia non sempre di facile lettura ed accettazione (l’opera apre con all’ouverture il funerale di Violetta, con tanto di feretro e didascalici ombrelli a riparare dall’uggiosa pioggia). Piero Pretti nei panni di Alfredo, ha esplicitato forte evoluzione timbrica ed ha reso una interpretazione molto matura con piglio sicuro che gli ha permesso toni e colori netti, ma sfumati dal sentimento. Il baritono Nicola Alaimo, di forte presenza scenica ha convinto sopratutto al finale dove la commozione era palpabile anche attraverso i toni profondi della possente voce. Il mezzosoprano Silvia Beltrami ha tratteggiato il personaggio di Flora con abilità scenica e con voce ambrata scura che apre ad interpretazioni ben più corpose e di ruolo. Annina è interpretata da Francesca Rotondo con voce sicura e chiara. Bene anche per Enrico Iviglia e Scott Johnson, come pure per gli altri interpreti: Paolo Maria Orecchia, Davide Motta Frè, Dario Prola, Enrico Speroni, Enrico Bava,  oltre ai ballerini Simona Tosco e Luca Martini. La bacchetta del M° Corrado Rovaris è stata puntuale ed efficace a sottolineare i momenti di maggior commozione come  nell ’Addio al passato’ quando, complice la bravura espressiva della signora Ciofi, orchestra e voce hanno creato una sospensione temporale ipnotizzando menti e cuori, traditi solo dal luccicore degli occhi. Il Coro del Teatro Regio, diretto dal M° Claudio Fenoglio, è sempre egregiamente all’altezza della situazione ed anche in Traviata ha confermato la bravura e la preparazione. Pubblico ricco di applausi  durante tutta la rappresentazione, è andato  letteralmente in delirio al finale, tant’è che la direzione del palcoscenico ha deciso la chiusura del sipario sull’incessante applauso. La Musica vince sempre. Renzo Bellardone.     RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright...

Intervista a DESIREE RANCATORE

Intervista a DESIREE  RANCATORE
Scorrendo  la biografia di Desirèe Rancatore si legge: “Star della lirica nel repertorio lirico leggero, Desirée Rancatore è riconosciuta a livello internazionale per il virtuosismo del canto basato su una solida tecnica; grazie a un assoluto dominio della coloratura e dei sovracuti accende forti passioni tra gli amanti della lirica che trasformano le opere a cui partecipa in eventi seguiti sempre con grande interesse”. Desirée è uno dei soprani italiani più acclamati al mondo, ma è rimasta una persona semplice ed affabile, con cui si sta bene in compagnia; è sempre disponibile e gentile ed  infatti appena l’ho informata della rubrica su Palermomania.it ha accolto entusiasta l’idea dell’intervista che ora propongo, dopo una sintesi biografica del soprano palermitano.       Desirèe Rancatore nasce a Palermo nel 1977, studia violino e piano prima di cominciare, a 16 anni, lo studio del canto con la madre Maria Argento, per poi trasferirsi a Roma per perfezionarsi con Margaret Baker Genovesi. A soli 19 anni debutta come Barbarina ne Le nozze di Figaro al Festival di Salisburgo. Canta per la prima volta in Italia nel 1997 inaugurando la stagione del Teatro Regio di Parma con L’Arlesiana di Cilea. A 20 anni ritorna con Il ratto dal Serraglio, al Festival di Salisburgo: nel prestigioso festival austriaco è ritornata varie volte per concerti nella famosa sala Mozarteum in titoli come Don Carlo (diretta da Lorin Maazel), Jeanne d’Arc au bûcher (Honegger) e Piramo e Tisbe (diretta da Fabio Biondi). A 21 anni debutta al Teatro della sua città natale, il Massimo di Palermo (Sophie di Der Rosenkavalier), all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia (Seconda Sinfonia di Mahler) e canta la sua prima Olympia di Les contes d’Hoffmann (Catania), uno dei ruoli che le ha dato più soddisfazioni e che ha interpretato anche all’Opéra National di Parigi, al Royal Opera House Covent Garden di Londra, all’Opernhaus di Zurigo, al Teatro Real di Madrid, al Massimo di Palermo, alla Scala di Milano, all’Opera di Roma, al Théâtre du Capitole Toulouse, al Teatro Regio di Torino e di Parma, a Macerata (Sferisterio Opera Festival) e al Festival d’Orange. Con la sua divertente Olympia debutta anche a Vienna, dove poi ritorna con Rigoletto e Puritani, mentre a Parigi partecipa a titoli come L’enfant et les sortilèges, Parsifal e Die Zauberflöte; debutta al Covent Garden di Londra nell’inaugurazione della stagione 1999/2000 con il personaggio di Nannetta di Falstaff. Nel 2013 debutta ‘Traviata’ al teatro di Montecarlo. Intervista al soprano palermitano  Desirèe Rancatore Carissima Desirée, Vedo con piacere un volto raggiante e soddisfatto!!!!! Merito anche di Traviata??? Grande merito di Traviata !! Mi ha dato una gioia ed una felicità questa mia prima Violetta!!! E’ da un po’ che era nel cuore vero?????? La sogno da sempre; fin  da quando,  piccina andavo in teatro a vedere mamma da dietro le quinte !!! “La Traviata” e’ l’opera che ho  visto e ascoltato di più in tutta la mia vita e finalmente l’ho cantata  con una  emozione infinita !!! Mi ricordo di una intervista-chiacchierata  allo Sferisterio di Macerata 2011 dove mi confidavi che Violetta era il tuo sogno segreto, ma che avresti ancora dovuto studiare molto !!! Si ed ho aspettato tantissimo !! Quest’anno festeggiò i 18 anni di carriera e dopo molti concerti in cui ne cantavo qualche aria, il teatro di Montecarlo mi ha proposto il debutto ideale con uno dei miei direttori d’orchestra preferiti !!!! Ora è fatta !!!! Mi  racconti le emozioni più belle che hai vissuto in questo tuo...

IL MATRIMONIO SEGRETO – Teatro Regio – Torino

IL MATRIMONIO SEGRETO – Teatro Regio – Torino
Carolina e Paolino si amano ed in gran segreto  si sposano: una “fuitina”? Un colpo di testa? In ogni caso una storia buona per tutti i tempi ancor più in periodo di calo di matrimoni e di matrimoni in crisi. George Colman the Elder  e  David Garrick  scrissero “The Clandestine Marriage” che ispirò Giovanni Bertati a redigere  il libretto su cui poi Domenico Cimarosa compose  il capolavoro che ancora oggi resta,  nel ventaglio delle opere buffe,  la seconda opera al mondo più amata, dopo “le Nozze di Figaro” di Mozart. Il teatro Regio di Torino ha  messo in cartellone questo segretissimo matrimonio, con un cast eccellente  ed io che abito a meno di un’ora me lo potevo  lasciar sfuggire? Direi di no, altrimenti come avrei  poi potuto  raccontarlo agli amici di Palermomania? TEATRO REGIO di TORINO   –    17 marzo 2013 “IL  MATRIMONIO  SEGRETO” Libretto di  Giovanni Bertari  –  Musica di Domenico Cimarosa Allestimento Teatro Regio in coproduzione con Opéra de Monte-Carlo Carolina – Barbara Bargnesi,  Geronimo – Paolo Bordogna, Paolino – Emanuele d’Aguanno, Conte Robinson – Roberto de Candia, Fidalma – Ciara Amarù, Elisetta – Erika Grimaldi, Maestro al fortepiano –Giulio Laguzzi Direttore dell’Orchestra del Teatro Regio  – Francesco Pasqualetti Regia Michael Hampe- ripresa da Vittorio Borrelli, Scene -Jan Schulbach, Costumi – Martin Rupprecht, Luci –Andrea Anfossi, Direttore dell’Allestimento –Saverio Santoliquido. Il 17 marzo in Italia si festeggia la ricorrenza dell’Unità d’Italia e per l’occasione il Teatro Regio di Torino ha esposto la bandiera italiana su tutti i palchi, dando un senso di festa ed un segno di appartenenza in  un momento di difficoltà economica e politica per la Nazione. L’intricata vicenda de ‘Il Matrimonio Segreto’ è fatta di sotterfugi e malintesi, ma  si risolve in un lieto fine, come si conviene ad un’opera buffa talmente brillante che fin dalla sua prima assoluta nel 1792 al Burgtheater di Vienna registrò la ben nota richiesta di bis dell’intera opera  da parte del “non melomane”  Leopoldo II. La messa in scena del teatro Regio è classica e vanta un cast di tutta adeguatezza:  Barbara Bargnesi offre un buon fraseggio con voce chiara e limpida dagli accenti brillanti; Chiara Amarù rende il personaggio di Fidalma con espressività attoriale ancorchè con buona resa di voce ben  timbrata; L’affermato soprano Erika Grimaldi è altrettanto efficace e pertinente nel ruolo e sa abilmente gestire l’emissione con apprezzata gradevolezza e puntualità. I ruoli maschili sono affidati a Emanuele d’Aguanno, preciso e piacevole. Paolo Bordogna e Roberto De Candia rispettivamente nei panni di Geronimo e del Conte Robinson, si confermano interpreti di assoluta esperienza ed individuale attitudine ai ruoli brillanti ed anche in questa situazione hanno offerto al pubblico il divertimento atteso da un’opera buffa. L’eclettico basso Bordogna ha voce profonda con colori modulati sul rigo e sul personaggio e riesce anche in Geronimo a creare un personaggio esilarante; De Candia quale riconferma di ottimo baritono trae belle sfumature di colore riuscendo  ad incidere laddove la partitura o la situazione lo richiede; insieme creano gags e mimiche comiche, sicuri nella loro prestazione vocale.. Sul podio il Maestro Francesco Pasqualetti, che a dispetto della giovane età dimostra sicurezza e dirige (come già recentemente apprezzato in altre opere) con affabilità e signorile semplicità, riuscendo a lavorare “in armonia” con il palcoscenico e con l’ottima formazione orchestrale opportunamente  disegnata sulle valenze  acustiche della sala. La Musica vince sempre. Renzo...